Serie TV > Red Band Society
Ricorda la storia  |      
Autore: MockinGleek_    09/02/2015    2 recensioni
Immersa nei suoi pensieri fuori dal reparto di oncologia, Emma si ritrova a parlare con una ragazza che si trasporta dietro una bombola di ossigeno e parla di un amore passato con la gioia negli occhi di chi continua a vivere per due.
[DAL TESTO]
«Io... credo... io credo di aver paura.» Ammise Emma senza neanche avere più il controllo si ciò che diceva. Si aspettava una risposta piena d'ira, dopotutto non era lei quella rinchiusa in una stanza con decine di potenti farmaci a scorrerle nel corpo.
[...] «Penso... penso di aver paura di soffrire. Ho paura di poter soffrire troppo se lui non dovesse sopravvivere.»
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scared by love.
 
Emma si torse le mani mentre tornava con il pensiero a tutto ciò che aveva passato con Jordi al suo fianco e ora, seduta in quella sala d'aspetto fuori dal reparto di oncologia, si sentiva impotente al solo pensiero di quanto il ragazzo potesse star soffrendo.
Una ragazza con una bombola di ossigeno prese posto accanto a lei, tirando un sospiro di sollievo come se il semplice sedersi le fosse costato una fatica enorme.
Emma continuava a torturarsi le mani, i capelli, qualunque cosa le capitasse sotto tiro. La ragazza al suo fianco la guardava con la coda dell'occhio, ravvivandosi di tanto in tanto i capelli corti color nocciola.
«Non è così doloroso come sembra,» disse la ragazza all'improvviso, cogliendo Emma talmente di sorpresa da farla quasi sobbalzare. «l'importante è concentrarsi su un ricordo felice.»
Emma si voltò, cogliendo gli ultimi sprazzi del debole sorriso che la ragazza le stava rivolgendo.
«Oh, non sono preoccupata per me.» Rispose Emma istintivamente.
La ragazza sembrò capire all'improvviso tutto quanto e, mentre parlava di nuovo, abbassò gli occhi verso il pavimento. «Stai aspettando qualcuno?»
Emma annuì, senza però proferir parola.
«È un ragazzo?»
Annuì di nuovo.
«Scommetto che si sta concentrando su di te.» La incoraggiò la ragazza, alzando il volto e rivelando le lacrime che cominciavano a minacciare di sgorgare copiose dai suoi occhi. «Sarai il suo pensiero felice.»
Emma continuava a fissarla senza capire se l'invadenza della ragazza le provocasse fastidio o conforto. In entrambi i casi, non avrebbe risposto scortesemente, non ad una ragazza che si preoccupava per lei nonostante avesse già i suoi problemi.
«Io... credo... io credo di aver paura.» Ammise Emma senza neanche avere più il controllo si ciò che diceva. Si aspettava una risposta piena d'ira, dopotutto non era lei quella rinchiusa in una stanza con decine di potenti farmaci a scorrerle nel corpo.
«Paura? E di cosa?» Le domandò invece la ragazza, con la voce che si andava addolcendo ad ogni sillaba.
«Penso... penso di aver paura di soffrire. Ho paura di poter soffrire troppo se lui non dovesse sopravvivere.»
La ragazza sorrise amaramente, riacquistando un po' di contegno e riuscendo a domare le lacrime.
«Sai, il mio ragazzo è andato via alcuni mesi fa.»
Emma si sentì disgustosamente egoista. Ma dopotutto non era colpa sua, cosa poteva saperne lei della drammatica storia della ragazza che le sedeva al fianco? «Mi..»
«No» la fermò la ragazza sorridendo, come se improvvisamente provasse una certa gioia a riportare alla mente alcuni ricordi. «Non dispiacerti. Il mio corpo... è pieno di cicatrici. Ma le cicatrici che quel ragazzo vi ha lasciato sono dentro, nessuno può vederle. E probabilmente sono quel tipo di cicatrici che non ti saresti mai aspettata di amare con ogni fibra del tuo essere. Quel ragazzo era il mio numero infinito e, Dio, non mi pentirò mai di aver deciso di stargli vicino quando sapevamo che non ce l'avrebbe fatta.»
Emma si chiese come fosse possibile che un corpo tanto gracile riuscisse a portare fardelli così grandi senza mai piegarsi sotto il loro peso.
«Lo amavi?» Chiese con titubanza alla ragazza, consapevole del fatto che avrebbe dovuto evitare domande così personali.
Ma la ragazza non sembrava essere turbata, al contrario pareva quasi felice di poter condividere la sua storia con qualcuno.
«Lo amo.» Rispose convinta la ragazza prendendo la sua bombola d'ossigeno e incamminandosi verso l'entrata del reparto di oncologia. Prima di varcare la porta, però, si voltò un'ultima volta. «Io sono Hazel, comunque. Hazel Grace.»
Emma le sorrise riconoscente, perché adesso sapeva esattamente cosa fare.
«Emma.» Rispose mentre la ragazza riportava lo sguardo dritto davanti a sé. «Emma Chota.»



 
*spazio autrice*
Hola gente :')
Ed è con un bel crossover che inauguro questo mio nuovo fandom *°*
Well, ovviamente non contiene alcuno spoiler in quanto anche io sono
a malapena alla 1x05 u.u
Oh, e ci tengo a precisare che non shippo Emma e Jordi, ma la coppia
doveva essere questa ai fini della storia c:
Ringrazio chiunque è arrivato fin qui e se mi lascerete una 
recensione mi farà immensamente piacere :3
A presto gente
 

MockinGleek_

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Red Band Society / Vai alla pagina dell'autore: MockinGleek_