Film > Lorax - Il guardiano della foresta
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Autore: Pseudonimo Letty    01/02/2015    0 recensioni
Ho scoperto Lorax soltanto adesso e me ne sono immediatamente innamorata. Come una buona fangirl, ho adorato The Once-ler e come tante altre fangirl ho pensato di scrivere anch'io una storia riguardante lui e una presunta ragazza.
Perciò partiamo subito: Dopo le vicende narrate dal film, la vita di Once-ler scorre tranquilla... Finché un frammento del suo passato torna a farsi vivo; sulle note di una canzone, i ricordi di Once-ler ritorneranno a galla e faranno luce su un frammento perduto della sua vita...
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Once-ler, Sorpresa, Ted
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAP 5: Completa Sconfitta

"Sono pieno di clienti, sono un mare i miei proventi, tutti i media conniventi, gli avvocati son vincenti.... Gli alberi sono morenti, sono cose divertenti! Di un po''? Che male io posso far mai?"

 

"Signora... Si sente male?" domandò l'autista a Gloria.

Il volto della ragazza era improvvisamente impallidito; alla vista della valle completamente deserta, sentì il suo cuore spezzarsi.

"N-No, sto bene, grazie" risposte a voce bassa.

Quando la macchina sbucò sulla sommità di una collina, la donna ebbe un sussulto: davanti all'auto, la taglia-ceppi si stava avvicinando ad un albero di Truffula.... L'ultimo albero di Truffula!

Veloce come il vento, Gloria saltò fuori dalla macchina e iniziò a correre verso la gigantesca macchina.

"Fermo! Lascia stare quell'albero!!"

 

Once-ler, dall'alto del suo balcone, osservò impotente la scena. I suoi occhi si riempirono di orrore, quando vide l'albero e Gloria cadere a terra.

Il suo urlo squarciò il silenzio e riecheggiò nella valle.

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Piccoli sprazzi di energia destarono Gloria dallo svenimento. Intorno a lei, suoni ovattati e figure sfocate danzavano in un carosello impazzito. Per alcuni istanti vide solo il buio, poi vide gli occhi pieni di lacrime di Once-ler. E infine vide Lorax.

Cercò di parlargli, ma il guardiano le fece cenno di non parlare e di non muoversi. Sentì un forte dolore al braccio destro,  quello che era stato colpito; prima di svenire riuscì a dirgli solo alcune parole.
"Non dirlo a Once"

Quando si risvegliò non capì subito che si trovava nella camera da letto. Si tirò a sedere; la testa le doleva leggermente, ma non era nulla in confronto alla nausea che aveva.

Guardò fuori da una delle immense finestre e si sentì invadere da una profonda tristezza.

Aveva conosciuto quella valle quando era un paradiso terrestre… Come poteva essere diventato un luogo d’inferno?

D’improvviso la memoria le ritornò di colpo: l’ultimo albero di Truffula, la sua folle corsa verso la macchina abbatti alberi… E l’incidente. Ricordò il dolore lancinante che aveva sentito al braccio destro e il suono dell’ascia che attraversava la sua treccia e la tranciava come burro.

Si guardò l’avambraccio, osservandolo stupita: l’ascia avrebbe dovuto spezzarlo se non mozzarglielo. E invece era ancora intatto, sano. Una lunga cicatrice bianca percorreva tutta la lunghezza della mano fino alla spalla. Era guarita oppure era miracolosamente riuscita a mancare una delle lame?

Poi ricordò…

“Lorax…”

Il guardiano l’aveva salvata. Aveva davvero usato i suoi poteri per salvarla da un incidente che le avrebbe cambiato la vita? Doveva andare subito a ringraziarlo.

Velocemente, si vestì con alcuni vecchi abiti e scese le scale verso l’uscita della villa.

Quando fu sulla porta vide il gruppo di animali che si dirigevano verso l’orizzonte. E in fondo al branco, vicino a Once-ler, vide Lorax. Stavano abbandonando casa.

“Lorax! Lorax!” gridò fiondandosi verso il gruppo.

“Glee! Grazie al cielo stai bene!” la fermò Once-ler tenendola tra le braccia.
La donna cercò di scostarsi dall’abbraccio del compagno, ma non riuscì a fare un altro passo.

“Lorax!” finì per fissare da lontano il guardiano negli occhi “… Mi dispiace tanto… Ti ringrazio”.

Il baffuto folletto aveva gli occhi pieni di delusione, ma sorrise leggermente, prima di sollevarsi e di salire verso un fascio di luce che squarciava le nuvole.

Quando Lorax fu sparito, Gloria si spinse via dalla presa di Once-ler ed osservò la valle.

“Mio Dio… Che cosa abbiamo fatto?” domandò più a sé che a Once-ler.

“Io… ” iniziò a parlare l’uomo, per poi tacere.

“Perché non mi hai ascoltata, Once-ler?” continuò lei guardando con orrore l’orizzonte coperto di miasmi velenosi. Once-ler non rispose nemmeno a quella domanda.

Si voltò a fissarlo e incontrò lo sguardo del compagno. In quel momento provò una grandissima pena per lui. Senza dire una parola, rientrò in casa e riempì una borsa con tutti i vestiti che poteva portare via.

“Cosa fai? Gloria!” domandò Once-ler seguendola per la casa, per cercare di farla desistere. Ad un tratto la fermò afferrandole le spalle “Non vorrai davvero andartene??”

“Sì. Me ne vado, Once.” Rispose lei scostandosi e dirigendosi verso una stanza dismessa.

Il vecchio calesse di Gloria giaceva coperto di polvere sotto un telo.

“Non puoi andartene!”

