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Autore: BrokebackGotUsGood    10/02/2015    2 recensioni
Ormai non potevamo più fingere di non esserci resi conto che qualcosa era cambiato, che noi eravamo cambiati e che l'esperienza condivisa sul set di Brokeback aveva lasciato un marchio indelebile sulle nostre pelli.
Entrambi eravamo perfettamente consapevoli che quel legame, quella corda che ci teneva uniti e che ci trascinava inevitabilmente l'uno verso l'altro ogni qualvolta cercassimo di allontanarci, non fosse qualcosa da definirsi esattamente nella norma, almeno non per due colleghi e migliori amici, ma ancora non sapevo dare nomi né una spiegazione logica e plausibile a ciò che mi stava succedendo negli ultimi periodi; sapevo solo che Heath era l'unica cosa a cui pensavo, tutto ciò che vedevo, tutto ciò che
volevo.
E sarei riuscito a fargli ammettere che anche per lui era lo stesso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A love that will never grow old'
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Prologo







Dio, non ci potevo credere.
Il mio ultimo giorno di riprese con Heath.
Come diavolo era possibile che un'intera estate fosse passata così velocemente, proprio com'era successo per Jack e Ennis? Era davvero arrivato il momento di salutare i prati, i boschi, i fiumi e i monti del Canada, tra cui avevo trascorso dei mesi a dir poco fantastici? E il giorno dopo avrei davvero dovuto separarmi dal mio migliore amico per un tempo indeterminato?
Cazzo, ancora non riuscivo a rendermene conto.
Fino a quel giorno avevo cercato di non pensarci per evitare di esser preso da un moto di malinconia assurda e c'ero riuscito, più o meno, ma, ora che quel giorno era definitivamente arrivato, tutto ciò che avrei voluto fare era riavvolgere il nastro del tempo e ricominciare le riprese da capo, per quanto dure e complicate esse fossero state; non avrei saputo precisare cosa mi avesse così profondamente segnato nel girare quel film, se i panorami mozzafiato che davano la sensazione di essere sospesi in un mondo parallelo, la struggente e coinvolgente storia di Jack e Ennis o le fantastiche persone che avevo avuto l'onore di conoscere, ma il solo pensiero che fosse già tutto finito mi causava ogni volta una terribile fitta allo stomaco.
Ciò che sapevo assolutamente per certo era che avrei conservato il ricordo di quell'estate come uno dei più belli della mia vita e che mi sarei tenuto in contatto con Heath, questo era poco ma sicuro.
Con lui mi ero trovato tremendamente bene sin dal primo giorno in cui ci eravamo ri-presentati (avevamo già scambiato qualche chiacchiera ad un provino per ''Moulin Rouge'' anni prima) e, approfondendo la nostra conoscenza, si era creata una bellissima sintonia, fino a trasformarsi in una forte amicizia; avevamo parlato un sacco tra un ciak e l'altro e ogni minuto libero lo avevamo trascorso insieme, ridendo, scherzando e confrontando le nostre opinioni (completamente divergenti la maggior parte delle volte, ma proprio il fatto che fosse esattamente il mio opposto mi aveva spinto a volerlo conosere sempre più a fondo), e solo con lui ero riuscito ad essere me stesso sin dalla prima frase scambiata, perciò era lecito che mi sentissi molto giù all'idea di non rivederlo almeno fino a quando non saremmo dovuti andare in tour promozionale insieme ad Ang e tutto il cast, anche perché io dovevo ancora terminare Proof e fino ad allora sarei stato piuttosto impegnato. 
Magari però sarei riuscito a fare una capatina sul set, giusto per vedere come se la sarebbe cavata Heath con le scene dopo la morte di Jack, anche se non avevo ombra di dubbio sul fatto che sarebbe stato fantastico come sempre.
Era un attore eccezionale, lo ammiravo tantissimo e, oltre ad esser rimasto impressionato dal talento che aveva dimostrato di avere anche quando era solo un adolescente, mi piaceva da matti osservare i suoi movimenti, i suoi gesti e le sue espressioni, che rendevano il suo modo di recitare unico e inimitabile ed erano perfettamente in grado di trasmettere al pubblico ogni singola emozione del personaggio che interpretava: anche per quello ero impaziente di vedere il film ultimato, non vedevo l'ora di godermi dall'esterno la sua interpretazione. 
-Finalmente! Ti ho cercato dappertutto!-.
