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Autore: MiwaEcho_    05/02/2015    3 recensioni
"Quando era ancora un nano molto giovane aveva ricevuto tantissimi regali, dagli ori più preziosi alle gemme più lucenti, ma mai nessuno gli aveva donato una cosa tanto bella come quella.
Un fiore.
L’incarnazione della vita stessa."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Give me a flower












La sera incombeva sull’accampamento, ora, e con essa anche il freddo che ne conseguiva.
Forse per quello erano tutti accoccolati vicino al fuoco, a formare un grande cerco; o semplicemente avevano bisogno di calore umano, di chiacchiere, di risate, di racconti, di prospettive liete.
-E tu, Bilbo? Hai mai avuto una signora Baggins?- Lo hobbit si risvegliò dai suoi pensieri, guardando il suo interlocutore. Ori aveva un’espressione dolcissima sul volto e Bilbo non poté non sorridergli di rimando, prima di parlare, le gote che andavano via via a colorirsi.
-I-io..- Mastro Baggins odiava davvero tanto il suo imbarazzo perché lo portava a balbettava, cosa che detestava ancora di più. –Io p-penso di preferire gli hobbit alle hobbit!- Bilbo si grattò la nuca nervosamente, cercando negli occhi dei nani qualche strano stupore, qualche disgusto, ma nulla cambiò nei loro sguardi.
-Oh beh, anche noi!- Udì la voce divertita di Bofur e subito dopo vide la sua mano stretta a quella di Ori, le guance di quest’ultimo leggermente rosse.
Bilbo aprì lievemente la bocca, stupito, e si sentì stranamente a casa in quel momento.
Nella Contea era ritenuto uno hobbit rispettabilissimo /come tutta la famiglia Baggins, del resto/, ma nessuno dei suoi vicini, o di tutti gli abitanti di Hobbiville lo conosceva realmente.
Si sentì accettato davvero, ed era una bella sensazione.
-Ci dovrà pur essere o essere stata una fiamma nella tua vita, Bilbo!- Insistette Fili, curioso.
Lo hobbit non fece in tempo a rispondere che subito Balin prese parola. –Non insistere troppo, ragazzo, penso che Mastro Baggins abbia fatto parecchia fatica anche solo ad ammetterlo, a noi ma soprattutto a se stesso. Non forziamo troppo la mano-
Lo Scassinatore guardò Balin, seduto accanto a se, e non riuscì a fermare le parole che gli uscirono come un fiume in piena. –Sai Balin, ti ho sempre ammirato tanto, tantissimo. Non per la tua età, che ti porta a essere molto saggio. Ma semplicemente perché sai ascoltare e osservare le persone che ti circondano, riuscendo così a capirle. Non è una cosa che riescono a fare in molti- Balin decise di non rispondere perché quelle semplici frasi erano riuscite a fargli riempire gli occhi di dolci lacrime, e se avesse osato parlare la voce gli sarebbe uscita frammentata.
“Sono troppo vecchio per sentirmi dire queste cose”, pensò il vecchio nano.
-Attento Signor Baggins, potremmo pensare che la tua fiamma sia proprio il nostro Balin- Tutti risero, persino Bilbo non riuscì a trattenere una risata cristallina.
-Perché no?- Rispose lo hobbit, facendo scoppiare ancora una leggera risata tra i nani.
Lo sguardo di Bilbo, però, era posato sulla schiena del capo di quella compagnia, che non aveva preso parte alla chiacchierata, rivolgendo il suo sguardo alle terre sotto di lui o alle stelle, questo lo hobbit non lo sapeva. Sapeva solo che sentiva per Thorin qualcosa, qualcosa che andava molto al di là dell’affetto che provava per il resto dei nani.
Lui non era dolce come Ori, rassicurante come Bofur, saggio come Balin o simpatico come Fili e Kili. Era semplicemente Thorin, e Bilbo sentiva di amarlo.
 
