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Autore: sara chan 92    01/12/2008    3 recensioni
Cosa succederebbe se gli spartani vedessero un via di salvezza dall’ultimo scontro con Serse…Ecco un finale alternativo....commentate anche con critiche grasie XD
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What if ?

Cosa succederebbe se gli spartani vedessero un via di salvezza dall’ultimo scontro con Serse…..

Finale alternativo per il film 3

Era da giorni ormai che Selene e Marte girovagavano in cerca di qualcosa da fare.Due semidei solitamente si annoiano facilmente senza qualcosa di emozionante da fare e sulla Terra ciò capita di rado.Lui alzò lo sguardo : capelli allo sbaraglio,occhi color smeraldo e un sorriso quieto e pacifico.Il sole picchia a quest’ora e per questo copre i propri occhi con la mano sfarzosamente decorata da anelli e braccialetti al polso.L’altra sistema la giacca senza maniche che leggermente aperta mette in risalto il suo fisico.  “Selene” la chiamò.Un sussurro al vento.  “Aspetta”.

Lei si voltò,i capelli rossi che volavano al vento legati in una lunga e unica coda di cavallo.Gli occhi scuri volarono verso il cielo,un po’ per impazienza e un po’ al fine di osservare lo scorrere del tempo come adorava fare.

Giuntole al fianco,la osservò con occhi critici.  “Come fai a sgualcire in questo modo i vestiti?” chiese retorico;infatti la ragazza era una vera forza della natura e lui lo sapeva,come sapeva che avrebbe dovuto al più presto occuparle il tempo. E infatti pochi minuti dopo la ragazza si avvicinò  movendo sinuosamente il corpo snello e formoso.Si accostò all’orecchio e disse “Mi annoio”e come sempre,o meglio come quando voleva qualcosa la sua voce si riduce  e diventa più suadente, irresistibile. Marte sbuffò:per quanto un uomo possa avere pazienza Selene sarebbe sempre riuscita a fargliela perdere!

“Ho visto uomini  non molto lontano da qui.Non so se siano in guerra,ma tanto vale andare a vedere”disse infine il semidio.

“Si!”esultò lei “Speriamo siano in guerra”.

Eccolo il problema dei semidei,annoiati e volubili o almeno caratterizzati dai propri poteri.

“Quanti sono?” chiese la semidea.

“trecento credo, stavano marciando verso le Termopili” le rispose lui.

“O dei;su andiamo?” esclamò e senza aspettare il compagno partì verso la sua meta.

La sua natura  focosa e tagliente le permetteva sbalzi di umore monotoni e veloci,ma la maggior parte delle volte era allegra,grintosa e spensierata;l’amico al contrario aveva una natura quieta che combaciava perfettamente con quella dell’altra.

“Vedi di muoverti però” scherzò lui avanzando lentamente.Lei da lontano si fermò e rise   “Guarda che sei tu la lumaca” ribatte lei e,raggiunta da lui, si incamminò al suo fianco.

Da un'altra parte un re ordinava ai suoi soldati di accatastare le carcasse dei nemici,così come lui stava facendo.Infatti tra di loro c’era un saldo rapporto di parità,fedeltà e con alcuni anche amicizia.Da qualche giorno trecento spartani affiancati da altri Greci liberi  avevano massacrato fino allo sfinimento ingenti truppe persiane.  “Astinos” lo chiamò Stelios e insieme presero una carcassa di un generale persiano e la posarono o meglio scaraventarono vicino alle altre.

Qualche battuta scherzosa tra amici e i due  furono richiamati dal Capitano,padre di Astinos:il re era tornato dal discorso con Serse!

Leonida era scuro in volto e probabilmente portava cattive notizie.  “Sbrigatevi!Ammassate quei persiani” urlò il re una volta giunto dai suoi uomini “Perché,almeno che non mi sbagli” continuò sorridendo “questa sarà una notte di furore”.Tutti sogghignarono,finalmente una buona battaglia.

