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Autore: FifthDirection    27/01/2015    2 recensioni
"Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto. Ma tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me."
Dalla storia:
"Per Lauren quello fu troppo, non sopportava di vederla piangere. Soprattutto a causa sua. Così, come spinta da una forza invisibile, la forza dell'amore, mise da parte tutte le sue paure ed avvicinò le sue labbra a quelle perfette della minore e le unii in un bacio. Un bacio semplice, dolce ma con il quale cercava di comunicarle tutto quello che era incapace di dirle a parole.
Fu Camila a staccarsi per prima, sconvolta dal gesto dell'altra. Milioni di punti interrogativi stampati nei suoi grandi occhi marroni. E Lauren cercò di risolvere i suoi dubbi incatenando i loro sguardi, fondendo il cioccolato degli occhi della ragazza con il verde dei suoi, due colori così diversi, ma così perfetti l'uno nell'altro.
La minore, percependo ogni emozione negli occhi di Lauren subito riprese a baciarla. Ad entrambe tremarono le mani, che piano appoggiarono sul viso dell'altra per impedirle di scappare. Inutilmente, dato che nessuna delle due era intenzionata a farlo."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Forza dell'Amore

"Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto. Ma
tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me"

La notte avvolgeva New York come un manto nero cosparso da mille luci. Questo constatava Lauren appoggiata alla ringhiera del piccolo balcone.

Erano nella "Grande Mela" da qualche giorno, sempre occupate in interviste o sessioni di registrazioni in studio: ormai le Fifth Harmony avevano raggiunto il successo, ed erano grate ai loro meravigliosi fans, i loro stupendi Harmonizers, per i supporto e per essere sempre al loro fianco nonostante tutto.

Nonostante ciò, però, la giovane donna non era felice; certo, non poteva dire di essere triste dato tutto quello che le stava succedendo, ma non ne era più entusiasta come al principio. Aveva continuamente un nodo alla gola, la testa da un'altra parte ed era ormai abituata a conviverci da mesi: da quando il rapporto che aveva con Camila, la ragazza che considerava la sua migliore amica, era cambiato.

Spostò lo sguardo sul dorso della sua mano, su cui erano posati i mille neon che accendevano la città, rendendola luminosa anche di notte. Quando, con un rapido gesto, alzò la mano, notò le luci scomparire. Lauren desiderava tanto imitarle: scappare e non essere notata, proprio come una luce che pian piano si spegne nel buio.

Sorrise amara pensando alle ormai lontane dimostrazioni d'affetto che lei e la più piccola erano solite scambiarsi. Erano strette di mani e abbracci fraterni, di una purezza che solo la vera amicizia può donare. Eppure Lauren si domandava come potesse, un conforto fraterno, farla sentire così bene, così completa. E più continuava a chiedersi come facesse la minore a renderla felice, meno riusciva a darsi una risposta: semplicemente non capiva.

Ormai l'alba iniziava a schiarire il bellissimo panorama a cui i tanti grattacieli davano vita e Lauren cominciava ad avvertire i primi brividi di freddo attraversarle la pelle, di fatto era fuori da ore.

Quando tornò in camera, vide inaspettatamente Ally, con cui condivideva la camera, seduta sul letto accanto al suo a stropicciarsi gli occhi come una bambina.

"Che ci fai già sveglia?" le chiese la più grande anticipandola.

"Stavo per chiedertelo io" rispose la mora dagli occhi chiari. Non voleva darle molte spiegazioni: non poteva, dato il motivo del suo tormento.

"Ma non mi hai risposto" la accusò quella testarda di Ally.

"Neanche tu" si affrettò a difendersi Lauren. Ma l'occhiata che la più bassa le lanciò valeva più di mille parole. "Solo, non riuscivo a dormire e avevo bisogno di un po' d'aria. Tu?" cercò di cambiare discorso. Non era una bugia, ma neanche la completa verità.

"Mi hanno chiamata i managers, abbiamo un'intervista alle 9,00" comunicò Ally, che come al solito era più informata.

"Ancora? Ma lo sanno che abbiamo bisogno di relax anche noi?" sbuffò Lauren contrariata. Era bello essere famosi ed aiutare la gente facendo quello che più le piaceva, cantare, ma non avere un attimo di tregua le metteva l'ansia.

