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Autore: Raeiki    25/01/2015    1 recensioni
Esiste un mondo crudele, pieno di giudizio e codardia, pieno di gente malvagia e senza scrupoli, ma al contempo utile e attraente come una calamita: Internet. Negli angoli più bui di questo reame bello ma letale, è stato celato un sito rimasto crittato e bloccato per anni, finchè un giovane utente, Albert, non lo scopre e insieme a un gruppo di amici decide di craccarlo. Che sia stata la peggior scelta o la migliore della sua vita questo non lo sa ancora. Il sito, che porta il nome criptico di "Login 'n Kill", suscita subito una sensazione di curiosità nei ragazzi, e ciò alimenta la loro voglia di entrarvi.
Il sito nasconde qualcosa di oscuro, che consumerà le loro menti poco a poco... inesorabilmente.
Login 'n Kill, uccidi o vieni ucciso, questa frase titoleggia il programma.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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The Dark Mind era pronto. Albert era soddisfatto del suo nuovo avatar, e non vedeva l'ora di giocarci. Ma era tardi ormai, e prima di andare a dormire chiamò i suoi amici su Skype, giusto per sapere come si chiamavano sul programma. Crystal si chiamava (con molta originalità) Selen, che significava "luna" e come nome le era sempre piaciuto. Anthony era Sig. Lè Death, un nome veramente stravagante secondo gli altri, Lawrence era Ocean in nome della sua passione per il mare, e Jess aveva chiamato l'avatar JKiller. Michael non creò un avatar, preferì studiare le altre opzioni del programma in cerca di eventuali informazioni; Alex invece si era rifiutato di entrare a far parte del sito poichè "non lo convinceva". Albert rimase piuttosto sorpreso circa la motivazione del cugino, ma non si lamentò e lo lasciò fare.

Il giorno dopo a scuola Albert non pensò ad altro che a The Dark Mind, anche se preferiva chiamarlo solo Dark per semplificare. Ebbene, pensò solo a Dark e al misterioso fatto che prima della modifica era identico a lui. I suoi amici gli avevano detto che era successa la stessa cosa con i loro avatar, e questo non fece altro che insospettirlo riguardo a quello strano programma. Non gli restava altro che giocare. Dopo la scuola si fiondò sul computer, ignorando completamente i compiti. I suoi amici erano in chiamata con lui su Skype, e schiacciarono tutti "Play" allo stesso momento. Appena cliccò sul mouse, Albert sentì una fortissima scossa in tutto il corpo, e perse istantaneamente i sensi. 