Intanto i due semidei camminavano verso le Termopili.Selene saltellava qua e la a qualche metro da terra,Marte la seguiva con gli occhi.  “Wow” esclamò lei all’improvviso,attirando la completa attenzione del giovane.Si chinò vicino al precipizio più vicino e voltandosi tutta eccitata verso il ragazzo gli disse “Guarda,è enorme!” Marte si avvicinò anche lui e quello che vide fu mozzafiato: una infinita estensione di piana era occupata da truppe,uomini a cavallo e fanti,esseri deformi e spaventosi e infine una sterminata flotta occupava il mare senza lasciarne una goccia libera.

"Interessante" disse dopo qualche minuto Marte "Avevo sentito che era enorme ,ma credevo fosse solo una diceria, un esagerazio "pensò l'uomo ad alta voce.

Subitò la ragazza intervenì "Cosa?Dimmi tutto dai, non farti pregare" lo implorò impaziente Selene.

"Vediamo da dove posso iniziare...." cominciò lui ela ragazza, conoscendolo fin troppo bene, si accomodò su una roccia

<<Un uomo si avvicinava in lontananza.Giunto davanti alle porte di Sparta  si fermò di botto, facendo così impennare il proprio cavallo e così mostrando le teste dei re Greci,sconfitti da molto,in segno di potere.Il re di Sparta, Leonida , fu chiamato e diede udienza all'uomo.

"Mi manda il re dei re,il padrone di ogni terra,il dio-re Serse" iniziò il moro,ma prima che potesse continuare Leonida lo bloccò "Sappi Persiano che a Sparta ogni uomo  risponde  di ciò  che dice, perciò rifletti bene sulle parole che mi devi devi riferire".Il persiano lo guardò perplesso,ma poco dopo ritornò ad annunciare il suo messaggio. "Terra e acqua" disse,due parole,un breve messaggio.

"Che significa,persiano?" chiese il re stupito "Il mio re vuole un dono di terra e acqua  come segno di sottomissione di Sparta al suo potere" spiegò il messaggero. "Sottomissione,questo può essere un problema!Sai si mormora che gli Ateniesi si siano già rifiutati e se quegli effeminiati hanno trovato tanto coraggio.." incominciò Leonida."secgli le tue prossime parole con attenzione leonida potrebbero essere le tue ultime da re" lo interruppe il Persiano.Leonida si voltò e fisso la sua regina,un cenno minimo d'assenso.La spada roteò fino a raggiungere pochi centimetri dal collo del messaggero "Terra e acqua.Ne troverai in abbondanza laggiù"disse il re indicando il pozzo.Il persiano si allarmò e iniziò a gridare "Tu sei pazzo,pazzo.Nè greco o persiano minaccia un messaggero".Il re a quel punto adirato gli rispose "Tu porti le teste dei re sconfitti fin sulla soglia della mia Sparte,tu minacci il mio popolo di schiavitù e morte.Oh ho scelto con attenzione le mie parole persiano, forse avresti dovuto fare lo stesso".

Il persiano infierì di più "Questa è blasfemia,questa è pazza".Leonida arretrò."Pazzia?" disse interrogativo."Questa è Sparta!" e il messaggero e i suoi accompagnatori furono uccisi,massacrati e giustizia fu fatta;ma quello fu solo l'inizio.>>

"Racconti magnificamente " sospirò Selene "ma la conclusione?" Lui sorrise,sempre la solita "Leonida ora è in guerra per la propria libertà contro l'infinita armata di Serse"  Lei si alzò e gioiosa sorrise “Io tifo per gli Spartani “ e poi imitando Leonida urlò “questa è Sparta!” Rise e come al solito precedendo l’altro gli gridò “Su andiamo da loro; non vedo l’ora di conoscerli ,appaiono interessanti”

Era ormai sera quando giunsero all'accampamento,vuoto.

