Three steps

 

 

~ the vows

{We? As you and me?}

 

 

Per quanto paradossale, è più difficile ufficializzare un’abitudine che viverla davvero.

Alzarsi al ritmo dei suoi passi, trovare residui di dentifricio nel lavandino, ridere per quelle macchie di caffè che non riuscirà mai ad evitare: una serie infinita di piccoli dettagli che si incrociano e si sfiorano, facili da trascurare, ma impossibili da dimenticare.

Che Ziva e Tony vivessero insieme era diventato quanto mai ovvio, eppure nessuno dei due nominava mai la parola ‘convivenza’; nessuno dei due aveva fatto realmente domande quando Tony aveva comprato quel letto matrimoniale, cambiando un’abitudine che era stata parte del suo essere; nessuno si era chiesto quando gli spazzolini erano diventati due o quando i vestiti di Ziva avevano preso possesso dell’anta destra dell’armadio.

Semplicemente, era più sicuro sapere sempre di poter tornare indietro: inutile illusione di una frase mai detta – come se il dirlo avrebbe reso un eventuale distacco meno doloroso.

Per quanto paradossale, per vivere davvero qualcosa è necessario che la si dica.

È una sera come tante, quando ‘quella’ parola scappa a Ziva con una naturalezza che esclude qualsiasi dubbio.

«È ufficiale, il tecnico non aveva alcun dubbio: per aggiustare quella perdita, dobbiamo rifare tutto l’impianto del nostro bagno.»

Ci mettono entrambi qualche secondo a realizzare l’importanza di una frase, in fondo, così banale.

Ziva lo osserva, indecisa se ritrattare o meno, chiedendo silenziosamente con gli occhi se quel momento sia finalmente arrivato.

«Dato che si deve rifare tutto l’impianto, perché non rifacciamo direttamente tutto il bagno? Più largo e con una vasca, così il nostro bagno sarà più bello.» risponde Tony, sorridendo.

Si alza dal divano e la abbraccia, come se temesse di vederla andare via da lì.

«In effetti, potrei avere qualche idea in mente.»

Tony la guarda con un sorriso malizioso, stringendola a sé ancora di più.

«Anche io ho una, due idee, ma riguardano un’altra stanza della nostra casa…» rispose lui, baciandola e chiudendo tutti i discorsi di quella sera.

Per quanto paradossale, a volte, basta semplicemente che un ‘io e te’ si trasformi in un ‘noi’.

 

 

~ the ring

{It’s good on you}

 

 

L’aveva notato mentre stavano passeggiando lungo le strade di D.C. e lui aveva ricevuto una telefonata dall’NCIS: si era fermato per rispondere e Ziva aveva fatto qualche passo fino ad arrivare ad un negozio di abiti da sposa.

Inconsciamente, il suo sguardo si era posato su quei vestiti bianchi, simboli di un giorno in cui si prometteva l’eterno, e benché forse neanche Ziva se ne fosse accorta, Tony l’aveva visto: un luccichio, in quei profondi occhi castani, aveva brillato dentro di lei mentre sicuramente si era immaginata in uno di quei vestiti.

La telefonata si era conclusa da qualche secondo, ma un sorriso era nato nel suo volto: era stato così ovvio, in fondo, quello che avrebbe dovuto fare.

Nonostante Tony abbia fama di organizzare gli incontri più romantici, preparare i discorsi più speciali e di saper sempre trovare l’occasione giusta, per quella particolare occasione non ha la minima idea di quello che dovrebbe fare.

Ma, senza che se ne renda conto, è Ziva a dare una soluzione a tutti i suoi dubbi.

Una sera lo guarda girare per tutta la casa come un’anima in pena, borbottando frasi come «Ma dov’è? Dove l’ho messo? Non lo avrò mica perso.» e si gode la scena del suo fidanzato che tenta di rinvenire questo misterioso oggetto, senza farsi scoprire da lei.

Quando lo vede sedersi sul divano con aria mestizia e affranta, capisce che è il momento di agire.

«Tony, si può sapere cosa stai cercando?»

Tony scatta a quelle parole, come un bambino che è sorpreso con le caramelle in mano.

«Io? Niente!»

L’espressione più che eloquente di lei è sufficiente come risposta.

