I primi raggi del sole colpirono gli occhi chius del diario, svegliandolo dolcemente.
La strada proseguiva a lungo, ancora ed ancora sempre più in alto, verso i picchi appuntiti delle bianche montagne.
-“Quale giorno glorioso! Terminata è, l’ora del riposo.”-
Con fare pomposo il diario si incamminò così verso le vette, lasciandosi alle spalle un gruppetto animoso di cinque individui, che lo seguivano senza
apparenti motivi.
-“Prima della fine, ti farò mangiare le tue rime!”-
Il diario era così alterato che non riuscì nemmeno a comporre. Per l’ultima volta chiedo venia, farò più attenzione.
La strada divenne sempre più ripida, fino a divenire una vera e propria scalata. Il diario si fermò a rimuginare, su come avrebbe potuto superare tale ostacolo,
per raggiungere le invitanti punte bianche degli altipiani. Dopo lungo pensare, aggirò una parete per evitare i rami spinosi, poi con impeto si inerpicò nella
parete verticale, e superò lo strapiombo. Quale impresa! Raggiunta la fresca neve, fu costretto a riposare. Ed ecco che le folate di vento gelido,
portarono via altri due fogli: il saggio ed il coraggioso.