Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Triz    10/02/2015    1 recensioni
Era affascinante, oltre che intelligente ed elegante: Holmes sapeva di avere queste doti e sapeva anche come usarle a proprio vantaggio.
Mentre la routine riprende tra le mura del 221b di Baker Street, la consulente investigativa Irene Adler ricorda, seppur senza volerlo, una delle menti più brillanti che abbia mai conosciuto.
Partecipa al Reverse contest di hiromi-chan. Buona lettura!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Irene Adler, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Recupera le foto il più presto possibile» le aveva detto Mycroft a Buckingham Palace dopo averla costretta a indossare qualcosa di più decoroso del lenzuolo del suo letto. Mentre lei e John Watson andavano in taxi verso la casa di Sherlock Holmes, Irene ricordò brevemente quanto le era stato detto su di lui.
Era affascinante, oltre che intelligente ed elegante: Holmes sapeva di avere queste doti e sapeva anche come usarle a proprio vantaggio. Negli ultimi due anni, quattro scandali lo avevano visto al centro dell'attenzione pubblica, l'ultimo dei quali aveva causato le dimissioni e la rovina del matrimonio di uno dei più influenti politici inglesi. Non si usava mai il suo nome, come per timore dell'arrivo di una qualche sciagura, e per questo Sherlock Holmes era conosciuto come Lui.


La vita scorreva come al solito, al 221b di Baker Street.
Per fuggire dalla monotonia delle sue giornate, la consulente investigativa Irene Adler si era rifugiata nei suoi esperimenti al microscopio. Le uniche distrazioni dai suoi esperimenti erano i vecchi casi irrisolti che Lestrade le passava dietro suggerimento di John Watson e, sempre più raramente, si ritrovava a pensare a Lui.
Sherlock Holmes, l'uomo che aveva tenuto in mano la possibilità di far cadere la monarchia inglese in uno scandalo di proporzioni inimmaginabili.
Irene si infilò una mano nella tasca della vestaglia e prese il telefono di Sherlock: lo aveva tenuto, per gentile concessione di suo fratello Mycroft, anche se sapeva perfettamente che era stato svuotato del suo contenuto.
E pensare che si era data così tanto da fare per averlo: ora era nelle sue mani, un oggetto vuoto che le avrebbe ricordato sempre l'incontro con una delle poche menti brillanti con cui aveva avuto a che fare.

«Dunque, miss Adler» mormorò Sherlock Holmes sedendosi in poltrona davanti a lei: «A parte di recuperare foto che, come lei ben sa, io non consegnerò mai, di cosa si occupa normalmente?».
«Sono una consulente investigativa» rispose la donna guardandolo negli occhi azzurri: «Uso le mie capacità deduttive per risolvere i casi di Scotland Yard».
«Quindi lei è una specie di detective? Interessante» commentò Lui appoggiando una mano sul mento: «Ho sempre trovato molto affascinanti le donne detective».
Ed era qui che Irene si era trovata per la prima volta in difficoltà con una persona.
Avrebbe potuto passare le ore a scrutare gli occhi di ghiaccio di quell'uomo, a osservare il modo in cui era seduto o a memorizzare ogni dettaglio del suo viso e dei suoi capelli scuri: non avrebbe potuto cavare nulla.
Non era un libro aperto come John Watson, da cui Irene avrebbe potuto avere la cronaca dettagliata delle sue serate solo con un'occhiata.
Sherlock Holmes era indecifrabile e se c'era qualcosa che Irene Adler non accettava era l'incapacità di dedurre qualcuno.


«Irene, vado in ambulatorio».
«Ah, bene».
«Quando uscirò, andrò a fare la spesa. Ti serve qualcosa in particolare?».
«No».
«È tutto a posto, Irene?».
«Certo, John».
John Watson si infilò la giacca e fece per uscire, ma poi ci ripensò: «Per quello che riguarda Sherlock Holmes...».
«Sì?».
«Mycroft mi ha detto che sta bene» disse dopo un breve istante di esitazione: «Gli hanno trovato una buona sistemazione e... niente, lui sta bene».
Irene non rispose e tornando ai suoi esperimenti fece capire al dottore che poteva anche andare. Sapeva perfettamente che non era vero, aveva spiato John e Mycroft dalla finestra mentre erano entrambi in strada a parlare e dalla faccia che avevano fatto aveva capito che per Sherlock non c'era stata alcuna buona sistemazione.
Perché mentirle, allora? John aveva forse paura che lei fosse in pensiero per l'unico uomo che fosse riuscito a batterla? Assurdo, semplicemente assurdo.
John era troppo sentimentale, gli uomini e le donne finiti tra le braccia di Sherlock Holmes erano stati troppo sentimentali, quel tizio che lavorava per Mycroft era stato talmente incosciente e sentimentale da aver affidato un segreto di stato a un perfetto sconosciuto - nemmeno Anderson, nella sua abissale ignoranza, avrebbe osato tanto.
E anche Sherlock Holmes era stato sentimentale, ma lui aveva già pagato per questo.

