Come ogni mattina mi svegliai con
una terribile nausea. Da sotto, in salotto, si sentiva salire il profumo di
caffè e latte, sentii il mio stomaco subito rivoltarsi, come se avesse ingoiato
qualcosa di terribile.
Ultimamente non godevo di buona
salute. Non avevo voglia di mangiare, perché la maggior parte del cibo mi
nauseava. Inoltre avevo capogiri, abbassamenti di pressione e sebbene non
volessi ammetterlo, anche il mio cuore non era messo benissimo..
Ogni volta che mi alzavo dal letto,
dovevo evitare bruschi movimenti se non volevo cadere a terra, avevo dolori lancinanti come quando doveva
arrivare il ciclo, con ipersensibilità al seno. Ero preoccupata, perché non ero
mai stata cagionevole di salute, eppure sentivo che questa volta qualcosa non
funzionava. Prima o poi avrei dovuto fare degli esami..
Mi alzai a fatica quella mattina,
ero spesso stanca e sfinita, mi alzai poco per volta e mi sedetti per far si
che la mia testa si abituasse alla posizione eretta. Di nuovo la nausea era
diventata potente e quando mi avvicinai allo specchio notai che ero pallida..
Mi sedetti e cominciai a sistemarmi
i capelli che accomodai al lato destro della spalla, poi vi passai le mani per
sciogliere i nodi.
Erano passati ormai tre mesi da
quando me ne ero tornata in Giappone e la mia vita senza di lui era più
difficile di quanto pensassi, non che non lo sapessi, ma ora non avevo nemmeno
più quel barlume di speranza che sorregge il nostro modo di essere!
Avevo viaggiato con Edward di
ritorno da New York, era stato un compagno di viaggio piacevole, anche se la
metà del tempo aveva russato in continuazione. Ma nonostante questo, gliene fui
anche grata in un certo senso!! Volevo arrivare a Tokyo e avere le idee chiare
sulla mia vita, avere la certezza e soprattutto convincermi, che non c’era
davvero altro che potessi fare per riavere Yuri. Avevo davvero lavorato su me
stessa per capire se ci fosse stato qualcosa di sbagliato, se avessi fatto
qualcosa di scorretto per tutto questo tempo
senza accorgermene, ma non mi veniva in mente nulla.. Arrivai alla conclusione che avevo il cuore
in pace..!! avevo dimostrato tutto quello che c’era da dimostrare e non gli
dovevo più nulla.. Ora dovevo solo imparare a vivere senza di lui e il lavoro,
l’università mi avrebbero di sicuro aiutata in questo..
Una volta scesa dall’aereo, mi
sentii a casa, ma un senso di oppressione mi cresceva dentro.. Volevo davvero
ricominciare, altrimenti avrei continuato a deprimermi sempre di più.. Io
invece volevo vivere, impegnare me stessa in qualcosa che mi avrebbe permesso
di essere felice…!! Mi avvolsi dentro al mio poncio viola, stringendo le
braccia intorno al mio torace.. E respirai a fondo l’aria del mio Giappone,
pensando che finalmente ero a casa!!
-Stai bene Miki!?!- mi chiese
Edward preoccupato vedendomi assente…
-Si…sto bene..- risposi sorridendo
alle stelle.. –Ora sto bene..-
Le stelle sarebbero sempre rimaste
per fare luce al mio cammino, era una magra consolazione ma questo mi dava
nuovo coraggio.. Forse stavano cercando di indicarmi la strada per regalarmi un
pò di tranquillità..
-Edward…- dissi con aria sognante..
–Io ho bisogno di lavorare.. E molto..-
-In che senso…- disse lui
voltandosi verso di me..
-Voglio avere la mente occupata…
Sono disposta anche ad avere impegni ogni giorno, purché la mia mente sia
sempre attiva…-
-E l’università!?!- chiese lui
spiazzato..
-Farò anche quella… L’impegno e la
fatica non mi spaventano.. Posso evitare di frequentare, i corsi li ho solo al
mattino, tutti i giorni.. Però io ho bisogno di mantenermi agli studi..!!-
-Sei sicura!?- mi chiese un pò
preoccupato..
-Questa facoltà mi piace molto! E
non faccio nemmeno troppo fatica a studiare…- dissi riflettendo.. –Sono sicura
di quello che ti dico…-
-Per me va bene…- disse lui… -E poi
mia cara per noi tu sei una piccola miniera d’oro!!- sorrise raggiante ed
entusiasta..
Sorrisi anche io e dopo qualche
istante Edward prese una direzione diversa, la sua ragazza lo stava aspettando
nel parcheggio dell’aeroporto. Lo guardai mentre sereno la raggiungeva,
trasportato dal sentimento e istintivamente ripensai a quell’ultimo istante con
Yuri, così freddo, quasi assente…
Voltai lo sguardo verso l’entrata
dell’edificio e pensai che prima o poi avrei riprovato un sentimento d’amore
per qualcun altro e magari a quel punto, quel nuovo lui, sarebbe diventato
anche più importante di Yu. Ripresi a camminare, finché non mi trovai al caldo
nell’edificio e mi avvicinai al nastro trasportatore in cui avrei preso la mia
valigia, mi guardai attorno e mi resi conto che non c’era molta gente, credo
fossero solo le stesse persone che erano nel mio stesso velivolo e che si erano
già ricongiunte ai loro cari che affettuosamente l’avevano abbracciati.
Finalmente dopo qualche minuto
arrivò la mia borsa, la presi dal nastro e la posai a terra, misi a tracolla la
piccola borsa in cui avevo le cose necessarie, come portafoglio, cellulare, una
piccola busta con il necessario per il make up e poche altre cose. Poi mi
voltai lentamente per raggiungere le porte che mi conducevano al parcheggio dei
taxi.
Alzai lo sguardo e rimasi sorpresa
nel vedere Meiko, Alessandro e Ghinta sorridermi felici. Trascinai la mia
valigia fino a loro e guardai gli occhi del mio migliore amico, che sinceri e
dolci mi scrutavano sapendo che qualcosa nascondevo.
