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Autore: Katnip_GirlOnFire    24/01/2015    3 recensioni
Una raccolta di OS su Killian che si relaziona con il mondo moderno…in modo non esattamente riuscito.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Imparò con le maniere forti a non infilare il suo uncino nel tostapane.
 
Lottò con quell’arnese per oltre venti minuti, prima di accettare il fatto che non sarebbe riuscito a liberarsi senza un aiuto esterno. Quindi chiamò lei.
 
«Killian, mi dispiace di essere andata via prima oggi, ma dovresti smetterla di mandarmi messaggi provocatori, altrimenti non riuscirò a fare niente di niente – e questo significa solo che mi ci vorrà molto più tempo a tornare a casa da te.» Rispose lei al telefono, nel chiaro tentativo di sembrare irritata. Ma lui era capace di leggerla come un libro aperto anche senza vederla in volto, e sapeva che stava sorridendo durante la ramanazina, a niente servì l’impegno che impiegò per sembrare brusca.
 
«Non preoccuparti, Swan, ho finito di riempirti la mente con i miei più oscuri desideri – per oggi.»  Era letteralmente in grado di sentirla roteare gli occhi. «Ma  non è per questo che ti ho chiamata, temo.»
 
«Oh…» la sua voce era intrisa di preoccupazione e ansia ancor prima che chiedesse altre informazioni. «Che sta succedendo, allora?»
 
«Io…sembra che sia rimasto incastrato. Ho tentato, ma questo mostro metallico non vuole mollare la presa. Ho bisogno del tuo aiuto, tesoro.»
 
«Aspetta, che?»
 
«Questa calda, lucente cosa argentata che chiamate tosta-pane» Esitò, il nome suonava estraneo sulla sua lingua, e si chiese come facessero le persone di questo reame a inventarsi nomi ridicoli come cellulare, tosta-pane, e radio. Emma ancora non era risucito a convincerlo che l’ultimo non avesse niente a che vedere con un’altra bizarra parola, radioattività, della quale aveva capito solo che era qualcosa che doveva essere temuta, qualcosa che poteva fare BOOM inaspettatamente.
 
Lei ridacchiò. «Killian, cosa hai fatto al nuovo tosta-pane che abbiamo appena comprato per l’appartamento?»
 
«Non l’ho toccato – ancora. E a meno che tu non lo voglia vedere ridotto in brandelli ti suggerirei di raggiungermi e salvarmi, salvatrice.»
 
Emma non riuscì a trattenere lo stupido sorrisino che le illuminò il viso alle sue parole. Stupido, adorabile idiota. «Sai che correrò sempre a salvarti. Sto arrivando.»
 
--
 
Entrò nell’appartamento e trovò Killian che sedeva sul pavimento della cucina, stringendo il tosta-pane nel suo braccio destro – la mano che ne accarezzava un fianco – . Dall’interno del mostro metallico sbucava il suo uncino, che era stato prontamente sganciato dalla protesi di sostegno, ora impiegata per sostenere il peso della sua testa mentre contemplava l’oggetto con un’espressione – affezzionata?- sul volto.
 
«Non dirmi che avete legato mentre io non c’ero.»
 
Lui sollevò lo sguardo nella sua direzione e roteò gli occhi, alzandosi velocemente in piedi e portando il tosta-pane –con uncino annesso- sul piano della cucina per permetterle di valutare la situazione.
 
Prima di rivolgere anche solo un’occhiata all’oggetto, Emma poggiò una mano sulla sua spalla chiendendogli con un accenno di serietà, «Stai bene? Ti sei fatto male?»
 
Killian sorrise e la attirò a se per darle un lungo e tanto atteso bacio sulle labbra. Svegliarsi in un letto senza la sua Swan era stata una tortura, anche se lei lo aveva avvertito la sera prima che si sarebbe dovuta svegliare presto.
 
(Le aveva chiesto di svegliarlo per fare colazione insieme – cosa che, ovviamente, lei non aveva fatto.)
 
