Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: Malanova    03/02/2015    3 recensioni
Sequel di 1982. E' passato un pò di tempo da quando Ralph e Felix hanno conosciuto Vanellope e Calhoun. Ora i due fanno una vita felice: Ralph è ben voluto dai Belpostiani ed è l'amico inseparabile della piccola presidentessa di Sugar Rush mentre Felix convolerà presto a nozze con la sua "Dinamite Pura". Ma l'apertura di un nuovo portale capulterà i nostri amici in una avventura che li porterà fuori dalla lora amata Arcade e una nuova minaccia sarà in agguato. Vi auguro una buona lettura.
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Re Candito/Turbo, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Signor Litwak … Dove lo mettiamo il nuovo cabinato?” “Portatelo lì ragazzi … Tra la vetrata e LET’S DANCE …”. Il proprietario dell’Arcade osservò con molta soddisfazione i due giovani sistemare il gioco, ancora avvolto nel panno blu di protezione. Da quando lo aveva visto nel computer del figlio; l’uomo se ne era innamorato a prima vista ed aveva fatto gli straordinari per potersi permettere una delle sue rare cabine. Ed oggi, finalmente, era arrivato dopo più di dieci mesi d’attesa, illuminandogli la giornata. Suo figlio Michael sarebbe ritornato nel suo appartamento a Los Angeles partendo quella sera e ... Si asciugò una piccola lacrima che si trovava all’angolo dell’occhio. Il suo ragazzo era ormai un uomo ...


Ralph si stava infilando la giacca del completo, allisciandosela un po’ sulle spalle ed ai lati del colletto, per poi abbottonarsela con cura. Quando finì di sistemarsi; sospirò tristemente e si passò una mano tra i capelli ribelli e folti. Perché non riusciva ad accantonare i suoi problemi per una volta? Il suo migliore amico si stava per sposare e lui non riusciva nemmeno a sorridere. La sua mente non faceva altro che pensare a Koudelka. Lei se ne sarebbe tornata al Computer dopo la cerimonia ed c’era la probabilità che non l’avrebbe vista mai più. E questo lo faceva star male. Come poteva immaginare di svegliarsi la mattina e non vedere più il sole filtrare dalla finestra e baciarle i capelli? Il suo sorriso e la sua voce … La sua dolcezza sotto quella scorza dura di cinismo ed sarcasmo … Si passò una mano sul viso, frustrato. Come poteva immaginare il resto della sua vita senza di lei? “Ralph!”. Felix entrò d’improvviso nella stanza dello Spacca Tutto, sbattendo la porta così forte da fargli prendere un colpo. L’Aggiusta Tutto era così agitato che non gli diede il tempo di protestare: gli afferrò una delle sue grosse mani e gridò “Devi venire con me alla Stazione … Subito!” “Datti una calmata, Felix … E’ successo qualcosa?”. L’amico scosse la testa, incapace di aggiungere altro, e ripeté “Vieni con me …”. Ralph fece un sospiro esasperato ma seguì l’amico docilmente. Arrivati sul treno cercò di far dire qualche parola in più ma sembrava che Felix si fosse incantato. Senza sosta continuava a ripetere “Non ci crederai … Nemmeno io ci credevo finché non lo visto con i miei occhi …” “Te lo chiedo per la ventottesima volta … Che cosa?!?” ringhiò l’altro iniziando a innervosirsi. Felix era così allegro e stava per dire “Non ci crederai … Nemmeno io …”. Ralph lo colpì alla nuca con una delle sue dita così forte che l’Aggiusta Tutto protestò “Ahi! Ralph! Mi hai fatto male!” “Scusa ma sei entrato in modalità alla JIMMY RIDIMMI! Ti continuo a chiedere cosa sta succedendo e tu fai …” “Non ci crederai … Nemmeno io ci credevo finché …” ripeté l’amico ritornando gaio. Quando finì di parlare Ralph lo guardò storto, tanto che Felix ridacchiò imbarazzato. Arrivarono in Stazione nel silenzio più totale. La Stazione era ghermita di NCP che non facevano altro che parlottare tra loro, alcuni stupiti ed altri eccitati. Lo Spacca Tutto alzò lo sguardo verso i portali alla sua destra e … lo vide.