Lasciai andare la maniglia della
borsa e mi aggrappai al suo collo, mentre lui ricambiava il mio abbraccio, sentivo
che il mio corpo si stava riscaldando… Per quanto io non parlassi molto di
Ghinta, sentivo che aveva la capacità di riscaldarmi l’anima, io lo amavo come
un fratello, profondamente e sapevo che averlo vicino era sempre stato il mio
punto di forza. Mi era mancato in quei giorni, mi mancava il suo abbraccio
vigoroso e deciso, ma che era capace di comunicarmi tutte le belle cose della
nostra amicizia.
-Non mi dirai che ti sono mancata!-
sorrisi io prendendolo in giro..
-Non immagini nemmeno quanto…!!-
disse lui stringendomi ancora di più..
-Ti voglio bene Ghinta..- dissi
sinceramente, totalmente consapevole di quella semplice verità..
Lui mi cullò ancora un pò nel suo
dolce abbraccio e speravo con tutta me stessa, che mi accompagnasse a casa, avevo
bisogno di sentirlo vicino, in quel modo che solo lui aveva..!! Non parlavamo
esplicitamente di quello che ci assillava, ma lui lo percepiva, lo sentiva più
di chiunque altro.. Ghinta era sempre stato contraddittorio, difficile da
distinguere nei suoi contrasti, ma era profondo e sapevo quanto ci tenesse a
me. Da quando le nostre posizioni si erano chiarite, io e lui eravamo diventati
ancora più uniti, quando eravamo insieme diventavamo quasi una cosa sola, tanta
era la conoscenza reciproca! Insieme a Meiko, Ghinta era un’altra persona
irrinunciabile della mia vita…faceva troppo parte di me.
Subito dopo abbracciai Meiko e
Alessandro. Sapevo che presto avrei dovuto spiegare ad Ale che non potevamo
continuare a far finta che le cose potessero cambiare, potevo capire cosa
significasse vivere un’illusione e gli volevo bene, non volevo arrivare al
punto di dargli un così grande dolore.
–Allora!?- mi chiese Ale
impaziente.. –Una bella esperienza..-
-Assolutamente si..- risposi
entusiasta… -Devo dire che è stato bello, molto meglio di quanto pensassi..-
-Eri meravigliosa Miki!!- mi disse
Meiko mentre mi prendeva la mano.. –Sembrava che tu sfilassi da una vita e quei
vestiti sembravano fatti a posta a pennello per te!!!-
-In realtà Sebastian Shining li ha
disegnati proprio pensando a me..- risposi imbarazzata…
-Non è che ti ha fatto il filo!?!?-
disse Ghinta guardandomi di soppiatto..
-Beh in effetti…avevo fatto colpo
su di lui..- dissi ripensando a tutti i casini che mi aveva combinato…
-Sarai stanca Miki..- disse Ale..
–Dai ti riaccompagniamo a casa…
-Non ti preoccupare Ale..- rispose
Ghinta.. –Io sono di strada, passo proprio davanti a casa di Miki, mentre voi
siete sulla stessa strada ma dalla parte opposta. Ci penso io alla nostra
modella!!!-
Ale forse non era così d’accordo,
ma promisi loro che il giorno dopo sarebbe stato dedicato interamente ai miei
amici, con il racconto delle mie giornate a New York e con dovizia di dettagli.
Camminammo per qualche istante in
silenzio Ghinta ed io. Poi mi avvicinai con la testa al suo braccio e quel
contatto fraterno, così profondo e casuale mi fece sentire subito meglio..
-Sbaglio o volevi rimanere un pò
sola con me…- era esattamente quello che immaginavo, sapevo avrebbe capito…
-Come al solito mi capisci con un
solo sguardo…- dissi io, mentre lui mi metteva il braccio intorno alla vita..
-Sono successe tante cose..- mi
disse tranquillo.. –Ho seguito la festa in tuo onore…-
-Lui non mi vuole più Ghinta…-
dissi calma.. –Non prova più quei sentimenti e io mi sono solo illusa. Quello è
stato un momento!!-
-Non avrebbe dovuto farlo
allora!!!-
-Lo so..- risposi solamente.. –Un
giorno, quando sarò più tranquilla e il peggio sarà passato ti racconterò ogni
cosa…-
Non sapevo se quel momento sarebbe
mai arrivato, ma sentivo che se non avessi parlato con qualcuno di quello che
era successo a New York sarei impazzita. Nonostante tutto non mi ero confidata,
non me la sentivo di gettare delle ombre su Yuri, quelli erano anche suoi amici
e sapevo che almeno una parte di loro se la sarebbero presa troppo con lui.
Specialmente Ghinta, che con il suo profondo affetto mi avrebbe voluta proteggere
da ogni cosa.
Da quel giorno erano passati ormai
tre mesi e io mi sentivo diversa, di una diversità che però non mi dispiaceva.
Sentivo in me che qualcosa era cambiato, non sapevo bene spiegare cosa…
Ripresi contatto con la realtà e
tornai a guardare il mio volto allo specchio. Mi sistemai per bene e indossando
il solo pigiama decisi che era ora di scendere. Erano le sette e mezza, quindi
a quell’ora tranne me e Michael in casa
non c’era nessuno, come tutte le mattine avrei dovuto preparare la colazione
per entrambi.
Quando mi alzai dallo sgabello però
notai qualcosa di strano. La mia pancia, era…gonfia..
A parte i dolori mestruali e a
qualche piccola perdita ogni tanto, non avevo notato nient’altro di strano ma
pensai che era venuta l’ora di fare una scappatina dal mio medico di famiglia,
era tanto che non facevo gli esami e sicuramente un controllo non mi avrebbe
fatto male.
Ultimamente avevo abusato troppo
della mia forza e della mia energia. Studiavo e lavoravo ininterrottamente con
ritmi allucinanti, era ovvio che prima o poi il mio corpo ne avrebbe risentito.
Quindi pensai di saltare le prime ore di lezione per dedicarmi alla mia salute,
era di sicuro la cosa più importante.
Quando scesi, stranamente, trovai
Michael che aveva già preparato la colazione e appena mi sedetti come un automa
sullo sgabello in cucina, lui venne affianco a me e mi stampò un bacio sulla
fronte..