«Aspettate, tutti e due».
La voce di Irene aveva fermato Sherlock e Mycroft prima che potessero stringersi la mano e chiudere così l'accordo tra di loro: «Vuole aggiungere qualcosa, miss Adler?» mormorò Lui con un lieve accenno di sorriso.
«Ho trovato il codice».
«Davvero?» domandò Sherlock divertito, ma Irene era seria.
«Come lei stesso ha detto numerose volte, signor Holmes, il suo telefono è la sua assicurazione sulla vita» disse la donna: «Un oggetto così importante, dunque, non può essere protetto da un codice banale come la cassaforte di casa sua. Il codice deve riguardare qualcosa che la riguarda più da vicino, qualcosa che ha quattro lettere e che le sta molto a cuore».
«Per esempio?».
«Per esempio, me».
Sherlock deglutì in maniera appena impercettibile, ma Irene vide con soddisfazione che era impallidito appena: «Credeva davvero che non sarei riuscita a capirlo? Pupille dilatate, battito accelerato... Lei è molto sentimentale, in mia presenza».
«I sentimenti sono per gli idioti, e ringraziando Dio io non ne provo».
«Dice sul serio?» ribatté Irene e prese il telefono di Sherlock: «Quindi, signor Holmes, secondo questa sua affermazione il codice non riguarda Irene» e digitò la I: «Dorothy» e digitò la D.
«La smetta» sibilò Sherlock Holmes, ma invano.
«Earleen Adler» concluse infine Irene digitando la E e la A. Il telefono si sbloccò di fronte al codice esatto e la donna lo consegnò a Mycroft.
«Vede, signor Holmes, la mia era solo un'Idea, dopotutto. Buona serata».
Uscì dall'ufficio di Mycroft consapevole che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbe visto Sherlock Holmes.


Ceniamo insieme. SH.
Ceniamo insieme. SH.
Non sono morto, ceniamo insieme. SH.

Irene rileggeva quei messaggi rapidamente prima di cancellarli uno dopo l'altro, poi si rimise entrambi i telefoni in tasca e si sistemò la crocchia di capelli corvini. Si sedette per riprendere le sue osservazioni al microscopio, ma proprio in quel momento entrò la signora Hudson.
«Irene, cara, è passato James della pizzeria all'angolo».
«Interessante» borbottò Irene quasi seccata, ma non staccò gli occhi dal microscopio.
«Non rispondevi al citofono, così ha dovuto lasciare a me la pizza che hai ordinato».
Irene alzò la testa di scatto: «La pizza che ho ordinato?» domandò perplessa e la signora Hudson le mostrò la scatola da asporto.
«Ci deve essere un errore, io non ho ordinato niente» spiegò Irene alzandosi dal tavolo e prendendo in mano la scatola.
«Oppure può averla ordinata John per te» disse la donna strizzando l'occhio: «Dimmi la verità, Irene, sei proprio sicura che tu e John...».
«Grazie mille, signora Hudson» la interruppe Irene drasticamente sbattendo fuori la padrona di casa con poca grazia. Aprì la scatola e trovò una scritta in grafia elegante sotto il coperchio.

 
È stato divertente incontrarla, miss Adler.
Mi dispiace solo per la cena. SH.








 
Note dell'Autrice
Forse le note non sono necessarie, ma ci tengo a spiegare.
Il contest a cui la storia partecipa si trova qui e si chiedeva di cambiare/scambiare qualcosa rispetto all'opera originale. In questo caso, dopo aver cambiato idea tre volte sulla storia, ho scambiato i ruoli di Sherlock e Irene, e per questo motivo ho fatto diventare Mycroft fratello della Adler.
Ringrazio hiromi-chan per il contest e ringrazio voi per aver letto la storia.
A presto,
Triz
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Triz