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Autore: Mr Apricot    05/02/2015    7 recensioni
[TRAILER: http://youtu.be/ndfs75Lblkk]
Nome?
-Andrea
-Alberto
Età?
-18 anni
-Prossimamente 19!!
Segni particolare?
-Nessuno...
-Vediamo, occhi verde-ghiaccio, tanti e troppi tatuaggi...insomma, mi si vede lontano un miglio che sono io!
Sapresti definire il tuo carattere con una sola parola?
-Lunatico...molto!
-Solare!
Che lavoro fanno i tuoi genitori?
-Mio padre!? Psicologo...
-Ho solo una madre! Psicologa...che stress!
Che rapporto hai coi tuoi genitori?
-Mi sono dimenticato di dire che mio padre come secondo lavoro si impegna a rovinarmi la vita!
-Da piccolo mi usava come una cavia per i suoi studi...diciamo che il nostro rapporto non è certamente cominciato col piede giusto!
Come definiresti la tua vita sociale?
-Inesistente...
-Molto spesso mi sveglio con gente che non ho mai visto in vita mia! Ahah!
Etero o gay?
-Nessuna delle due...è normale?!
-Decisamente gay!!
Quante volte l'hai fatto?
-Mai!
-Troppe...
Ultima domanda: a cosa non potresti mai rinunciare nella tua vita?
-Facile: alla danza hip hop!
-E c'è da chiederlo?! Alla danza hip hop ovviamente!!
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1: If I never see your face again (Maroon 5 feat Rihanna)
 
 
Alberto's POV:
Mi sveglia di malavoglia verso un'ora non meglio precisata del mattino. L'unica certezza era che di sicuro le dieci le avevo passate da un pezzo!
Mi guardai intorno, sbattendo le palpebre ancora pesanti.
Dove diavolo ero?!
 
Ci misi un po' a realizzare che mi trovavo nella mia nuova stanza.
Fiuu...per un momento avevo pensato di essere nel letto di uno sconosciuto! Sarebbe stata una cosa da me.
Mi girai su un fianco per controllare, con la stessa grazia di un ippopotamo che sguazzava nell'acqua.
Uhm...vestiti sparsi in giro non ce n'erano...men che meno mutande.
Tastai per sicurezza tutto il piumone intorno a me, senza trovarvi anima viva.
Meglio...
 
Mi alzai di malavoglia, con già il broncio sulla faccia. Non mi piaceva abbandonare da solo un letto! Nessuno avrebbe dovuto farlo! Secondo me, era un autentico delitto!
 
Non avevo neppure voglia di rivestirmi, come sempre, così rimasi completamente scalzo in mutande e maglietta taglia non-so-quante-X (o come le chiamavo io 'X-verso-l'infinito-e-oltre'), nonostante io portassi a malapena una M, col risultato che sembrava indossassi una camicia da notte.
 
In quel momento, con la faccia che avevo, dovevo sembrare un pazzo o un travestito....oppure un pazzo travestito direttamente.
 
Aprii la porta della mia camera, per quanto di 'mio' ci fosse solo una valigia da disfare. Era la prima volta che vedevo i miei mobili, gli armadi e tutto.
Ieri sera non ci feci minimamente caso per la troppa stanchezza. Ricordavo solo che aprii la porta della camera praticamente buttandomici sopra alla cieca, visto che gli occhi erano già partiti in modalità sonno REM.
 
Fatto sta che adesso mi sentivo un 'Alice nel Paese delle Meraviglie', catapultato quasi di punto in una nuova realtà a me completamente estranea e che ero obbligato a chiamare 'casa', ma che per il momento non consideravo affatto come tale.
 
Per la questione 'trasloco' si era occupata di tutto quella anaffettiva di mia madre, con un paio di telefonate e via! Era lei il maschio alfa in casa e guai a mettere in dubbio la sua autorità!
 
Andai guidato da un sesto senso -quello dello stomaco- verso quella che probabilmente poteva essere la cucina.
Era più grande rispetto a quella di casa mi...volevo dire, rispetto alla 'vecchia casa' dove abitavo prima.
 
Esplorai con gli occhi quello che mi circondava.
Ambienti spaziosi, grandi finestre che facevano entrare un sacco di luce, colori chiari e caldi sia sulle pareti, sia sui mobili...sì, dai! Forse non sarebbe stato tanto male vivere qui alla fine!
 