Sbatté più volte gli occhi e spalancò la bocca, incredulo. Felix lo trascinò vicino al nuovo portale e gridò “Hai visto?!?”. Lui annuì lentamente e deglutì. Il varco appena aperto era nelle vicinanze di LET’S DANCE ed c’era scritto KOUDELKA a caratteri cubitali, rossi. Ralph non poteva credere ai suoi occhi. Era questo il nuovo gioco che Litwak aspettava con trepidazione? Scostò gentilmente Felix con una mano ed andò ancora più vicino, fino a sfiorare il muro con una mano. In quel momento dal portale uscì fuori Koudelka, insieme a Roger ed ad altri due colleghi del gioco. I loro sguardi si incrociarono. La ragazza fece un sorriso e sussurrò “Ralph …” “Kody … Che diamine succede? Io …”. Lei gli saltò tra le braccia e lo abbracciò così forte che sentì le proprie costole scricchiolare. Lo lasciò andare dopo un po’ ed iniziò a raccontare “Questa mattina, appena questo portale si è aperto, sono andata a trovare la mia versione Arcadica ed abbiamo parlato a lungo … A Lei non piace molto la prospettiva di lavorare in una comune saletta giochi e mi invidia molto perché io lavoro, invece, dentro al Computer ed allora io le ho proposto … Non ci posso credere che sia accaduto davvero … insomma …”. Lo guardò dritto nei occhi, prendendogli le mani e stringendole con forza “Le ho proposto di fare uno scambio: i nostri codici sono praticamente identici ed ognuna può prendere il posto dell’altra senza che il Programma ne risenta …”. Ralph fece un sussulto a quella notizia. Le accarezzò amorevolmente il viso con due dita e le domandò, mentre una lacrima gli scivolò lungo la guancia ispida ed un sorriso caloroso gli spuntava sulle labbra “Allora … Tu … Rimarrai qui?”. La medium annuì, iniziando anche lei a piangere. Si abbracciarono con forza ed dettero sfogo alle loro emozioni con languidi baci e lacrime di gioia. Gli NCP attorno a loro si misero ad applaudire.

Alcune ore dopo …
Calhoun si mise a sbuffare e diede un’occhiata fugace dietro alle sue spalle. Tutte quelle NCP che si erano raggruppate come una mandria di pecore ridevano isteriche mentre aspettavano il grande momento. La soldatessa di HERO’S DUTY gridò “Allora, ci siete tutte gallinelle? Guardate che non aspetto più nessuno …”. Le risposero una serie di grida eccitate e lei borbottò “Signore pietà …”. Tese le braccia e gridò “Pronte? Uno … due e …”. La sposa lanciò il candido bouquet verso il gruppetto, che si misero a saltellare strillando “E’ mio! E’ mio!”. I fiori fecero un lungo volo, spargendo polline e piccoli petali, superando il gruppo di NCP, ed atterrarono sulla testolina di capelli corvini di Vanellope. Un coro di “NOOOO” echeggiò nel cielo tempestato di stelle di GALAXY DUEL mentre robot fluttuanti e camerieri alieni servivano e gli altri NCP osservavano la scena divertiti. La bambina fissò i fiori a bocca aperta, si guardò intorno e si mise a balbettare “Questo significa … N- No … Deve esserci u- un errore! Io m- mi sposerò …”. I suoi occhi scrutarono la folla di NCP seduta ai tavoli fino a vedere Lancaster. Deglutì e fece per andare verso di lui quando Rancis si parò davanti a lei, inarcando un sopracciglio e sussurrando “Ehi …” “Urgh! No! Non con lui!”.

Celeste si mise a ridacchiare, mentre vedeva la piccola presidentessa che la superava e correva per tutto il cortile inseguita da un bambino biondo. La festa di ricevimento si stava svolgendo meravigliosamente e tutti erano in tale armonia … Andò dentro al gazebo, nel immenso giardino e carezzò i fiori luminosi che lo adornavano, pensierosa. Lancaster la raggiunse con un sorriso triste sulle labbra. Le porse un bicchiere di champagne, che accettò volentieri, e si sedette accanto a lei, in silenzio. Rimasero così per un po’, giusto il tempo di sorseggiare la bevanda, che il capitano mormorò “Se ne è andata … Se ne è andata senza salutarmi …” “Koudelka e Calhoun mi avevano accennato che lei era una NCP piuttosto fredda …” “O forse non sopportava gli addii” ribatté lui bevendo un sorso di champagne “Penso che avrei agito anche io così se fossi capitato nei suoi panni …”. La principessa annuì e non aggiunse altro. Sapeva fin troppo bene come doveva sentirsi il capitano. Anche lei si era innamorata follemente del NCP sbagliato.

