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Autore: corvonero83    26/01/2015    2 recensioni
La ragazza guardò fissa l’orizzonte, si fissò sul punto in cui il cielo sembrava toccare l’oceano -Sai? Ho sempre voluto pensare che lui sia lì, in quel punto di incontro tra cielo e mare, un luogo bellissimo se ci pensi ma inesistente! Per me lui è lì e si gode il sole, l’aria fresca e ci osserva costantemente, con i suoi occhi azzurri…-
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye
 
 
 
 
 
Come on over
Come unglued
It's not easy
To see all of you

Help yourselves
Help is on the way
Well there's nothing to lose
So now, I have something to say

Maybe we can all recognize a moment of silence
Maybe we can finally agree on the same point of view
A long time ago we believed and we were united
So the last thing on Earth I am ready to do is say goodbye

A long time ago we discovered that nothing could stop us
This hasn't torn us apart, so nothing ever will
How can we know where we are if the sun is behind us?
But this moment will show us the rest of our lives
No one is going to save us this time
No one can know what we're feeling.
So don't even try…
 
(Goodbye- Slipknot)



 
 
 
 
 
 
 
Era davanti alla porta verde, verniciata di fresco.
Poteva sentire ancora l’odore di pittura.
Doveva bussare…o meglio doveva suonare il campanello, ma non ne trovava il coraggio.
-Dai Brian! Cazzo….- si diede questo stimolo mentale e senza rendersene conto schiacciò il pulsante che fece scattare il suono metallico del campanello.
Era nervoso.
Ora cosa le diceva? Come glielo spiegava perché era lì?
Dopo pochi secondi la porta si aprì e se la ritrovò davanti.
Non era cambiata molto, a parte qualche dettaglio, era sempre lei.
-Br…Brian?- la voce della ragazza assunse un tono stupito, pari all’espressione dei suoi occhi spalancati per la sorpresa.
Occhi verdi, di un verde bosco screziato di nocciola, marchiati, come suo solito, dalla matita nera….no! non era cambiata molto!
Brian teneva le mani nelle tasche del giubbotto di pelle,   giocherellava con una moneta per rilassarsi. Il ciuffo di capelli fu spostato dal vento che soffiava leggero.
Era una bella giornata di fine aprile.
Il profumo del mare li raggiunse all’improvviso.
-Brian?- la ragazza lo ripeté tra se come per convincersi che non stava sognando, tutto si sarebbe aspettata ma non di trovarsi davanti proprio lui.
 -Ciao…ti…ti disturbo?- lui era in imbarazzo. Le gote arrossate come quelle di un adolescente.
-No!...no…cioè, stavo per portare fuori il cane…-
-Posso accompagnarti?- osò.
Lei tentennò. Non sapeva cosa volesse lui da lei. Erano quasi quattro anni che non si vedevano…ma accettò.
Come aveva sempre accettato di vedere gli altri ragazzi della band.
Non aveva mai la forza morale di dire loro di no!
-Aspettami un attimo…prendo Stannis e arrivo….- lui annuì e lei richiuse la porta.
Come se non volesse farlo entrare…come per mettere una difesa tra loro due.
Dopo pochi secondi erano sul lungo mare e stavano camminando l’uno di fianco all’altra, parlando del più e del meno.
Lei si era messa una felpa pesante e teneva il suo carlino al guinzaglio.
-Ti prego dammi un buon motivo: perché lo hai chiamato Stannis?- Brian cercò di rompere il muro di freddezza che lei aveva messo per difendersi.
-Perché Stannis è un figo, musone come solo i carlini sono essere!- lei rise.
-Okkkai!- lui rispose al sorriso.
Gli occhi nocciola del giovane la stavano studiando senza farsi notare…aveva tagliato i capelli, era dimagrita ancora ma non in modo disastroso….aveva aggiunto qualche tatuaggio alla sua pelle diafana. Gli occhi….quelli erano sempre uguali…verdi e malinconici….pieni di dolore…e dopo quello che era successo lo erano ancora di più.