"Gia, che vuoi farci? Dai, io vado in bagno che sono già le 6,30" disse dopo aver controllato l'orologio sul suo I-phone. "Avvisi tu le altre?" le chiese dopo essersi alzata. Al cenno di assenso della più alta, le diede al volo un bacio sulla guancia e sparì in bagno.

"Che ansia!" disse a voce alta Lauren ormai sola. Poi impugnò il suo cellulare, lo sbloccò e mandò un messaggio a Normani.

A: manibear
Maniii buongiorno! Lo dico a te perchè so che DJ non si sveglierebbe mai. Abbiamo un'intervista tra meno di tre ore, quindi di' alle tue compagne di stanza di alzarsi o faremo tardi.
xx

Certo, avrebbe potuto scrivere a Camila, ma Normani sapeva dei suoi sentimenti e non avrebbe fatto domande. E poi era sicura che la sua suoneria di Queen-B l'avrebbe svegliata. Infatti la risposta della ragazza di colore non tardò ad arrivare.

Da: manibear
Ehi guastafeste, stavo sognando di duettare con Bey e tu hai rovinato tutto, comunque Mila era già sveglia e ora stiamo tentando di svegliare Dinah dal coma. Ok, è sveglia! Yup! Voliamo a prepararci.
xx

Sorrise nel leggere il messaggio, ma una stranza preoccupazione la avvolse quando cercò di indovinare il motivo per cui Camila non dormiva, che stesse anche lei pensando a loro due? Si passò una mano sulla fronte, spazientita dai suoi stessi pensieri e corse a prepararsi nel secondo bagno. Un'altra cosa bella di quel lavoro erano gli alberghi lussuosi ed enormi.

Dopo essersi fatta una lunga doccia rilassante, indossò degli shorts di jeans, una t-shirt grigia e la sua amata giacca di pelle nera. Quando uscì, ancora scalza ed intenta a pettinare i suoi lunghi capelli, vide Ally indecisa su quali scarpe indossare.

"Metti le nere, sotto il grigio stanno meglio" le consigliò, osservando il vestitino grigio scuro che la ragazza indossava.

"Mh, si grazie rockettara" sorrise Ally seguendo il suo consiglio.

"Preferisco punk" la prese in giro Lauren, indossando le sue di scarpe. E ricevette in risposta una linguaccia dalla maggiore.

Dopo essersi truccate, si presero per mano ed uscirono dalla stanza per raggiungere le altre. Adorava Ally, era un raggio di sole, sprizzava energia da tutti i pori. E poi c'era sempre per lei, come per le altre ragazze. Era una specie di sorella maggiore a cui chiedere consigli.

Bussarno ripetutamente alla porta delle altre tre e dopo poco una Dinah super assonnata aprì con un ringhio.

"Buongiorno anche a te!" disse Ally ridendo.

Lauren sorrise complice anche se non vedeva l'ora che Dinah aprisse completamente la porta per permetterle di vedere la cubana. Il destino sembrò volerla accontentare perchè Dinah spalancò la porta dopo uno sbuffo.

Gli occhi cristallini di Lauren subito corsero a cercare il loro obiettivo e le tremarono le gambe notando quanto era bella. Indossava un semplice maglioncino bianco e una gonna a quadri, ma per lei era perfetta. Troppo concentrata ad ammirarla, non si rese conto che quella aveva riposto l'eyeliner sul tavolo e si era voltata a guardarla.

"Uhm, andiamo" disse Normani che aveva osservato la scena in silenzio. Voleva salvare Lauren, che tempo prima si era confidata con lei, dall'imbarazzo che quella situazione avrebbe creato. Sapeva però che le due ragazze si volevano bene, e forse qualcosa di più, e che avrebbero dovuto risolvere in qualche modo.

Una volta arrivate alla stazione radiofonica in cui si sarebbe tenuta l'intervista gli vennero poste le solite domande da fans e dall'intervistatore. Tutte le ragazze risposero sorridendo, ma Lauren riusciva  fatica a togliere gli occhi dalla figura perfetta di Camila e spesso era in difficoltà nelle risposte per la poca concentrazione. Ma come poteva prestare attenzione, quando aveva una Camila così bella a pochi metri di distanza?