Ripercorse le Termopili seguendo le varie scie di uccisioni e giunsero sul luogo della battaglia:da una parte una massa di corpi accatastati e dall'altra un esercito solo lontanamente umano.

"Gli immortali..." sospirò il semidio, mentre la ragazza non distoglieva l'attenzione dalla scena di fronte.

"Uomini"urlò Leonida "Spingere" e il picco della montagna di cadaveri iniziò a franare.Su di essi gli Spartani scendeva cavalcando l'onda e distruggendo tutto.

La battaglia ebbe inizio.

Le spade si scrontrano,leggere scintille sprizzano nell'aria dove la tensione e l'eccitazione sono alle stelle.Le voci degli Spartani rimbombano,quelle dei Persiani si affievoliscono:solo Immortali muoiono stanotte.

Un grido e grugniti "Liberatelo" strepita un Immortale.Un suo compagno con un colpo di Spada libera l'essere;due metri di altezza,nulla di umano eccetto la sagoma,un solo motivo di vita:uccidere!

Si erige davanti agli Spartani,sorpresi,mai intimoriti;con agilità impugna la sua "spada" e avanza verso il nemico.Si guarda intorno  scorge un'ascia.La solleva e individua il re.L'ascia lo sfiora per  un pelo.La battaglia ricomincia e dopo molta fatica il re con l'aiuto di un subordinato riesce a sconfiggere il mostro,la testa giace ormai per terra.Molti feriti,uno solo grave,o almeno non per gli spartani;per loro un occhio in meno non fa la differenza.

L'alba è ormai giunta e la battaglia è conclusa."Davvero dei buoni combattenti" afferma Marte "Io avrei saputo fare di meglio " disse orgogliosa e civettuola Selene

"Tu sei una semidea" rispose cinico lui,facendola sbuffare e allontanare di botto. "Non avvicinarti troppo Selene.Non voglio che ci vedano se non è necessario" le urlò lui come accorgimento.

"Non ci contare" rispose lei ridendo

Un uomo in mezzo al campo di battaglia,il viso volto verso i compagni.Una fila lunga di Spartani davanti a se e dietro solo sabbia.

All'improvviso un luccichio comparì tra la sabbia,i soldati si allarmano,ma il giovane non si accorge di nulla.E poi una folata di vento risolve tutto.

Lo Spartano si ritrova ai piedi dei suoi compagni,tutti insieme a osservare una macchia vermiglia nell'attesa che la sabbia si plachi.

Quando la visuale fu completamente ripulita due figure comparvero di fronte a loro;la donna dai capelli di fuoco  discuteva con un ragazzo alto e robusto.Ad un certo punto il ragazzo si voltò facendo tintinnare la catena in vita e ruotando lo spadone sulle spalle.

"Salve Spartani" un saluto formale,niente di più.

"Salve stranieri"gli rispose Leonida "Mi è lecito chiedervi chi siete e da dove venite?" continuò ancor più formarmelte il re.

"Mi presento sono Marte,comandante dell'acqua e della terra" disse il ragazzo avanzando affiancato dalla rossa.Vedendo Leonida e i suo sgranare gli occhi Selene sorrise:la loro natura,per gli altri leggenda,per loro la realtà.

"Piacere io invece sono Selene,principessa dell'aria e del fuoco"concluse la ragazza.

"Salve  sono Leonida,re di Sparta"rispose il sovrano dopo essersi ripreso.

 “Cosa volete da noi?” chiese il Capitano conoscendo la cattiva fame e i miti sui due.

“Combattere” rispose lei ,ma fu subito fermata dal compagno.

“Chiedo scusa per la sua irruenza.Noi non desideriamo nulla da voi,anzi Selene è intervenuta semplicemente per salvare quel giovane da una triste fine” spiegò subito Marte.

“Quindi è  stata lei a scaraventarmi via?” chiese lo spartano offeso in parte nell’orgoglio.

