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Autore: ica0    25/01/2015    2 recensioni
Ho immaginato come potrebbe essere la prima puntata della seconda serie di braccialetti Rossi,e mi sono inventata questo seguito,incentrato sulle storie di Leo e Cris qualche mese dopo quel "ti amo" di Leo sussurrato nell'orecchio di Cris,prima che andasse via.La mia storia parte qualche mese dopo quella scena.Ovviamente poi una volta che comincio ,la fantasia prende il sopravvento e non sarà più solo una puntata :D Mi sono soffermata maggiormente su Leo e Cris perché loro in primis mi hanno dato più emozioni,e siccome mi piacciono le storie difficili,la voglio complicare ulteriormente :D ,ma se continuerò ovviamente ci saranno anche gli altri componenti dei braccialetti e non solo ,spero vi piaccia,e mi scuso anticipatamente per gli errori,l'ho scritta stanotte alle 3 :)
ps:è importante che per me recensiate,in bene o in male non importa,perchè se non piacerà o non troverò recensioni di nessun tipo non continuerò la storia..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cris, Leo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fu così che Leo vide Cris dopo la rottura,in un modo che non si sarebbe mai aspettato,un modo troppo crudele,anche per lui. Rimase a fissarla immobile,gli occhi iniziavano a gonfiarsi di lacrime,ma dalla bocca non uscì nulla,annaspava,cercava di emettere suoni,ma era come paralizzato su quella sedia a rotelle che normalmente faceva sfrecciare come nessuno mai.

I medici e gli infermieri al contrario di Leo erano iperattivi,si muovevano freneticamente tra vari fili,mascherine,flebo,poi la dottoressa Lisandri si girò,vide Leo,in quell'angolo,come se fosse in punizione,con le lacrime agli occhi ,quegli occhi sbarrati che sembravano assenti...è strano come si manifestino le emozioni a volte,vero?A volte gli occhi sono assenti,sembra che non comunichino,ma è realmente così?No. Non in questo caso,non nel caso di Leo. Qui c'erano occhi che dicevano talmente tante cose insieme,che alla fine non ne dicevano nemmeno una. Qui Leo voleva talmente non credere a i suoi occhi che si isolò,è tutto un sogno,è tutto un sogno...

“Leo...”

Era la Lisandri,che con una mano sul polso di Cris richiamò alla realtà Leo

“Leo”

La dottore aveva lo sguardo compassionevole,come per dire “mi spiace,non ci voleva questa,non ora”

Leo non rispose,era ancora con gli occhi su Cris

“Leo!”

Stavolta la Lisandri si preoccupò seriamente,doveva riportare Leo con i piedi per terra,ma non poteva forzare,ne aveva passate tante,troppe...

“p..perché...perchè...è...Cris...è qui...che.....che cosa....”

Era Leo,che biascicava qualche parola senza formulare frasi complete,erano troppe le cose da chiedere,voleva sapere se stava bene,perchè era di nuovo lì,perchè era stata dimessa e poi si era ridotta di nuovo in quello stato?Tanti perchè al quale forse nemmeno Cris sapeva rispondere.

La Lisandri stavolta si avvicinò a Leo,lasciando la paziente nelle mani di un altro medico,si piegò sulle ginocchia di fronte la sedia a rotelle di Leo,iniziò a parlare in modo tranquillo ma deciso,scandendo bene le parole,come a fargliele metabolizzare...

“Ascolta Leo,Cris è appena arrivata qui, svenuta,non sappiamo ancora per certo se ha avuto una ricaduta ,la cosa più importante da fare ora è quella di reidratarla,una volta fatto questo riusciremo a capire meglio cosa è successo,ora vai in camera tua,non ha senso stare qui”

Stavolta Leo cambiò completamente atteggiamento,ritornò il solito Leo,forse la Lisandri era riuscita a farlo ritornare lucido,nel bene o nel male,Leo iniziò ad alzare la voce

“Che cosa sta dicendo?che è di nuovo anoressica??perchè non gliel'avete detto prima di farla tornare a casa??EH??? “

La Lisandri si aspettava questa reazione,quindi ribattè subito,ma mantenendo la sua solita calma

“Leo,è normale in queste malattie avere delle ricadute,il fatto che l'abbiamo mandata a casa significa che...”

Leo la interruppe

“no,NO,NO!! Lei non sta ancora bene,perchè non l'avete tenuta ancora qui?PERCHE?Avete aspettato che si riducesse in questo modo??non era così nemmeno quando è arrivata la prima volta,si rende conto?Mi faccia passare,vado da lei.”

Leo scansò con la mano il braccio della dottoressa,con forza,con rabbia
“Leo non puoi andare,la vedrai più tardi in camera,ora la ricoveriamo”

“NO,la voglio vedere ora!Se poi...se poi è troppo tardi?Eh?va a finire come Davide,che non abbiamo potuto salutare?Non voglio che sia troppo tardi...”

Leo si avvicinò alla barella dove stava distesa Cris,scansando un infermiere,le prese la mano ,gli sembrava più piccola del solito,più ossuta,più fredda...gli fece quasi impressione avere quella mano tra le sue,voleva scaldarla quella mano che pareva senza vita.

Un infermiere,che aveva sentito l'ultimo scambio di battute e urla ,guardò Leo

“Cris non morirà,hai capito???Non è troppo tardi,ora vai in camera,noi spostiamo Cris per monitorarla e farle degli esami,ma ci serve che tu vada in camera,non ti preoccupare,non è tardi,domani mattina potrai sicuramente vederla,NON È TARDI”

 

Leo si convinse,a malincuore. Ritornò in camera,guardò il letto vuoto accanto al suo,

”se solo ci fosse Vale “ Pensò

I braccialetti rossi si erano divisi fisicamente dopo le dimissioni di Cris,Vale e Toni,ma quel legame speciale non si era spezzato,era un legame magico ed i legami magici non si spezzano,e non somigliano mai ai legami fisici,ma Leo quella sera pensò che a volte i legami fisici fanno più miracoli ,in quel momento avrebbe voluto un abbraccio,un abbraccio fisico,anche se non lo avrebbe chiesto mai,decise di andare in camera del piccolo Rocco ,anche se non voleva farlo preoccupare,Rocco era da proteggere,non da sovraccaricare di drammi.

“Rocco...”

Leo era sull'uscio della camera,quando Rocco stava tranquillamente leggendo un fumetto,seduto sul letto e con quella strana fascia in testa

“Leo!ti aspettavo prima,perchè non sei venuto?”

Rocco sorrideva sempre,era un vulcano di energia,strano a dirsi per un bambino che è stato il coma per 9 mesi...

“si,lo so,mi sono dimenticato...scusami Rocco....senti...posso dormire in camera tua stanotte?”

Rocco era anche molto intuitivo,e capì subito che qualcosa non andava
“certo che puoi stare qui,lo diciamo ai dottori quando passano più tardi,ma..che cos'hai?”

Leo iniziò a sistemare il letto nervosamente,senza tenere il contatto visivo con Rocco,non voleva crollare,era Leo. Iniziò a parlare nervosamente,a raffica.

“no è che..non mi va di stare solo in camera mia,sai...non volevo dirtelo,ma poi domani mattina avrei dovuto comunque dirtelo quindi lo dico ora,prima ero..ero in corridoio..e c'era Cris,su una barella...che..che stava male,non parlava...la Lisandri ha detto è svenuta...io...io non voglio stare solo stanotte...”
E fu così che la maschera del Leone feroce si sgretolò ,quando Rocco si avvicinò per abbracciarlo.

   
 
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