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Autore: pukpuk    25/01/2015    1 recensioni
la verità è troppo potente per essere ingabbiata
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La verità è troppo potente per essere ingabbiata, dicono, è ciò che fa di noi persone giuste, le menzogne sono ciò che hanno fatto si che scoppiasse la grande guerra, che rendono il mondo ciò che è, il piccolo mondo nel quale vivo. Sbaglia chi mente per mantenere la pace, essa deve esserci grazie alla sincerità, chi lo fa per convenienza, chi per gentilezza… questo è ciò che mi hanno raccontato fin da bambina, le storie con cui sono cresciuta, la verità prima di tutto. Ma ormai sono passati sedici anni, ripenso a quello che mi hanno detto, che mi hanno insegnato, e non sono più convinta che sia giusto, la verità è importante, ma non potremmo mantenere la pace senza uomini coraggiosi che proteggano e controllino la città. Mi guardo intorno cercando di racchiudere in un solo sguardo i colori di tutte le fazioni, sembra impossibile, l’enorme sala piena di uomini e ragazzi ben divisi su alte scalinate, in basso vedo il tavolo con le coppe, su ognuna c’è un simbolo, il mio sguardo indugia sulla fiamma degli intrepidi e si sposta sulla bilancia dei candidi, la mia fazione, la mia famiglia. Ripenso al test attitudinale, alle prove, al coltello che mi luccicava in mano e al cane che mi saltava addosso, so cosa devo fare, ma non è facile. Guardo mia sorella Rose seduta accanto a me, mia madre subito dopo stringe la mano di mio padre, sorrido e loro ricambiano, sono fiduciosi che farò la scelta giusta, lo scorgo nei loro occhi, non voglio deluderli. Il mio sguardo torna verso il basso, sull’informe massa nera e casinara che si agita dall’altro lato della sala. Marc Eaton, il capo degli abneganti , sale sul palco e inizia a parlare, non l’ascolto, so già cosa sta per dire, che questo momento cambierà per sempre la nostra vita e che dobbiamo fare la scelta giusta, non potremmo cambiare una volta decisa la fazione. Penso agli esclusi, tutti coloro che hanno preso la via sbagliata e si sono ritrovati a vivere per strada nel quartiere più malandato di Chicago, non voglio diventare una di loro. Il mio sguardo scorre sulle coppe, passa sui neri vestiti  degli intrepidi che paiono chiamarmi come mai prima e torna sul bianco e sul nero dei candidi, non esiste una via di mezzo, la vita o è bianca, o è nera, e io devo scegliere, ho già deciso, lo so, nel profondo del mio cuore so cosa devo fare, ma non è facile. Chiudo gli occhi e respiro profondamente, sento la mano di Rose che si stringe intorno alla mia, mi sussurra che andrà tutto bene, non sta mentendo, non può farlo, lo pensa davvero. Ispiro riempiendomi di aria il torace e la butto tutta fuori, poi apro gli occhi e guardo i ragazzi che scendono lenti, uno alla volta, fino al tavolo, fanno la loro scelta e si spostano nella loro nuova casa. “Christine” Tuona la voce dell’abnegante. Sorrido a mia sorella e mi alzo. Il mondo mi vortica intorno, vorrei risedermi e lasciare che tutto scorra, fingere che non esisto, che non devo fare una scelta.  Lancio un ultimo sguardo alla mia famiglia e scendo lenta le lunghe scalinate come se mi stessero portando al patibolo. Prendo il coltello dalla tovaglia candida e scorro la mano sulle coppe, indugio qualche secondo su quella dei candidi e vado avanti mentre il coltello già mi buca la pelle del palmo. Sento un bisbiglio provenire dalla mia fazione mentre una goccia del mio sangue cade sui carboni ardenti, sulla coppa degli intrepidi. Non possono trattenersi dal fare commenti, lo so, guardo verso la mia famiglia e vedo i loro sguardi addolorati, non posso fare altrimenti, so che capiranno. Stringo il palmo più forte e la striscia rossa cola verso la coppa candida. Chiudo gli occhi e lascio cadere il coltello. L’ ho fatto. Ho rinunciato alla mia famiglia per ciò in cui credo. Guardo la massa nera e leggermente sfocata che esulta e mi accoglie mentre mi avvio con passo apparentemente deciso verso di loro. Tutto è cambiato, da oggi tutto sarà diverso.
  
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