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Autore: 365feelings    27/01/2015    0 recensioni
10. modern au in cui Arianna è in fuga; modern au in cui si rispettano le tradizioni legate al vischio; modern au in Arianna chiede a Dioniso di mettere fine ai litigi della sua famiglia
(scritte per il drabble event: 12 days of christmas)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Arianna, Bacco
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: kuma_cla
Titolo: Di amicizie, lillà e inviti
Coppia: accennati Dioniso/Arianna e Ade/Persefone
Rating: verde
Genere: commedia, fluff
Avvertimenti: het, au, Hogwarts!AU
Prompt: lillà – prime emozioni d’amore
Note: eccomi di nuovo
  • Partecipa alla maritombola.
  • Era da un bel po’ che volevo scrivere una Hogwarts!AU ed eccoci. Allora, Arianna e Persefone sono al quinto anno e sono, rispettivamente, una Corvonero e una Tassorosso e sono bff. Demetra insegna ad Hogwarts (Erbologia o Cura delle Creature Magiche) e Ade è anche lui uno studente perché mi andava, non avevo voglia di farlo diventare un professore (non mi piace). Il preside è boh, Chirone? Mentre papà Crono è vivo e vegeto, siede al Wizengamot ed è il Ministro della Magia. Se Ade è ancora uno studente, per forza di cose lo sono anche i fratelli, quindi mi salta la discendenza di Dioniso e odio questa cosa, ma ormai l’AU è venuta così. È tutta colpa dell’amicizia tra Arianna e Persefone che originariamente non era prevista, però è anche troppo bella per essere tolta; questa volta va così.
  • “Codeste piante e bla bla bla” non me lo sono inventata, l’ho preso dal quarto o quinto libro di Harry Potter.
 




 
Codeste piante sono quanto mai efficaci nell'infiammare la mente, e sono pertanto d'uso nei Distillati Svianti e di Confusione, laddove il Mago desideri produrre stati di imprudenza e testa-calda...
È la quarta volta che rilegge la stessa frase, ma ancora non ha capito di cosa il libro sta parlando e non si tratta di un passaggio particolarmente complesso: seccata alza lo sguardo, cercando la fonte della sua distrazione e trovandola a pochi scaffali dal tavolo che occupa da quasi un'ora con la sua migliore amica.
Dioniso è seduto con un Tassorosso dall’aria un po’ addormentata, tiene i gomiti appoggiati alla superficie di legno, le mani che reggono pigramente il mento, e la guarda. Quando i loro occhi si incrociano, il ragazzo ha tutta l'aria di chi ha appena ottenuto quello che voleva; regge il suo sguardo senza scomporsi e le labbra si piegano in un sorriso storto e malandrino. Arianna, che non sa se alzarsi e baciarlo o alzarsi e schiaffeggiarlo per l'insistenza e l'impudenza delle sue attenzioni, interrompe il contatto visivo, tornando al suo libro, ma sente chiaramente lo sguardo dell'altro fisso su di sé e non riesce proprio a concentrarsi così. Si agita sulla sedia e la spessa treccia con cui tiene legati i capelli scivola sulla schiena.
«Si può sapere che hai?» chiede tranquillamente Persefone, interrompendo la lettura dei suoi appunti. Liscia le pergamene vergate con una calligrafia ordinata, un po' tondeggiante, e si concentra su di lei.
«Niente».
«Sei agitata» la contraddice pazientemente «Si tratta forse di Dioniso?»
A sentir pronunciare il nome del ragazzo arrossisce.
«Non c'è niente tra me e lui» replica velocemente, un po' troppo.
«Non è quello che ti ho chiesto» le fa notare Persefone, sporgendosi sul tavolo e iniziando a giocherellare con una ciocca di capelli «Ma già che ci siamo, cosa dovrebbe esserci?»
«Niente» ripete, sforzandosi di non guardare verso il ragazzo – lui invece la sta ancora fissando, non ha fatto altro da quando ha messo piede in Biblioteca.
«Non me la bevo» insiste con sguardo indagatore «Nel calderone bolle qualcosa, me lo sento. Ti piace? Perché tu piaci a lui, è chiaro».
«Non so davvero di cosa tu stia parlando» nega «Ma se fosse, dici davvero che gli piaccio?» chiede sporgendosi a sua volta sul tavolo.
«Non fa altro che guardarti, anche ora, e girarti intorno. L’altro giorno lo hai incontrato sulle scale e ti ha fatta passare e il giorno prima ancora ha raccolto i libri che ti erano caduti. Non ti chiede gli appunti solo perché sa che tu sai che è al sesto anno» risponde prontamente (probabilmente era da un po' che voleva affrontare il discorso) e poi aggiunge «Se ti stai trattenendo perché è un Serpeverde e Teseo parlava sempre male di loro, beh non lo fare. Non sono cattivi ragazzi, non tutti almeno».