Subito il comandante ammonì il figlio Astinos,ma lei non vi badò.

Reagì come sempre. “Se tu volevi giacere senza testa Astinos dovevi solo dirlo” gli rispose acida.

Per fortuna leonida alzò la mano per zittire il ragazzo che stava per irbattere.

“Voi sareste disposti ad aiutarci in caso di difficoltà?” chiese poi il re.

Selene si voltò verso il compagno.

Che facciamo?” chiese mentalmente. “Mica volevi combattere ?!” chiese ironicamente lui.

“Certo!” si infervorò lei per tutta risposta

“Potrete contare su di noi sire, ma non pretendiate di essere considerato il nostro re” disse infine marte sospirando.

“Ogni mio suddito è trattato da me come un mio pari” rispose saggiamente il re “E ora direi che possiamo iniziare a cenare”

La sera giunse tranquilla,una brezza leggera rendeva l’aria carica di tensione e morte più dolce e piacevole. Una donna  giaceva distesa in riva al mare,i capelli rossi sciolti e sparsi che ondeggiavano seguendo l’andamento del bagnasciuga e una tunica bagnata attillata al corpo.Il corpo più bello che un uomo potrebbe ottenere,quello di una dea.L’acqua a ondate lo rinfresca e lo rende limpido e cristallino mettendo in risalto la carnagione di lei.

“Selene” Un richiamo rompe l’atmosfera chiusa,tranquilla e protetta dal momento.

La ragazza si alza lentamente e ,passo dopo passo, giunge davanti ad Astinos.

Il ragazzo la guarda bramoso,ma si riscuote non appena giunge uno sguardo interrogativo dal volto di lei. “Il cibo è cotto” riesce a dire. La ragazza sorride e con fare malizioso si incamminava davanti al giovane asciugandosi con calma tunica e corpo e finendo con il legare i capelli vermigli nella solita lunga treccia.

Giunti vicino al fuoco la giovane si sedette vicino al fratello e gli rubò il cibo dalle mani;Astinos invece si sedette al fianco del fedele amico Stelios ,continuando a osservare silenziosamente la ragazza.

“Colpisce il cuore da giovane,ma ricorda è una semidea tra le più volubili,fai attenzione” gli sussurrò Stelios. “Ma che..?” iniziò il ragazzo,ma vedendo dove rivolgeva lo sguardo l’amico capì.

Poco dopo Leonida si alzò seguito da Marte che si appartarono a discutere di alcune cose.

Selene si diresse invece verso la riva e Astinos la seguì.

Percorsi pochi passi però la perse e si fermò.

“Perché mi segui?” chiese una voce alle sue spalle.

Il giovane si voltò e la vide : era divina!

La stoffa le cadeva leggera e semitrasparente sul busto mettendo in risalto le sue forme; le gambe erano velato dal cuoio dai fianchi fino al ginocchio  e in vita aveva legata la spada, una lunga catena e qualche coltello da lancio.

“Io…” cominciò il giovane,ma non trovando una scusa plausibile si zittì.

“Va beh lasciamo perdere” sorrise poco dopo la ragazza “ Seguimi ” gli ordinò successivamente e si avviò verso l’acqua, seguita dal soldato.

Lei entrò nell’acqua fino alla vita estrasse la spada, poi vedendo il ragazzo impalato sulla riva fece una faccia sorpresa.

“che fai?Non vieni?” disse ironica.Il ragazzo stuzzicato entrò in acqua ed estrasse la spada.

Il freddo della spada lo svegliò dal torpore causato dalla ragazza e l’acqua calda lo tranquillizzò e gli diede la calma necessaria.

Immediatamente iniziarono a menare fendenti a destra e a sinistra nel tentativo di disarmare l’altro senza risultato incessantemente senza stancarsi.

Un colpo scoperto,Astinos bloccò la spada della ragazza a pochi centimetri  dai loro visi.