“Questa è la stanza dove è rinchiuso il virus … Tenete gli occhi ben aperti e state attenti: questo è un bastardo molto furbo e sarebbe capace di tutto pur di riuscire a scappare”. Il soldato di HERO’S DUTY stava dando preposizioni ad un gruppetto di antipicchi per il trasferimento di Turbo dall’ospedale nella Quarantena dell’Arcade. Vedendo l’aria poco sveglia che avevano gli omini fosforescenti; l’uomo scosse la testa e tirò fuori dalla cintura un apparecchio elettronico. Quello era il telecomando dei bracciali del prigioniero, che fungevano da manette e controllavano il battito cardiaco. Si stupì quando vide la linea azzurra lampeggiare debolmente, come se fosse in agonia. “Cosa significa?” si domandò perplesso “Ma gli antipicchi medici non l’avevano curato?”. Posò il comando e prese al suo posto una scheda. Fece un cenno ai antipicchi poliziotti ed aprì la porta. Quello che vide all’interno della stanza lo fece piegare in due e vomitare sul pavimento bianco dell’ospedale.

“Voglio fare un brindisi agli sposi …” dichiarò Ralph alzandosi dalla sedia ed innalzando il suo calice. Era leggermente alticcio e la voce biascicava appena “A Felix e Calhoun, gli NCP più in gamba che io abbia mai conosciuto … Molto presto capirete chi porterà i pantaloni in questa coppia: Calhoun ovviamente”. Ci furono un eco di risatine imbarazzate e l’Aggiusta Tutto si mise una mano sul volto sperando di nascondere il rossore anormale delle guance. Lo Spacca Tutto continuò “Be, a parte le battute di pessimo gusto … Credo davvero a ciò che ho detto prima: Calhoun è una donna forte, indipendente, capace di tener il sangue freddo nelle situazioni più difficili … tranne quando si tratta di Felix perché allora diventa isterica …”. La soldatessa arrossì vistosamente e tirò di più verso di sé l’enorme mitraglia che aveva dietro le spalle. Ralph la vide e si affrettò ad aggiungere “Ma questo significa che ama veramente l’uomo che è al suo fianco in questo momento e questo fa di lui un uomo molto fortunato”. Si voltò verso di Felix e disse, con un sorriso “Conosco Felix da trent’anni ma solo recentemente siamo diventati veramente amici; ma le mie opinioni su di lui non sono cambiate. Anche lei è una donna fortunata perché il mio collega ha tutte le carte in regola per essere il marito perfetto: è dolce, gentile, pieno di garbo e altruismo …”. Dette un’occhiata alla bionda e disse “Insomma … Tu cerca di tenertelo ben stretto perché uomini così non c’è ne alcuna versione”. Tutti innalzarono i bicchieri ed urlarono “A Felix e …” “S- Sergente Calhoun …” gridò il soldato di HERO’S DUTY che si era diretto in ospedale.

L’uomo fece il saluto militare tremando e con gli occhi di fuori dal terrore. La sua armatura era crepata in più punti, come se avesse ricevuto colpi di arma da fuoco. La gamba era fratturata in due punti scomposti e un braccio cadeva inerme sul fianco. La sposa si alzò in piedi e urlò “Byron!”. Andò verso il suo sottoposto e lo aiutò a sorreggersi, aiutata da Felix e Lancaster. Il soldato roteò gli occhi e mormorò, rivolto alla donna “M- Mi dispiace m- ma … Non s- sono riuscito a fermarlo … I- Il virus è …”. Chiuse gli occhi e si mise a piangere “Quei poveri … antipicchi … Li ha ammazzati davanti ai miei occhi … Mentre li faceva a pezzi non … non smetteva di … non smetteva di RIDERE …”. Dopo quelle parole egli roteò ancora gli occhi e svenne. Tutti gli NCP presenti mormoravano tra loro, terrorizzati da ciò che avevano appena sentito. Celeste ordinò che il soldato fosse accompagnato in una delle sale dei ospiti del castello, sotto le cure del medico di corte, poi si voltò verso Calhoun. La sposa era scura in volto, con il vestito bianco sporco di rosso. Ad un certo punto si girò verso Felix e ringhiò “A questo punto la faccenda è diventata personale: nessuno può far questo a uno dei miei soldati …”. Si alzò in piedi e urlò verso i soldati, anche loro scossi per quello che era appena avvenuto “Quel bastardo ha superato ogni limite! Nessuno può far questo ad un soldato di HERO’S DUTY e farla franca! D’ora in poi il virus conosciuto come Turbo e Re Candito è ricercato per omicidio … Lo voglio vivo o MORTO!”. I soldati alzarono i pugni e ruggirono il motto dello squadrone, poi si affrettarono a prepararsi per la ricerca insieme ai altri NCP. Ma più le ore passavano e più sembrava essersi smaterializzato nell’aria. Alla fine decisero di ritornare nei loro giochi e di aspettare qualche mossa falsa del virus. LUI non poteva sparire così.