Aprii il frigo e tirai fuori un cartone di latte, per fortuna c'era la madre che aveva pensato proprio a tutto!
Rovistai un po' in giro alla ricerca di una tazza e qualcosa di solido da mangiare, per poi andare a sistemarmi nella sala da pranzo.
Feci colazione con calma, rimisi tutto a posto e tornai di nuovo in camera.
Aprii la valigia e sparsi in giro tutta la mia roba alla ricerca dello spazzolino.
Quando lo tirai fuori e lo innalzai per aria con aria solenne, mi ricordai di botto una cosa molto, molto più importante...dove avevo messo il cellulare?!
 
Io che non guardavo il cellulare ogni due secondi era una cosa inconcepibile, quasi come se la Terra di punto in bianco prendesse a girare nell'altro senso...solo che la faccenda del cellulare era una cosa ancora più seria!
Feci un po' mente locale. Dove poteva essere?!
Andai ad aprire l'armadio dove avevo lanciato in malo modo giacca e vestiti la sera prima, cominciando a frugare in tutte le tasche.
Mm...no!
No.
Qui non c'era...
Neanche qui...
...
Eccoti finalmente!!
Lo tenni stretto fra le mani e accesi lo schermo.
 
Un messaggio.
Si erano proprio sprecati a cercarmi...
Appoggiai il dito sul rettangolino 'leggi' sullo schermo in basso a sinistra e aspettai qualche secondo che si caricasse.
Il messaggio era da... parte di mia madre, che felicità...
Ovviamente lei era già partita alla volta del suo nuovo studio da strizzacervelli.
Mi aveva scritto solo per avvisarmi di arrangiarmi da solo per il pranzo, visto che sarebbe tornata tardi verso le sei, oltre che per dirmi...di vestirmi bene per andare a mangiare fuori stasera?!
Che era successo? S'era presa l'influenza?
Io e lei a cena?! Ma quando mai!
C'era sicuramente qualcosa sotto...
 
Andrea's POV:
"Andrea!?", mi sentii chiamare da mio padre per l'ennesima volta.
"Dimmi...", dissi solo, ormai rassegnato.
Era da tutto il giorno che era ansioso e alquanto intrattabile -più del solito pacchetto completo 'padre-snervante-despota-e-tremendamente-invadente'!-. Insomma, era chiaro che c'era qualcosa che lo preoccupava!
Prima di uscire di casa, o per meglio dire, prima di trascinarmi brutalmente fuori di casa, aveva controllato attentamente come mi ero vestito. "Devi essere come minimo presentabile!", aveva detto. Beh? Non era una serata tra vecchi amici?! Sembrava dovesse andare a ritirare il Premio Nobel per la Scienza! (Nei tempi che furono giurai solennemente a me stesso che avrei impedito il catastrofico evento con tutte le mie forze!)
"Forza che sono già le sette passate!", incalzò lui scendendo le scale che portavano in garage a tutta velocità.
Dio mio, che ansia!
 
Mentre mi affrettavo per cercare di stargli dietro, cominciai a farmi qualche domanda su questa 'vecchia amica' che forse stavo un po' troppo sottovalutando.
Chi diavolo poteva essere?!
 
Nel momento esatto in cui mio padre mise in moto la macchina, automaticamente il mio cervello partì in modalità 'filmini mentali', cominciando a fantasticare su chi poteva essere la donna misteriosa.
Poi, nel bel mezzo del tragitto, sentendomi alquanto deficiente per non averci pensato prima, provai a chiedere qualcosa di più su questa persona.
"Scusa, ma...", cominciai voltandomi verso mio padre. "Chi sarebbe questa persona che dobbiamo vedere stasera?"
 
Una cosa alquanto strana -e anche un po' inquietante- di mio padre, era il suo modo di descrivere una persona. In tali circostanze infatti, sembrava di avere a che fare con due persone completamente diverse, una razionale e diplomatica, l'altra invece irrazionale e rabbiosa, in costante contraddizione l'una con l'altra...
Di solito cominciava sempre la parte razionale.
"Stasera avrai il piacere di conoscere una brillante psicologa..."
Poi veniva quella irrazionale...
"Che però è una ciarlatana!"
Razionale.
"A suo favore, va detto che sa anche essere una donna estremamente intelligente!"
Irrazionale.
"Ma è una stupida il più delle volte!"
Razionale.
"Una esperta conoscitrice dell'animo umano."
Irrazionale.
"Ma di una inumanità inaudita!"
Alzai gli occhi al cielo, esasperato, mentre mio padre continuò quel monologo con sé stesso.
Vabbè...tanto tra poco mi sarei ritrovato davanti a questa fantomatica donna!
Pazienza, Andrea! Pazienza!
 
