Capitolo 1

Premetto questa storia dicendo che non sono mai stata una ragazza brava con le parole ma ci provo lo stesso. 
Mi chiamo Anne e adesso ho 24 anni, ma quello che vi devo raccontare successe 6 anni fa, quando avevo 18 anni quindi facciamo un passo indietro. Mi ripresento ma in maniera più dettagliata.
Mi chiamo Anne. Ho i capelli lunghi, mossi e neri, occhi color ghiaccio e ho 18 anni. Sono una ragazza simpatica, divertente, e antipatica quando vuole. Ho una migliore amica. Si chiama Martina, ha quasi 19 anni e credo sia la ragazza più bella che abbia mai conosciuto. Ha i capelli di un biondo scuro indefinito con alcune ciocche più chiare e occhi di un verde-azzurro strano ma spettacolare. É una ragazza simpatica, gentile e solare e siamo uguali sotto alcuni punti di vista. Siamo inseparabili e dove va una va l'altra. 
Era un giorno di fine giugno. Dovevamo dare l'ultimo esame di italiano per prendere il diploma ed eravamo tesissime. Il giorno prima studiammo insieme a casa mia come delle pazze. Alla fine lei si fermò da me a dormire e così avevamo ancora un po' di tempo. 

Non avevo fame. Non riuscivo a toccare nulla. Il minimo pensiero riguardante il cibo mi faceva venire il vomito così non mangiai nulla quella sera nonostante il mio stomaco che brontolava. Martina, invece, mangiò un mini panino e poi ritornammo a studiare.
"Giuro che appena usciamo da quella stramaledetta scuola non tocco più un libro!" dissi strofinandomi gli occhi rossi per il troppo studio.




"Approposito di domani..." incominciò Martina diventando ad un tratto tutta misteriosa. Incominciò a farmi paura così, cercando di sembrare più tranquilla possibile, le chiesi:
"Ehm..cosa succede domani?"
"Leggi." 




Mi porse 2 biglietti aerei per le Maldive. 
"Cioé tu mi stai dicendo che domani sera partiremo per le Maldive per 2 settimane??" chiesi cercando di non urlare.
Lei annuì.
"E non é finita. Ci sono anche questi."



Mi porse altri 2 pezzi di carta.
2 biglietti per il concerto dei Tokio Hotel che avrebbero fatto poco dopo la nostra vacanza. Già, eravamo delle Aliens. Il concerto sarebbe stato a Parigi. Una delle città che amavo. 
Mi alzai e abbracciai forte Martina riempiendola di ringraziamenti.



"Promettimi una cosa." disse Martina guardandomi con uno sguardo pervertito.
"Cosa?" le chiesi ridendo.
"Il giorno del concerto dobbiamo essere delle fighe da paura. Quindi porta i tuoi vestiti migliori."



Esitai un momento. Non ero una ragazza che amava mettersi in mostra ed era raro che io indossassi una gonna ma accettai ugualmente.
"Se proprio ci tieni lo farò."
"Certo che ci tengo! Be', ci conviene andare a dormire, sono le 2 e mezzo e se non dormiamo un po' domani mi sa che non faremo un buon esame."
"D'accordo. Notte." dissi spegnendo la luce e infilandomi sotto le coperte.
Pochi minuti e finalmente mi addormentai.



La mattina dopo l'insopportabile sveglia del mio cellulare interruppe il mio sonno. La spensi e mi girai verso Martina. Come mi aspettavo dormiva ancora. La scrollai per un po' finché non si svegliò.