Sobbalzai violentemente quando sentii la voce divertita di Heath alle mie spalle e una sua pacca sulla nuca, che mi fece girare di scatto verso di lui. 
-Cristo, vuoi uccidermi, per caso?- lo rimproverai ma con tono scherzoso, ridendo poi sommessamente come fece lui. -Perché mi stavi cercando?-
-Ang mi ha detto di venire a chiamarti per l'ultima scena, ma in roulotte non ti ho trovato-.
Ecco, è arrivato il momento.
In effetti mi ero isolato un po' dal punto in cui avremmo dovuto girare, ma solo perché avevo bisogno di stare un po' da solo e ripensare a tutto quello che avevo passato quell'estate, anche se l'improvvisa comparsa di Heath non mi era dispiaciuta per niente (se non per il motivo per cui era venuto a chiamarmi).
-Ah, beh... stavo dando un'ultimo saluto al paesaggio, in caso non riuscissi a tornare per le tue scene- risposi, abbassando gli occhi sull'erba, senza riuscire a mascherare un po' di tristezza. -Ancora non riesco a credere che abbiamo terminato. O almeno, che io abbia terminato-.
Lui si fece più serio, avvicinandosi per passarmi un braccio attorno alle spalle e scrollandomi leggermente. -Lo sai che ci rivedremo presto, vero?-.
Tornai a guardarlo, rimanendo un attimo spiazzato per quanto fosse profondo il suo sguardo, e feci un mezzo sorriso, annuendo. -Sì, certo, ma...insomma, mi mancherà svegliarmi la mattina in una roulotte con il suono dell'acqua del fiume, venire sul set a cavallo, fare colazione tutti insieme tra gli alberi o...o sentire i versi di quelle stupide pecore-.
Ridemmo entrambi all'ultima frase, poi lui mi diede una veloce scompigliata ai capelli a cui cercai di sottrarmi senza riuscirci, mentre pensai che avrei voluto dirgli le cose come stavano realmente, ovvero che del fiume e degli alberi, in quel momento, non me ne fregava proprio un accidente e che il vero problema era che non avrei voluto separarmi da lui, ma per qualche motivo non ne ebbi il coraggio.
-Guarda il lato positivo: finalmente rivedrai Kirsten. E poi vedrai che una volta negli States non ci penserai più, avrai la mente completamente occupata dal lavoro...- disse. -...Anche se non è una cosa bella fino in fondo, ma tralasciamo i dettagli-.
Risi di nuovo, solo con lui lo facevo così tanto, così come solo lui riusciva sempre a trovare qualcosa da dire per tirarmi su di morale e per questo non lo avrei mai ringraziato abbastanza. 
Poi non resistetti oltre e, spinto da un improvviso bisogno d'affetto, lo abbracciai, sentendolo ricambiare subito e perfino aumentare la stretta.





-Non ce la faccio, Ennis, è inutile. Figlio di puttana che non sei altro. Avessi almeno la forza di lasciarti...-.
Heath si voltò lentamente verso di me, prossimo al pianto. -Perché non lo fai...? Perché non mi lasci in pace?! E' per te che mi sono ridotto così!-. Si portò una mano sugli occhi, tentando invano di fermare le lacrime. -Ho fallito in tutto, non...non valgo niente...!-.
E scoppiò definitivamente a piangere, cosa che mi spezzò il cuore e mi fece avvicinare a lui per abbracciarlo, ma appena lo toccai venni bruscamente respinto.
-Lasciami stare!!-.
Non mi arresi e provai di nuovo, avvolgendo le mie braccia attorno alle sue spalle e stavolta lo sentii aggrapparsi saldamente alla mia giacca, continuando a piangere e tremando leggermente mentre gli sussurravo di calmarsi.
-Calmati...calmati...Cazzo, Ennis!-
-Non ce la faccio più, Jack...non ce la faccio più!-.
Passò qualche altro secondo in cui restammo abbracciati, finché lo ''STOOOP!'' di Ang annunciò definitivamente la fine delle riprese per Jack Twist e, di conseguenza, mi fece salire un fastidioso groppo alla gola.
-Fantastica, assolutamente fantastica...complimenti, ragazzi, ottimo lavoro!- esclamò il regista entusiasta, dando una pacca sulla spalla a entrambi; noi lo ringraziammo, anche se io con un sorrisino piuttosto tirato, ma a lui andò bene lo stesso e, dopo averci fatto un occhiolino, tornò verso la troupe per dare qualche indicazione.
