Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
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Autore: Hamatoshappire    28/01/2015    5 recensioni
Il confine tra realtà e fantasia è più sottile di quanto si creda...e le nostre tartarughe stanno per scoprirlo.
Tra verità mai svelate,omicidi ed un nuovo amico,che poi tanto nuovo non è,i nostri mutanti preferiti ne vedranno di tutti i colori...
ok...ho deciso di cambiare alcune carte in tavola...(non odiatemi). Spero comunque di avervi fatto incuriosire.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Una fitta pioggia cadeva sopra New York,inumidendo l'aria gelida di quel 27 novembre. Una leggera nebbia occupava le strade su cui le auto scorrevano rapide in un flusso che ricordava un fiume in piena. La luce dei lampioni si sfumava in aloni dorati che contribuivano ad aggiungere alla città un'aria irreale.
Un'ombra soltanto scivolava rapida e silenziosa di tetto in tetto,sparendo ogni tanto nelle gole oscure tra un palazzo e l'altro. Poi si fermò emettendo un ringhio frustrato.
La figura corvina scansò il cappuccio della felpa oramai zuppa. Due occhi verde bosco circondati da una mascherina rossa,anche quella fradicia,si mostrarono,risaltando sulla pelle verde bottiglia.
“Oggi passeremo una bella serata con April e Casey”. Raphael ripeteva ossessivamente questa frase nella sua mente,usandola come scudo contro i ricordi. Il naso pizzicò leggermente,ma lui non avrebbe pianto,no lui era forte...“Non è stata colpa mia...”il mantra si spezzò ed i ricordi iniziarono ad aggredirlo.“Si invece...basta mentirsi...l'ho trattato male quando aveva bisogno di aiuto. Era il mio fratellino ed io dovevo aiutarlo,non spingerlo a fare una cazzata del genere...è colpa mia...”.
Gli occhi oramai si erano fatti lucidi,la vista si era fatta confusa e ora il paesaggio gli appariva senza senso né forma. Un lampo squarciò il cielo ed insieme a quell'improvviso bagliore la tartaruga vide delinearsi quell'immagine che tanto cercava di rimuovere. “Mi dispiace Mikey...mi dispiace tanto”.
Chiuse gli occhi,lasciando finalmente cadere una lacrima cristallina,che accarezzò piano la guancia del rosso,prima di confondersi con la pioggia.
Arrivò un tuono e nella testa del ninja dai doppi sai rimbombò l'eco di un urlo.
Rimase con gli occhi chiusi a lungo,o forse solo per pochi minuti,non avrebbe saputo dirlo,e,francamente,non gli interessava saperlo.
Avanzò piano fino a trovarsi in bilico su un cornicione. Rivolse lo sguardo al cielo,ammirandone uno spicchio azzurro risparmiato dal temporale,che oramai si stava lentamente diradando. Rivide il ghiaccio cedere con uno scricchiolio inquietante,e quegli occhi quasi trasparenti per quanto erano chiari sparire,avvolti dall'acqua gelida di un raccordo fognario. «Mi dispiace». La voce gli morì in gola e si lasciò andare,aspettando che il vuoto lo rapisse,così come l'acqua aveva fatto col suo fratellino.
Aspettò,ma la sensazione che lo accolse fu ben diversa da quella che si aspettava. Aprì gli occhi incontrando quelli blu mare del suo fratellone. Provò a staccarsi da lui ma le braccia verde mela parevano non voler mollare la presa. «Perché? Perché ti sei messo in mezzo? È stata colpa mia,lui è scappato perché io lo trattavo male...è passato su quella fottuta lastra di ghiaccio per scappare dalle mie prese in giro!»ora Raphael aveva iniziato a prendere il petto del fratello maggiore a  pugni,lasciando che le lacrime scorressero implacabili,ma questo pareva non cedere.
«È COLPA MIA!!!»il focoso nascose la testa nel petto di Leo stringendolo forte,come per paura di perderlo.
«Raphy non è colpa di nessuno...avevamo solo 4 anni,e nessuno poteva prevedere che la situazione sarebbe tanto degenerata in così poco tempo»la voce dello spadaccino suonava calma,mentre cullava teneramente il fratello testa calda «M...ma Leo...» «Niente ma Raphy.Ho già perso un fratellino,ed inoltre credi che se Mikey fosse qui ti vorrebbe spiaccicato al suolo?» il rosso scosse piano la testa in segno di negazione,tirando su col naso come un fragile bimbo. «Torniamo a casa e non provare mai più a fare una cazzata del genere...»
•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
Due occhi rosso scarlatto guardavano con freddezza un corpo steso a terra mentre una macchia bordeaux si allargava lentamente sul pavimento. L'ombra dagli occhi rosso sangue e le pupille a taglio si abbasso passando dolcemente le mani sul volto della figura inerme,chiudendone gli occhi dorati.
Poggio quello che sembrava essere un fiocco di neve di cristallo sul petto del cadavere e si dileguò in mezzo ad una nuvola candida creata dal fumogeno
   
 
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