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Autore: Justice Gundam    28/11/2008    2 recensioni
[DRAKENGARD 2] I ricordi del passato non possono andarsene. Ognuno di noi ha i suoi rimorsi e i suoi rimpianti... e questo è particolarmente vero per Manah, ex-alta sacerdotessa del Culto degli Osservatori. Tuttavia, il passato non può impedirci di essere felici nel presente... e questo Manah lo ha capito, anche grazie alla persona che ama. (Nowe/Manah)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Drakengard-Memories and Relief

Drakengard - Memories and Relief

Una fanfiction di Drakengard scritta da: Justice Gundam

Buongiorno a tutti... o buonasera, a seconda del momento della giornata in cui avete cliccato sul link che vi ha portato a questa mia storia! Quella che state per leggere è una fanfiction dedicata ad uno dei miei videogiochi preferiti: la saga in due episodi di Drakengard, per Playstation 2! Ebbene sì... forse non molti di voi la conoscono, ma vi posso assicurare che è molto interessante, anche perchè, come storia, è parecchio fuori dalle righe! E' un low-fantasy con elementi di survival horror, che non si fa scrupoli a mostrare elementi inquietanti, morbosi, e in certi casi addirittura grotteschi (ma dico, quanti hanno giocato a questo gioco, se le ricordano, le Grotesqueries? Mamma mia, che orrore...). In effetti, in certi momenti mi ha ricordato molto Evangelion...

Ma forse, mi sto disperdendo troppo in spiegazioni... è abbastanza probabile che, se state leggendo questa storia, sapete già qualcosa di Drakengard e della sua storia... quindi, non resto a fare tanti riassunti, e assumo che voi conosciate già abbastanza dei retroscena di questo gioco. Pensiamo piuttosto a questa storia, di cui credo doveroso farvi una presentazione...

Allora, dopo aver visto completato Drakengard 2 al livello di difficoltà più alto, ho avuto l'onore di vedere uno dei finali più belli della mia carriera di videogiocatore! Dopo i finali malinconici, se non tragici, del primo episodio, e dopo tante tragedie che hanno segnato così profondamente tutti i personaggi... finalmente, come ricompensa per il giocatore, ci viene mostrato un vero e proprio lieto fine. D'accordo, d'accordo, gli elementi drammatici ci sono sempre, e Drakengard non è certo una storia in cui tutto va a posto magicamente... e soprattutto, Nowe ha perso una persona a lui molto cara... ma alla fine, l'incubo che da sempre minacciava il mondo finisce, l'umanità non ha più bisogno del Sigillo, e sia i draghi che le Grotesqueries se ne vanno per sempre. Oh, e i protagonisti sono liberi di crearsi un loro futuro in un mondo libero! Niente male, considerando tutte le tragedie che ci sono state...

E l'idea per questa storia mi è venuta proprio guardando quest'ultimo finale... e ripensando alla storia d'amore tra i due protagonisti, Nowe e Manah! A mio modesto parere, una delle storie romantiche più azzeccate della storia dei videogiochi, e un pò un raggio di luce nel tetro mondo di Drakengard! Purtroppo, non è presa molto in considerazione, soprattutto considerando che Nowe non è considerato un protagonista all'altezza di Caim (l'anti-eroe del primo episodio), e che Manah è abbastanza odiata dai fan, che le preferiscono Eris. Sia chiaro che personalmente non ho nulla contro Eris, che considero invece un personaggio interessante - escludendo le sue tendenze da cavaliere templare a inizio gioco... - Molto semplicemente, mi sembra abbastanza chiaro che Nowe la considerava soltanto una buona amica o una sorella.

So che questa storia non sarà letta da molti, visto che non mi sembra che Drakengard abbia molto seguito qui in Italia... tuttavia, voglio fare comunque un tentativo, e vedere se i fan italiani di Drakengard riceveranno bene questa storia! Ho cercato di fare del mio meglio, ma considerate che mi muovo in un territorio per me abbastanza nuovo, quindi...