Mi tolsi il cappello da cowboy e mi voltai verso Heath, sospirando con rassegnazione e sollevando le spalle. -Beh, è finita...-
-Già...-
-Sei stato grande-
-Anche tu-.
Seguì un opprimente silenzio, dovuto probabilmente alla riluttanza di entrambi nell'accettare che le strade di Jack ed Ennis si sarebbero separate, così come le nostre, per il momento.
-Ma, hey, non buttiamoci giù ora!- disse lui dopo qualche altro istante, dandomi un leggero pugno sulla spalla. -Tu parti domani pomeriggio, no? Hai ancora un po' di tempo da passare con noi-.
Con te, soprattutto.
-Sì, è vero- risposi con un sorrisino un po' più sollevato, che poi, come succedeva sempre per motivi a me completamente ignoti, svanì subito non appena Michelle si avvicinò a noi; in teoria anche lei aveva finito con le sue scene ma, naturalmente, aveva preferito rimanere sul set per stare accanto al suo nuovo fidanzato (ovvero Heath), a cui stava appiccicata praticamente ventiquattro ore su ventiquattro e la cosa, davvero non sapevo perché, mi dava parecchio fastidio.
Non avevo nulla contro di lei, ma probabilmente mi innervosiva il fatto che quando lei e Heath erano ancora semplici amici non osava mai interrompere uno dei nostri momenti insieme, mentre negli ultimi periodi era capitato più volte che facesse la sua comparsa nel bel mezzo di una delle nostre chiacchierate (che per me erano sacre) o durante le nostre passeggiate tra i prati (sacre allo stesso modo), venendo a reclamare il suo amato senza il quale non poteva vivere per più di tre minuti consecutivi.
Insomma, non mi andava giù che il mio tempo con Heath si fosse drasticamente ridotto a causa sua, ma questa era una cosa che non avrei mai detto a nessuno dei due, ovviamente. 
Però dovevo cercare di essere ragionevole, anche perché anch'io avrei trascurato un po' il mio migliore amico per stare con Kirsten.
Forse.
-Ciao, ragazzi! Avete finito?-.
Annuimmo entrambi e Heath le si avvicinò per darle un bacio veloce, lasciandole poi una mano sulla spalla. -Sì, ma Jake parte domani, quindi dopo pensavamo di andare a bere qualcosa. Non ti dispiace, vero?-.
Ho sentito bene...?
Lessi chiaramente la leggera delusione sul viso di Michelle, mentre io provai un lieve senso di vittoria, anche perché non mi sarei mai aspettato che lui avesse già quel programma in mente e la cosa non poté che farmi estremamente piacere.
-No, certo- rispose la ragazza, ma il sorriso che aveva poco prima era già scemato, anche se stava cercando di sembrare indifferente. -Io andrò a fare un po' di compagnia a Linda-.
-Bene- disse lui, dandole un buffetto sul naso. -Ora noi andiamo a cambiarci, tu aspettami nella roulotte, mh?-.
Lei annuì e salutò me con un cenno del mento che ricambiai, poi, quando fu abbastanza lontana, guardai Heath con aria interrogativa ma divertita. -E quand'è esattamente che avremmo deciso di andare a bere qualcosa?-.
Fece una breve risata. -L'ho deciso io ora-
-Ma...sei sicuro? Voglio dire, non sei costretto a...-
-Jake- mi interruppe, ora più serio. -Probabilmente questa sarà l'ultima serata che passeremo insieme qui in Canada, voglio trascorrerla come si deve-.
Feci un sorrisino addolcito, convincendomi sempre di più che la nostra amicizia era una delle cose più belle che mi fossero mai capitate: all'inizio dell'estate ero già convinto sul fatto che mi sarei trovato stupendamente con un ragazzo solare (per quanto a volte potesse sembrare serio e introverso), divertente e maturo come Heath, ma non avrei mai immaginato che mi sarei affezionato così tanto a lui, a tal punto da non poter più fare a meno di averlo intorno.
Ricambiò il sorriso e ci voltammo per incamminarci verso i camerini, ma Ang ci fermò raggiungendoci di corsa. -Guys, aspettate un attimo, prima di andare!-.
Ci girammo verso di lui e vidi Heath alzare gli occhi al cielo per un secondo, probabilmente esausto per la lunga giornata di lavoro e per niente voglioso di sentire qualunque altra cosa riguardasse le riprese, mentre io, stranamente, avrei continuato a girare fino alle tre del mattino pur di ritardare il momento della partenza.
Ma così salterebbe la serata con Heath.
Mh, giusto.