-Giorno signorina…- disse
sorridendo.. –Hai proprio una brutta cera oggi..-
-Grazie Mike..- dissi facendo finta
di prendermela.. –sempre carino..!! Comunque hai ragione, non mi sento troppo
bene..-
-Miki mi sembra che ti stia
succedendo un pò troppo spesso..- disse lui preoccupato.. –Stai facendo troppe
cose!! Trascuri la tua salute e ti affatichi troppo.. Devi mangiare, riposare e
dormire, oltre che studiare e lavorare…-
-Hai ragione!! Me ne sono un pò
approfittata, però avevo bisogno di cambiare la mia vita…- risposi per spiegare
la mia posizione…
-Ieri sera ha chiamato Yuri…- disse
guardandomi con una chiara aria di rimprovero.. –Ogni volta ti cerca al
telefono, chiede come stai…cosa fai.. Penso che abbia voglia di sentirti..-
-Si da il caso che io però non ho
voglia di sentire lui…- dissi alzandomi per prendere la marmellata di castagne…
-Si può sapere cosa è successo a
New York!?- chiese lui sbigottito.. –Cosa ti ha fatto per farti cambiare così
repentinamente atteggiamento nei suoi confronti?-
-Lui si è preso gioco di me..-
dissi semplicemente… -O forse pensava fosse tornato tutto come prima e mi ha
illuso…- conclusi, desiderosa di finire quella conversazione…
-Alludi al bacio!?-
-Già…- risposi, ma sapevo che ero
arrabbiata per ben altro, se avessi detto a Michael la verità, Yuri non ne
sarebbe uscito vivo…
-I giornali picchiavano tutti su
questa cosa..- rispose lui… -Forse era prevedibile che tu avessi qualche
aspettativa…-
Cominciai a spalmare la marmellata
sulla fetta biscottata, poi la lasciai cadere nella tazza con latte tiepido, la
raccolsi con il cucchiaio, ma l’odore del
dolce imbevuto di liquido bianco mi provocò una conato di vomito che mi
fece rivoltare lo stomaco..
Mi portai la mano alla bocca e
cominciai a correre verso il bagno…
-Miki!?! Ma cosa…-
Michael preoccupato mi seguiva e
non appena arrivai al bagno mi appoggiai al water, mentre lui mi teneva la
testa.
Non rigettai molto, come mi era già
successo molte altre volte, però mi rimaneva quel fastidiosissimo senso di
nausea che mi impediva di avvicinarmi a qualsiasi tipo di cibo.
-Forse è meglio che ti accompagni
io dal medico… Cominci a farmi preoccupare!!!- disse lui allarmato…
-No…- dissi asciugandomi la fronte
imperlata di sudore.. –Non ce n’è bisogno, sto molto meglio adesso!!-
-Sei sicura!? Continui a non avere
una bella cera…- disse lui contrariato…
-Va…ora sto meglio…- dissi per
tranquillizzarlo.. –Se vai avanti di questo passo arriverai tardi al lavoro…-
-Ok…ma tu appena esci dal medico
fammi sapere!!!- disse protettivo..
-Promesso… Ciao Mike…- dissi
sorridendo alla sua figura che si allontanava..
Mi sciacquai per bene il viso e mi
lavai i denti. La fame mi era passata del tutto, ma il problema era che
ultimamente facevo fatica a mangiare anche a pranzo e a cena.. Il cibo mi dava
fastidio e cominciavo a preoccuparmi.
Mi preparai velocemente e imboccai
la strada che mi avrebbe portato dal nostro medico di famiglia, che altri non
era che la migliore amica di mia madre e Katia.. Era una donna di
quarantacinque anni, molto attenta e comprensiva.. Non mi erano mai piaciuti i
medici, fondamentalmente ne avevo sempre avuta la fobia, quindi tendevo ai
rimedi fai da me. Ora però volevo essere tranquilla, quindi entrai con
decisione nella sala d’attesa e mi sedetti in un posto qualunque visto che la
saletta era vuota. Sentivo la voce stridula di Emy, che parlava sicuramente con
un suo paziente ed era inconfondibile, perché in certi momenti aveva degli
acuti capaci di spaccarti i timpani. Ma la trovavo una donna assai piacevole
nonostante il lavoro che faceva, mi sentivo a mio agio quando ero con lei e
anche parlare di qualsiasi problema diventava meno imbarazzante.
Ero un pò in ansia in realtà,
quindi cercai di distendermi i nervi sfogliando qualche rivista. Il gossip era
diventato improponibile per me, ora si chiedevano che fine avesse fatto quel
ragazzo che mi aveva baciata davanti a tutti e a distanza di tre mesi ormai, il
pettegolezzo non si era ancora smorzato del tutto. Fortunatamente nessuno dei
due, era stato tartassato con inutili domande, Yu era tornato alla sua vita ed
era uscito dalla mia.
Sentii Emy salutare affettuosamente
il suo paziente e poi la vidi aprire la porta, lasciando fuoriuscire un uomo
sulla cinquantina d’anni. Quando mi vide, il suo sorriso si allargò, i suoi
occhi divennero dolci e mi abbracciò comprensiva.
-Oddio Miki…quanto tempo che non ti
vedo!!! Rumi e Katia come stanno!?- mi chiese lei entusiasta…
-Ciao Emy.. Stanno bene, sempre un
pò di corsa…- dissi io sorridendo..
-Conoscendole lo immagino! Purtroppo
con gli impegni reciproci e la famiglia, non siamo più riuscite ad organizzare
una cena di sole donne..- disse lei allargando le braccia..
-Si…ho visto che ultimamente non
siete più riuscite a vedervi!! Beh dai, non mancherà l’occasione..- risposi..
-Ma dimmi, non credo tu sia venuta
qui solo per farmi una visita di cortesia..- disse lei riacquistando la sua
solita professionalità..
-No, in effetti avevo bisogno di
una tua consulenza Emy..- risposi… -Ultimamente non mi sento molto in forma…-
-Cosa ti senti precisamente!?-
chiese lei socchiudendo leggermente l’occhio destro…
-Innanzitutto, mi sono accorta di
un gonfiore alla pancia! Non ce l’ho mai avuto e inoltre l’intestino funziona
regolarmente…- dissi sicura..
- Continua ti ascolto…-
-Faccio fatica a mangiare, quando
sento un profumo troppo intenso, come potrebbe essere quello del latte o del caffè
mi assale una gran nausea! E magari rigetto qualcosa, ma pochissimo…-
-Allora, gonfiore alla pancia e
nausea…- disse lei portandosi una mano a sorreggersi il mento.. –Hai qualche
altro sintomo…!?-
-Si! Sono stanchissima, dormirei
sempre. Senza parlare dei capogiri…prima di alzarmi devo farlo con lentezza e
tranquillità…- risposi spiegando queste strane sensazioni..