La felicità di domani dorme per dimenticare l’infelicità di ieri. Spera di fare sogni d’oro e dimenticare la triste realtà. E’ una notte tranquilla come tutte le altre. L’Arcade ha festeggiato una nuova unione e ora, stanca, riposa … Una sbronza e un’allegra serata cancelleranno forse il duro passato e daranno il benvenuto ad un roseo futuro? Chissà come gli era venuto in mente di citare Kuja in un momento del genere, quando sentiva il fiato di tutti gli NCP puntati sul collo. Poteva vedere, dalla sua postazione, la novella sposina che sventolava quel ridicolo radar affinché potesse riuscire a rintracciarlo. Represse a stento una risata mentre le passava accanto, ignorato da tutti. Era stata una sorpresa anche per lui scoprire di aver assimilato di più le caratteristiche di uno Scarafoide di quanto ne pensasse … Eppure era così semplice … Come diceva sua madre quando uno stava male? Ah, si … “Non ti preoccupare … Sarà solo fame …”. E lui aveva mangiato un antipicco.

Celeste stava cercando di slacciare il retro del vestito principesco quando qualcuno si mise a bussare alla porta delle sue stanze. Sbuffò indispettita e gridò “Avanti”. Una cameriera dai capelli verdi entrò portando con sé un vassoio con su una tazza fumante di the e una serie di biscotti al cacao. La principessa stellare li guardò per un attimo e sbottò, dopo l’ennesimo fallimento nel aprire l’abito “Basta! Da sola non ci arrivo …”. Guardò la cameriera e ordinò “Slacciamelo tu, per favore, altrimenti diventerò pazza …”. La ragazza annuì e si dette da fare mentre la principessa prese il the dove ella lo aveva appoggiato e si mise a sorseggiarlo. Aveva un odore pungente e il sapore dei chiodi di garofano le pizzicava la lingua. La cameriera prese parola “Spero che a sua Grazia non le dispiaccia se ho aggiunto un tocco personale alla bevanda … Mi sono sentita in dovere dopo le forti emozioni di stanotte …” “Ti ringrazio, Fella … E’ un po’ forte per i miei gusti ma ho apprezzato il gesto …”. La principessa né bevve un altro po’ poi riposò la tazza nel vassoio. Finalmente stava riuscendo a rilassarsi dopo tutti quei avvenimenti accaduti in quei giorni. Sentiva le membra che si scioglievano e la resero leggermente instabile sulle gambe, tanto che la dolce e fedele Fella le cinse la vita e la resse in piedi. Celeste provò a chiederle scusa ma la testa iniziò a girarle. Si guardò intorno, spaventata, mentre la voce della cameriera le arrivava distorta nelle orecchie “State bene Altezza?” “Ho … Ho bisogno di sdraiarmi …”. Si trascinò sul letto, aiutata dalla ragazza, e si buttò su di esso a peso morto. Intanto Fella le tolse completamente l’abito e sfiorò con le dita la graziosa sottoveste di seta azzurra, mentre si issava anche lei sul letto. Celeste quasi non se n’era accorta ma non poté ignorare che la ragazza aveva smesso di limitarsi ai sfioramenti ed era passata ad accarezzarle i fianchi e le braccia con voluttà. Lei cercò di alzarsi e di protestare ma la cameriera la inchiodò sul materasso e le avvicinò di più il viso al suo e sussurrò “Non te lo consiglio, zuccherino … La dose di tranquillanti che ti ho dato è massiccia … Ti potrebbe venire la nausea …”. Il viso della cameriera iniziò a scomporsi fino a che Turbo apparve nella sua forma originale. Ridacchiò e disse “Sorpresa …”. Lei cercò di schiaffeggiarlo ma il virus le bloccò il braccio con una presa ferrea al polso e fece il broncio “Visto come sei? Vai subito alle mani per un inezia … sei una piccola permalosa …”. Le mise giù il braccio e, tornando a sorriderle, le disse “Ora ascoltami bene, tesoro: io adesso ti porrò delle domande e gradirei che tu rispondessi prima che i tranquillanti facciano il loro dovere … Però ti do un avvertimento: se la tua risposta non mi piacerà o non saranno coerenti alla domanda; mi obbligherai a essere MOLTO cattivo …”. Lei guardò la porta alle sue spalle e Turbo seguì il suo sguardo per un attimo, poi borbottò “Non ci sarà nessuno a salvarti, questa volta: stanno tutti dormendo grazie al the di Fella …”. Celeste chiuse gli occhi e voltò la testa da un lato, impotente. Il virus le sussurrò all’orecchio, ignorando il tremore del corpo della donna e le sue lacrime “Prima domanda …”.