Ang, muoviti a dire quel che devi dire.
-Spero che non mi odierete per questo, ma...-. Ecco, dobbiamo rifare qualcosa, che palle! -Nel rivisionare le sequenze precedenti, questa mattina ci siamo accorti di qualche piccola imperfezione nella scena del bacio nella tenda: le luci non sono state disposte correttamente e il tuo viso, Jake, appare in ombra per la maggior parte del tempo, inoltre c'è qualche disturbo dell'audio di cui non riusciamo a comprendere le cause. Mi dispiace dirvi che siamo costretti a rifarla, ma ci metteremo un attimo-.
Oh.
Ok, non mi aspettavo proprio quella scena.
Era stata una delle prime che avevamo girato e, dal momento che io e Heath non ci conoscevamo ancora bene, era stata alquanto imbarazzante e ci eravamo sentiti piuttosto a disagio: Heath forse aveva avuto minori difficoltà, perché Ennis doveva sembrare molto insicuro e impacciato e alla fine era esattamente come si sentiva nella realtà, mentre io avevo dovuto fare uno sforzo abnorme per apparire calmo e sereno e soprattutto riuscire a guardarlo dritto negli occhi, quando invece ero agitato all'inverosimile al pensiero che di lì a pochi istanti avrei dovuto baciarlo; poi d'accordo, mi ero reso conto che era stato semplicemente come baciare un altro essere umano, ma io e Heath non avevamo più avuto il coraggio di scambiarci qualche frase di senso compiuto senza venire sopraffatti dall'imbarazzo fino al mattino successivo, e non è che morissi dalla voglia di rivivere l'esperienza.
Era una cosa che non ero mai riuscito a spiegarmi, però: sapevamo perfettamente che era solo un film e che tutto ciò che avremmo dovuto fare sarebbe stato seguire il copione, in fondo entrambi l'avevamo considerata come una qualunque scena d'amore ed eravamo sempre stati molto professionali da quel punto di vista, eppure, quella volta, qualcosa ci aveva quasi fatto entrare nel panico. Va bene che non avevamo mai baciato un altro ragazzo prima d'allora, ma addirittura non riuscire a parlarci...
-Rifarla...?- domandammo all'unisono, scambiandoci poi un'occhiata incerta, e Ang annuì con il suo solito affabile sorriso a trentadue denti, costantemente stampato in faccia anche nelle situazioni in cui non c'era proprio niente da sorridere.
-Non è un problema per voi, vero?-.
Lo era? Forse no.
Forse, ora che avevamo approfondito e rafforzato il nostro rapporto, sarebbe stato diverso e non ci saremmo fatti così tanti problemi, anche perché si era sviluppata una certa complicità tra di noi ed ero sicuro che, se proprio dovevamo rifare la scena, non sarebbe certo stata una tragedia.
Infatti entrambi ci ritrovammo a scuotere la testa in segno di negazione.




Invece si sarebbe rivelato un problema bello grosso, anche se io non ne avevo ancora la più pallida idea, e quella sera si sarebbe avviata una serie di reazioni a catena che mi avrebbero segnato per sempre.
Ormai era completamente buio, il fuoco scoppiettava vivacemente nell'accampamento, Heath era seduto su uno dei tronchi vicino alle fiamme e io attendevo all'interno della tenda, a torso nudo (come prevedeva il copione) e stavo imprecando mentalmente affinché Ang e la troupe si dessero una mossa per cominciare a girare, perché non si stava esattamente come in una sauna e il fatto di essere senza maglia non giocava a mio favore.
L'unica cosa che mi rallegrava era che l'agitazione e il nervosismo non si stavano facendo sentire così tanto come la prima volta (ma non erano del tutto assenti) e mi convinsi definitivamente che ciò era dovuto alla chimica creatasi tra me e Heath, ma dovevo aspettare il momento vero e proprio per cantare vittoria: magari, una volta di fronte a lui, avrebbe cominciato a prendermi l'ansia.
Anche se continuavo a ripetermi che non ce n'era motivo.
-Bene, pronti per iniziare!- ci avvisò finalmente Ang, facendo mettere le telecamere in posizione e sedendosi poi sulla sua sedia pieghevole; non appena sentii l' ''azione!'', mi sistemai sul sacco a pelo, mentre Heath gettò un ceppo nel fuoco per alimentarlo.
Aspettai.
Dopo qualche istante, in cui Ennis doveva esitare e farsi coraggio per raggiungere Jack nella tenda, sentii i suoi passi indecisi venire verso di me.