-Allora dimmi: come sei messa col
ciclo!?- disse lei con aria interrogativa…
-Beh…- già, il ciclo… Avevo avuto delle
perdite, ma niente di tanto importante, in effetti ero in ritardo… -In effetti
sono in ritardo…-
-Beh anche questo può essere
normale, a volte è normale che il ciclo posso saltare un mese…- disse lei per
tranquillizzarmi…
Feci un rapido calcolo e mi resi
conto che avevo saltato il mese di ottobre. Non mi erano arrivate.. Mentre come
già prima avevo detto, avevo avuto delle perdite nei mesi precedenti… Ero stata
talmente concentrata a dimenticare il mio passato, che avevo finito per
trascurare il presente. Probabilmente avevo un’aria un pò confusa in quel
momento, perché la mia mente non riusciva a comporre pensieri coerenti…
Quindi!? Quale era il mio problema!?
-Di quanto sei in ritardo!?- mi
chiese lei sorridendo…
-Io..- ero confusa, dentro di me mi
sentivo agitata, quasi incapace di stare ferma..
E quella strana sensazione, che mi
portavo dietro ormai da qualche tempo, era diventata molto più evidente. Ma
c’era qualcosa che la mia mente si rifiutava di prendere in considerazione, ripresi
il controllo di me, parlai piano, per evitare che la mia voce tremasse…
-Siamo a novembre..- dissi sicura..
–Ho saltato ottobre.. Ma ho avuto…-
-Delle perdite!?- chiese lei
decisa.. –Che sembravano un ciclo ridotto… Vero!?-
-Si…- dissi ancor più sconnessa..
–Ma non riesco a capire…-
Lei si alzò tranquilla, andò nella
vetrinetta lì accanto, dove teneva tutti i medicinali che gli lasciavano i
rappresentanti ed estrasse una scatolina rettangolare che mi porse mentre si
sedeva di fronte a me…
-Io ho capito cosa ti sta
succedendo… E credo che sia necessario che tu vada a casa e faccia questo..
Domani porterò qui l’attrezzatura e ti farò conoscere…tuo figlio…- mi disse
teneramente…
-Ma…non è possibile…- dissi con le
lacrime agli occhi…
-Miki…- disse Emy prendendomi la mano..
–I sintomi sono tutti quelli!! È così che una donna si sente quando è incinta…
Dimmi la verità…non senti qualcosa di particolare dentro di te!?-
-Io…sono così confusa…- dissi
trattenendo le lacrime…
-La paura è normale..- mi spiegò
lei.. –Ascolta, quando hai avuto l’ultimo rapporto!?-
Ci pensai su ed effettivamente
l’ultimo rapporto lo avevo avuto esattamente ad agosto.. Quando ero andata a
New York…
-Tre mesi fa… Era metà agosto…-
risposi consapevole…
-Ascolta…domani faremo
l’ecografia.. E avremo la conferma di tutto…- disse lei.. –Anche se ne sono
convinta…-
-Il test lo devo fare lo stesso!?-
chiesi per certezza..
-Beh…non vuoi sapere cosa si prova
a scoprire di essere incinta da sole!? Se fossi in te proverei…-
-Di tutte le cose che potevi dirmi,
era l’unica a cui non pensavo..- risposi sinceramente..
-Dimmi la verità… Non lo vuoi!?- mi
chiese lei a bruciapelo…
-No..- risposi allarmata.. –Ma cosa
dici!? Io sono solo sorpresa…sono solo un pò spaventata..-
-Ma non sarai sola Miki…- mi disse
lei tranquillizzandomi… -Non pensi a quanto sarà felice il tuo ragazzo quando
gli darai la bella notizia!?-
-Già…- dissi io sorridendo.. –Lo
sarà di sicuro…- risposi senza entusiasmo…
Mi alzai e mi voltai verso di lei…
Emy mi si avvicinò, prendendomi la mano e mi accompagnò alla porta…
-Allora ci vediamo domani… Vieni in
ospedale da me, ti faccio fare l’ecografia da una mia amica… Ti aspetto, per le
dieci.. Va bene!?-
-Ok Emy… Grazie!!- feci per
andarmene, quando mi venne in mente una cosa.. –Senti…se per caso sentissi mia
madre, o in generale la mia famiglia potresti evitare di parlare di questa
cosa!? Prima vorrei esserne sicura…-
-Non ti preoccupare… Se mi
dovessero chiedere tue notizie al riguardo gli dirò che volevi solo fare un
controllo…- mi sorrise materna…
-Ancora grazie…- risposi..
Me ne andai, mentre la mia mente era
ancora più sconvolta di prima. Tutti i miei tentativi di dimenticare il
passato, era tornati a galla, aspettavo un figlio, il figlio di Yuri…
Ero terrorizzata, perché un bambino
non era un gioco, nella mia vita sarebbero cambiate tante cose, la pancia
inoltre cominciava ad essere evidente e se i calcoli erano giusti, io ero
entrata nel terzo mese. Non avrei potuto nasconderla ancora per molto e il
panico per quello che mi aspettava mi aveva completamente assalito.
Pensavo a come avrei fatto a
crescerlo o crescerla da sola, di come avrei gestito tutte le altre cose della
mia vita. Sicuramente avrei anche dovuto lasciare il mio lavoro e senza denaro,
come potevo continuare l’università…!?
Se davvero ero incinta però, non
avrei mai rinunciato al mio bambino, per niente al mondo avrei permesso che mi
fosse portato via. Avevo paura, non sapevo minimamente come comportarmi, ma
questo figlio era l’unica cosa che mi rimaneva di Yuri e io avrei fatto
qualsiasi cosa per farlo venire al mondo. Istintivamente mi toccai la pancia,
accarezzando quel profilo tirato e ormai abbastanza evidente, non era molto
pronunciata, però la mia linea era diventata più dolce e arrotondata. Inoltre
io ero sempre stata slanciata, quindi quel mutamento lo si notava di più. Ero
felice, spaventata, terrorizzata, risoluta… Mai provato così tanti stati
d’animo, tutti così contrastanti tra di loro, ma sapevo che per come ero fatta,
quel piccolino o piccolina, mi avrebbe portato tanta felicità.
