Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Shade Owl    08/02/2015    1 recensioni
Sconfiggere il destino è un'ardua battaglia. Lo sa bene Nathan Clarke, il quale si è preso sulle spalle più di un fardello, il più recente dei quali lo ha trovato in un bosco durante la caccia. Ma lui ha qualcosa che molti sembrano considerare solo una mera illusione, e che secondo il suo giudizio può portare enormi cambiamenti nel futuro: ha una speranza.
E la speranza di un uomo da sola dovrà tenere testa a mille difficoltà, sostenendo la piccola Athena attraverso un mondo ostile a chi, come lei, sembra avere un solo cammino davanti: quello della morte.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo la partenza di Kibir, a Margareth non rimase molto da fare: da sola e senza più nessuno con cui trascorrere le giornate, le rimaneva solo il dubbio su come impiegare il proprio tempo libero, peraltro non poco. In qualità di gradita ospite della Matriarca godeva di numerose libertà, ed essendo lei un Architetto aveva anche la facoltà di occuparsi di alcuni incarichi ufficiali, se richiesto espressamente. D’altra parte, a Llenxia c’era un po’ di tensione politica, ora che la notizia della morte di Nathan Clarke e dei disordini in superficie si era diffusa. Molti dei consiglieri avevano espresso timori riguardo a possibili conseguenze per il casato e per le alleanze sia nel sottosuolo che con gli umani, e un suo intervento diretto, magari volto anche a distendere gli animi, avrebbe potuto creare ulteriori disagi.
Si ritrovò così a passare molto tempo tra le vie del mercato, a bere qualcosa di caldo nelle osterie e, una volta, andò anche ad assistere ad una funzione religiosa dedicata a Elistraee, la prima a cui si recava da un anno a quella parte. Erano ormai passati cinque giorni da quando Athena era andata nella casa di addestramento per cacciatori, ma ancora non era andata a trovarla: Kibir le aveva consigliato di lasciar passare un po’ di tempo, tuttavia non aveva specificato quanto, e non era sicura di essere bene accolta. Ripensò all’ultima volta che si erano viste, mentre osservava un sarto che esponeva fuori dalla bottega alcune merci, alla rabbia che aveva letto in volto alla compagna, e un sospiro le scappò involontariamente dalle labbra, sia dispiaciuto che risentito.
Trascorse la giornata nel solito modo, camminando e visitando quei luoghi che aveva visto durante la sua precedente permanenza o in cui non era stata in grado di recarsi per qualche motivo, comprò un pendente particolarmente carino e verso l’ora di cena tornò sui propri passi, in direzione del palazzo.
Una volta arrivata incrociò un paio di guardie e, nei corridoi, un consigliere che discuteva di qualcosa in Drowish con un servitore, ma non si fermò, limitandosi a un rispettoso cenno di saluto quando si accorsero della sua presenza, e si recò subito alla propria camera.
- Ciao.-
Colta di sorpresa si fece scuotere da un sussulto, rischiando di lasciarsi scappare di mano la porta, che quasi sbatté mentre si richiudeva: col cuore che ancora rallentava i battiti vide Athena seduta a gambe incrociate sul suo letto. Indossava una delle divise datele alla casa di addestramento, ma non il proprio cappello. Aveva qualche livido, alcuni anche vecchi di giorni, e un taglio quasi rimarginato spiccava sul dorso della sua mano.
- Athena!- esclamò - Cosa… cosa fai qui?-
- Sono… venuta a trovarti. Ho un paio d’ore di… di libera uscita ogni sera, sai…- borbottò - Io… ecco, mi volevo… scusare.- disse, abbassando lo sguardo - Sai… per come ti ho trattata l’altra volta.-
Margareth non rispose, avvicinandosi al letto.
- Beh, sei ancora sconvolta e spaventata, immagino.- disse in tono neutro.
- Sei troppo diplomatica. Ho esagerato, questa è la verità.-
- Io sono sempre diplomatica, Athena. È questo che mi hanno insegnato a fare qui.- osservò lei.