“Davvero? E chi me lo impedirà? Tu?” domandò lei sfidandolo.

“Se è necessario sì!” proferì lui cercando di fermarla quando ebbe portato fuori calesse e cavallo.

“Lasciami!” gli gridò in faccia lei.

“Mi avevi promesso che saresti stata mia moglie. Come puoi lasciarmi qui? Non lo permetterò!”

“Ma non lo vedi? Questo posto è distrutto. Non si può più vivere qui! Presto o tardi anche a Thneedville inizieranno ad andare via” disse ferocemente la donna.

Once-ler non riusciva a ragionare. Si sentiva in colpa per la sua avidità e la sua ambizione. Fissò Gloria e si sentì invadere da una strana sofferenza.

Niente lo faceva sentire più male dei suoi occhi. Quegli occhi che avevano visto tante meraviglie e nei quali lui poteva ancora vedere la Valle di Truffula com’era un tempo.

“Senza alberi non c’è aria… Senza aria non c’è vita” finì lei spingendolo via e avvicinandosi al calesse.

“C’è ancora una speranza” disse Once-ler, estraendo dall’occhiello il germoglio di Truffula mezzo essiccato.

L’uomo spolverò il seme, finché non fu completamente pulito; e lo tese verso Gloria.

“Rimani con me qui e insieme ricostruiremo tutto” proferì lui con voce dolce.

Gloria alternò lo sguardo su Once-ler e il seme di Truffula.

Ormai aveva preso una decisione; grazie anche a Lorax, in quel momento aveva capito perché fosse stata salvata.

“Mi dispiace, Oncie…” disse stringendo le spalle e avvolgendosi i fianchi con le braccia “… Ma c’è qualcun altro che ha più bisogno di me” finì abbassando lo sguardo, incapace di fissare lo sguardo tristemente sorpreso di Once-ler.

“È per questo che te ne vuoi andare? C’è qualcun altro?” domandò atono il giovane.

“Sì”

Il ragazzo sembrò per un secondo essere attraversato da un lampo di furore, ma si limitò a togliersi il cappello e a passarsi una mano tra i capelli, mordendosi le labbra per non far vedere la sua disperazione.

“Così è per questo? Mi lasci per un altro…” commentò a bassa voce rimettendosi il cappello “Fai come vuoi, allora. Vattene pure, io non ho bisogno di nessuno!” continuò finendo per gridarle contro.

“Chi sei tu?” gli domandò lei terrorizzata, con voce lieve “Che fine ha fatto il bambino che mi ha salvata? Cos’è successo al ragazzo con il quale sono cresciuta?”

“Quel ragazzo non esiste più” disse lui con voce velenosa e rauca.

“No…” disse lei scuotendo la testa, mentre saliva sul calesse “Tu menti, e lo sai quanto me. Io so che quel ragazzo è ancora vivo, nel tuo cuore. Non importa quanto tu possa cambiare… Per me resterai sempre quel ragazzo gentile e pieno di sogni che ho sempre amato… Resterai sempre il Oncie che amo… Addio” finì scuotendo le redini e facendo partire il cavallo.

 

Quando arrivò vicino al branco, molti degli animali la fissarono interrogativi.

“Mi dispiace amici miei. È colpa mia, non sono riuscita a mantenere la promessa di salvare la valle. Ma posso salvare voi. Vi troverò un posto dove vivere di nuovo” finì incontrando lo sguardo di Quisquilia. L’orsetto, assieme ad altri compagni piumati e pelosi, prese posto sul calesse della ragazza.

Ad un tratto Gloria sentì qualcosa premerle contro il braccio; il piccolo orsetto aveva tirato fuori la sua chitarra e gliela stava tendendo.

Gloria prese in mano lo strumento e iniziò a cantare. E mentre cantava, calde lacrime le scesero sulle guance. Per la prima volta, si lasciava andare ad una completa sconfitta.

I stare at my reflection in the mirror
Why am I doing this to myself?
Losing my mind on a tiny error
I nearly left the real me on the shelf
No, no, no, no, no,no

Don't lose who you are in the blur of the stars
Seeing is deceiving, dreaming is believing
It's okay not to be okay
Sometimes it's hard to follow your heart

Tears don't mean you're losing
Everybody's bruising
Just be true to who you are

Who you are, who you are, who you are
Who you are, who you are, who you are no no no no no no
Who you are, who you are, who you are who you are who you are

Brushing my hair, do I look perfect?
I forgot what to do to fit the mold, yeah
The more I try the less it's working, yeah, yeah, yeah
'Cause everything inside me screams
No, no, no, no, no,no,no,no

Don't lose who you are in the blur of the stars
Seeing is deceiving, dreaming is believing
It's okay not to be okay
Sometimes it's hard to follow your heart

But tears don't mean you're losing
Everybody's bruising
There's nothing wrong with who you are

 

A.A.: Bene! Altri tre capitoli pubblicati. Spero siano piaciuti ^_^

Una cosa che mi sono scordata di mettere nell'angolo autore sono le canzoni che ho usato! 
Dunque: Per Gloria ho deciso di farle cantare canzoni di Jessie J, soprattutto "Who You Are" perché l'ho sempre considerata una canzone piena di speranza, capace di consolare in momenti tristi. A pelle, mentre pensavo a questa storia, ho pensato potesse calzarle bene.
Le altre canzoni cantate sono "Price Tag" e "Who's Laughing Now", ma sono soltanto leggere citazioni delle suddette canzoni, così come è una piccola citazione la canzone cantata da Oncie prima dell'arrivo di Gloria ("Scarborough Fair" cantata da Simon&Garfunkel nella versione maschile)

A presto con l'ultimo capitolo!


P.Letty 

   
 
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