«Non è per questo!» protesta e arrossisce ancora, un po' perché ha alzato il tono di voce e la bibliotecaria l'ha guardata male, un po' perché il solo sentir parlare di Teseo le fa venire l'orticaria, un po' perché in un certo senso ha ammesso di essere interessata a Dioniso e Persefone non se lo è lasciato sfuggire. Ora infatti le sorride sorniona, assomigliando più ad una serpe piuttosto che alla dolce ed innocente Tassorosso di cui porta orgogliosamente i colori.
«Come sai che non sono tutti cattivi ragazzi se tua madre ti ha detto, e qui cito, di mantenere una distanza di sicurezza di almeno tre metri?» ribatte prima che l'altra possa farle qualsiasi altra domanda su Dioniso «Parli forse per esperienza diretta?»
«Chi, io?» domanda l'amica, improvvisamente sulla difensiva, distogliendo lo sguardo e trovando interessante oltre ogni misura la sua copia scarabocchiata di Pozioni «Assolutamente no».
«Non c'entra niente quindi il Serpeverde dell'ultimo anno, alto, pallido, tenebroso che vedo sempre più spesso girarti intorno. Un po' troppo ombroso per i miei gusti, ma riconosco che è attraente, ha il suo fascino».
È il turno di Persefone di arrossire, scuotere il capo e negare spudoratamente.
«Ti piace, non è vero?» continua sorridendo gentile, perché è evidente che quel Serpeverde le piace davvero come non le è mai piaciuto nessun ragazzo – e che sua madre non approverà mai «È per questo che non fai altro che indossare lillà».
La Tassorosso si porta istintivamente le mani ai capelli chiari, sfiorando i petali dei fiori che compongono la coroncina che porta quel giorno.
«Me lo hai detto tu il primo anno quando ci siamo conosciute: i lillà significano prime emozioni d'amore».
«Ti ricordi fin troppe cose» sbuffa con un sorriso, ma poi torna seria e sussurra «Non lo dire a nessuno, se mia madre lo viene a sapere sono morta, lei detesta i Serpeverde. Se potesse li boccerebbe tutti».
«Sarò muta come una tomba» replica Arianna e poi aggiunge «E ti fornirò tutti gli alibi di cui avrai bisogno, ho il sospetto che saranno molti».
Persefone arrossisce molto graziosamente, ma sorride ed è felice; lo capisce dal modo in cui si è illuminata alla sola possibilità di poter passare del tempo con Ade senza che sua madre lo venga a scoprire. Ingannare Demetra non sarà facile dal momento che insegna a Hogwarts e controlla la figlia come un’aquila, ma è disposta a tutto pur di vedere la propria migliore amica così felice: troverà un modo, trova sempre un modo.
«Ora che abbiamo parlato di me, torniamo a te» commenta poco dopo, senza lasciarle possibilità di fuga «Cosa hai intenzione di fare con Dioniso?»
Arianna si morde il labbro inferiore senza osare sollevare lo sguardo (sa che troverebbe quello del Serpeverde fisso su di sé) e ammette che a tergiversare e nascondersi dietro i libri sta solo perdendo tempo. Dovrebbe buttarsi, dovrebbe provare e vedere cosa la vita ha in serbo per lei. Dioniso non è Teseo.
«Potrei, non lo so, chiedergli se mi accompagna a Hogsmeade» propone, cercando l’approvazione dell’amica. Sarà anche la Strega più brillante del suo anno, ma per quanto riguarda i rapporti sociali (e soprattutto i ragazzi) è davvero una frana di proporzioni epiche, come le ha fatto un giorno notare Afrodite.
«Mi sembra un buon inizio» conferma Persefone, annuendo, e senza perdere tempo scarabocchia qualcosa, lanciando subito dopo il pezzo di pergamena al Serpeverde. Arianna, che non ha avuto il tempo di reagire, assiste alla scena con gli occhi sgranati, ma il senso di angoscia che l’ha assalita la abbandona nel preciso momento in cui Dioniso la guarda, dopo aver letto, e le annuisce con un sorriso radioso che imita senza quasi rendersene conto.
«Ecco fatto» commenta soddisfatta Persefone, riprendendo in mano gli appunti «Ora possiamo studiare».
Arianna torna a concentrarsi sul paragrafo dopo aver lanciato un’ultima rapida occhiata a Dioniso; improvvisamente gli usi della coclearia, del levistico e della starnutaria le sono chiari.
   
 
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