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Autore: miscarparo70    30/01/2015    1 recensioni
Giovanni è un giovane ricercatore che sta per coronare il suo sogno: partecipare ad una campagna di studio in Antartide. Al momento di partire, però, trova anche l'amore. Saprà sopravvivere la storia con Maria alla lontananza? Perché l'Antartide è un luogo complicato, e gliene capiteranno di tutti i colori...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Io so che se l’odore fosse visibile, come lo è il colore, vedrei un giardino d’estate nelle nubi dell’arcobaleno.
ROBERT BRIDGES

I piccoli cristalli di ghiaccio stavano lentamente accrescendo, negli strati superiori della troposfera. Le molecole d’acqua andavano via via aggregandosi in esagoni lucenti, senza che le persone, grandi come formiche sulla terraferma, potessero accorgersene. Circa diecimila metri più in basso, Giovanni guardava sconsolato la distesa bianca che lo circondava. La stazione di ricerca al Polo Sud non era certo un bel posto per viverci: era necessaria molta determinazione per rimanere così lontani da casa per così tanto tempo.
A tutti gli effetti passare l’estate australe là, aveva le stesse difficoltà logistiche di passare sei mesi sulla luna: era solo meno costoso il viaggio. Così anche lui, come gli astronauti, pensava che sarebbe stato più saggio non avere troppi legami nel mondo reale, con il lavoro che faceva. Perché più che un lavoro era una missione e di sicuro passava più tempo con i pinguini che in famiglia.
Si sa però che spesso il cuore è in perfetto disaccordo con i sillogismi del cervello: lui una ragazza l’aveva, a casa, e l’amava. Maria, questo il suo nome, l’aspettava pazientemente durante i lunghi periodi nei quali era assente. La cosa migliore, nonché la più straziante, era comunque l’esistenza di Internet: si poteva inviare o ricevere una mail con facilità ed essere vicini ad ogni istante ai propri cari; peccato che tanta prospicenza  fosse dotata della solidissima barriera del vetro del monitor, cosicché alla fine il potersi parlare diventava non dissimile a quanto devono provare i carcerati con i parenti in visita.
Giovanni quel giorno di dicembre, per il quale era inutile stabilire se fosse mattina o pomeriggio, si stava giusto crogiolando nella nostalgia di casa, come in un vecchio maglione che però è così liso che non si può più portare. Guardava fuori, attraverso gli occhiali protettivi, i pinguini sciamare in lontananza ed aveva cominciato, quasi senza accorgersene, a canticchiare “Over the rainbow” perché si domandava, come Dorothy del Mago di Oz, se ci fosse, lassù in alto, un posto in cui i sogni impossibili diventino realtà. Da qualche parte oltre l’arcobaleno, dove volano uccelli azzurri. Se ci volano felici gli uccellini, oltre l’arcobaleno, non posso volarci anche io?
Canticchiando aveva ripensato a Maria; aveva allora estratto il tablet e le aveva inviato una mail dicendole che avrebbe tanto voluto avere un arcobaleno, per poterci volare sopra e realizzare il suo desiderio di essere con lei. Incredibilmente, quasi per magia, anche lei doveva essere davanti al computer: gli rispose nel giro di un minuto che, davanti ai suoi occhi, c’era davvero un arcobaleno. Era persino intero, traversando da parte a parte tutto il cielo, e che lei si immaginava lassù, con lui.

da wikipedia
I piccoli cristalli esagonali erano intanto stati sospinti dal vento, che si era alzato forte e capriccioso, fino ad essere sul tragitto che compivano i raggi solari per giungere dall’astro fino a Giovanni. In quell’istante, mentre lui si meravigliava della singolare coincidenza, davanti a lui si andavano componendo diversi fenomeni dovuti alla singolare interazione di luce e ghiaccio: arcobaleni, pareli e cani solari. Così la magia si compì del tutto e lui poté risponderle che sì, anche lì c’era l’arcobaleno e che adesso stavano volando insieme, lassù, oltre l’arcobaleno, dove i sogni impossibili diventano realtà
   
 
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