Forse, questo, era il segno che ma
mia vita doveva cambiare, soprattutto per questo bimbo in arrivo… Era l’input
che aspettavo, quello che mi avrebbe permesso di dimenticare per sempre il
passato, concentrandomi sulla nuova vita che mi stava crescendo dentro.
Guardai il sole…e oggi forse era
davvero una giornata luminosa. Arrivai a casa di Meiko e pensai a cosa avrei
dovuto fare, avevo bisogno di appoggio e
Meiko era sempre stata la mia migliore amica, non me la sentivo di fare il test
a casa sola, inoltre sarebbero potuti arrivare in qualsiasi momento i miei
genitori e non me la sentivo di dare spiegazioni. Quando suonai alla porta,
sentivo il mio cuore scoppiare, non sapevo affatto come affrontare il discorso
e soprattutto come comunicare il fatto che presto avrei dovuto pensare anche a
qualcun altro oltre che a me stessa..
Ma una ulteriore difficoltà la ebbi
quando vidi comparire sulla porta, insieme a Meiko, anche Alessandro…
-Miki…ciao!!!- disse Meiko felice…
-Giorno…- risposi sorridente..
–Ciao Ale…non pensavo di trovarti qui…-
-Si stavo aspettando Steve…infatti
pensavamo fosse lui..- rispose Ale…
-Ma dimmi Miki…come mai qui a
quest’ora!?!- mi chiese la mia amica un pò sorpresa…
-Perdonami Meiko se ti piombo qui
in casa così all’improvviso… Ma…devo fare una cosa e non me la sento di farla a
casa..- dissi abbassando lo sguardo…
La mia amica mi prese il braccio e
vedendomi in difficoltà cercò di consolarmi..
-Miki…che succede!? Sei strana…-
-Hai qualche problema…sei nei
guai!?!- mi chiese Ale… -Sembri molto turbata…-
-Beh…non lo so nemmeno io.. Ma
lasciatemi qualche istante, dopo vi spiegherò tutto…- promisi ai miei due
amici..
-Venite…- disse Meiko.. –Andiamo in
camera mia, saremo più tranquilli lì…-
Ci trascinammo nella stanza di
Meiko, poi io andai in bagno senza dire loro niente e cominciai a fare il test.
Seguii alla lettera ogni indicazione, poi lo posai sul bordo della vasca e
aspettai il responso. Tremavo…quel momento doveva essere il più bello della mia
vita, con l’uomo che amavo affianco. Invece, ero sola, in un bagno che non era
nemmeno il mio, con fuori i miei amici e non il padre di mio figlio. Mi assalì
un dolore lancinante al cuore e una malinconia terribile, non volevo ricordare
nulla, volevo solo vivere quel momento speciale e accogliere la verità,
qualsiasi essa fosse.
Poi, finalmente, accanto alla linea
del test, ne comparve un’altra…
Ero incinta!! Lo ero davvero!!
Due lacrime mi scesero sulla
guancia, mentre alzavo gli occhi al cielo, portai entrambe le mani insegno di
preghiera davanti alla bocca e mi dondolai per qualche istante…
-O Dio…ti ringrazio…- dissi mentre
non riuscivo a trattenere la paura, la gioia, il terrore, la disperazione e lo
sgomento per la consapevolezza che questo bambino esisteva ed io ero sola..
Mi asciugai le lacrime, ripresi il
controllo di me e poi mi avvicinai alla porta.
Sentivo i passi frenetici intorno
alla stanza, di Meiko e Ale, come avrei dovuto dargli la notizia!? Non sapevo
come fare, avevo affrontato un sacco di volte discorsi importanti con loro, ma
quel momento…quel momento era davvero speciale per me. Ed Ale certamente non
poteva prenderla bene, lui mi amava ed io aspettavo un bambino dal mio ex
fidanzato..
Presi coraggio e aprii la porta con
decisione. Avevo in mano il test, ma lo tenevo in modo che non potessero
vederlo..
-Miki…ci spieghi!?!- disse Meiko
preoccupata…
-Certo…è giusto…- dissi
controllando le mie azioni..
Posai sul tavolo il test e lo
lasciai lì, mentre sostenevo uno sguardo interrogatore di Meiko e uno confuso
di Ale..
-Cosa significa!?- chiese Ale non
capendo cosa stesse succedendo…
-Ci sono delle cose che non vi ha
detto del viaggio a New York. Ho provato a dimenticare, ma sembra che ogni
volta qualcosa me lo impedisca. Non ho avuto il coraggio di confidarmi, perché
mi sono sentita umiliata, tradita, una vera sciocca, mi sono buttata nello
studio, nel lavoro per dire a me stessa che ce l’avrei fatta a superare ogni
cosa. Ma se adesso non mi confidavo con qualcuno, non avrei resistito un minuto
di più!! Anche perché non potrò nasconderlo per molto…-
-Parla chiaramente…- disse Ale..
–Così non potremo capire mai…-
-Quello è un test di gravidanza
Ale…- dissi io diretta.. –Ed è positivo, sono incinta…- dissi morsicandomi le
labbra e lasciando cadere una lacrima..
Meiko si era avvicinata a me
abbracciandomi, era felice, lo vedevo bene. Ma vidi passare nel volto di Ale
una rabbia incontenibile, sapevo che la sua ira sarebbe scoppiata inesorabile,
come un uragano, un tornado violento e terribile…
-Sei stata a letto con Yuri…- disse
avvicinandosi con incredulità..
Sostenni il suo sguardo, ma sentivo
il dolore di quelle parole bruciarmi dentro e la consapevolezza che qualunque
cosa mi avesse detto avrebbe solo rispecchiato la verità.
-Dimmelo…!!!- gridò spaventandomi…
Sussultai nel momento in cui lo
sentii gridare e due lacrime mi scesero sul volto, facendo uscire tutto lo
sgomento represso di quegli ultimi mesi.
-Ale sei impazzito!!!- lo sgridò
Meiko.. –Non pensi che sia già abbastanza scossa? Non essere sciocco, non ti ha
mai promesso nulla..-
-Lascia stare Meiko..- dissi
addolorata.. –Si, io e Yuri abbiamo passato una notte insieme…-
-Sei spregevole…- disse lui
arrabbiato.. –Senza dire che sei stupida Miki!! Ora lui dov’è!!?!? Qui con te!?