- Sul serio?- chiese l’altra, aggrottando la fronte - E quando?-
- Quando mi addestravo, ovvio.- rispose Margareth - Non ho mai detto che i Drow insegnino solo a combattere… a seconda delle attitudini si sostiene una prova diversa. Ho fatto un tentativo con la caccia, ma dopo aver miseramente fallito il percorso base ho deciso di passare alla diplomazia. Me la cavo molto meglio.-
- Aspetta…- disse lentamente Athena, indicandola - Quindi… quindi sei tu quella che non è riuscita a fare neanche un quarto del percorso base?-
Margareth sentì di arrossire leggermente.
- Beh, lo hai fatto anche tu, immagino che avrai visto quanto è difficile per un umano!- sbottò risentita.
Athena scoppiò a ridere, e Margareth si accigliò.
- Grazie tante.- disse in tono acido.
- Scu…scusa…- rise lei con voce soffocata, premendosi le mani sulla bocca - È che… finora ho provato a… a immaginarti che facevi… tutte quelle… quelle cose…-
- Va bene, ora finiscila, d’accordo?- le intimò, seccata - Non è divertente!-
- Punti di vista.- rispose Athena, smettendo comunque di ridere.
Margareth sospirò, scuotendo la testa.
- E a te come sta andando?- chiese - Mi sembri un po’… contusa.-
- Ah… sì, non è proprio una passeggiata.- ammise lei, sfiorandosi un livido sul mento - Però me la sto cavando. Miglioro rapidamente secondo Nyx.-
- Nyx?- ripeté Margareth - Chi sarebbe Nyx?-
Subito dopo si udì un rumore di vetri infranti provenire dal bagno, ed entrambe sussultarono. Una giovane Drow uscì immediatamente, sbattendosi la porta alle spalle.
- Ehm… qualcuno ha rotto il flacone di olio da bagno.- borbottò.
 
- Quindi ti sta insegnando a combattere come un Drow?- chiese Margareth, osservando Nyx attraverso la porta del balcone.
La giovane Drow era seduta al tavolo da sola, e si stava godendo tutta contenta la frutta che una guardia aveva portato poco prima. Athena annuì.
- Già. Mi ha avvicinata il primo giorno, e si è offerta di aiutarmi. In cambio vuole venire con noi.-
- Perché?-
- Lei è una Nika, ma vuole fare domanda per entrare nella casata.- spiegò Athena - E crede che accompagnandoci potrà guadagnare prestigio.-
- Beh, su questo ha ragione.- concesse Margareth - E tu hai accettato?-
- Sono in debito con lei.- le ricordò Athena  - E credo possa esserci utile. È bravina, sai? Finora non l’ho ancora battuta, anche se sto migliorando parecchio.-
- Se per te va bene… una cacciatrice Drow può aiutarci. Sa seguire le piste e nascondere le tracce. E poi, un debito è un debito. Ed è meglio non averne con i Drow. Sai cosa fanno se non li onori?-
Athena scosse la testa.
- Ti tagliano mani e piedi e ti lasciano morire dissanguato su un altare dedicato alla dea Loth.-
- Ah…- borbottò Athena - Ehm… che… che bello.-
Margareth sorrise.
- Comunque… tra una settimana sosterrò la prova.-
Lei la guardò sorpresa.
- Come?- chiese - Di già?-
- Te l’ho detto che sto facendo molti progressi, no?- rispose lei - Secondo Nazdr sarò pronta se continuo così, devo solo completare il percorso base, e Kibir sarebbe d’accordo se fosse qui. A proposito, dov’è? È un po’ che non lo vedo.-
- In superficie. La Matriarca lo ha incaricato di avvertire gli Architetti. È partito tre giorni fa.-
- Quindi gli Architetti sanno che non ho fatto niente?-
- Lo scopo del viaggio è quello.- rispose Margareth, scrollando le spalle - Se siamo fortunate presto interverranno per fermare i Figli di Caino, e tu potrai sostenere la seconda prova in santa pace.-
Athena sorrise, evidentemente rincuorata: di certo, l’idea di poter essere presto ufficialmente scagionata (e di mettere finalmente fine a quella storia) doveva alleggerirla di un grosso peso.
