Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: Nereis    27/01/2015    1 recensioni
"L’infinito tessuto della vita e c’è chi sa disegnarlo, pensavo, c’è chi sa imprigionarlo sulla pagina bianca, con poche parole e le dita sporche d’inchiostro".
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dita sporche d’inchiostro


Image and video hosting by TinyPic
 
 
 
Un puntino nero sulla spiaggia. Ero io. E, poco più in là, lo scheletro di una barca a remi, arenata sulla sabbia. Un eterno oceano di bellezza e nuvole con gli occhi chiusi. C’è chi sa ascoltare il sussurro del vento e il canto struggente delle onde, chi sa capirlo e lo dipinge, lo cuce con l’ago della penna e il filo sottile della poesia.
Odore di alghe e salsedine.
–Incredibile, vero?– disse India, sgranando gli occhi innocenti. –Guarda!
Infilò una mano nella tasca del pesante cappotto color tabacco, estraendone una busta ingiallita. L’aprì e sfilò fuori la lastra piccola e sbiadita di un antico dagherrotipo.
–Guarda, guarda!
Guardai. Ritraeva una ragazza con una tenue tristezza nello sguardo. Aveva occhi a mandorla e un viso bianco e ovale come pallida giada, con capelli neri e lisci che ricadevano sul chimono logoro.
–È una mia antenata, nata a Nanchino nel 1862. Si chiamava An Mu.
–L’espressione del suo viso è commovente.
–È morta a Parigi nel novembre del 1881, dopo aver dato alla luce una bambina.
–Coma sai tutte queste cose?
–Mio padre sta conducendo una ricerca sulle origini della nostra famiglia. Ha sempre amato la genealogia.
Guardai di nuovo An Mu, la ragazza del dagherrotipo. Sembrava una fata orientale, eterea e bellissima. Spalancai gli occhi per non piangere: l’insostenibile malinconia del suo sguardo; il fascino dolceamaro delle cose passate; la storia di qualcuno e la sua morte. Una dipartita prematura e la creatura silenziosa e azzurrina che, acquattata nell’ombra opaca, attende in attesa di portarsi via le nostre anime. An Mu… vecchia e giovanissima allo stesso tempo! Intrappolata per sempre in uno scatto di cent’anni fa.
La luce bianca scivolò sulla spiaggia e strisciò fino al mare, tagliando le onde con lamine accecanti. Io ero un puntino nero appena visibile, troppo occupato a inseguire il lavorio frenetico della propria mente. Strane creature nelle profondità oceaniche, silenziose e trasparenti. L’ultimo pensiero di un naufrago, incagliato tra gli scogli. Il bacio carminio di due amanti, sepolto sotto la sabbia. Occhi acquatici e labbra sporche di fango.  Un cane morto.
La ragazza del dagherrotipo.
L’infinito tessuto della vita e c’è chi sa disegnarlo, pensavo, c’è chi sa imprigionarlo sulla pagina bianca, con poche parole e le dita sporche d’inchiostro. 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Nereis