Bah, lasciamo perdere queste considerazioni personali, e godiamoci questo breve tuffo nel mondo di Drakengard, okay?

Prima, tuttavia, il disclaimer: Drakengard e tutti i marchi registrati ad esso associati (sì, anche quegli orridi neonati giganti...) sono di proprietà della Square Enix; questa storia è stata scritta per puro divertimento, senza scopo di lucro, e l'autore non reclama alcuna proprietà sui personaggi e sui luoghi usati.

Bene, gli elementi ci sono tutti. Direi che... possiamo cominciare!

 

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Memories and Relief

 

Questo brusìo...

Lo sento... sento decine... centinaia... voci che si sovrappongono l'una all'altra, una cacofonia di rumori che si avvicina sempre di più, come un'onda di marea... non so da che parte venga... queste tenebre annebbiano i miei sensi, non riesco a vedere a dieci centimetri dal mio naso... e quest'aria pesante... questo calore... è soffocante. Ho difficoltà a respirare, mi riesce difficile anche solo pensare, in una situazione come questa...

Aspetta, Manah. Fai mente locale. Dove ti trovavi, l'ultima volta che ti ricordi? Che cosa hai fatto prima che... prima... prima che succedesse questo, in poche parole?

...

Inutile. Per quanto mi sforzi, questa assurda situazione che sento incombere tutt'attorno a me mi impedisce di concentrarmi. Non riesco a far tornare indietro i miei pensieri... eppure deve pur esserci un modo per...

Ah! E... e questo che cos'è?

Ho fatto un balzo per la sorpresa. Improvvisamente, i miei occhi sono tornati a vedere... ed è stato abbastanza scioccante, così di punto in bianco. Un attimo fa, credevo di essere diventata cieca... però, mentre guardo i miei dintorni, mi rendo conto che la situazione non è poi migliorata così tanto. Mi... mi trovo davanti ad un altare... in quella che sembrerebbe essere una roccaforte... e schierati di fronte a me, fino a dove i miei occhi possono vedere, c'è un esercito di soldati in armatura. Sono innumerevoli... e tutti uguali l'uno all'altro. I loro elmetti non lasciano trasparire alcuna emozione... sembrano soltanto tante macchine pronte ad uccidere, con quelle spade luccicanti che tengono in mano...

Al mio fianco destro, vicino all'altare davanti al quale mi trovo, vedo una lastra di vetro... sulla quale, con mio orrore, vedo disteso il corpo senza vita di una ragazza vestita di rosso e dai capelli castani, che ha un coltello sacrificale immerso fin quasi all'elsa nel petto. Non credo possa avere... più di diciotto o diciannove anni... Mi sembra evidente che si è suicidata, trafiggendosi di sua volontà con quel pugnale. Piccole macchie di sangue già coagulato sporcano il pavimento davanti alla lastra... e, particolare ancora più inquietante, i soldati che ho davanti non sembrano in alcun modo disturbati dalla vista del suo cadavere. In effetti, mi sembra quasi che si stiano godendo lo spettacolo...

Sì, è proprio così! La morte di quella ragazza... non significa nulla per loro...

"Lalalalala! Lalalalala!"

Sento la cantilena di una bambina, a poca distanza da me... mi volto, guarando verso la mia sinistra, e vedo che effettivamente c'è una bambina bionda dai capelli a caschetto poco distante da me... è vestita di un lungo abito rosso, con guanti e stivaletti dello stesso colore... lo stesso colore del sangue che è stato versato sull'altare... e sta danzando, piroettando su sè stessa e spargendo attorno a sè dei diafani petali rosa. Nonostante a prima vista possa sembrare innocente, c'è qualcosa in lei di terribilmente... sbagliato... La guardo. Non può avere più di sei o sette anni... e ha un aspetto fin troppo familiare.

Che dico? Lo so benissimo chi è quella bambina...