(Però gli aveva lasciato un bigliettino sul comodino che diceva già mi manchi, insieme a una tazza di caffè di Granny e un piccolo paninetto che pare si chiamasse bagel.)
 
(Lo aveva mangiato tutto in due morsi ed era ancora abbastanza affamato da trascinarsi verso la cucina e decidere di tentare la sorte con l’oggetto lucente che sarebbe dovuto servirgli per scaldare il pane.)
 
«Mi sei mancata stamattina, tesoro.»
 
«Mi sei mancato anche tu.» Emma lo baciò ancora una volta gli carezzò braccio, fino ad arrivare alla mano, che strinse piano prima di rivolgere nuovamente l’attenzione al tosta-pane.
 
Sollevò l’arnese ad altezza naso, rigirandolo a testa in giù e scuotendolo con una certa aggressività. L’uncino si mosse un po’ all’interno, ma si spostò solo di pochi millimetri dalla posizione originaria.
 
«Bene,» disse, mettendo giù il tosta-pane con un sospiro, «che si fa ora?»
 
«Forse potremmo usare un qualche tipo di leva per farlo uscire di lì?»
 
Emma annuì e si spostò per prendere una forchetta da uno dei cassetti e mostrargliela. Killian alzò un sopraccicglio scetticamente. «Che c’è? È la cosa più vicina a una leva che abbiamo, da queste parti.»
 
Si diedero i turni per colpire il tosta-pane con la posata, ma l’unica cosa che riuscirono ad ottenere fu una forchetta piegata e ormai inutilizzabile.
 
«Basta, sono ufficialmente rimasta a corto di idee.» Disse lei con un sospiro afflitto, lasciandosi cadere su uno sgabello.
 
«C’è solo una cosa da fare ora, tesoro, lo sai.» disse Killian con un’espressione solenne sul volto.
 
«Davvero non c’è nessun altro modo?» chiese, le sopracciglia aggrottate e l’espressione imbronciata che la facevano sembrare una bimbetta.
 
Lui scosse la testa lentamente. «Temo di no, Swan.»
 
«Ok, ma fallo in fretta. Non voglio guardare.» rispose incrociando le braccia al petto e distogliendo lo sguardo dal tosta-pane condannato.
 
«Come desideri.»
 
Killian aprì uno deglia ramadietti della cucina e ne tirò fuori una padella.  Tornò al ripiano e la sollevo sul tosta-pane, tenendola sospesa sopra di esso per pochi secondi prima di sollevarla dietro la sua spalla e picchiarla forte sul povero aggeggio con un sonoro Clonk!
 
Colpì il tosta-pane un paio di altre volte prima di poggiare la padella da un lato e esclamare, «Vittoria, finalmente!»
 
Emma si girò per vederlo reinserire l’uncino sulla sua protesi con un sorriso fiero in volto.
 
«Ben fatto.» Lo baciò sulla guancia, come PREMIO per i suoi sforzi. «Adesso dobbiamo occultare il cadavere.»
 
«Sarà un piacere per me liberarmi di questa dannata cosa mostruosa.» Disse lui  raccogliendo i resti del tosta-pane in un sacchetto di plastica con ghigno soddisfatto.
 
«Promettimi solo che non infilerai il tuo uncino nel prossimo che compreremo.» rispose lei, lanciandogli un’occhiata storta.
 
«Aye. Pescare il pane dal tosta-pane è un’impresa che non ho intenzione di tentare di nuovo, tesoro. La prossima volta sacrificherò una forchetta al suo posto»

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Eilà salve :)
Sono resuscitata.
Torno con una traduzione di una serie di OS adorabili che ho trovato su tumblr. Vi consiglio di leggerle in originale, se ve la cavate con l'inglese. L'autrice è 
that-first-glace-feeling, e questo è il link dell' OS.
Io ho ancora un po' di difficolta a tradurre, soprattutto coi pronomi He e She, che in inglese ci stanno ogni mezza frase, ma in italiano suonano davvero male.
Se avete consigli o errori da farmi notare, vi prego, recensite.
E.

 
  
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