Fammi indovinare, è così impegnato che non vi sentite e vedete da mesi, strano
comportamento.. No!? Oppure sei stata il suo diversivo per una notte…-
-Smettila!!!- dissi urlando
inconsolabile..
Rimase colpito dalla mia reazione,
il mio tono disperato, angosciato lo avevano trafitto…
-Io l’ho fatto perché lo amavo! E
quella notte quando mi ha baciata, davanti a tutti, pensavo che mi volesse
ancora, ho passato la nottata con lui, ma al mattino non c’era più! Non c’era
più, è così che ho capito che ero stata il giochino di una notte!! Tu non hai
idea di come mi sono sentita io in questi tre mesi, non hai idea di quanto sia
lancinante sapere di aspettare un figlio suo e di non poter far niente perché
questo bambino cresca felice con entrambi i suoi genitori!! Tu non lo sai…-
gridai con tutto il fiato che avevo in gola…
Mi ero accasciata su me stessa, con
le ginocchia a terra e mi ero coperta il viso con entrambe le mani.
Mi vergognavo, mi vergognavo
terribilmente. E piangevo senza riuscire a fermarmi, con singhiozzi ripetuti e
ravvicinati tra di loro…
Sentii le sue braccia avvolgermi, Ale
era così, si arrabbiava, sbraitava, ma alla fine non riusciva ad essere
realmente rigido o crudele con qualcuno..
-Mi spiace…non avevo il diritto di
ferirti..- disse gentile.. –Tu eri stata chiara con me…sincera…-
Mi fece sedere sul letto di Meiko e
lui si mise vicino a me. La mia amica si era avvicinata protettiva e mi teneva
la mano stretta, mentre con l’altra guardava il test che risultava positivo..
-Vuol dire che diventerò zia…-
disse raggiante..
Non riuscii a trattenere un sorriso
e una piccola risata che mi uscii spontanea dalla bocca, mentre ancora qualche
lacrima mi scendeva sul volto…
-Si…sarai zia tra sei mesi..-
risposi con emozione…
-Come te ne sei accorta!?- disse
Ale..
-Beh in realtà stamattina sono
andata dal medico, però a tradirmi è stata la pancia…- dissi ridendo..
-Cioè!?- disse Meiko..
Portai le mani ai lembi del
maglioncino leggero che indossavo, era piuttosto comodo, largo, non aderiva
alla pancia, quindi per ora non era facile capire che fossi incinta. Ma quando
alzai la maglia, le mie rotondità divennero evidenti anche a loro…
Meiko si era portata entrambe le
mani alla bocca e rideva felice ed emozionata, Ale mi sorrise timidamente.
-Sei bellissima lo sai…- mi disse
tenero… -Lo sei ancora di più..-
Mi misi le mani sulla pancia e
camminai per qualche istante. Poi cominciai a raccontare…
-Quando sono arrivata a New York,
tra me e Yu le cose non andavano molto
bene, ero distrutta perché rivederlo mi aveva resa sofferente. Io ho cercato di
non illudermi, ma non potevo negare che comunque qualcosa continuava a legarmi
a lui. Mi ha baciata, ha fatto l’amore con me, ma il mattino dopo, era
sparito…-
Loro non mi chiesero nulla, io
continuavo a guardare fuori dalla finestra e quel sole che mi scaldava dentro
mi faceva sentire quasi una persona diversa.
-Si negava in ogni modo. Il giorno
seguente non mi ha calcolata e a quel punto compresi che non aveva senso per me
rimanere ancora lì, io…non avevo capito che era inutile cercare di riportare
l’amore in un cuore che lo aveva dimenticato. Eppure ho voluto rischiare…-
-Non avete più parlato allora da
quel giorno..- chiese Ale..
-No…gli ho chiesto di uscire
definitivamente dalla mia vita! In modo che potessi ricominciare, al fine di
poter arrivare un giorno e poter fare finalmente a meno di lui…-
-Perché si è comportato così…-
disse Meiko afflitta..
-Credo non mi volesse fare del male.
No…non è da lui!! Ma semplicemente, ogni volta che siamo vicini finiamo per
ferirci e rovinare tutto. Per un momento ho quasi pensato fosse geloso di me,
che ci tenesse ancora…ma…era solo una mia fantasia…-
-Se fosse una femmina…come la
chiamerai!?- chiese Meiko, cercando di riportare il discorso in argomenti meno
dolorosi per me…
-Laure Swami…- dissi sicura e
decisa…
-Swami…!? Che nome è..- disse Ale
critico…
-Swami è un nome indiano… E
significa…”colei che indica la strada”…- risposi felice… -Se fosse femmina la
chiamerei così. Questo è il mio nuovo punto di partenza, da oggi non c’è posto
per la vecchia Miki! La Miki insicura, delusa e depressa per il suo amore
finito. Presto sarò una madre e un figlio ha bisogno anche di sicurezza ,devo
fare tutto quello che è in mio potere per rendere questo bambino sereno…-
-Sembri così diversa…semplicemente
risoluta…- disse Ale…
-Una cosa però vorrei chiedervi…-
dissi decisa.. –nessuno dovrà mai sapere che questo bambino è di Yuri!-
-Come!?- disse Meiko… -Tutti sanno
che lui è sempre stato il tuo ragazzo, sarà palese no che penseranno a lui…-
-Io dirò che ho avuto una storiella
a New York, nulla di serio insomma e che non sono stata sufficientemente
prudente..-
-Miki è giusto che Yuri sappia che
sta per diventare padre!! Deve poter decidere che ruolo avere nella sua vita…-
-No..- dissi con decisione.. –Lui
non gli farà del male come ha fatto a me, non posso permetterglielo! Anche se
so che in questo modo gli priverò la possibilità di avere un padre..-
-Io sarei disposto ad aiutarti, a
crescerlo intendo…- mi disse Ale serio.. –Se avesse bisogno di una figura
maschile io vorrei poter essere un sostegno per te Miki..-
-Ale…- dissi guardandolo con
dispiacere.. –Vorrei poterti dire che ne sarei felice, ma non posso..-
-Perché!?- chiese lui confuso…
-Non posso permettermi di creare
confusioni proprio in questa circostanza. E poi non posso farlo a maggior
ragione con te…- cercai di essere sensibile, usando tatto…
-Non sono geloso di Yuri…- disse
con discrezione.. –Io sapevo fin dall’inizio a cosa andavo incontro, voglio
solo aiutarti e starti vicino.. Sappiamo tutti la verità, ma con i tuoi genitori
potrei esserti d’aiuto!! Non ti sto chiedendo d’amarmi o di stare con me…-
-Ale, tu non puoi pagare per
qualcosa che non hai fatto!! Lo sai cosa significherebbe stare con me e mio
figlio!? Vorrebbe dire vedere ogni santo giorno l’ombra di Yuri, vedere il mio
amore, sapere che da quell’amore unilaterale che io provavo è cresciuto dentro
di me un bambino che non è tuo! Sei davvero convinto che tutto questo non ti
farebbe stare male!?- dissi con troppa enfasi…
-Io non sono arrabbiato con te o
con il tuo bambino. Ma solo ed esclusivamente con lui!! Per tutto il male che
ti ha fatto, per tutto il dolore che ti ha fatto patire! Io sono disposto a
riparare il danno che lui ha fatto, anche se ovviamente penso che questo
bambino, più che un danno è una benedizione!- Era serio e in quel momento capii
che lui stava parlando per davvero, era davvero disposto a far da padre a mio
figlio e per l’ennesima volta compresi quanto Ale fosse speciale.