“Ricordo a stento quello che successe dopo: quei tranquillanti erano molto forti e lui stesso aveva ammesso di aver usato con me una dose massiccia e spesso cadevo nell’incoscienza per essere risvegliata a forza qualche minuto dopo …” “E durante quei momenti lui l’ha … Ehm … se l’ha …” “Se mi ha violentata? Si, lo ha fatto … Però lui riteneva che stava solo svolgendo i suoi doveri coniugali …”. L’antipicco arrossì vistosamente ma lei si limitò a guardarlo con indolenza. Aveva avuto prima il tempo di piangere ed urlare, quando l’effetto della droga era finito e lui era sparito da un pezzo. Il poliziotto si aggiustò la cravatta e balbettò “R- Ritornando a p- prima; che le ha domandato? Cos’è che voleva sapere?”. Lei fece un sospiro e borbottò “Per quante volte mi farete ancora la stessa domanda? Voleva sapere se l’avevo sul serio tradito con Curtis e con altri NCP che conoscevamo …” “E lei?” “A causa di quella roba dicevo le prime cose che mi venivano in mente e dopo, con un po’ di fatica e qualche pugno ben mirato, è riuscito a sapere la verità …” “E poi che cosa ha fatto?” “Nelle ultime due ore continuavo a perdere sensi così mi ha detto che sarebbe sparito dalla circolazione per un po’, che l’Arcade aveva perso il suo fascino da quando aveva scoperto che c’erano altre piattaforme e che avrebbe tentato di andare oltre … Poi ho avuto il buio totale finché il mio capitano non mi ha prestato i primi soccorsi”. L’antipicco annuì e le disse che era libera di tornare a casa. Quando uscì dalla stanza dei interrogatori; venne accolta dai suoi amici. Aveva paura che loro facessero le stesse domande che gli antipicchi poliziotto le avevano formulato in queste tre ore e lei non se la sentiva più di rispondere, di ricordare. Voleva solo andare a casa … Calhoun le afferrò con forza una spalla e le disse, quasi con dolcezza “Sappiamo tutto … Lancaster si è preoccupato di informarci ma sappi che nessuno di noi ti dirà niente né ti porrà domande riguardanti il caso”. La principessa fece un lieve sorriso e mormorò “Grazie”. Guardò il gruppo e disse “Ora lasciate da parte la commiserazione che provate per me e concentriamoci su ciò che mi ha detto Turbo cioè il suo andare oltre …” “Mi sembra abbastanza chiaro: sta cercando di uscire dall’Arcade e di raggiungere altre piattaforme …” disse Ralph serio. Poi prese parola Felix “L’unico modo per uscire dall’Arcade è percorrere quel tunnel bianco laggiù …” “E ci sono testimoni che dichiarano di aver visto una ombra bianca con le strisce rosse entrare dentro di esso …” concluse Calhoun ringhiando. Vanellope allora esclamò inorridita “Questo significa che … c’e l’ha fatta!”.

Calò il silenzio per qualche secondo ma poi Celeste disse “No … Non può essere finita così … Non può averla vinta …” “Ma cosa vorresti fare? Non possiamo lasciare anche noi l’Arcade altrimenti ne risentirebbero i nostri posti e le nostre case …” ribatté Koudelka. La principessa stellare la fissò “Infatti non saremo noi ad andare ma lui a tornare … E se ritornerà qui significa che sarà potentissimo e dotato di un esercito ancora più forte di quello che abbiamo affrontato al Computer …” “In poche parole sarà guerra?” domandò Vanellope guardando i suoi amici. Tutti annuirono. La bambina fece un sorrisetto e gridò “Allora guerra sia!”

  
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