La bambina ride, una risatina acuta e giocosa che suona ancora più fuori posto, considerato il posto in cui siamo e la ragazza morta appoggiata a quella lastra... e continua a spargere in giro i petali, come se festeggiasse qualcosa... E quando meno me l'aspetto, lei si ferma e si calma di colpo, ma senza smettere di sorridere. Mi vede, e avanza verso di me, guardandomi con grandi occhi curiosi e inclinando la testa da un lato. I suoi capelli del colore del grano ondeggiano gentilmente, acuendo quel contrasto di innocenza e crudeltà che lei si porta dietro... e in quel momento vedo i suoi occhi!

Rossi. Rosso scarlatto. Ancora una volta, un richiamo al sangue.

Rosso scarlatto... come i miei.

Lei continua a passeggiarmi attorno, guardandomi come se sapesse tutto di me... anche quello che io stessa non so. E' strano che io riesca a restare così calma, in tutto questo... forse perchè so già cosa accadrà, e sono preparata...

Ed ecco... come avevo immaginato, lei parla.

"Anche gli Osservatori ridono?"

Nonostante tutto, non riesco ad impedire ad un brivido di corrermi lungo la spina dorsale. Alla voce di quella bambina se ne è sovrapposta un'altra, che sembra provenire da un abisso. E' cupa, rimbombante come un tuono... e suona quasi maschile, in contrasto con la sua vocetta melodiosa e cristallina. Non immaginavo... che sentirla potesse fare questo effetto... ma rimango al mio posto, senza rispondere, mentre la folla di soldati senza volto mormora qualcosa di incomprensibile... un vociare, un bisbiglìo crudele che permea l'aria attorno a me, rendendola ancora più pesante...

Il rumoreggiare cresce e si distorce... lo sento vibrare, modularsi in qualcosa di ancora più innaturale... e il paesaggio stesso attorno a me inizia a sfumare, dissipandosi come nebbia! Il cielo grigio piombo che mi sta sopra si dissolve... e gli opliti scompaiono man mano evaporando come acqua al sole, senza mai dare segno di rendersi conto di cosa succede... le loro armature, le loro armi... gli edifici... l'altare... la ragazza morta... la bambina bionda al mio ianco, che continuava a piroettare e a canticchiare finchè di lei non è rimasta traccia...

In breve tempo, tutto attorno a me è ridotto ad una sterile landa deserta, il terreno percorso da crepe e secco come l'inferno... e il cielo immerso nelle tenebre, tinto di orrende sfumature rosse, arancioni e viola, come se si stesse disfacendo sotto i miei occhi. Comincio a sentire paura... un blocco allo stomaco che quasi mi impedisce di spostarmi da dove sono...

E poi, li vedo. Scendono, fluttuano nell'aria su ali di luce, orridi, crudeli, inimmaginabili...

L'orrore... Neonati giganti, completamente nudi, il volto contorto in una maschera di follia, odio e dolore... i loro versi, cacofoniche parodie dei vagiti di un bambino vero, riempiono l'aria. Si guardano attorno famelici, insaziabili, in cerca di qualcosa... qualsiasi cosa... da distruggere.

Osservatori... Gli dei... Grotesqueries...

Sentendo che la mia sanità mentale comincia a vacillare, faccio un passo indietro... e tutt'a un tratto, senza una spiegazione plausibile, mi sento ingombrata! Guardandomi in un lampo di lucidità, riesco a vedere... che i miei vestiti da viaggio sono stati sostituiti dall'abito sacerdotale che... quella bambina... indossava un attimo fa!

Essi scendono su di me... giganteschi... spaventosi... loro ridono... loro parlano... loro si sbranano a vicenda...

MANAH... NOI TI AMIAMO... TU SEI AMATA... NOI AMEREMO SOLO TE...

No... no... fate cessare questo orrore... non è questo... chi potrebbe volere tutto questo?

