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Autore: satakyoya    01/02/2015    2 recensioni
Ebe, una ragazza angelo, e Pan, un ragazzo demone. Lei del PARADISO e lui dell'INFERNO.
Dei pretendenti per i due protagonisti. Pretendenti non desiderati ma costretti a dimostrare il loro amore davanti a tutti e tutto.
due destini che si uniscono, una maledizione che rischia di dividerli. uno scontro che cercherà di unire i due mondi.
Ce la faranno nella loro impresa??? E poi, riusciranno a vivere insieme o saranno condannati a restare divisi da una forza superiore?? Chi sarà questa forza superiore?
Lo scoprirete solo leggendolo e se vi piace recensite!!
Genere: Romantico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Oggi era il primo giorno del ritorna a scuola dell’anno nuovo.
Mi suonò la sveglia. Mi svegliai con fatica andai giù a fare colazione (già vestita).
Presi la borsa e corsi il più velocemente possibile a scuola. Arrivai con il fiatone e trovai tutti i mei amici riuniti.
“Pan,  puoi venire via con me.”
“Ma così saltiamo le lezioni! Ma che ti prende?” mi chiese lui.
“Questo non è importante! Forza, andiamo al parco. Devo dirti una cosa importante.” Dissi io.
 “Ehi Ebe, che ti succede? Mi spieghi che ti prende?” disse lui quando fummo al parco e mentre lo tiravo.
Lo feci sedere su una panca. Poi mi sedetti vicino a lui.
“Pan, adesso ascoltami attentamente. È una cosa molto importante.” Dissi io guardandolo con espressione convinta di quello che stavo per dire. Feci un attimo di pausa poi ripresi.
“Stanotte ho fatto uno strano sogno. Ero davanti a un grande e bellissimo castello di cristallo. Mi trovavo davanti alla porta principale del castello. Essa si aprì improvvisamente ma non c’era nessuno dall’altra parte che la stesse aprendo. Entrai, la stanza era grande e tutto fatto di cristallo e c’erano delle bellissime scale. Nel sogno feci le scale, si aprì un’altra porta davanti a me e nella stanza c’erano delle persone, 6 per la precisione. Nel sogno le conoscevo ma in realtà non so nulla di loro e non li conosco. Loro si girarono, mi guardavamo e poi uno di loro mi invitava ad avvicinare chiamandomi.”
“interessante… ma questo cosa c’entra con me? E poi, com’è che ti chiamavano?”
“Mi chiamavano Principessa Ebe, figlia dei regnanti del PARADISO. Comunque tu c’entri perché dopo che mi avevano chiamata un bambino mi venne incontro e si presentò con il nome Pan. Presumo che quel bambino sia tu.” dissi io. Rimanemmo in silenzio per un po’.
“Ebe, anch’io ho una cosa da dirti ma non posso dirtela qui. Andiamo a casa tua.” Disse lui con espressione seria.
Arrivammo in camera mia e ci sedemmo per terra.
“Ebe, ciò che sto per mostrarti non ne devi fare parola con nessuno. Capito?”
“Si, certo.” Dissi io.
Appena lui udì quelle parole, lui chiuse gli occhi il più possibile, strinse i pugni stringendoli verso il petto, e improvvisamente….
“AAAAAAAAH!!!!!!” disse lui con tono dal basso verso l’alto. Iniziò a piegarsi verso di sé. Poi aprì le braccia e alzò la testa urlando di nuovo la stessa cosa.
“No! Ti prego fermati Pan! Non farlo!” dissi io. Ma lui non si fermò.
“AAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!!!” urlò lui. Appena finì di urlare, iniziarono a cadere delle piume nere. Io alzai la testa e lo guardai era nella stessa posizione di prima ma stavolta non urlava. Gli occhi gli diventarono rossi. Vidi che sulla sua schiena apparvero delle grosse ali che si aprirono. GROSSE ALI NERE. Ritornò a sedersi per terra e le ali si piegarono.
“Ecco che cosa sono realmente. Un demone dell’ INFERNO dalle ali nere, il potere di volare e la capacità di diventare una nuvola nera e poter volare.” Disse lui.
Io mi avvicinai, gli presi la mano e gli dissi: “tranquillo, io ti sosterrò comunque.” Mi girai. “E comunque la cosa resterà un segreto.”
“Non sei terrorizzata, sconvolta o preoccupata? Comunque io volevo fartelo vedere prima che partissimo.”
“Ah… ok. Comunque sono proprio belle quelle ali sono finte?” dissi il toccandole.