La verità era che mi terrorizzava
il pensiero di dover far crescere mio figlio senza una figura paterna, inoltre
oltre a fargli da madre avrei dovuto anche fargli da padre.. Ma io non volevo
coinvolgere nessuno, o meglio, non volevo che fosse Ale a portare questo
fardello..
Raccontare ai miei genitori che ero
incinta, era già di per se imbarazzante.. Dovergli dire che aspettavo un figlio
da Ale, ma che non stavo insieme a lui, lo rendeva veramente spiacevole..
Non sapevo cosa avrebbe pensato la
mia grande famiglia di tutta questa situazione, probabilmente li avrei già
delusi quindi a questo punto non avevo nulla da perdere.. Per me, ammettere di
aver fatto uno sbaglio una notte con uno sconosciuto, era molto più semplice
che raccontare un’enorme bugia coinvolgendo Ale.. Avevo già contato fin troppo
su di lui e se gli avessi permesso di prendere quel ruolo nei confronti di mio
figlio, a quel punto, non avrebbe più avuto la possibilità di potersi staccare
da me un giorno.. Avevo fatto uno sbaglio dietro l’altro con Ale, lo avevo
trascinato nella mia vita sentimentale incasinata e non gli avevo dato la
possibilità di dimenticarmi definitivamente.. Non potevo illuderlo… Non potevo
assicurargli che un giorno mi sarei innamorata di lui.. Forse sarebbe anche
successo, ma per ora la vedevo come una possibilità lontana, ma non così tanto
da escluderla.. Sapevo che quello non sarebbe bastato per mettermi la coscienza
a posto e non volevo nemmeno farlo, visto che ero pienamente cosciente delle
mie colpe.. Io con lui, avevo sbagliato più di chiunque altro, ero stata
egoista e avevo giustificato questo mio atteggiamento col fatto che entrambi
sapevamo quello che stavamo facendo.. Quante volte mi ero chiesta se stessi
facendo la cosa migliore!?
Talmente tante che ne avevo perso
il conto, ma nonostante tutto avevamo continuato questa nostra torbida amicizia
pur sapendo che prima o poi ci saremmo dovuti fermare per raccogliere i cocci e
la delusione..!! Purtroppo era un dato di fatto che non potevo continuare a
trascinare Ale nei miei problemi… Questo figlio un padre l’aveva…e sarebbe
stato lui o nessun’altro…
-No Ale non posso permetterlo..
Questo bambino ce l’ha un padre…o sarà lui o nessun’altro!- dissi decisa…
Potevo vedere i suoi occhi feriti e
mi sentii male.. Mi arrabbiai terribilmente con me stessa vedendo il volto
disperato di Ale.. Dentro di me qualcosa si era spezzato…ma io mi comportavo
così perché non sopportavo l’idea di ferire quell’uomo a cui ero terribilmente
affezionata.. Dentro di me, sapevo di provare qualcosa per lui… Un qualcosa che
per qualche momento mi aveva fatto dimenticare Yuri, un qualcosa che benché non
avesse la stessa intensità, era abbastanza potente da farmi sentire
profondamente addolorata ogni volta che lo ferivo..
Vidi la sua figura voltarmi la
schiena, scomparire dietro la porta e io cercai di muovere un passo verso di
lui per non farlo andare via.. Non volevo che se ne andasse.. Si potevano amare
due persone contemporaneamente!? Un amore diverso, l’uno più potente
dell’altro, ma pur sempre amore!? Mentre mi facevo questa domanda mi sentii
come morire..
Il mio sole, il mio pianista
preferito.. Per la prima volta mi resi conto che ero davvero una sciocca… Si
era vero, il mio completo e profondissimo amore, era nei confronti di Yuri..
Era tutta la mia vita, ogni cosa girava intorno a lui..
Ma…non potevo mentire a me stessa,
sebbene in modo diverso e con minore intensità, benché fino adesso non me ne
fossi mai resa conto, io mi ero innamorata di quello che avevo sempre
considerato un amico, o meglio, di come mi ero illusa di considerarlo.. Era
inutile, ero sempre stata attratta da Ale.. Il suo modo di fare, la sua
dolcezza, la sua costante presenza
discreta e docile mi avevano conquistata a poco a poco.. Passando al cetaccio
quei momenti passati insieme, mi resi conto di quanto stavo bene al suo
fianco.. All’improvviso si era aperto davanti a me un modo analogo e
differente, un mondo in cui senza essere cieca, potevo avvertire l’amore che
avevo dentro.. Per troppo tempo mi ero costruita un mondo in cui tutto era
completamente al suo posto, mi ero auto convinta che Ale fosse semplicemente il
mio piccolo sole privato, un posto tranquillo e
sereno in cui tutto il resto aveva
la capacità di rimanere nel buio..