Non vedo più niente... solo loro... si avvicinano... visione titanica... orrore... morte... Si chinano... vogliono prendermi...

 

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Vedo tutto nero per un istante... poi, apro gli occhi con un singulto di orrore!

Dove... cosa è... successo? Mi ci vuole qualche secondo per calmare il mio respiro affannoso, e perchè i miei occhi si abituino all'oscurità quasi totale... ma per fortuna, quando torno a vedere non ci sono più i soldati in armatura, nè quegli orribili mostri dall'aspetto di neonati. Vedo soltanto... la tenue luce della luna che entra da una finestra, e il soffitto di legno che mi sta sopra...

Era soltanto... un incubo, per fortuna. Soltanto... un terribile incubo. Non sono più in quel posto orribile... sono a casa, distesa sul mio letto, con le coperte che mi avvolgono per metà e la fronte imperlata di sudore... un incubo, come ne ho fatti innumerevoli nella mia vita... Sospiro, cercando di normalizzare il ritmo del mio cuore. Speravo che, ora che il Sigillo della Dea non serve più, questi incubi sarebbero cessati... e invece, anche se con regolarità molto minore, a volte mi ritrovo a farli. Immagino... che dopo che una ha fatto quello che io ho fatto... non possa aspettarsi di liberarsi tanto presto di questi ricordi...

"M-Manah..."

Dopo essermi messa seduta sul letto, mi volto alla mia destra. Nowe, che stava dormendo al mio fianco, si è svegliato a sua volta, evidentemente per la mia reazione a questo terribile sogno... e adesso lo vedo strofinarsi gli occhi con aria assonnata, e al tempo stesso premurosa.

"Manah... va tutto bene?" mi chiede, mettendosi a sua volta seduto e appoggiandomi una mano sulla spalla. Sentire il tocco della sua mano, in questo momento, mi fa sentire più tranquilla... e al tempo stesso, mi dispiace di averlo disturbato per cose che ormai speravo di essermi lasciata alle spalle da tempo. "Ti ho sentito... sussultare..."

Prendo ancora fiato un paio di volte, mentre lui mi guarda negli occhi. Nonostante tutto, non riesco a non sorridere debolmente davanti alla celerità con cui è venuto in mio aiuto quando gli sembrava che ne avessi bisogno. Lui è fatto così... quando c'è qualcuno che ha bisogno di aiuto, lui non può fare a meno di offrire il suo... "Va... va tutto bene, Nowe... è stato soltanto un sogno. Davvero, non c'è bisogno di preoccuparsi..." gli rispondo, passandomi una mano tra i capelli per riordinarli un pò. Sono tutta sudata, sia per il caldo di queste notti d'estate che per la paura che mi corre ancora nelle vene... quindi, non so se Nowe penserà davvero che non sia niente... Conoscendolo, probabilmente vorrà assicurarsi che io sia a posto...

Passano diversi secondi, durante i quali continuiamo a guardarci senza dire nulla, seduti sul letto che ormai da diversi mesi condividiamo... da quando è finita la crisi che io stessa, senza rendermi conto di cosa stavo facendo, avevo scatenato. L'unico suono che si sente è quello dei nostri respiri nel buio della stannza, e il lento frinire dei grilli proveniente dall'esterno. Poi, con lentezza, io appoggio la mia mano su quella di Nowe, stringendola leggermente.

"Scusami, Nowe..." inizio, in maniera incerta, mentre comincio a scostare le lenzuola che mi coprono le gambe. "Ma... temo che non riuscirò a riaddormentarmi tanto presto. Ho... ho bisogno di muovere due passi... e di stare sveglia per un pò..."

"Va bene... vuoi... che ti faccia un pò di compagnia?" mi chiede lui, a sua volta un pò esitante. Mi fermo a guardarlo ancora un pò, vagamente meravigliata. Non mi... non mi sono ancora abituata a tutto questo. A vivere con un ragazzo, stare così vicino ad una persona... fa uno strano effetto, quando per tutta la vita ci si è sentiti abbandonati...

