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Autore: DarkStorm    03/02/2015    0 recensioni
Zoe è una normale e modesta studentessa di Medicina Veterinaria, i cui unici pensieri nella vita sono dare l'ultimo esame e preparare la tesi di laurea. All'inizio delle vacanze estive, però, fa un incontro che le cambierà la vita. Da quel momento, Zoe è in grado di vedere (e quindi curare) animali decisamente poco convenzionali: rettili troppo cresciuti dotati di ali, equini con appendici varie, esseri antropomorfi di varia natura e dimensione, creature che sembrano essere uscite dal laboratorio del dottor Frankenstein dopo una notte di bagordi.
Suo malgrado, Zoe verrà coinvolta nella guerra tra esseri umani e il Popolo Invisibile, una guerra restata a lungo nascosta, ma che ora torna a galla, con tutte le sue conseguenze.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

La pioggia aveva appena cominciato a cadere. Nubi scure si erano ammassate nel cielo da prima dell'alba, sospinte da un vento impetuoso, e avevano minacciato pioggia per tutta la mattina.
A mezzogiorno il vento era cessato e ora i lampi fiorivano in cielo, illuminando le nuvole con ragnatele abbaglianti, ed erano seguiti da tuoni fragorosi; gocce pesanti scivolavano lungo gli aghi sottili di pini e abeti, ticchettavano sulle foglie verdi e larghe del sottobosco e cadevano a terra.
Sul terreno erano ben visibili le impronte di zoccoli ferrati. Le frasche del sottobosco ondeggiavano ancora dove il cavallo era passato, alcune piegate, altre spezzate.
Sulla scia di impronte giaceva una ragazza: era stesa sulla schiena, con le braccia spalancate, come se stesse accogliendo la pioggia come una benedizione. I suoi occhi erano chiusi e le gocce d'acqua tamburellavano sulle lenti dei suoi occhiali e si infilavano tra le sue labbra socchiuse.
La pioggia si mischiava al sangue che le ricopriva la faccia e che colava copioso dal naso e da una frattura alla fronte, un affossamento in cui si mischiavano in una poltiglia brandelli maciullati di pelle e frammenti bianchi di osso. Rivoli rossi le scorrevano sulle tempie come lacrime e finivano a terra. Gli abiti da cavallerizza della ragazza portavano i segni verde bruno lasciati dal passaggio tra arbusti e frasche e in alcuni punti erano strappati.
Sopra, il ramo contro cui la ragazza era andata a sbattere vibrava ancora per la violenza dell'impatto.
Oltre a fracassarsi la testa, nello scontro col ramo la ragazza si era anche spezzata il collo. La ragazza aveva smesso di respirare e il suo cuore stava rallentando i battiti molto velocemente. Sarebbe morta entro pochi minuti.
Da un groviglio di felci provenne un fruscio e un attimo dopo il muso arancione di una volpe fece capolino tra il verde. L'animale annusò l'aria e guaì piano in direzione della ragazza, poi corse verso di lei.
Dal collo della bestiola penzolava qualcosa, legata ad un laccio di cuoio.
Mentre si avvicinava, la volpe cambiò forma: le zampe si allungarono e diventarono gambe e braccia, il muso si trasformò nel viso di un uomo e la pelliccia fu sostituita da pantaloni e una camicia bruno rossicci. Quando fu arrivato di fianco alla ragazza, l'animale camminava eretto e aveva assunto l'aspetto di un uomo adulto, non più alto di un bambino mingherlino di dieci anni, con pelle e capelli verde chiaro e gli occhi dorati.
L'omino si inginocchiò dietro la testa della ragazza, e dal laccio di cuoio che aveva al collo staccò una fiala di vetro. Il liquido al suo interno emanava una debole luce azzurrina.
-Come tu hai salvato me, ora io salvo te.- disse la creatura, prima di aprire la fiala e versarne il contenuto tra le labbra della ragazza. A quel punto lasciò cadere a terra il contenitore e prese tra le sue piccole mani verdi la testa della ragazza, rimettendo in asse il collo.
Un istante dopo, le ossa fratturate della testa si spostarono, come se fossero spinte dall'interno: i frammenti di osso si saldarono tra loro e la ferita slabbrata al di sopra si rimarginò e scomparve. Le vertebre del collo si riallinearono in posizione corretta e muscoli e legamenti strappati tornarono integri.
Quando la ragazza fu scossa da un improvviso sussulto, il piccolo uomo verde lasciò la presa sulla sua testa e si spostò: gli occhi della ragazza si spalancarono e le sue iridi assunsero per una frazione di secondo il colore dell'argento più puro. Uno spasmo più forte le fece inarcare la schiera e lei tornò a respirare.

  
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