Alberto's POV:
Eravamo seduti in un piccolo, ma grazioso ristorantino, arredato secondo uno stile tipicamente di gusto svizzero. Pareti completamente in legno, come l'arredamento, con stoffe pesanti e dai colori spenti, che andavano ad incorniciare teste di animali e altre singolari decorazioni che dovevo presumere fossero fatte di...corna?!
Nel complesso non era male, un posticino intimo scaldato da un bel caminetto in fondo alla sala che faceva molto effetto 'Natale'...però mi augurano vivamente che le teste di animali appese alle pareti fossero finte...insomma, pareva avessero sterminato una foresta intera!
In più faceva un caldo incredibile e io stavo cominciando ad odiare quel, seppur magnifico, completo che avevo addosso.
Chi bello vuole apparire, un poco deve soffrire!
Peccato che sentivo già le cascate del Niagara scendermi giù lungo i lati delle costole. Speravo solo che il deodorante che avevo messo fosse davvero a prova di 'situazioni estreme' come diceva la pubblicità, altrimenti la cosa si sarebbe fatta ulteriormente imbarazzante.
Lanciai un'occhiata a mia madre. Lei se ne stava seduta nel posto accanto al mio, sfogliando il menù con la stessa attenzione con cui studiava le lastre fatte al mio cervello quando ero più piccolo. Il tutto continuando a far ruotare lentamente -troppo lentamente- il bicchiere di vino che teneva in mano.
"Quest'uomo sta divorziando!", esordì d'un tratto. "È lavorativamente insoddisfatto e...odia sua madre!"
"Chi?!", esclamai prima ancora di riuscire a formulare qualsiasi pensiero. La mia lingua parlava senza che il mio cervello entrasse in funzione?! Ma bene!
"Questo!", disse sventolandomi il libretto del menù davanti alla faccia.
Oddio...cosa stava dicendo adesso?!
"Un tale...", fece poi cercando qualcosa sul retro del libretto. "grafico del...Maya Grafic! Dio mio, che nome orribile!" Ovviamente non riusciva mai a trattenersi coi complimenti.
"E quindi?", domandai. Che cazzo te ne frega a te?
"E quindi, mio caro povero sprovveduto..."
Ti voglio bene anch'io, strrr...
"...È per persone così che la nostra società va a rotoli."
Mi limitai ad alzare un sopracciglio.
"Persone così, emotivamente instabili...", cominciò a spiegare afferrandomi un braccio e avvicinandosi sempre di più con fare cospiratore. "...sono quelle che lanciano continuamente messaggi negativi intorno a loro! Deprimono e rovinano tutto ciò che gli sta intorno!"
No comment.
"E la cosa peggiore, è che lo fanno a livello inconsapevole!", continuò. "Quindi non sono neppure in grado di rendersi conto del peso e della gravità di ogni loro azione! Capisci?!"
Non feci in tempo ad emettere alcun suono che ritornò subito all'attacco.
"E proprio perché noi abbiamo coscienza di questa cosa, abbiamo la possibilità di risolvere, estirpare, eliminare definitivamente il problema alla sua radice!", esclamò con gli occhi che avevano cominciato a luccicare e fermando completamente la circolazione sanguigna del mio braccio.
"Cioè...", domandai cauto. "Stai dicendo che vorresti ammazzare una persona solo perché non è felice?", per la serie mandiamo a fanculo milioni di anni e sforzi da parte di quella poveretta di Madre Natura! Io fossi in lei un orso assassino o qualsiasi altro animale nei paraggi l'avrei fatto entrare in azione, ora e subito!
Mia madre mi rivolse la sua solita occhiataccia adottata per quelle occasioni speciali in cui non voleva neppure sprecare fiato per rendermi erudito del mio basso livello di Q.I.!
D'un tratto sentii qualcuno schiarirsi rumorosamente la voce dietro di me.
 