Però, la verità è che in questo momento ho un gran bisogno di parlare con qualcuno... e Nowe è la persona che più di ogni altro mi ha ascoltata, ha cercato di capirmi, e ha cercato di venirmi incontro... anche quando è venuto a sapere del mio passato, non mi ha voltato le spalle, e ha fatto tutto quello che poteva per aiutarmi. Quindi, la risposta che dò mi viene naturale...

"Mi farebbe molto piacere." rispondo, finalmente scendendo dal letto e infilandomi le pantofole. Nowe mi dice di sì con la testa, e scende a sua volta dal letto... e, in silenzio, ci dirigiamo verso una finestra, scostando le tende quel tanto che basta per vedere all'esterno, verso il cielo stellato. La luce della luna entra attraverso il vetro appannato, illuminando un pò il fisico atletico del ragazzo che amo... e io, con un pò di esitazione, mi avvicino a lui cingendolo con un braccio. Lui fa la stessa cosa, cercando di mettermi a mio agio prima che inizi a parlare...

"Ho fatto un sogno, Nowe..." inizio a raccontare, quando credo di aver trovato le parole per farlo. "Un sogno... piuttosto spiacevole, a dire la verità. Riguardava... il mio passato, quello che ho fatto diciotto anni fa. Ti ricordi, che te ne ho parlato?"

"Sì, Manah... me ne ricordo molto bene." lo sento rispondere, mentre mi accarezza la schiena con una mano. Sento il suo tocco attraverso la stoffa della mia camicia da notte, e questo mi dà un pò più di sicurezza...

Con un sospiro, mi accingo a raccontargli il resto. "E' stato... un sogno molto strano, se devo dire la verità. Ho rivisto me stessa da bambina... quando ero l'Alta Sacerdotessa del Culto degli Osservatori. E... ho rivissuto il momento in cui la ragazza che a quei tempi era la Dea... colei che manteneva stabilità nel mondo... si è suicidata perchè io l'avevo spinta a farlo. Ho visto... i soldati dell'Impero che celebravano la vittoria... e poi quegli esseri mostruosi che scendevano sulla Terra per devastarla. Tutte cose... che sono accadute perchè io ho fatto sì che accadessero."

Per qualche secondo, Nowe rimane in silenzio. Lo posso capire... in fondo, a quante persone non farebbe effetto sapere che la donna che amano - ancora faccio fatica a credere di poter dire questo di Nowe... - una volta era una persona così orribile? Ma... il momento di silenzio non dura a lungo, e lui mi risponde, come sempre con quella sua dolcezza che non lo ha mai abbandonato, neanche nelle situazioni più cupe che abbiamo affrontato...

"Quella volta eri influenzata dagli Osservatori..." cerca di rassicurarmi. "Erano loro a manipolarti, e a farti fare quelle cose terribili. E poi, in ogni caso, adesso non sei più quella che eri diciotto anni fa, non è vero?"

"Lo so, lo so..." rispondo, guardando verso il terreno. "E' solo che... uff... niente, speravo che ora che tutto è finito, e il mondo è libero dal giogo degli dei, anche questi ricordi smettessero di tormentarmi, e invece... e invece appena adesso, mi trovo a riviverli... Ho paura... che non riuscirò mai a liberarmene completamente..."

"Manah..." lo sento dire, come se non fosse del tutto sicuro di cosa fare, o cosa dire. Io stessa non so più come continuare, e in parte mi biasimo per essermi lasciata convincere a raccontare queste cose; mi rendo conto che Nowe vorrebbe dire qualcosa, per non farmi deprimere... ma non sa che cosa...