“No, sono vere.”
“Devo dirti un’altra cosa. Forse non dovrei rivelartela, ma lo farò lo stesso.”
“Dimmi, ti ascolto.” Dissi io prestando molta attenzione a ciò che diceva.
“Ecco, vedi, in realtà i miei genitori mi hanno messo sulla Terra per 3 ragioni:  scoprire com’ è vivere qui, prelevare e guidare le persone prossime alla morte e, cosa più importante, cercare un luogo in cui i due regni possono farsi la guerra.”
“Eh? Guidare le persone? Fare una guerra? Spiegati meglio.” dissi io incuriosita e con la testa inclinata da una parte.
“Vedi, alle persone che muoiono gli viene fatto il funerale. Il corpo viene messo in cimitero mentre la sua anima per alcuni resta a vagare per il mondo terreno, altri invece vanno in cielo. Quelli che vanno in cielo vengono accompagnati in uno dei due regni in base al comportamento avuto da vivo. Riesco a vedere le anime dei morti vagare senza meta. Io avevo quel compito, almeno fino a qualche giorno dopo l’essere rimasto sulla Terra. I miei genitori per un una settimana mi osservavano e cercavano di capire il motivo per cui  io non continuassi il mio lavoro. Capirono che fu perché mi si erano indeboliti i poteri e allora decisero di rimpiazzarmi. Per questo ne sono felice, ma essendo il principe del regno e il futuro re, dovrei trovare una regina per poter regnare e assicurare un altro erede.”
“Interessante. Tu hai detto che i due regni stanno cercando un luogo per fare la guerra tra di loro. Chi sono questi due regni? A che scopo farsi la guerra? Che luogo stanno cercando?” chiesi io.
“Beh, vedi… I due regni sono PARADISO e INFERNO (detto anche Regno Yomi). Nel 13° secolo, come ben sai, ci fu una grande guerra tra questi due regni. Ne uscì vittorioso il re, un tuo antenato, del PARADISO. L’altro re, un mio antenato, non essendo contento, promise che si sarebbe ribellato e che avrebbe avuto questa rivincita. La promessa la tramandò di generazione in generazione fino ai giorni d’oggi. Mio padre vuole realizzare questo desiderio e per questo mi aveva mandato sulla Terra a cercare un luogo in cui fare la guerra. Vogliono farla qui sulla terra per dare dimostrazione della loro forza. Chi vince potrà aggiudicarsi il potere su tutto il pianeta e diventare un simbolo per tutti i greci  potendo essere considerati come Dèi Supremi.” Disse lui.
Ci fu un po’ di silenzio. Lui mi guardava e io lo guadavo.
“Ebe, un po’ di tempo fa tu hai detto che hai visto l’insegnante di inglese con le ali nere e un liquido rosso contenuto in una fialetta.” Disse lui.
“Sì esatto.  In realtà stavo per chiedertelo. Ma questo cosa c’entra con te?” chiesi io incuriosita.
“Lei è un angelo appartenente al regno degli inferi. Come puoi ben notare, io ho le ali nere perché faccio parte dell’INFERNO. Tu invece dovresti avere le ali bianche perché fai parte del PARADISO.”
“Ali bianche? Ma no!! Ti ho detto tempo fa e ti ripeto adesso che io sono solo una comune mortale.”
“io invece ti dico che secondo me sei un angelo. Forse sei un angelo ma tu non lo hai mai saputo. Sai che ti dico? Scopriamolo insieme.”
“Ci sto.” Dissi io facendo ok con la mano e sorridendo. Feci un attimo di pausa, presi il libro delle leggende e poi ripresi: “ la data che riporta qui è il 20 febbraio e dice anche che bisogna segnare questo timbro con un dito perché vi sia accesso al Regno Yomi.”
Facemmo ancora un attimo di pausa.
“Pan, lo sai, fra una settimana è il mio compleanno! Vorrei fare qualcosa di bello con te.”
“Ah si? Questo non lo sapevo! Allora ti farò una sorpresa.” Disse lui
“Davvero? Che bello!” dissi io felice.
“Bene, è ora che vada.”
“Devi andartene proprio adesso?” dissi io guardando prima l’orologio (segnava le 7 di sera) e poi lui.
“Già…”
Arrivammo davanti al cancello (separava noi due) poi mi disse di avvicinarmi. io lo feci e lui mi baciò.
“Buonanotte, amore mio.” disse lui.
“Buonanotte.” Dissi io. Lui si girò e se ne andò.
   
 
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