Andrea's POV:
"Dottoressa Martin!", esclamò mio padre
 rivolgendosi ad una donna seduta vicino
ad un ragazzo che ci dava le spalle.
Questa alzò la testa, squadrando per bene mio padre.
"Dottor Latorre!", rispose con quello che presumevo
dovesse essere una sorta di sorriso,
ma che dava tutta un'altra impressione.
Si alzò in piedi per andare a salutare mio padre.
Non era una donna tanto alta,
 vabbè che coi due metro e passa di mio
 padre pure io sembravo un nano!
 Però comunque doveva essere di molto più bassa di me.
Ad ogni modo...capelli castano chiaro,
rigorosamente dritti e maniacalmente precisi,
come il suo vestito e i lineamenti duri e decisi del volto.
"Vedo che sei rimasta sempre uguale in tutti questi anni!",
disse mio padre stringendole la mano.
Era una mia impressione o c'era una
punta di acidità nella sua voce!?
La donna scoppiò a ridere.
 "Lo sai come si dice no? Chi non ha gambe, ha cervello!",
 rispose posando per un secondo
 lo sguardo sui piedi di mio padre.
A quanto pare non era stata solo una mia impressione.
Qualcosa mi diceva che mio padre non
 avesse ben chiaro il concetto di 'amica'.
Passò qualche secondo di silenzio imbarazzante,
in cui mio padre cercò di uccidere la donna con lo sguardo
e questa rispondeva con uno sfottente mezzo sorriso
-sempre se quello poteva essere
  considerato un sorriso-.
"Posso presentarti mio figlio, dottor Latorre?",
esclamò poi d'un tratto la donna,
 indicando con un cenno della testa
il ragazzo seduto ancora al tavolo.
"E io posso farti conoscere il mio?",
rispose mio padre con lo stesso tono.
In quella situazione tanto assurda,
mi ero completamente dimenticato
 che c'era anche una quarta persona coinvolta.
Mi voltai verso di lui e...Oddio...
 
Now as the summer fades
 
"Salve!", salutai muovendo le dita e cercando di sorridere il più possibile.
Mia madre aveva parlato di un certo dottore,
ma non aveva mai detto che ci sarebbe stato
anche il figlio del dottore!
Cominciai a squadrarlo per bene.
 
I let your slip away.

Si trattava di un ragazzo più o meno della mia età
 
You say “I’m not your type
 
Sembrava un tipo normale, il classico ragazzo con
occhi...

But I can make you sway
 
Occhi verdi...dovevo ammettere molto belli.
 

It makes me burn to learn
 
...E capelli scuri!

You’re not the only one

Capelli castani, tendenti al biondo.
 O meglio, la parte superiore della testa era di quel colore,
perché dietro e ai lati era quasi completamente rasato.
 
I’d let you be if you

 
Di statura normale, forse un po' troppo magrolino...
 
put down your blazing gun
 
Più o meno col mio stesso fisico,
forse con le spalle più larghe delle mie
-anche se io non avevo proprio spalle!-.
 
Now you’ve gone somewhere else

 
Viso ovale, dai lineamenti morbidi...
 
Far away
 
Il viso aveva gli stessi lineamenti duri
della madre, con tanto di zigomi alti...

I don’t know if I will find you
 
Naso normale, forse un po' a patata,
comunque sempre meglio di quello del padre,
che aveva il classico naso 'alla Dante'!
Aaaah! Che brutto!
 
But you feel my breath
Naso appuntito da dove,
in mezzo alle narici,
 spuntava un piercing...
 
On your neck
 
Labbra carnose...
Molto invitanti...

Can’t believe I’m right behind you
Labbra strette...
 
‘Cause you keep me coming back for more
 
Indossava una camicia tinta unita chiara con dei semplici pantaloni.
Elegante, ma non troppo pretenzioso...
 
And I feel a little better than I did before
 
Indossava un completo scuro,
con tanto di cravatta coordinata,
dal quale si potevano notare
 dei tatuaggi lungo il collo...
 
And if I never see your face again
 
Se avessi dovuto descriverlo...
 
I dont mind

con una sola parola...
 
‘Cause we gone much further than I thought we’d get tonight!
 
Di sicuro...

Sometimes you moves so well
 
Avrei detto...

It’s hard not to give in!
 
Sobrio.

I’m lost, I can’t tell

 
Eccentrico.
 
Where you end and I begin
 
Mi ritrovai improvvisamente suo padre davanti,
con una mano tesa verso di me.

It makes me burn to learn
 
"E tu saresti?", mi sentii chiedere d'un tratto.
Mi girai, trovandomi davanti sua madre
con quel suo strano sorriso
stampato in faccia.
 
Im with another man
 
"Piacere di conoscerla...", dissi alzandomi velocemente dalla sedia
per salutarlo con educazione.
Per tutta risposta suo padre mi strinse la mano, stritolandomela,
e fissandomi il collo con uno sguardo che non mi piaceva per niente.
 