Purtroppo, è una realtà con la quale dobbiamo fare i conti. Che io lo volessi o meno, diciotto anni fa ho causato la morte di Furiae, rivelandole l'amore incestuoso che provava... e ho spinto Inuart, l'uomo che la amava, a combattere contro Caim... a causa delle mie azioni, hanno sofferto migliaia di persone. Una bambina di sei anni, privata dell'affetto dei suoi genitori, che le hanno sempre preferito mio fratello Seere... si è lasciata illudere dalle menzogne degli Osservatori, ed è diventata un loro strumento. E per molto tempo, il mondo ha patito le conseguenze di questo mio fatale e terribile errore. Cercare di nasconderlo non servirà a nulla... Nowe lo sa, io lo so... e anche Eris e Seere lo sanno. Eppure, quando dopo la fine della guerra io e Nowe siamo venuti a vivere qui, in questo piccolo villaggio in cui nessuno sapeva chi fossimo, speravamo di poterci gettare alle spalle il passato una volta per sempre...

Un sospiro. Evidentemente, non è andata come speravamo...

Non so nemmeno io cosa dire... come andare avanti... finchè Nowe non mi mette una mano sulla spalla, abbracciandomi con una gentilezza e un calore che raramente ricordo di aver mai sentito in vita mia. Mio malgrado, sento il cuore che mi manca di un battito.

"Capisco quello che provi, Manah..." mi dice Nowe, in risposta al mio piccolo sfogo. "I ricordi di quello che è stato... non se ne andranno mai, non importa quanto noi cerchiamo di lasciarceli dietro. Anch'io... anch'io, molto spesso, ripenso alle persone che abbiamo incontrato, e a quello che abbiamo perso... e purtroppo, anch'io provo un grande rimorso per coloro che adesso non ci sono più..."

Fa una pausa, prendendo un lungo respiro per calmare le sue emozioni... e io mi volto un pò verso di lui e gli stringo la mano per fargli coraggio.

"Urick ha sacrificato la sua vita per noi... e io non ho potuto fare nulla per aiutarlo..." dice Nowe, facendomi tornare alla mente la battaglia che abbiamo sostenuto contro Caim. "Ancora oggi sento la sua mancanza, e di tanto in tanto mi tornano in mente le sue parole... E poi... e poi, ovviamente, Legna..."

La sua voce non riesce a nascondere il dolore che prova nel rievocare questo ricordo, e il suo sconforto fa sentire male anche me. Legna... era il drago che ha allevato Nowe dopo la morte dei suoi genitori, e che Nowe considerava come un padre. Lui... ci ha accompagnati per tutto lo svolgersi delle nostre vicende, ed era la persona più cara che Nowe avesse al mondo... almeno, finchè non siamo giunti all'ultima parte del puzzle, l'artefatto chiamato Bone Casket...

E lì, Legna ha fatto a tutti noi una terribile rivelazione: lui era rimasto a fianco di Nowe per tutto questo tempo... soltanto perchè Nowe gli serviva come un'arma! Una 'nuova razza', così aveva detto Legna... un essere creato dai draghi per combattere contro gli dei e per prendere il posto della razza umana una volta che i draghi avessero ripreso il controllo del mondo! Per Nowe, questa rivelazione è stata terrificante... Lì, da un momento all'altro, si è trovato a scegliere se obbedire a colui che considerava come un padre e un maestro... oppure ribellarsi a lui e cercare di salvare coloro in mezzo ai quali era cresciuto... la sua razza...

Alla fine, Nowe ha scelto la sua razza... e inevitabilmente, lui e Legna si sono battuti. Il risultato, lo si può vedere... Nowe ha salvato tutti noi... ma al prezzo della vita di Legna...

E questo gli fa ancora male, lo sento... non sono l'unica a vivere con il rimpianto di certe mie azioni passate...

Stringo leggermente la mano di Nowe, e lui ricambia affettuosamente il mio gesto. Soprattutto in questi momenti, quando è più forte il dolore, voglio essergli vicina come lui ha fatto con me...