Seguì il copione per filo e per segno: si tolse il cappello e se lo portò sul ventre come una sorta di scudo protettivo, da persona insicura quale era il suo personaggio, si chinò per entrare nella tenda e cercò di mantenere lo sguardo sul mio senza riuscirci; io gli posai una mano sul braccio, gli tolsi il cappello di mano e gli accarezzai una guancia.
Ok, è il momento, mantieni la calma.
Ma il mio cuore aveva già cominciato ad accelerare e aumentò ulteriormente di velocità quando eliminai la distanza tra le nostre labbra: solo in quel momento mi accorsi davvero di quanto fossero calde e morbide e che, in realtà, non avrei voluto che si staccassero dalle mie così presto come invece dovettero fare. 
-Scusa...- sussurò piano quando ci separammo.
-Niente, niente. Tranquillo- risposi allo stesso modo, tirandolo poi giù con me affinché si sdraiasse appoggiandosi al mio petto; contro ogni mia aspettativa e contro la mia volontà, la testa iniziò ad andarmi in tilt quando prese ad accarezzarmi il petto, il viso e di nuovo il petto, per poi tirarmi leggermente verso di sé per farmi capire di andargli sopra e, Dio, giuro che non sapevo cosa diamine mi stesse succedendo, ma non avevo mai avuto lo stomaco così in palla come in quel momento.
Lo baciai con un po' più di foga, tenendolo fermo contro di me, e mi staccai poco prima di sentire lo ''STOP!'' del regista.
Ma non scesi subito da lui, così come lui non si spostò: ci guardammo intensamente per qualche secondo e non avrei saputo dire cosa passò esattamente in quello sguardo, ma una marea di sensazioni mi attraversarono tutto il corpo insieme ad un brivido, che sapevo per certo non essere dovuto al freddo.
-Va...va tutto bene?-.
Mi risvegliai dalla spece di ipnosi in cui i suoi occhi mi avevano intrappolato, mi diedi dell'idiota e gli scivolai velocemente di fianco, le guance che andavano a fuoco. -S-sì, scusa-.
Ci risiamo, di nuovo quell'imbarazzo opprimente! Ma cosa cazzo aveva quella scena di così devastante da lasciarci scombussolati dopo dei baci finti?! 
Inoltre mi stavo rendendo sempre più conto che non volevo partire il giorno seguente, non volevo lasciarlo e non volevo dover tornare a casa, dalla mia ragazza, dalla mia vita.
Cristo, non era normale, e lo era ancora meno il fatto che tutto ciò a cui riuscivo a pensare era di volerlo stringere di nuovo.




Annullammo la serata che avremmo dovuto trascorrere insieme, con la scusa che eravamo stanchi e che comunque avremmo avuto tutta la mattina seguente per recuperare; fortunatamente lo facemmo davvero e passammo tutto il tempo insieme fino all'ora della mia partenza, che arrivò più velocemente di quanto mi fossi aspettato.
Io e Heath ci salutammo con un abbraccio e una pacca sulla spalla, ''Ci vediamo presto'', ''Vengo a trovarvi, se riesco'', ''Sì, mi farebbe piacere''. Ma entrambi sentivamo che qualcosa di non ben definito si era smosso dentro di noi, qualcosa che avremmo capito molto più avanti, ma di cui per ora non conoscevamo le cause né avevamo idea della sua travolgente potenza, che ci avrebbe portati sulla strada del non ritorno.
Quel pomeriggio presi l'aereo per Los Angeles, trascinando con me, oltre ai miei bagagli, una miriade di pensieri, dubbi e domande a cui non sapevo dare una risposta; non sapevo ancora che, a partire da quel giorno, la mia vita non sarebbe più stata la stessa.













Salve people :D 
Come prologo non è il massimo, lo so, e credo di aver scritto da cani. Spero che ci abbiate capito qualcosa :c 
Anyway, l'obiettivo principale è quello di far scoprire piano piano a Jake e Heath di provare qualcosa l'uno per l'altro, qualcosa che però verrà ostacolato dalla vita che entrambi si erano già creati prima di questa scioccante scoperta. Non so cosa ne verrà fuori, potrei anche decidere di cancellarla dopo due capitoli, ma...vedremo :c 
Intanto sto lavorando anche su una AU di cui però non dico ancora niente :P 
Bacioni e siate clementi *si nasconde*

P.S. Ho cambiato nick ma sono sempre Melissa :3
   
 
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