“Sei gravina” scherzò. Arretrarono entrambi con velocità e lei guardandolo con finta delusione disse “Solo bravina?Comunque anche te sei accettabile”

Il ragazzo rise,scatto e la fece cadere,leggera sul bagnasciuga.Lui fu subito sopra e le blocco braccia facendole cadere ogni difesa. “Ti sei distratta” la rimproverò scherzoso.Lei di scatto lo bacio e, liberandosi velocemente, recuperò la spada e gliela punto contro.

“Anche tu” rispose ridendo per l’espressione intontita che aveva il ragazzo.Gli porse la mano e lui ancora stralunato la prese.

Entrambi erano fradici,lei con gli indurimenti che le si appiccicavano al corpo e lui con gocciole sui muscoli scolpiti dalla guerra.

“Per gli dei” imprecò lui ripresosi.

Lei si avvicinò piano piano e leggermente gli mise un dito sulle labbra.

“Silenzio umano,sei in presenza di una semidea che ti ha preso in simpatia;non offuscare questo sentimento” gli sussurrò nell’orecchio e le sue labbra si posarono calde e morbide su quelle di lui.

Un bacio lungo,tenero,pieno di significati,totalmente differente dal precedente freddo,veloce e tattico.

Le mani di lui,prima lungo i fianchi, salirono lentamente fino a raggiungere il viso della semidea e imprigionarlo senza via di fuga;quando poi controvoglia si staccarono entrambi avevano il fiato corto e le mani del giovane erano ancora sul suo viso.

Lui le si avvicinò a pochi centimetri tra i volti e le sussurrò “Siamo pazzi sai?!” facendo scaturire un “Perché?” istintivo della ragazza.

Lui la guardò e abbassò lo sguardo. “Beh,ci conosciamo da pochi giorni e già….” Non concluse.

“Io ero seria” lo sguardo fiero di lei incrociò gli occhi titubanti di lui “Tu?” gli chiese.

“Anche io” rispose con la stessa convinzione lui “però tu..” nuovamente non finì la frase che venne conclusa da lei “sono volubile.”Lei lo guardò e un balenio comparse nei suoi profondi occhi neri “Sei disposto a rischiare?” chiese poi ricevendo in risposta un secco e deciso si.

“Bene io mi impegnerò a essere costante”.

Dall’altro lato delle Termopili il semideo e il re discutevano sulle varie tecniche di combattimento,quando giunse uno dei greci messi a guardia del sentiero nascosto annunciando che i persiani lo avevano scoperto e gli altri si erano arresi.

Daxos giunse vicino al re “ La battaglia è finita Leonida”disse in preda al panico.

Leonida lo guardò torvo “La battaglia  finirà quando lo dirò io”

“Leonida,gli immortali entro domani mattina ci accerchieranno,le Termopili cadranno”ribattè quello.

Leonida allora si voltò verso i suoi uomini “Spartani” urlò “preparatevi alla gloria”

“Sei divenuto pazzo.Non c’è più gloria in questa battagli,solo la ritirata o la resa o la morte” ribatte Daxos

“Beh questa è una scelta facile per gli spartani,arcade” rispose infervorito Leonida “Gli spartani non si ritirano mai, gli spartani non si arrendono mai.”

“Basta” urlò Selene dal fondo bloccando un urlo di tutti gli spartani all’unisono.

“Che ne dite di combattere senza morire?!” chiese retorica,ma Marte avanzò verso la compagna.

“Selene o loro o noi” disse perentorio rimbeccato prontamente dalla sorella “Lo so.Ma visto che volevano suicidarsi stavo solo attenuando la cosa.” Concluse sorridendo.

Marte girandosi verso gli spartani increduli spiegò che loro o almeno la semidea era pericolosa per loro come per i nemici;Selene si alzò in punta di piedi per raggiungere l’altezza del semidio e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio. Lui fece un cenno di assenso e iniziò a spiegare ai soldati il loro piano.