«Una scatolina.» rispose, esitando, pregando qualsiasi santo gli venga in mente che non l’abbia trovata proprio lei.

«Tipo questa?» chiede Ziva, prendendo una scatola blu notte dalla borsa. «È caduta da uno dei tuoi vestiti, mentre preparavo la lavatrice.»

Tony si abbandona a un sospiro amaro, consapevole che non avrebbe mai dovuto scoprirlo in quel modo.

«Dovresti stare più attento al tuo anello di famiglia.» conclude lei, non capendo perché, nonostante abbia ritrovato l’oggetto, Tony sembri ancora più triste.

Lui annuisce istintivamente, ma poi comprende l’errore e il suo sguardo si illumina. E lo sente fin dentro di sé, lo vede nell’espressione di Ziva: è quello il momento.

Senza dire niente, sotto lo sguardo interrogativo della donna, apre la scatolina e gioisce delle emozioni che vede nei suoi occhi quando osserva l’anello che si erge quasi vittorioso e consapevole del compito che sta svolgendo.

«Vuoi sposarmi, Ziva?»

Una domanda diretta per una risposta diretta che, nonostante abbia temuto, conosce nel momento in cui gli occhi di Ziva quasi luccicano e lei ha quel particolare sguardo che lui ama così tanto, quel sorriso che osserva solo quando Ziva è felice.

«Sì.»

Dopo che Tony le infila l’anello nel posto dove appartiene, Ziva prende il suo viso tra le mani, ancora incredula che tutto quello stia accadendo davvero.

«Ti amo.» non che sia la prima volta che glielo dice, ma in quel momento è semplicemente diverso.

«Anche io.» replica lui, poggiando la propria fronte contro la sua, contro quella della sua futura moglie.

 

 

 

~ the kiss

{You’re so… loved}

 

 

È tradizione che la notte prima delle nozze, i futuri coniugi non si vedano e non dormano insieme e che ognuno dei due sia impegnato con la loro festa di addio al nubilato e al celibato.

Ma, nonostante questo, Tony e Ziva sono nel letto insieme, la notte prima del loro matrimonio e continuano a parlare, incapaci di addormentarsi.

Poi, mentre stanno ridendo per una sciocchezza detta da Tony, l’uomo improvvisamente smette di ridere e sospira, volgendo lo sguardo alla sua compagna.

«Lo sai che è per sempre?» chiede, consapevole che ormai senza di lei non potrebbe più andare avanti, che non potrebbe sopportare un altro abbandono.

«L’ho sempre saputo.» risponde lei.

«Effettivamente lo charme dei DiNozzo è qualcosa di assolutamente irresistibile.»

Un pugno ben assestato di Ziva convince Tony che sia il momento di dormire, prima che la sua futura consorte gli rompa qualche arto.

Il giorno dopo, mentre il giudice fa il suo discorso iniziale, di nascosto le mani di Tony e Ziva si cercano, stringendosi in una stretta emozionata, coperti dal lungo vestito bianco di lei.

E dopo le promesse e lo scambio degli anelli e la fatidica frase pronunciata dal giudice, Tony stringe a sé il volto di Ziva racchiudendo con quel bacio una lunga promessa d’amore.

«Per sempre.» ripete lei, ad un soffio dalle sue labbra.

 

 

 

 

 

Fine.

Mmh, dunque ho preso ispirazione per questa fic da quel dialogo, che fanno nella puntata, 9x24 Ziva e Tony quando discutono degli svantaggi del matrimonio (la scelta dell’abito, i soldi, il traffico causato dai preparativi) e poi si guardano ed elencano gli aspetti positivi: le promesse, l’anello e il bacio <3 *_*

E sono così teneri in quella scena <3

Ho quindi deciso di focalizzarmi appunto sul matrimonio in questa fic, facendo volutamente i personaggi di Ziva e Tony molto molto dolci **

Le frasi che ho messo a lato dei titoletti vengono rispettivamente dalla puntata 9x01, 10x21 e 11x02 <3

Bene, concludo augurandomi che vi sia piaciuta e spero che vogliate lasciarmi qualche commentino :3

Mi farebbero molto piacere!

Un bacione,

 

 

 

EclipseOfHeart