Durante la farsa del processo, uno degli aiutanti dell'inquisitore aveva affermato che “la morte della strega era una diretta volontà di Dio”: aveva riascoltato quell'asserzione nella propria mente decine e decine di volte, assumendo in rapporto ad essa posizioni sempre più atee e blasfeme. Alla fine era arrivato alla semplice quanto estrema conclusione che, se davvero un simile dio fosse mai esistito, allora non sarebbe stato tanto diverso dalle bestie che avevano saziato la loro putrida voglia di violenza con il sangue innocente di sua moglie; una creatura brutale, disgustosa ed ignorante, che non avrebbe potuto pretendere altro da lui se non il suo più profondo e nauseato disprezzo.