Il giovane uomo dai capelli castani mise nel borsone di pelle le ultime cose, controllando che ci fosse tutto. Tomi magici, pergamene, vestiti, una boccetta di inchiostro e un paio di penne di uccello.
Sospirò, lisciandosi la tunica di mago mentre si muoveva verso la porta, poi guardò l'attaccapanni, dove il suo grande cappello, vecchio di anni, giaceva appeso e abbandonato. Era da qualche anno che non combatteva... prima per via del suo matrimonio e poi per suo figlio, aveva dovuto abbandonare il cappello e il campo di battaglia. Aveva sperato che i giorni di sangue e morte fossero finiti per lui e la sua famiglia, ma era stato chiamato in battaglia.
Un bambino entrò nella camera. Era piccolo, ricoperto di pelo scuro che usciva dal colletto aperto del camiciotto. Una coda da coniglio, come le orecchie, spuntava da un buco dei pantaloni. I suoi occhi erano di un rosso brillante, e i suoi capelli scuri, con un unico ciuffo castano chiaro che spuntava in mezzo alla folta chioma.
Aveva una faccia così triste che spinse Ricken a prenderlo in braccio e stringerlo a sè.
<< Papà...  >> il piccolo mosse la codina e tirò su col naso, strofinando una guancia contro quella del mago << Mamma ha detto che parti... dove vai...?  >>
Il giovane sorrise e accarezzò il morbidissimo pelo di Yarne, suo figlio << ah, Yarne... vado in un posto brutto brutto...  >>
<< Ma poi ritorni? >>
<< eh? >>
Il bambino lo guardò con i suoi occhi cremisi, esigendo una promessa
<< poi ritorni, non è vero? Ritorni e noi saremo di nuovo insieme!  >>
Ricken rise e incrociò i mignoli con il suo amato cucciolo, per poi metterlo giù e spingerlo giocosamente fuori dalla porta. Lui gli saltò addosso in forma bestia, un adorabile coniglietto che un giorno sarebbe diventato un guerriero formidabile.
<< Certo che si, Yarne. Tuo padre non ti lascerebbe mai solo >>
<< MAMMA!! >> il piccolo corse dalla madre, anch'essa trasformata in un'enorme coniglia, e lei gli si accoccolò intorno. Ricken baciò il muso di entrambi e arrossì quando Palne gli leccò il naso. Poi uscì dalla casa e trovò il suo cavallo, Mordecai, fermo ad aspettarlo. Dopo aver salutato ancora la sua famiglia, il mago partì.


------ --------------- ------------- ------------- ------------- --

<< E così... ora sono l'ultimo...  >>

<<  Yarne? Sei tu?  >>

Yarne alzò lo sguardo sulla nuova arrivata. Aveva lunghi capelli blu e occhi seri dello stesso colore. Per un secondo, il ragazzo si domandò cosa facesse lei al funerale di Palne. Poi vide il marchio nel suo occhio e la riconobbe
<< Luci... da quanto tempo...  >>
Lucina annuì e sorrise tristemente. Quanto erano cresciuti, entrambi, dall'ultima volta in cui si erano visti!
<< già... e che tempi... Yarne... devo chiederti una cosa importante.  >>
Il Taguel aveva già smesso di ascoltarla. Osservava in silenzio la tomba di sua madre, mentre essa veniva calata nella fossa. Ora era rimasto solo lui. 
Sua madre era morta in un agguato, uccisa da un risorto per poter proteggere una famiglia che stava passeggiando nel bosco.
Suo padre invece... non c'era. Non era tornato, nemmeno ora che Yarne aveva diciassette anni, e aveva infranto sia la sua promessa che il suo cuore.
Intanto che Lucina parlava, Yarne pensava a tutto ciò, con lo sguardo rivolto verso il basso. Quando la bara fu completamente sepolta, Yarne si strappò un pò di pelo morbidissimo dalle spalle e lo depose sopra al mucchio di terra, poi si girò verso Lucina.
<< qualsiasi cosa tu voglia fare >> mormorò << la mia risposta è si.  >>
Poi si allontanò insieme a lei. 







*note dell'autrice****
Yarneeeh!
*hugga Yarne*
Povero cucciolo! TT^TT
Non mi ricordo come è morta Palne, quindi ho improvvisato, non scalpatemi Xq
Eccomi qui con un altra raccolta di one-shot sul passato dei piccoli!
Si, Ricken x Palne. Sono carini e ci sono affezionata uwu