Albert provò a riaprire gli occhi: si trovava in un vicolo che conosceva bene, era sempre pomeriggio, e c'era altra gente con lui. Man mano, riusciva a distinguere le loro facce: sembravano i suoi amici, ma erano vestiti in modo strano, come gli...avatar. Cercò nelle tasche, ma nel farlo notò che al polso destro vi era attaccato uno strano marchingegno: una pistola, proprio come quella di Dark, e a terra c'era un bastone nero con una testa d'aquila. Riprese a cercare nelle tasche della lunga casacca nera, ma non trovò altro se non un paio di occhiali da sole neri con la lente circolare. Cercò qualcosa per specchiarsi, mentre un agghiacciante pensiero si faceva strada nella sua mente. Trovò una macchina e, guardando nel finestrino, confermò la sua teoria: stava guardando la pallida faccia di Dark.
Si guardò di nuovo intorno, e le persone - che a questo punto, pensava, erano i suoi amici - stavano avendo la sua stessa reazione. Appena interagirono, si riconobbero per le loro voci, e superata l'ansia si guardarono a vicenda: Crystal indossava una maschera nera che copriva tutto il viso, con due lenti in corrispondenza agli occhi, e impugnava un pesante machete. Sosteneva di aver inserito come abilità nel suo avatar l'invisibilità temporanea. Anthony teneva una grossa falce in mano, e la stava studiando con una faccia da ebete stampata sotto il cappuccio da mietitore. Indossava un vestito nero, che ricordava proprio la morte, con un'armatura sopra, e aveva gli occhi bianchi; sembrava uscire da un Fantasy. Lawrence aveva in mano una grossa pala (non spiegò il motivo di tale scelta), e indossava una felpa blu, dei jeans, delle scarpe da ginnastica e in faccia aveva una maschera tribale da Tiki. Jess invece ricordava molto il personaggio di Link, del gioco Legend of Zelda, il suo preferito. I suoi abiti erano di colore verde, tranne una benda che le copriva il volto fin sopra il naso. La sua arma era una spada a una mano, di nuovo simile a quella di Link. Tutti gli avatar erano davvero creati bene, armi comprese. I cinque ragazzi si guardavano passando lo sguardo da uno all'altro, finchè Anthony non sparò la sua cazzata quotidiana: "Ragazzi, il mio personaggio però è il più figo, i vostri non sono così... badass." Gli arrivò uno schiaffo da Crystal, che poi aggiunse: "Ok, calma. Per iniziare sappiamo dove siamo, casa mia è in questo quartiere. Sembrerebbe che per qualche arcano motivo ci siamo teletrasportati qui nel corpo dei nostri avatar. Qualcuno ha qualche spiegazione? Non vale dire che stiamo sognando, è tutto troppo reale per essere un sogno." Vedendo tutti in silenzio, Crystal prese un telefono dalla tasca (lo aveva aggiunto perchè sosteneva che non sarebbe sopravvissuta senza telefono) e digitò il numero di Mich. Dopo qualche secondo di attesa rispose, e Crystal cercò di spiegargli la situazione.
Mich era incredulo, anche perchè sosteneva che quando la chiamata di Skype era crashata improvvisamente lui era andato a casa di Albert per chiedergli spiegazioni; la madre di Albert gli disse che era di sopra a giocare al computer, e Mich notò che il suo amico era privo di coscienza sulla scrivania. Albert stava ascoltando, e chiese a Crystal di poter parlare con Mich: "Ehi. Ascolta, non so se hai presente dove siamo, ma non possiamo andare alle nostre case conciati così, anche perchè non riusciremmo a entrare. Quindi... prova a controllare tutte le opzioni, e se non trovi nulla... beh ci arrangeremo." Mich stette in silenzio per un po', poi sussultò e disse: "Al, ho trovato qualcosa che ti interessa: vicino a disinstalla è apparsa l'opzione Esci." Albert si illuminò, e gli intimò di cliccarla velocemente. Dopo pochi secondi persero di nuovo i sensi, e appena Albert si risvegliò si trovò davanti il faccione di Michael che lo fissava. Si riprese in fretta, e chiamò gli altri. Corse fuori casa e si diresse verso il parco, dove avevano stabilito di incontrarsi; la domanda che tutti si ponevano era piuttosto prevedibile: Cosa diavolo era appena successo?

Mich provò a spiegare che smanettando tra le info del gioco (sbloccate dopo ore di tentativi il giorno prima) si era accorto di cose strane, riguardanti le regole del gioco, e che gli erano sembrate senza senso: "Le regole dicevano così: il killer verrà teletrasportato al punto di spawn appena verrà cliccato il tasto Play. Il punto di spawn è deciso dal programmatore della squadra. Se il killer esce dalla partita, tornerà alla sua vita normale, e potrà ricominciare a giocare solo dopo 3 ore di attesa. Se un killer muore durante la partita, morirà definitivamente (e questa parte fu quella che spaventò di più in assoluto il gruppo). Se un killer uccide il suo creatore è inutile dire che morirà definitivamente. Le squadre che entreranno nella top 5 potranno creare la loro base virtuale e accedervi a proprio piacimento. Un killer può accedere al gioco in qualsiasi luogo. Se un killer uccide un altro killer, guadagna i suoi ricordi. Se un killer disinstalla il gioco, perde tutti i ricordi inerenti ad esso. Una squadra viene considerata sconfitta del tutto quando l'ultimo membro muore definitivamente. Una squadra può avere al massimo 30 membri ufficiali. Infine, la squadra vincitrice vincerà in premio un intero regno virtuale."

Le regole in effetti erano davvero inquietanti, e spaventavano i ragazzi. Ma tra loro, Albert era più che altro esaltato al pensiero di avere finalmente uno scopo: avrebbe conquistato il regno virtuale, a costo di dover perdere la sua squadra per ottenerlo. 
Una volta arrivati a casa, i ragazzi inserirono nei loro avatar un telefono, e in esso installarono l'applicazione di Login 'n Kill, così avrebbero potuto effettuare il login da qualsiasi posto tramite il cellulare. Il loro team venne nominato Squadra Selen, in onore del loro leader, ed entrò ufficialmente in gara contro le altre nove squadre. Da quel giorno, le vite dei ragazzi verranno stravolte del tutto, e impareranno a uccidere per vincere: il 16 novembre del 2018 nasce la Squadra Selen.
   
 
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