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Autore: velia    24/01/2015    1 recensioni
"Le anime dentro Legione furono bruciate dal fuoco infernale dello Sguardo di Penitenza del Ghost Rider, una ad una, mentre l'essenza di Blackheart riemergeva.
Il suo grido si levò alto nel silenzio che era calato nella città abbandonata, sentiva il dolore e i tormenti che tutte quelle anime avevano inferto alle proprie vittime.
Legione si era dissolto. Il cuore di Blackheart si era fermato."

Questa one shot parte dal finale del film e racconta ciò che immagino sia accaduto dopo. Parto esattamente dal punto descritto in queste poche righe introduttive, Blackheart si trova all'inferno dove è stato rispedito dal Ghost Rider, il suo viaggio però non è finito e qui vi racconterò di cosa ha dovuto subire, di coloro che l'hanno aiutato e di coloro che l'hanno torturato. Buona lettura! ^_^
Genere: Introspettivo, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Give me the sense to wonder... To wonder if I’m free!
Give me a sense of wonder... To know I can be me.
Give me the strength to hold my head up, spit back in their face!
Don’t need no key to unlock this door.
Gonna break down the walls, break out of this bad place!


Una nuvola di fumo nero, denso, si era fermata proprio nel punto in cui Mefisto aveva previsto per il ritorno di suo figlio, sorrise maligno mentre si voltava per tornare nel mondo degli uomini: contratti e anime dannate da riscuotere lo stavano aspettando.  
La nuvola di fumo nero scemò fino a lasciar trasparire la figura di un uomo con il volto segnato dal dolore. Dolore che gli era stato inflitto dalla creatura preferita di suo padre, il Ghost Rider. Non ebbe neanche il tempo di pensare, di aprire gli occhi per bene, che subito fu afferrato da dietro e scaraventato contro una parete rocciosa poco distante. 
- Bene, bene! Il principino è tornato a casa! - 
Blackheart conosceva quella voce, apparteneva a Samyaza, il capo dei Grigori. Si sollevò a mala pena da terra, ansimando. Quel verme era uno dei più forti fra gli angeli caduti e uno dei più fedeli a suo padre.
 - Prima che io abbia finito, implorerai pietà... Principino. - 
Pronunciò l'ultima parola sputando a terra. Tutti sapevano chi fosse la madre del Principe degli inferi e molti dei più antichi alleati di suo padre lo disprezzavano per questo. Blackheart sputò a terra il sangue nero che aveva in bocca e con tutto l'orgoglio che aveva in corpo si costrinse a rialzarsi e ad alzare il mento verso colui che, lo sapeva bene, sarebbe stato il suo torturatore finché Mefisto non avesse deciso diversamente. 
- Davvero? - Chiese Blackheart alzando il mento con aria di sfida. Era ancora confuso, dolorante e pieno di rabbia per lo scontro con il Rider. Samyaza però sarebbe stato peggio. Molto peggio. 

Can I play with madness?
The prophet stared at his crystal ball.
Can I play with madness?
There’s no vision there at all.
Can I play with madness?
The prophet looked at me and laughed at me.
Can I play with madness?
He said you’re blind, too blind to see.


Avvolto dall'oscurità non sapeva più quanto tempo fosse passato dal suo ritorno negli inferi.
Il dolore era una costante che non lo abbandonava mai, soprattutto il suo fianco destro... quel dannato aveva tirato fuori un nuovo giocattolo dal suo repertorio. Una lama che feriva Blackheart più di qualunque altra arma.
Samyaza rideva.
Rideva e tagliava.
Lentamente.
Centimetro dopo centimetro fino ad arrivare alle costole del principe che, impietrito dal dolore, riusciva a non gridare. Aveva perso la cognizione del tempo, non sapeva se fosse passato un giorno, un anno o un secolo, sapeva solo che mai e poi mai avrebbe implorato pietà. 
Samyaza estrasse la lama dal fianco e quando stava per affettare il fianco di Blackheart si sentì un rombo scuotere l'intero inferno. Non era mai successo che all'inferno ci fosse un terremoto naturale, era sempre provocato da qualcuno e il gregori uscì di corsa dall'antro in cui torturava il principe per soddisfare la propria curiosità. Un gran vociare di demoni e diavoli accolse il ritorno del re degli inferi, Mefisto. Era ridotto in condizioni pessime e il suo umore era anche peggiore... Per fortuna di Blackheart,  nessuno, a parte il suo guardiano cieco, si curava più di lui adesso che tutti erano presi nel curare e accondiscendere alle richieste di suo padre.

I screamed aloud to the old man, I said don’t lie,
don’t say you don’t know.
I say you’ll pay for this mischief, in this world or the next.
Oh... and then he fixed me with a freezing glance
And the hell fires raged in his eyes
He said you wanna know the truth son?
Lord, I’ll tell you the truth...
Your soul’s gonna burn in a lake of fire


Il vecchio guardiano rise follemente mentre raccoglieva la lama caduta a Samyaza. Era cieco e Blackheart si chiedeva come avesse fatto a capire il punto esatto in cui raccogliere quel pugnale mistico, senza contare che l'antro della tortura era illuminato solo dalla luce che entrava da fuori. Nient'altro che oscurità e nell'oscurità qualcosa di malvagio e antico che si muoveva verso di lui. Il vecchio alzò il pugnale in alto, tenendolo con entrambe le mani. Non era la prima volta, da quando la tortura era iniziata, che Blackheart veniva ucciso... La sua immortalità rendeva questo gioco ancora più divertente per i suoi aguzzini. 
Aspettava.
Aspettava il colpo che gli avrebbe trapassato il cuore.
Aspettava il colpo che lo avrebbe avvolto nell'oscurità della quiete, seppur per pochi istanti.
Quel colpo non arrivò.
Il vecchio fu trapassato lui, da parte a parte, dalla lancia di Pao Fu, una vecchia alleata del principe.
Blackheart si smaterializzò. Non si guardò indietro, non volle sapere cosa fosse successo a Pao Fu. Ogni volta era così... ognuno per sé e se sopravvivono si ricongiungono al loro principe. Se Pao Fu fosse sopravvissuta la avrebbe ricompensata bene ma adesso... Adesso doveva solo sopravvivere lui stesso. Si guardò intorno per capire dove il suo istinto lo avesse portato. 
Parigi.
Detestava quella città. 

Listen to me, said the prophet.
Can I play with madness?
The prophet stared at his crystal ball.
Can I play with madness?
There’s no vision there at all.
Can I play with madness?
The prophet looked at me and laughed at me.
Can I play with madness?
He said you’re blind, too blind to see!
Can I play with madness?



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N.d.A.
Questa è una One Shot che ho scritto molto tempo fa e mai pubblicata, la canzone (se non l'aveste capito) è "Can I play with madness" degli Iron Maiden. Chiedo scusa per gli errori e per le imprecisioni stilistiche... Rileggendola mi sembra molto affrettata, autoconclusiva. Però sono indecisa se lasciarla così o farla diventare una storia a capitoli... vedremo se verrà l'ispirazione per farlo! Spero vi sia piaciuta... 

 
  
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