-Bri?! perché sei venuto da me?- lei lo aveva sempre chiamato “Bri”…non c’era un motivo…un senso logico. Le piaceva e così lo chiamava.
-Perché sono quattro anni che non ci vediamo!...perché non ho saputo più niente di te…solo piccoli frammenti che mi dicono i ragazzi…perché loro possono vederti e io no?- non era arrabbiato, era solo curioso e voleva capire.
-Sono loro che mi cercano…e io non riesco a dire di no….- le sembrava una cosa semplice.
Sensata.
-Si, ma Matt lo vedi una volta al mese, regolare….Johnny ti sente tutti i giorni per messaggio e se ha delle crisi Vee viene da te….-
-Ma sono loro che vengono Brian!...sono loro a cercarmi…..tu…tu non l’hai mai fatto…neanche un messaggio….e io…io non riesco a reggervi tutti assieme! Non ce la faccio ancora, mi dispiace…io sto sempre male!-
-Lo so…io lo capsico!....sto ancora male anche io…credimi!-
Si sedettero sulla spiaggia. Il cane fu lasciato libero ma data l’indole pigra preferì accoccolarsi vicino alla sua padrone piuttosto che mettersi a dare la caccia agli uccelli che svolazzavano bassi nell’aria.
-Tra due mesi me ne vado via…- lo disse all’improvviso e Brian sbiancò.
-Come?- pensava di non aver capito bene.
-Non lo sa nessuno…sei il primo a cui lo dico…mi hanno chiamato per fare una prova di sei mesi in un atelier a Parigi…e io ho bisogno di andarmene da qui!...qui tutto mi ricorda lui…anche dopo quattro anni….-
-Max?...- Brian si stava preoccupando.
La ragazza guardò fissa l’orizzonte…si fissò sul punto in cui il cielo sembrava toccare l’oceano -Sai? Ho sempre voluto pensare che lui sia lì….in quel punto di incontro tra cielo e mare…un luogo bellissimo, se ci pensi…ma inesistente! Per me lui è lì e si gode il sole, l’aria fresca….e ci osserva costantemente…con i suoi occhi azzurri…-
Brian non fiatò. La guardò consapevole che stessero portando lo stesso dolore nel cuore da tanto, troppo tempo.
-Come stanno Michelle e Pinkly?- Max decise di cambiare discorso.
-Stanno bene…la cucciola è un po’ stanca, ormai ha la sua età! Michelle….ti pensa spesso…le manchi….-
-Manca anche a me…ma….-
-Non devi darmi spiegazioni….io…io sono venuto per capire i motivi della tua assenza…e credo di aver capito….-  anche Brian fissò quel punto indefinito….inesistente appunto -Credo che io e te siamo quelli che ne stanno risentendo di più….siamo ancora stesi a terra, pieni di ferite e dolore e non riusciamo a rialzarci….-
Lei non rispose.
Non subito.
-Non sono riuscita ad amarlo come volevo, Brian! Non me ne hanno dato il tempo! Io avevo mille cose da dargli…avevo tutta me stessa da dargli! Cosa posso avergli trasmesso in sei mesi di relazione? cosa?...- la voce le uscì debole, strozzata…spezzata come si sentiva lei ogni volta che parlava di lui.
Per questo evitava di parlarne.
-Tu lo stavi facendo rinascere, Max!... lo sai bene!-
-Ma me lo hanno portato via!...troppo presto! Me lo hanno strappato via….io…io lo sentivo parte di me, lui era parte di me! Viveva sotto la mia pelle…ed è stato come se mi avessero scorticata viva!...Brian…io non amerò mai nessuno come amo lui…sono stati solo sei mesi, ma io lo amo ancora!-
-Ma lui ti vorrebbe felice…-
-Era lui a farmi felice! Lui rendeva tutto bello…con il suo sorriso, i suoi occhi meravigliosi….la sua follia!...nessuno potrà mai sostituirlo!-
Il vento continuava a soffiare leggero ed era piacevole sentirlo sul viso -Non potrei mai volere qualcuno dopo aver avuto lui!- sospirò ma poi continuò cambiando discorso -E’ bravo il nuovo batterista….Arin, vero?-
Brian la guardò strano -Vorrebbe conoscerti….- ci provò.
-Non sono pronta…non lo sarò mai!...non riesco neanche a venire ai vostri concerti….-
-Ce ne siamo accorti….e ci manchi! A tutti!-
La ragazza lo fissò di sottecchi -Che ne dici del nuovo album degli Slipknot?-
Brian ghignò -Carino…-