Finita l'intervista, e dopo aver firmato centinaia di autografi ai fans fuori lo studio, si fermarono a pranzo in un ristorante vicino. Solo loro cinque, come ai vecchi tempi.

La tensione tra le due ragazze di Miami era palpabile e le altre componenti del gruppo si chiedevano cosa non andasse tra loro. Solo Normani, che sapeva, continuava a chiedersi come poter salvare la situazione.

Camila evitava di guardare la maggiore, mentre Lauren non le staccava gli occhi di dosso, come ipnotizzata dinnanzi alla sua straordinaria bellezza.

Finito di mangiare, tornarono in hotel e optarono per una serata di film e cibo, una sorta di pigiama party nella stanza di Camila, Normani e Dinah, la più spaziosa.

Quando Lauren bussò alla porta, si paralizzò vedendo Camila.

"Le altre sono andate a prendere da mangiare, non credevo venissi così presto" disse la minore per rompere il ghiaccio.

"Mh, A-Ally mi ha lasciata... uhm sola in stanza e... e non sapevo che fare" balbettò la mora nervosa. La sola vicinanza di Camila riusciva a farla sentire la persona più insicura del pianeta.

"Ah" lasciò cadere il discorso la cubana, che si sedette sul divano.

Lauren si sentiva impacciata, ancora in piedi vicino la porta e quindi decise di sedersi anche lei, a debita distanza da Camila.

"Sai, credo che non verranno" disse questa, dopo quelli che sembravano anni di silenzio.

"Perchè?" chiese Lauren.

"Dobbiamo ancora finta di niente Lauren? Che ti ho fatto?" le domando la più piccola.

"Io... non capis-" tentò di parlare ma venne interrotta, "Un giorno mi parli, l'altro mi ignori come se mi odiassi. Che ti ho fatto? E' per la storia delle Camren?" sbottò la ragazza nervosa. "E' colpa mia?" continuò, vista l'assenza di risposte della maggiore.

"No, non lo è" mormorò Lauren. Era solo colpa sua se si era innamorata della sua compagna di band. Si, la amava e il cuore le bruciava ad ogni singolo sguardo.

"E allora perchè mi ignori?" le chiese ancora con gli occhi lucidi.

Per Lauren quello fu troppo, non sopportava di vederla piangere. Soprattutto a causa sua. Così, come spinta da una forza invisibile, la forza dell'amore, mise da parte tutte le sue paure ed avvicinò le sue labbra a quelle perfette della minore e le unii in un bacio. Un bacio semplice, dolce ma con il quale cercava di comunicarle tutto quello che era incapace di dirle a parole.

Fu Camila a staccarsi per prima, sconvolta dal gesto dell'altra. Milioni di punti interrogativi stampati nei suoi grandi occhi marroni. E Lauren cercò di risolvere i suoi dubbi incatenando i loro sguardi, fondendo il cioccolato degli occhi della ragazza con il verde dei suoi, due colori così diversi, ma così perfetti l'uno nell'altro.

La minore, percependo ogni emozione negli occhi di Lauren subito riprese a baciarla. Ad entrambe tremarono le mani, che piano appoggiarono sul viso dell'altra per impedirle di scappare. Inutilmente, dato che nessuna delle due era intenzionata a farlo.

Quello fu il turno di Lauren di staccarsi, che appoggiando le loro fronti l'una contro l'altra, la guardò negli occhi. "Cercavo di ignorarti, si, ma il mio cuore non è mai riuscito a farlo. Perchè ti amo"

Gli occhi di Camila brillarono dall'emozione e si riempirono di lacrime di gioia. Lauren la baciò, perchè la amava ed era pronta a gridarlo al mondo.


ANGOLO AUTRICE
Salveeee, avete ascoltato Reflection? Io si e già lo amo *-*
Comunque, questa piccola one-shot Camren mi è venuta in mente ieri sera prima di dormire ed ho pensato 'perchè non pubblicarla?', quindi, eccomi quà.
Detto questo, spero che la storia vi sia piaciuta e continuiamo insieme ad aspettare il Coming out, perchè quelle due si amano, questo è certo! Vi ringrazio per aver letto questa storia. Se volete, lasciate una piccolissima recensione.
Vi saluto!
FifthDirection xx

  
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