I wonder if hes half
 
"Andrea", risposi semplicemente stringendole appena la mano.
Sentii dei brividi lungo la schiena quando toccai le sue dita secche,
sottili e fredde...parevano le mani di una strega!
Aaaaah...qualcuno mi salvi!
 
The lover that I am
 
Qualcosa mi diceva che non gli avevo fatto una buona impressione.
"Permetti a tuo figlio di sfregiarsi il corpo con
delle cose tanto stupide come tatuaggi e piercing?", domandò di botto
l'uomo rivolgendosi a mia madre.
Ecco, me lo sentivo...
 
Now youve gone somewhere else
 
C'era da aspettarselo che mio padre facesse un'uscita
del genere! Se non riusciva neppure lontanamente
a tollerare la vista di un piccolo tatuaggio, figurarsi
la vista di quel povero malcapitato!
La donna comunque gli rivolse un'occhiataccia.
"Gli lascio esprimere liberamente la sua angoscia
nei confronti del mondo!", sibilò poi.
 
Far away
 
Angoscia!? Come prego?!
 
I don’t know if I will find you
 
"Perché il suo corpo dovrebbe esprimere angoscia?!",
esclamò polemico mio padre.
 
But you feel my breath On your neck
 
"E cosa dovrebbe esprimere?", ribattè acida mia madre.
Sbaglio o c'era un po' tanto astio tra i due?
 
Can’t believe I’m right behind you
 
"Rigore, per esempio!", cominciò a urlare mio padre.
Era la prima volta che lo vedevo scaldarsi tanto,
mi domandavo se fosse stato il caso di andarsene
prima che potesse succedere qualcosa.
 
‘Cause you keep me coming back for more
 
"Disciplina!", continuò l'uomo. "Rispetto!"
Tesoro mio, ti voglio bene, ma qua stavamo ancora
al periodo dell'anteguerra però!
 
And I feel a little better than I did before
 
"Ma per favore!", sbuffò la donna
con un gesto della mano.
"Piuttosto, perché non ci sediamo?", domandò poi.

And if I never see your face again

 
Senza che nessuno aggiungesse altro
ci accomodammo -o meglio, si accomodarono-
tutti al nostro tavolo.
Finalmente ragazzi!
 
I dont mind
 
Mi accomodai con un sospiro di sollievo,
pareva che la Terza Guerra Mondiale fosse
stata rimandata per il momento.
 
‘Cause we gone much further than I thought we’d get tonight
 
Grazie a Dio, venne un cameriere a prendere le
nostre ordinazioni, illustrandoci le specialità della casa.
L'ennesimo silenzio imbarazzante però calò quando se ne andò.
"Posso farti una domanda, collega?",
domandò ad un certo punto il dottor Latorre.
 
Baby, baby
 
Alzai la testa dal tovagliolo che stavo torturando.
Forse prima avevo parlato troppo presto...
 
Please believe me!
 
"Posso chiederti secondo quali principi e teorie
della moderna pedagogia, hai pensato di tirar
su tuo figlio?", chiese poi.
Ancora?! E basta però!
In fondo ero lì davanti!
 
Find it in your heart to reach me
 
Mio padre era quel genere di persona che
voleva sempre avere l'ultima parola.
Avrei voluto sotterrarmi,
lì e in quel preciso momento!
 
Promise not to leave me behind
 
"Secondo le più avanzate e moderne, caro collega!",
rispose acida mia madre.
"Ovviamente non mi aspetto che tu le conosca!", disse poi.
Sempre la solita...
 
Take me down, but take it easy!
 
E fu così che sua madre zittì per
 l'ennesima volta mio padre...
Dio mio!
Lanciai un'occhiata al figlio della
dottoressa Martin.
"Mi dispiace", mimai con la bocca
non appena incrociai il suo sguardo.
 
Make me think but don’t deceive me

 
Gli risposi facendo spallucce.
Non mi interessava minimamente cosa
pensasse suo padre di me in fondo.
 
Torture me by taking your time..
 
Non sembrava essersela presa.
Meno male!
Mi sentii un poco sollevato...
 
‘Cause you keep me coming back for more
 
Rimasi un po' lì ad osservarlo meglio.
Dovevo ammettere che non sembrava poi
tanto male a guardarlo meglio...magari non era
come i ragazzi con cui avevo a che fare io,
ma aveva anche lui un suo perché...
 
