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Autore: kamy    28/01/2015    0 recensioni
La vita di Ash sta per cambiare. Tutto comincerà in modo insolito, per proseguire nella follia. Nella pazzia ci può essere un lieto fine?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ash, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Ringrazio anche solo chi legge.



Cap.1 Il bacio di Gary

“È da un po’ che non c’incontriamo” sussurrò Ash. Era sdraiato sull’erba con braccia e gambe aperte a stella, l’umidità gli aveva bagnato i vestiti, il sudore gli scendeva lungo la pelle pallida, ed ansimava.

Pikachù era addormentato, riverso su un fianco, e dimenava la coda a forma di fulmine nel sonno.
“Pika… Pika…” mugolava.

Gary era seduto davanti all’altro ragazzo e si stava agganciando delle sfere poké alla cintola.
“Ed ancora vinco io” gli fece notare.

Ash sospirò, socchiudendo gli occhi.
“Non è una novità, Oak” brontolò.

Gary si passò le mani tra le ciocche di capelli castani larghe tre dita ed espirò dalle narici.
“Devo essere all’altezza del grande ricercatore, lo sai” ribatté. Un rivolo di sudore gli scese lungo il collo e guardò Umbreon riposare steso accanto al topo elettrico.
“E poi non è colpa mia se non fai mai evolvere i tuoi Pokemon, ma li abbandoni per strada” borbottò.

Ash si alzò seduto ed incrociò le braccia.
“Non li abbandono, li libero” borbottò.

Gary ghignò mostrando i denti candidi e piegò di lato il capo.
“Sì. Tu li liberi e poi io li riprendo. Ultimamente ho collezionato tutti i tuoi primi Pokemon” sibilò.

Ash si abbassò il cappellino da baseball premendo la visiera ed il suo viso divenne in ombra.
“Scommetto che questo non ti ha impedito di collezionare anche ragazze nel frattempo” ringhiò.

Gary si leccò le labbra, mise le mani sul manto erboso e alzò il capo. Osservò una nuvola candida sfrecciare lungo il cielo azzurro.
“Non è colpa mia se tu ti sei lasciato sfuggire quella bella sirena di Misty. In ogni caso, sono stufo delle ragazze da parecchio. Di solito sono facili, noiose ed oche. Le brave ragazze si stancano presto di quelli come me e mi restano solo le altre” spiegò Gary.

Ash incrociò le gambe e guardò l’altro giovane sedersi accanto a lui.
“Cosa pensi di fare? Non mi direi che ti darai alla zoofilia” ribatté.

Gary sfilò il cappellino ad Ash e lo lasciò cadere per terra. Le iridi nere con riflessi castani del giovane più grande incontrarono quelle nere screziate di rosso di Ash.
“Potrei rubarti la sirena. L’ultima volta che sono stato alla sua palestra le ho rubato un bacio”. Lo punzecchiò Gary.

Ash digrignò i denti e strinse i pugni, conficcò le unghie nella carne lasciando dei segni pallidi a forma di mezzaluna.
“In fondo tu non fai altro che cambiare compagna di giochi. Sono rimasto a quella sciocchina di Vera…”. Proseguì acido Gary.

Ash gli saltò addosso e lo sbatté per terra, premendo sul suo corpo steso con il proprio.
“Non hai il diritto” sibilò.
“Giusto, come abbandoni i Pokemon abbandoni anche gli amici. Brook lo lasci e lo riprendi come uno yo-yo” ribatté Gary. Le sue iridi divennero liquide ed il suo respiro divenne affannoso come quello dell’altro.
“Credevo fossi cambiato, ma a quanto pare mettere un camice bianco non fa di te un’altra persona” sibilò Ash. Digrignò i denti e gli strinse le spalle con forza fino ad arrossargliele.
“Forse perché tu non hai capito mai niente di me, Ash” mormorò Gary con voce roca.
“Cosa devo capire? Sei sempre stato meglio di me. Ed in questa mia avventura non fai altro che rinfacciarmelo?! È così da quando eravamo bambini!” gli gridò in faccia.

Gary si leccò le labbra e chiuse gli occhi, cercando di regolare respiro e battito cardiaco, entrambi accelerati.
“No, sin da quando eravamo bambini volevo catturare la tua attenzione. Pensavo che facendo il gradasso mi avresti considerato. Anche solo come un rivale o uno sciocco fighetto, ma mi avresti considerato” ribatté.

Ash inarcò un sopracciglio, guardando l’altro riaprire gli occhi.
“Considerato?” chiese. Gli occhi dei due giovani di Pallet s’incontrarono di nuovo.
“Sei proprio un baka, Ash” ribatté Gary. Afferrò per i capelli il giovane moro, gli avvicinò il viso e lo baciò, premendo le proprie labbra su quello dell’altro fino ad arrossargliele.

Ash sgranò gli occhi, socchiuse la bocca con un mugolio e impallidì.

Gary gl’infilò la lingua in bocca, accarezzando con la propria quella dell’altro, e avvertì un calore al basso ventre.

Ash si staccò, lo lasciò andare e indietreggiò lungo il prato, strofinando gambe e glutei sull’erba.
“Sei dell’altra sponda?” domandò con voce tremante.

Gary si mise la mano sul volto e singhiozzò, ansimando.
“Ti prego, non cominciare” implorò. 

Ash si portò la mano alle labbra, avvampando e deglutì a vuoto.
< Non so se sia peggio quello o il fatto che non mi è dispiaciuto > rifletté.

  
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