Gli spartani erano un tuttuno un cumulo di uomini.

Davanti a loro Leonida ,in mano lancia e scudo ,in capo l’elmo.

Come dieci anni prima non è la paura a governarlo,solo l’irrequietezza,una cresciuta percezione delle cose.L’elmo lo soffoca,lo scudo è pesante.Il comandante persiano fa pressione,Leonida deve posare la lancia.Un sonoro tonfo:la lancia cade e le ginocchia cedono.Il re persiano esulta troppo presto.

“Selene”urla Leonida e intanto si rialza e scaglia la lancia.L’elmo lo soffocava e lui deve vedere lontano;lo scudo gli sottraeva equilibrio e lui deve mirare lontano.La lancia vola nell’aria e sfregia il re Serse. Leonida rientra nei ranghi,mentre la rossa esce e Marte crea un velo di terra tra il campo di battaglia e gli spartani.Ciò che successe dopo fu noto agli uomini solo dalle soggettive descrizioni di Selene,ma l’importante era aver vinto una battaglia.

Gli Spartani si diressero verso casa a festeggiare la fine della prima battaglia.

Il viaggio verso sparta fu allegro e felice.Giunti a casa gli spartani si prodigarono a preparare una festa in onore dei vittoriosi alla quale si Selene che Marte furono invitati:la prima da Astinos come sua dama,mentre il secondo era stato invitato dal re per discutere di alcune cose,così aveva detto.

Selene indossava una nuova stoffa,come sempre troppo corta,quasi al limite dell’indecenza.

La seta rossa le fasciava una sola spalla e cadeva giù dritta stretta solo sotto il seno da una cinghia;finiva invece in corrispondenza delle ginocchia lasciando in risalto le sue gambe.

Astinos,come ogni spartiata, indossava il tradizionale chitone,mentre Marte aveva optato per  calzoni neri e una specie di chitone del medesimo colore.

Entrambi indossavano i simboli del loro potere,la collana di fuoco e la fascia della terra.

La festa si animò in un baleno con danze,canti e grazie anche al banchetto.Astinos faceva volteggiare Selene leggere da una danza all’altra,invidiato da tutti i suoi coetanei.La osservava con sguardi sognante quando improvvisamente alla fine di una delle danze le rivolse la parola.

“Selene” richiamò la sua attenzione “Vorresti diventare mia moglie?”

Lei sorrise “Dovrai chiederlo a mio padre” disse lasciando il povero soldato a bocca aperta.

“Io…tuo padre….un dio?” mugugnò lui.Non resistette e scoppiò a ridere.Lui comprese e scoppiò a ridere pure lui.Le diede un buffetto sul mento “Mia signora lei è proprio diabolica” disse sogghignando

“Ah davvero.E non hai visto tutto” ribattè la rossa.

“Stò aspettando una risposta?” disse poi lui tornando serio.

“Si,si e mille volte si.Ti sposerò Astinos con grande piacere” disse lei con lo stesso sguardo deciso di qualche giorno addietro.

Sorrise e poso le proprie labbra calde come il fuoco su quelle del giovane.

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SOME YEARS LATER

Una donna cammina per le strade di Sparta.La guerra è da poco finita.Da troppo tempo non combatte o meglio non impugna armi.La vera sfida è quella di ogni giorno,la vita.Guarda il piccino che tiene tra le braccia,posa candida e dolce un bacio sulla sua fronte.

Alza lo sguardo.Stanno tornando vittoriosi.

Uomini per la strada ridono. “Stelios,Marte,Astinos” li chiama lei. Stelios e Marte la salutano soltanto,hanno case a cui tornare.Astinos le si avvicina. “Buongiorno mia signora” le sussurra nell’orecchio dopo averla baciata. “Ciao” dice lei disinvolta come al solito “siete stato degno di voi,Capitano”

Lui sorride.Suo padre lo osserva fiero di lui.

   
 
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