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Autore: Ash Visconti    02/02/2015    1 recensioni
I Primarchi sono i figli genetici dell'Imperatore dell'Umanità, semi-dei agli occhi dei comuni mortali e capostipiti delle più note Legioni di Space Marine.
Questa fic narra i tempi e le modalità in cui si riunirono al loro sovrano e padre.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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EmperorsWisdom
L'Imperatore dell'Umanità era pronto a partire.
Avvolto nella sua splendida corazza dorata ed armato della sua fidata spada e dei potenti artigli meccanici, il più grande guerriero e psionico che fosse mai apparso tra gli uomini si apprestava a salire sulla sua astronave personale che sarebbe stata alla testa di una flotta ben più grande di astronavi.
L'obiettivo di questa poderosa armata era uno ed uno solo: riunire una volta per tutte l'umanità sparsa per la Via Lattea.
L'Imperatore si voltò, e quando alzò la spada un'ovazione possente gli giunse di risposta: migliaia di Space Marine, avvolti nelle loro robuste armature potenziate, dimostrarono il loro morale nell'idea di seguire il loro sovrano in quella campagna volta a riunire l'Umanità e liberarla da tiranni e mostri oppressori che abitavano lo spazio, per poi riappacificarla sotto un'unica bandiera.
Il pianeta Terra era stato solo l'inizio; tra le sperdute profondità del cosmo vi erano centinaia se non migliaia di altri pianeti abitati dagli uomini di cui da secoli si era perso ogni contatto.

L'Imperatore entrò nella sua astronave assieme agli Adeptus Custodes, le sue guardie personali, pensando a ciò che lo attendeva nei mesi, no, negli anni futuri: la riunificazione dell'Umanità dispersa nella Galassia era sì il suo obiettivo, ma ora se ne era aggiunto un po' a sorpresa un altro: quello di ritrovare i suoi figli dispersi, i Primarchi.

Le tecniche di manipolazione genetica erano già note da molti millenni, e l'Imperatore ne aveva fatto un primo uso per creare dei soldati migliorati geneticamente, con cui aveva conquistato tutta la Terra, ponendo fine una volta per tutte agli episodi di guerra civile ed anarchia.
Ma la cosa non finì lì: egli voleva riunire non solo i popoli della Terra ma anche quelli sparsi in tutta la Via Lattea, ma per farlo aveva bisogno di soldati ancora più eccezionali di quelli che aveva usato finora.
Così cominciò ricerche più approfondite sul codice genetico umano, in particolare su quello di individui dotati di poteri psionici. Il risultato finale di questo lavoro fu la creazione dei Primarchi, salutati come il prossimo passo dell'evoluzione umana.
Si trattava di venti superuomini geneticamente modificati ed altamente evoluti, creati usando il DNA stesso dell'Imperatore. Fisicamente sarebbero apparsi non dissimili dall'Imperatore: uomini imponenti, più grandi, forti, resistenti, e veloci e intelligente di un uomo normale. Avrebbero avuto poteri psionici notevoli, in questo frangente c'era uno più dotato dell'altro, ma nessuno avrebbe superato il loro "padre" in fatto di potenza psionica. Essi sarebbero stati i generali del suo esercito.
Ma quel giorno non erano con lui, non sarebbero stati alla testa delle legioni in partenza dalla Terra come il loro padre genetico. Come l'Umanità erano dispersi chissà dove nelle profondità dello spazio siderale.
I suoi venti Primarchi erano stati creati in laboratori genetici segreti situati sulla Luna. Ma quando erano praticamente completi, furono portati via, e le loro celle di incubazione vennero disperse per tutta la galassia. La responsabilità di questa diaspora cadeva sulle infide entità del Warp: le Forze del Caos decise ad impedire la riunificazione della Galassia da parte dell'Imperatore avevano compiuto quel gesto.
I Primarchi erano praticamente dei bambini e chissà su quale pianeta erano finiti. L'Imperatore era stato in pensiero: benché forti, erano parecchio vulnerabili da infanti; da lui avevano ricevuto la capacità di non invecchiare, ma come lui non erano immortali nel senso stretto del termine.
Sentiva che erano ancora vivi, ma doveva lasciare la Terra per trovarli, cosa che era già in programma.
Non avendo molte alternative, aveva mandato avanti i suoi piani: con il DNA recuperato dai Primarchi prima dell'incidente creò i super-soldati noti come Space Marine o Adeptus Astartes.
Furono creati venti Legioni di Astartes, ognuna di loro usava il seme genetico di un differente Primarca, per le modificazioni sul DNA dei suoi membri ed era forte di (circa) 100.000 uomini ciascuna.
Con quei soldati avrebbe riunificato la Galassia, ma aveva bisogno dei Primarchi: essi erano la punta di diamante dei suoi progetti e senza di loro non era tanto facile creare dei nuovi Space Marine per le Legioni.

Così, quando dalla sua nave ammiraglia l'Imperatore diede il commando della partenza, seppe che era giunto finalmente il momento di non solo riunire gli uomini, ma anche di ritrovare i suoi "figli", affinché si riunissero a lui e alle Legioni che avrebbero dovuto guidare.


 
   
 
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