Anche se non sappiamo ancora di preciso cosa sia successo a Nathan Clarke, né chi sia stato a ucciderlo. pensò tra sé e sé Margareth.
 
La sera prima della prova Athena fu mandata a dormire presto, insieme a quei giovani Drow che, come lei, erano stati ritenuti pronti. Anche Nyx era tra loro: le era stata data la possibilità di diventare una vera cacciatrice molto tempo prima, ma aveva preferito rifiutare di completare l’addestramento, prolungando la sua permanenza nel dormitorio di proposito, per i suoi soliti, imperscrutabili motivi. Athena di certo non le chiese come mai non si fosse decisa prima, né pensò di farlo in un secondo momento. Di certo non era un mistero il motivo per cui aveva scelto proprio quel giorno per farsi promuovere, e approfondire l’argomento non sarebbe stato di alcuna utilità.
Prima di farli andare a letto, Nazdr aveva tenuto lei e gli altri in cortile per un quarto d’ora almeno, durante i quali aveva tenuto un discorso in Drowish che Athena non era riuscita a seguire fino in fondo (Nyx le aveva insegnato un paio di termini, e qualcos’altro lo aveva imparato da sola, ma era ben lontana dal comprendere l’idioma del sottosuolo). Probabilmente era qualcosa che riguardava il diventare adulti o roba del genere.
In effetti non badò molto a quei dettagli, e per lei fu come se l’intera serata fosse semplicemente slittata via: un minuto prima era seduta in mensa a mangiare e quello dopo era sdraiata sull’amaca a fissare il soffitto scuro. Nyx, poco distante, scriveva qualcosa su una pergamena, tracciando glifi della lingua Drow che ancora Athena faticava a capire.
- Quando ci diranno cosa dobbiamo uccidere, lo sai?- chiese Athena.
- Domani. Il tempo di darci le armi.- rispose distrattamente Nyx.
Athena si voltò a guardarla.
- Cosa scrivi?-
- Mi sto studiando un piano. È sempre meglio averne uno. Così magari non muori.-
Athena ridacchiò.
- Qualche buona idea?-
- Nulla che ti serva sapere. Sei una cacciatrice da anni, e io ti ho fatta diventare una brava cacciatrice. Sai camminare da sola. Ora dormi.-
Detto questo mise via la pergamena e si rigirò nell’amaca, provocandone il dondolio. Athena rimase a guardare per qualche secondo la sua chioma scura e si lasciò scappare un sorrisetto, sprofondando un po’ di più sotto la coperta e seguì il suo consiglio, chiudendo gli occhi al mondo.
 
Margareth aprì la porta della camera chiedendosi chi mai potesse essere a quell’ora della sera (aveva già indossato la camicia da notte e stava per andare a riposare) e il suo stupore aumentò enormemente quando non si trovò davanti una guardia o un servitore, come si era immaginata, ma Shi’nil in persona.
- Mia signora!- esclamò Margareth, confusa - Voi… posso fare qualcosa?-
- Lasciarmi entrare, se non ti dispiace.- rispose lei, incrociando le braccia sulla bella veste. Ancora non si era preparata per la notte, e una ruga d’espressione le solcava la fronte. In qualche modo, a Margareth non comunicò nulla di positivo - Ho qualcosa di cui vorrei metterti a parte, e preferirei farlo il prima possibile.-
Margareth si affrettò a farsi da parte, imbarazzata per il non averlo fatto appena l’aveva vista oltre la soglia, e la donna entrò senza produrre altro che un lieve fruscio del velluto.
- Chiudi la porta.- le disse - E siediti, per favore.-
Margareth eseguì e prese posto di fronte a lei al tavolo, cercando di ignorare (come faceva la propria ospite) di essere in camicia da notte senza nemmeno la vestaglia addosso.