-Haner! Non hai mai capito un cazzo di musica! Matt ha ragione! “Carino”??? è fighissimo!! Sono tornati in auge!-
Lui annuì sorridendole.
Max amava gli Slipknot…Brian molto meno…si erano sempre stuzzicati a livello musicale, era una specie di gioco tra loro due, un gioco  che faceva impazzire chiunque li circondasse.
-In verità mi piace molto il brano che hanno scritto per Gray…..- la voce di Brian le suonò dolce. Famigliare. Si rese conto solo in quel momento di quanto ne avesse avuto bisogno…una voce amica.
-Si…è come una specie di “So far away”….no?-
Poi improvvisamente si alzò e prese Stannis in braccio -Io devo rientrare…devo finire dei modelli…-
-Certo!- Brian la imitò subito.
La riaccompagnò a casa.
In silenzio…fino alla porta verde.
-Mi ha fatto piacere vederti Bri….davvero…- era sincera.
-Anche a me….e non puoi capire quanto!- Brian la fissò strano, lei sapeva bene il perché  -Max!...io…io non ti ho mai chiesto davvero scusa per quella sera….io…- aveva rimorso nella voce. Ma lei lo tranquillizzò.
-Bri!...eravamo ubriachi, tu eri strafatto e in crisi con Michelle….ti sei fermato in tempo!...mi hai ascoltata…..è tutto passato! Non eri in te…..non mi avresti mai fatto del male….- le si addolcirono gli occhi.
-Si, ma…ti ho quasi violentata, Max!- lui era ancora arrabbiato con se stesso.
-Brian! È passato tutto….Matt ci ha trascinato a quella festa senza che lo volessimo…ti ricordi?- lei cercò di sdrammatizzare.
Lui ricambiò poco convinto.
-Bri….ti sei già fatto perdonare, credimi!-
-E in che modo?- lui non capì.
-Quando mi hai presentato James!...-  la ragazza si morse il labbro ma poi riuscì a continuare -Ci hai presentato guardandoci come  per dire “Ecco….voi siete fatti l’uno per l’altra….tu lo puoi far uscire dal suo bozzolo di depressione e lui può riempire i tuoi vuoti esistenziali....” e così è stato…così stava succedendo…-
-Max…- Brian capiva il dolore della ragazza.
-James è stata la cosa più bella della mia vita…e se ho potuto averlo, anche se per poco…be’, è stato grazie  a te!-
Stava trattenendo le lacrime, le sentiva in gola, bastarde che volevano uscire….e dopo un poco lei cedette…gettandosi tra le braccia del ragazzo che aveva davanti.
Brian l’accolse stringendola a se e lasciandosi andare anche lui al pianto. Loro due non avevano mai pianto assieme.
Non avevano mai pianto assieme per James.
Stettero abbracciati per un po’, scambiandosi un calore innaturale per loro e di cui avevano bisogno entrambe, poi si staccarono di malavoglia.
-Grazie….davvero! grazie di essere venuto….prima di partire passo a salutare Michelle!-
-Ci conto….lei ne sarebbe felice!...e anche io!-
Lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava dalla casa, le mani di nuovo in tasca….Brian si voltò per guardarla ancora un secondo….in cuor suo sapeva che non sarebbe andata a salutare Michelle e lui non l’avrebbe più rivista….Max lo salutò con la mano un ultima volta.
Si volevano bene…si erano sempre voluti bene, anche se lo avevano dimostrato poco. Si volevano bene grazie a James…..era lui il collante del loro rapporto.
E James li aveva uniti anche in quell'abbraccio…dove i loro cuori spezzati, ancora sanguinanti e pieni di dolore si erano potuti sentire un po’ più sereni.
In quell'abbraccio c’era parte di James…e lo avevano sentito entrambe con un brivido lungo la schiena.
-Addio Bri- Max lo disse tra se…sentendosi meno sola.
-Addio Maxim…- Brian lo ripete nella sua testa…con il cuore un po’ più leggero.
Nessuno dei due si sarebbe mai potuto dimenticare dell’altro.
 
 


*...è una vita che non scrivo qualcosa sui Sevenfold!...non so neanche da dove mi sia uscita questa cosa...è senza pretese...un mio piccolo malsano pensiero senza senso!
I Sevenfold non mi appartengono e neanche la bellissima "Goodbye"....
 
  
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