La luce della Luna illuminava in modo splendido il viso di Thorin, ancora seduto sulla roccia fuori dalla grotta dove riposavano i nani e lo hobbit. Stava facendo la guardia al posto di Gloin, perché sapeva che non sarebbe riuscito a dormire quella notte.
Scorse un’ombra alla sua sinistra e si girò di scatto, pronto a dare l’allarme, ma l’’unica cosa che vide fu il piccolo hobbit che faceva parte della loro compagnia ma ormai tanto tempo.
Il nano lo vide accarezzare dolcemente l’unico fiore che era cresciuto fuori da quella scura grotta, in mezzo all’erbacce. Era una margherita, da quello che riusciva a vedere, e la cosa gli sembrò molto strana perché in quel posto era molto raro trovare quel tipo di fiore.
Si girò a guardare di nuovo davanti a se, le terre lontane si stagliavano dinnanzi ai suoi occhi scuri. Sembrava tutto così piccolo da lassù.
-T-Thorin- Si sentì chiamare e non poté che sussultare sorpreso nel ritrovarsi davanti Bilbo.
Si girò a guardarlo sorpreso, stranando gli occhi nel osservare quella margherita che gli stava porgendo.
Quando era ancora un nano molto giovane aveva ricevuto tantissimi regali, dagli ori più preziosi alle gemme più lucenti, ma mai nessuno gli aveva donato una cosa tanto bella come quella.
Un fiore.
L’incarnazione della vita stessa.
Allungò le mani per prendere il, ormai suo, fiore.
-Mastro Ladro, ti ringrazio ma non capisco il tuo gesto- Thorin cercò di essere il più composto possibile, come si addiceva a un re, ma tutto era troppo difficile con Bilbo.
-E-era così bella che non potevo non donartela- Sussurrò lo hobbit a bassa voce, per non svegliare gli altri nani che dormivano tranquillamente.
-A chi ti riferivi mentre parlavi con gli altri, prima?- Thorin parlò ancora, alzandosi in piedi e guardandolo dall’alto.
E a Bilbo morirono le parole in gola quando sentì quella domanda da parte del capo della compagnia, perché non era ancora pronto per rivelare quel segreto, sopratutto al diretto interessato.
Eppure qualcosa che non riuscì a capire neanche nei giorni seguenti lo costrinse a dire semplicemente: -A te, mi riferivo a te, Thorin-. E mentre pronunciava il suo nome la gola ardeva, ogni traccia di saliva era scomparsa.
Si diede mentalmente dello stupido così tante volte che quasi non riuscì a percepire le azioni che seguirono la sua dichiarazione. Solo quando le ruvide labbra di Thorin si posarono sulle sue, morbide e schiuse per la sorpresa, si risvegliò dai suoi pensieri.
Il bacio che ne seguì fu rude e passionale, le labbra di entrambi si muovevano sensuali l’una sull’altra e le due lingue danzavano insieme, in modo così naturale che sembrava non facessero altro per tutta la vita.
Thorin si allontanò dopo diversi minuti, senza fiato, guardando lo hobbit davanti a se.
-Mi scusi Mastro Baggins- Disse solo, girandosi verso l’accampamento dei nani al fine di andare a svegliarne uno, per il cambio della guardia. La sua mano, però, fu presto presa da quella di Bilbo che lo trattenne li.
-C-Chiamami Bilbo- Riuscì solo a dire lo hobbit, accennando un piccolo sorriso.
Sorriso che venne ricambiato dall’altro, così come la stretta della mano.













Spazio Autrice:
Salve a tutti!
Finalmente sono riuscita a pubblicare questa one-shot, visto che ho avuto problemi con internet e non ho potuto farlo prima cwc
L'idea è venuta prima di dormire, perchè visto che /povera me/ non riesco a dormire, mi metto a pensare a Bilbo e Thorin.
AAAAAH, LE OTP.
Mi piace l'idea dei nani che parlavano intorno al fuoco e volevo dare spazio ai miei piccolini :3
Non chiedermi da dove sono usciti Bofur e Ori, davvero hahahaha!
Che devo dire di altro?
Buona serata a tutti, lasciate una recensione perchè mi farebbe davvero felice!
Miwa xx



















 
   
 
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