- Ricorderai che ho mandato Kibir in superficie la scorsa settimana.- disse la Matriarca. Lei annuì - Ad oggi, ancora non è tornato.-
- Ha avuto problemi?-
- Vorrei saperlo.- ammise la donna - Ma non ho sue notizie da tempo. Se avesse saputo di tardare avrebbe mandato un messaggero.-
- Lo avete fatto cercare?-
- Naturalmente. Ho mandato due dei nostri migliori cacciatori a seguire le sue tracce. Ha incontrato qualcuno al crocicchio e c’è stato un breve combattimento, da cui è uscito ovviamente vincitore. Le impronte suggeriscono che la sua avversaria sia stata la stessa donna che ha cercato di ucciderti mentre eri con Athena a Viniva.-
Margareth annuì lentamente, ricordando l’abilità di Astrid in combattimento e paragonandola a quello che sapeva di Kibir: due livelli immensamente differenti.
- Se non ha avuto problemi nello scontro, cosa gli è successo?-
- Questo è qualcosa che ignoriamo.- continuò la Matriarca - I cacciatori sostengono che abbia fatto prigioniera la donna. Senz’altro era intenzionato a interrogarla. Purtroppo, ha combattuto di nuovo, alcuni giorni più tardi, e molto più a lungo. È a quel punto che si perdono le sue tracce.-
- Credete che sia caduto in un’imboscata?-
Ma Shi’nil scosse la testa.
- No. Le tracce suggeriscono che qualcuno abbia trovato per primo il luogo del precedente scontro e si sia affrettato a raggiungerlo. Chiunque lo abbia affrontato voleva liberare la donna umana, e tutto suggerisce che ci sia riuscito. La sorte di Kibir, a questo punto, mi è ignota.-
Margareth esitò, indecisa su cosa dire: sapeva che Kibir era sempre stato un ottimo combattente persino tra i Drow, profondamente acculturato e un gran conoscitore delle arti magiche. Affrontare un avversario del genere era pericoloso persino per un altro Drow, e nulla faceva sospettare che ci fossero abitanti del sottosuolo tra i loro nemici (in caso contrario li avrebbero già affrontati, e probabilmente lei e Athena sarebbero uscite tutt’altro che bene da simili situazioni). Ma nessun umano, nemmeno un Architetto bene addestrato, sarebbe riuscito a sconfiggere uno come Kibir e a farlo sparire come se non fosse mai esistito. Non ne avrebbe avuto la forza, né le risorse. Certo, un uomo abile come il Crociato, forse, sarebbe riuscito a tenergli testa, magari a liberare Astrid, ma poi avrebbe dovuto ritirarsi.
- So cosa stai pensando.- disse la Matriarca - Che nessuno sarebbe riuscito a fare tanto. Solo Nathan Clarke, per i motivi che sappiamo, vantava una forza sufficiente a combattere alla pari con un Drow bene addestrato come lo era Kibir.-
- Parlate al passato.- osservò Margareth - Presumete il peggio?-
- Non posso permettermi di presumere il meglio.- replicò lei. A quel punto si alzò, silenziosamente come si era seduta, e la guardò negli occhi - Volevo solamente che ne fossi informata. Domani la tua compagna sosterrà la prova di rito, e secondo i suoi istruttori ci sono buone probabilità che la superi con successo. Ciò significa che tornerete presto in superficie, e se i vostri inseguitori possiedono la forza di uccidere un Drow come Kibir sarete in grave pericolo.-
Margareth annuì e la accompagnò alla porta, ringraziandola e rispondendo al saluto con cui si congedò. Prima di tornare verso il proprio letto perse qualche istante per crogiolarsi nel pensiero tutt’altro che rassicurante di come la situazione fosse improvvisamente peggiorata.
Non va bene. Pensò. Non va bene per niente.

Ha ragione Margareth, non va bene. E non c'è bisogno che sia io a spiegarvi perché, mi fido abbastanza dei miei lettori da supporre che possano immaginarlo da soli. Ma comunque lo spiegherò lo stesso quando sarà il momento, tanto per rimangiarmi quello che ho appena detto.
Ringrazio 
Ely79, Alice Spades, Shiho93, Kira16, NemoTheNameless, FabTaurus, Lune91, Iryael, KING KURAMA, King_Peter, Jasmine1996, Terry5, Wendy90, Iryael e Ciccy, che mi seguono nella storia. A presto!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Shade Owl