"Tu... gli volevi molto bene, lo so..." gli dico, con un pò di esitazione. Non vorrei mai dire una cosa sbagliata senza volerlo. "Mi dispiace tanto... che tra voi sia finita in questo modo..."

"E' vero... sì, nonostante tutto, è così..." risponde Nowe, ora un pò più calmo. "Legna... è stato il mio genitore e il mio maestro per tanto tempo... e ancora adesso, nonostante tutto... pur sapendo che mi stava usando per i suoi scopi... non riesco ad odiarlo. Non ci riesco proprio. Sarebbe... un venire meno ai miei valori..."

 

(FLASHBACK)

Con le lacrime che gli scorrevano lungo le guance, Nowe restò sospeso nel cielo, a centinaia di metri di altezza, a guardare Legna che, dopo aver sbattuto le ali per l'ultima volta, iniziava a precipitare verso il suolo. Con la morte nel cuore, il ragazzo trovò la forza di pronunciare il suo addio a colui che lo aveva guidato per tanto tempo...

"Legna... addio..." mormorò Nowe. "Ti ringrazio... per avermi cresciuto... addio..."

Prima che la luce del grande drago si spegnesse, Nowe riuscì a sentire le sue ultime parole.

"Tu... ancora mi ringrazi... dopo quello che ho fatto? Sei... uno sciocco sentimentale..."

Legna fece una pausa, e per un attimo il giovane membro della 'nuova stirpe' credette che la sua fine fosse già arrivata. Poi, in maniera criptica e ambigua, il drago morente aggiunse un'ultima cosa...

"Proprio come... tuo padre..."

(FINE FLASHBACK)

 

Avvicino la testa a Nowe, cercando di dargli conforto. "Sì... ti capisco, Nowe... e capisco cosa vuoi dire. Anche tu... hai i tuoi ricordi spiacevoli, come anche i nostri compagni... Eris... Seere... tutti noi abbiamo dovuto fare molti sacrifici, e affrontare molte avversità... e non ci libereremo mai veramente di queste tristi esperienze."

Lui mi abbraccia, e io ricambio il gesto. Sento che la nostra vicinanza, in qualche modo, fa scivolare via la tensione... e ci fa stare più sereni, nonostante tutto. "Però... anche così, abbiamo ancora un futuro a cui guardare. Un futuro che finalmente possiamo creare con le nostre mani." afferma, facendomi ricordare la conclusione della nostra avventura.

Gli sorrido, e arrivo anche a farmi sfuggire una breve risata a fior di labbra. "Hehee... sì, me lo ricordo... mi ricordo quello che hai detto dopo la scomparsa degli dei... hai detto che il nostro futuro comincia qui e adesso. E che tocca a noi costruirlo, nel bene e nel male." gli dico, ricordandomi di quanto fosse vera quell'affermazione.

Nowe ha ragione... anche se i ricordi più brutti non scompariranno mai dalle nostre menti, non possono impedirci di essere di nuovo felici. Il passato è passato... ora, le nostre vite prenderanno nuove strade, secondo quello che noi vorremo.

Eris non ha più dovuto sacrificare la sua libertà e la sua gioia di vivere per diventare il nuovo Sigillo, come avrebbe dovuto fare se tutto fosse rimasto com'era. Ora sta perseguendo una brillante carriera come ufficiale dei Cavalieri del Sigillo - tra parentesi, sarà anche ora che cambino il nome! -, e ho sentito che è stata promossa per i suoi atti di coraggio durante la guerra.

Mio fratello Seere ha ripreso il suo posto come Gerarca... e anche se continua a portarsi dietro il dono e la maledizione di non poter crescere, ora guarda a ciò che verrà con più ottimismo.

Anche Caim e Angelus... ora sono di nuovo uniti, e hanno avuto la pace che desideravano...