And I feel a little better than I did before
 
"Alberto?!", esclamò improvvisamente
la dottoressa Martin.
Vidi suo figlio riaversi dai suoi pensieri
e girarsi verso di lei
in attesa che gli dicesse qualcosa.
Dunque il suo nome era Alberto...
 
And if I never see your face again
 
"Se non fossi completamente sicura
delle tue inclinazioni sessuali...", cominciò mia madre.
"Visto che ne ho seguito attentamente lo sviluppo durante
la fase più delicata della tua pubertà...", fece una pausa.
"Più che guardare con la faccia da pesce lesso
 la cameriera che stava dietro ad Andrea...
Sembrava che stessi guardando proprio Andrea.
Al che mi sono detta 'è impossibile! Sicuramente mi sto sbagliando!'",
aggiunse poi cominciando a ridere.
Il padre di Andrea invece mi lanciò
un'occhiataccia scettica.
Inutile dire che mi sentii avvampare violentemente!
 
I dont mind
 
A quanto pareva non ero l'unico ad avere
un genitore dalle uscite impossibili...
 
‘Cause we gone much further than I thought we’d get tonight
 
"Infatti...", cinguettai appena.
Avevo anche cominciato a sudare brutalmente!
Tentai di allargarmi un po' il colletto della
camicia per prendere un po' d'aria.
Ma quanto cazzo faceva caldo in quel ristorante?!
Mi dovetti sforzare per calmarmi, perché tra il caldo
e le uscite del cavolo di mia madre, tra la tensione e
il fatto che avevo inconsciamente smesso di respirare,
mi sentivo una nausea tremenda allo stomaco.
 
‘Cause you keep me coming back for more

Rimase piuttosto calmo di fronte a
quell'imbarazzante commento di sua madre.
O almeno, sembrava calmo.
Comunque dovevo ammettere che
 un po' (un po' tanto!)
 pensavo di riuscire a capirlo...

And I feel a little better than I did before
 
Notai lo sguardo carico di comprensione
che mi rivolse Andrea.
Non si trattava di pietà, fredda cortesia
o altro.
Sembrava sincero.
Ed era così...
 
And if I never see your face again

Per quanto si vedesse lontano un miglio
che Alberto era quel tipo di ragazzo
dall'indole un po' cattiva.
Sicuramente doveva essere...


I don’t mind

 
Dolce...
 
‘Cause we got much further than I thought we’d get tonight
 
Stronzo.

 
SPAZIO AUTORE:
Allora, rieccomi qua! Alla fine il primo capitolo l'ho scritto!
Innanzitutto volevo ringraziare caty_21 e musike per le recensioni! Grazie, grazie, grazie davvero! Le vostre proposte per le canzoni mi hanno dato degli spunti per i prossimi capitoli, quindi sappiate che le userò X) ahah
Grazie anche a The_Lock e Fededeko per aver inserito la storia tra le preferite!
Detto ciò, vorrei aggiungere che dedico questo capitolo alla mia Lea_z_98, sono straentusiasta che abbiamo ripreso a sentirci!;) dico davvero! sperando di riuscire a distrarti un po' con questo capitolo(e soprattutto che ti piaccia!), stammi bene! Ahah
Andando avanti, per rispondere ad un po' di domande e chiarire dubbi, visto che con il termine 'canzoni hippoppettare' vi ho mandato in crisi, facciamo canzoni sulla quale vi piace ballare, scatenarvi o che so io (alla fine deciderò io comunque!), pooooi...Andrea e Alberto abbiamo visto in questo capitolo in che circostanze si sono incontrati per la prima volta, abbiamo ulteriormente avuto prova della follia dei genitori, MA! per quanti di voi vorrebbero, i due pargoletti non si metteranno insieme, nonostante nelle note avevo comunque avvertito lo Slash, (perché conoscendomi, sapevo che mi sarebbe dispiaciuto non vedere Alberto felicemente sistemato!)
Per curiosità, secondo voi, come mai tanto astio tra i due genitori?? E come pensate si evolverà la faccenda dopo questa 'imbarazzante' cena insieme??
Ovviamente non vi anticipo nulla!
Ci vediamo tra 10giorni dunque, sempre se voi continuerete a leggere, recensire, seguire e proporre però!
Ciaooo!
Ps la terza parte del capitolo è veramente stupendo con la canzone dei maroon 5 e Rihanna di sottofondo! Fidatevi! Provare per credere! X)
mr Apricot
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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