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Autore: K u r a m a    06/02/2015    1 recensioni
In te voglio suscitare sorrisi, voglio farti provare calore e felicità. Perché? Perché ti hanno fatto così male? Cosa posso fare io per guarirti da quel veleno che ti hanno fatto scorrere all’interno delle vene e che ora pulsa all’interno del tuo cuore? Vorrei che la paura scomparisse da te, solo per accarezzati una guancia, per farti arrossire dolcemente e io morire dentro, mentre ti desidero ardentemente, ma sopprimo la passione per far spazio alla dolcezza che mi fai nascere dentro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sempre solo amore
 
Lacrime che mi pungono come spine,
di rose che fioriscono a maggio e come spine di rovi,
che mi circondano provocandomi solo dolore.

Amore che mi riempie,
che brilla come una stella fredda,
che mi bagna come pioggia nell'arido deserto.


K u r a m a
 

Non importa dove sei, tu sei sempre con me. Sei dentro il mio cuore, la mia anima, persino dentro al mio buio.
Tu sei luce, sei tuono e tempesta. Sei tutto ciò che vorrei toccare, ma non posso nemmeno pretendere di sfiorare, non senza la paura di ferirti, perché sei sottile come una lastra di vetro, fragile come cristallo trasparente, che cade e si frantuma in mille pezzi a terra e che non può essere ricomposto, ma saresti comunque bellissimo coperto da tutte quelle cicatrici, da quelle pieghe irregolari, che amerei baciare senza trovare mai una fine alla loro sublimità.
Coi miei baci vorrei risucchiarti l’anima, con le mie mani vorrei ricucire le tue ferite sanguinanti, ma la mia musica toccherebbe ferite che ancora sanguinano dentro di te e tu scapperesti via dalle mie mani e tutto perché non ti ho incontrato prima, perché non ho potuto impedire che ti tagliassero nel profondo, che recidessero la tua anima con coltelli affilati. Avrei voluto proteggerti, cingendoti con le mie braccia, impedendoti di sentire alcun dolore, allontanando da te la distruzione e la solitudine in cui ti sei costretto.
I miei occhi possono solo accarezzare la tua figura da lontano, le mie mani sfiorarti solo per sbaglio, perché se anche solo tentassi di toccarti tu poseresti le tue iridi lucide e piene di paura su di me, e non è questo che voglio. Io vorrei amarti come nessuno ha mai fatto, baciarti così dolcemente da trascinarti all’interno di un turbinio di foglie, che ti accarezzerebbero insieme al vento.
In te voglio suscitare sorrisi, voglio farti provare calore e felicità. Perché? Perché ti hanno fatto così male? Cosa posso fare io per guarirti da quel veleno che ti hanno fatto scorrere all’interno delle vene e che ora pulsa all’interno del tuo cuore? Vorrei che la paura scomparisse da te, solo per accarezzati una guancia, per farti arrossire dolcemente e io morire dentro, mentre ti desidero ardentemente, ma sopprimo la passione per far spazio alla dolcezza che mi fai nascere dentro.
Ma i miei desideri, i miei sforzi non bastano. Tu sei lì, che guardi il vuoto oltre quella finestra. Sei lontano da me, non riesci a vedermi, i tuoi pensieri scorrono via come il sangue che lentamente ti viene sottratto dalle vene, perché stai morendo e lo so io come lo sai tu; non importa quanto io possa pregare o quanto possa donarti la mia vita e il mio sangue, non mi accetterai mai al tuo fianco.
Per sempre sarò costretto ad essere quell’angelo che ti accarezzerà dolcemente la notte nei suoi sogni, da sempre non sono altro che quell’ombra che rimane silenziosa nascosa alle tue spalle a vegliare su di te e impedirti di cadere, nel disperato tentativo di salvare te e me stesso.
Può esserci cosa più ingiusta di questa? Può esserci dolore più grande? Mi sembra di vivere all’interno del Palazzo di Atlante, costretto a inseguire per sempre il mio desiderio, nel vano tentativo di afferrarti senza mai riuscire a prenderti, perché tu sei come pioggia, sei come acqua, mi bagni e poi scivoli via, inafferrabile.
Riuscirò mai a trasformarti in qualcosa che posso afferrare, senza mai lasciarlo andare? Ma forse è sbagliato, è giusto che tu sia acqua, mare, neve, che si scioglie e mi penetra nella pelle. Tu mi hai cambiato, io dovevo essere trasformato e tu me lo hai fatto capire, ma questo amore, il tuo amore, mi fa male e tu non puoi comprendere. Puoi chiamarle emozioni queste, quando tu non puoi provarle?
Vorrei fossi in grado di strapparmelo via questo amore, perché non lo voglio, non voglio volare senza te, stendermi su quei prati verdi senza la tua voce che mi surra nell’orecchio con le tue labbra, che mi fanno il solletico, che mi fanno ridere e sentirmi l’essere più felice del mondo, anche se non ho niente tra le mani, se non te, il tuo corpo e dentro i polmoni il tuo profumo.
Ti volterai mai verso di me? Riuscirò mai a toccarti col mio anime gentile, con le mie emozioni che mi bruciano dentro e mi fanno sentire fragile più del vetro, più del cristallo, più gesso.
Dentro sto morendo, mentre ti vedo piegarti e piangere, con la consapevolezza che io non posso abbracciarti.
Vorrei prendere a pugni tutti coloro che ti hanno graffiato e poi vorrei chiudere gli occhi per fermare le mie lacrime, che tu non potresti mai scorgere; non se non ti volti verso di me, non se queste emozioni potenti rimangono solo nella mia testa, nei occhi, nella mia anima che urla, chiamando il tuo nome.
Ti volterai mai verso di me? Mi sorriderai un giorno? Darai il tuo dolore a me, mentre ti stringo tra le braccia e sussurro il tuo nome disperato, felice, come un bambino davanti alla meraviglia?
Voltati. Voltati! Guardami negli occhi e dimmi se questo non è amore? Se questo sentimento che mi giace dentro non è ciò vuoi, ciò che cercavi da sempre.
Chiamale emozioni se vuoi, chiamale come ti pare, ma per sarà sempre amore, sempre solo amore, che reca il tuo profumo.

 
__________________
 
Ispirata dalle canzoni di Ellie Goulding "Love Me Like You Do" e di Lucio Battisti "Emozioni".
Spero che la Shot vi sia piaciuta. E' stata scritta di getto ( xD )
Spero la commenterete!
Baci, K u r a m a
   
 
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