E per quanto riguarda me e Nowe... beh, abbiamo iniziato a vivere e a lavorare in questo piccolo villaggio dove tutti si conoscono. Certo, non sarà confortevole come il Grande Tempio... ma è comunque un posto tranquillo nella sua semplicità. Le cose, più avanti, potrebbero cambiare, è vero... e il nostro mondo ha ancora tanti di quei problemi, che nessuno di noi si illude che la guerra non possa scoppiare di nuovo... ma per adesso, la pace è tornata, e siamo contenti di come sta andando!

Io e Nowe ci guardiamo di nuovo negli occhi, e lui mi offre di nuovo il suo sorriso gentile. "Non ti preoccupare, Manah... in qualunque momento sarai in difficoltà, potrai sempre contare su di me. Io non ti lascerò sola. Mai."

"Grazie, Nowe... lo stesso vale per me!" gli rispondo, sentendomi felice come mai prima d'ora. Incredibile come cose tanto semplici possano dare tanta serenità... "Ogni volta che avrai qualche problema, o ti sentirai solo... io ci sarò, e potrai sempre parlare con me!"

"Lo so... grazie anche a te, Manah, per avermi fatto rendere conto di cosa davvero mi accadeva attorno." risponde lui, riferendosi ovviamente alle persone che soffrivano sotto il giogo dei Cavalieri del Sigillo, e dei 'martiri' che l'ordine usava per mantenere i sigilli attivi. "E per avermi dato un vero motivo per combattere."

Ci abbracciamo di nuovo, tenendoci l'uno nelle braccia dell'altro con calore per diversi secondi... prima che Nowe mi faccia cenno di tornare a dormire, e io annuisca con un sorriso sulle labbra. Sempre restando vicini, ci avviciniamo di nuovo al letto, ci toglismo le pantofole, e torniamo sotto le coperte, avvicinandoci un pò, e scambiandoci un intenso bacio...

E, mezzi avvolti dalle coperte, ci distendiamo l'uno accanto all'altra, godendoci il reciproco calore. Le nostre mani si avvicinano, e si stringono con delicatezza.

Nowe... tu una volta hai detto che avresti voluto salvarmi. E hai mantenuto la tua parola. Lo hai fatto, e non solo fisicamente. Grazie a te, ora non sono più una pedina degli dei... sei riuscito a darmi l'affetto e l'amore che fin da bambina desideravo.

Ti voglio bene, Nowe...

 

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Nel cielo notturno pieno di stelle, un'ombra traslucida volò, sfrecciando attraverso di esso a velocità tale da essere quasi invisibile. Se però qualcuno avesse alzato lo sguardo, forse sarebbe riuscito a cogliere la grande draghessa dalle squame rosse che veleggiava fieramente nella volta celeste... e il giovane dai capelli neri che lei teneva in groppa...

 

FINE

 

Note dell'autore: Dovevo scrivere qualcosa su Nowe e Manah. Dopo aver visto il terzo (e migliore) finale di Drakengard 2, non potevo non scrivere questo tributo al loro stupendo rapporto. A mio parere, come credo di avere già detto, una delle coppie ufficiali meglio sviluppate della storia dei videogiochi.

Mi rendo conto che forse questa storia ha un tono un pò leggero... ma, insomma, Drakengard ha già un'atmosfera cupa, quasi lovecraftiana, di per sè. Ho immaginato che un pò di pucciosità non sarebbe stata male... e Nowe e Manah sono perfetti per scrivere qualcosa di dolce e romantico! Spero... di aver fatto un lavoro decente, nonostante la mia inesperienza in questo campo. E spero che ai fan italiani di questo spettacolare gioco sia piaciuta la prima fanfiction italiana ad esso dedicata!

In realtà, non ho molto da dire, se non... che anche se non mi aspetto che la leggeranno in molti, sono comunque grato a chi lo farà. Oh, mi raccomando... lasciatemi una recensione, se potete! Sono curioso di sapere come sono andato!

Alla prossima volta, allora... molto probabilmente con una delle mie saghe di Digimon!

Grazie infinite,

Enrico "Justice Gundam" Martinelli

  
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