Ero stata cieca fino a quel
momento, sicura dei ruoli delle persone che avevo affianco.. Invece adesso mi
rendevo conto che lo amavo…non come Yuri, ma lo amavo e staccarmi da lui era un
dolore fisico oltre che emotivo… Non potevo davvero capire come si potessero
amare due persone contemporaneamente, eppure era esattamente quello che mi
stava succedendo…
Desideravo talmente tanto
recuperare una vita equilibrata che avevo negato a me stessa di essere
innamorata di Alessandro.. O semplicemente era solo egoismo, dettato dalla
paura di averlo perso!? Si…ero egoista come tutti gli esseri umani.. Ma forse,
non è che ero egoista proprio perché riconoscevo che avevo dentro di me
qualcosa che non mi permetteva di stare lontana da lui!?
-Ale…- dissi con le lacrime agli
occhi…
-No Miki…- disse Meiko tranquilla..
–Lascialo andare almeno per ora..!! Credo che siate entrambi sconvolti…domani
sarà un altro giorno..-
-Io voglio solo proteggerlo Meiko!!
Non posso sopportare l’idea di ferirlo! È così sbagliato da parte mia…!?-
chiesi piangendo per il dispiacere…
-No…amica mia affatto…!! Anzi da parte
tua è molto coraggioso… Ma Ale ti vuole molto bene…è per quello che vorrebbe
starti vicino…- mi spiegò lei comprensiva..
-Ma non capisce!? È proprio per
questo che voglio proteggerlo…- risposi convinta… -Crescere il bambino che io
aspetto sarebbe troppo doloroso per lui.. Vedrebbe in lui o in lei….- non
terminai la frase…
-Sei confusa vero!? Non ti
aspettavi una cosa del genere…-
-Ale mi stupisce ogni volta di
più…- dissi con sincerità.. –Non fa mai quello che mi aspetto…!! Pensavo a
tutt’altra reazione…-
-Cioè!?- chiese lei guardandomi
gentilmente…
-Credevo che una volta saputa la
verità, non avrebbe più voluto avere a che fare con me…- risposi con trasporto…
-Sembri delusa…forse era quello che
speravi tu…- mi disse lei tenera… -Pensaci Miki…!! Pensa al non rivederlo più…-
Meiko forse aveva visto più lontano
di me, ma per il momento non volevo parlare di quello che avevo appena
scoperto.. Ero ancora sconvolta nella scossa di assestamento che mi aveva
causato la paura di perderlo e lo scoprire di amarlo..
Ero totalmente frastornata da un
sacco di cose, tutte queste novità erano decisamente troppo anche per me… Non
so, forse era anche la sensibilità e gli sbalzi di umore tipici di quando una
donna è in attesa, però mi rendevo conto che sentire Ale distante mi faceva
davvero male.. Adesso comprendevo un sacco di cose… Di ritorno da New York, mi
ero sentita a disagio nel rivederlo.. Sapevo che in un certo senso avevo
tradito la sua fiducia, mi rendevo conto
che se avesse saputo di me e Yuri ne avrebbe sofferto tantissimo.. Pensavo che
se mi avesse dimenticata, avrebbe potuto vivere la sua vita tranquillamente con
qualcuno affianco e a quel punto io non sarei più stata lì a ferirlo.. Forse
stavo solo cercando un alibi, forse dentro di me sapevo che averlo vicino era
troppo importante… Volevo a tutti i costi mantenere una vita equilibrata e
ordinata, eppure avrei dovuto chiedermi con più sincerità perché amassi così
tanto la compagnia di Ale…!! Più di una volta avevo ammesso anche con me stessa
che il rapporto che avevo con Ale era totalmente differente da quello che
condividevo con Ghinta… Eppure avevo continuato a tenerlo lontano, mentendo a
lui e a me.. L’avevo anche baciato di mia iniziativa...questo avrebbe dovuto
farmi capire di più sulla mia posizione nei suoi confronti… Ma ora non volevo
pensarci, quando sarei stata a casa, avrei avuto tutto il tempo per ragionare
sulla mia posizione…
-Meiko…domani ho la prima
ecografia…- dissi sorridendo… -E…non vorrei andarci da sola…- risposi
arrossendo..
-Vuoi dire che vuoi me al tuo
fianco!?- mi chiese lei emozionandosi..
-E chi altri se no!?- risposi io
abbracciandola…
Parlammo molto di questa nuova
novità.. Io e Meiko amavamo molto i bambini e pensai che lei sarebbe stata una
zia meravigliosa per il mio piccino.. Nonostante tutto, ero molto felice quel
giorno.. Mi sentivo serena e avevo voglia di far ricominciare davvero la mia
vita.. Volevo ancora pensare però al ruolo che avrebbe dovuto avere Yuri in
questa storia…
Era così giusto tenerlo fuori da
tutto!?
Non potevo averne la certezza, ma
il pensiero di sentirlo mi fece venire i brividi lungo la schiena… Ancora non
me la sentivo di parlargli, ero terribilmente delusa da lui..!! Non mi sarei
mai immaginata di arrivare a questo un punto un giorno.. Tutto sembrava ostile,
inoltre presto avrei dovuto raccontare ai miei genitori della mia gravidanza e
non era certo qualcosa da niente… Ero spaventata, certo, come era ovvio che
fosse, ma allo stesso tempo terribilmente risoluta… Nessuno mi avrebbe messo il
bastone tra le ruote, io volevo questo bambino insieme avremmo superato ogni
cosa, anche la più difficile.. Ero molto giovane, in effetti, ma ero sempre
stata matura e responsabile, quindi anche questa volta non sarei stata da meno…
Mi sarei comportata da donna, come si conviene a una persona che prende su di
se la responsabilità di un bambino piccolo e l’avrei cresciuto con tutto
l’amore di cui ero capace.. Insegnandogli l’educazione e tutti i sentimenti
buoni di cui ero a conoscenza… O almeno mi sarei impegnata nel farlo, sperando
che almeno lui non facesse gli stessi sbagli che avevo fatto io e suo padre..
Quando rientrai a casa nessuno era
ancora arrivato… Mi guardai allo specchio e mi resi conto che ero diversa… Mi
misi sul divano, poi pensai che ero ancora a digiuno e che dovevo mangiare
qualcosa.. Intanto che prendevo dal
frigo la frutta, mi chiedevo per quanto ancora avrei potuto nascondere queste
mie nuove rotondità.. Prima o poi se ne sarebbero accorti e io dovevo cominciare
a riorganizzare la mia vita se volevo essere pronta per questa mia nuova
esistenza..
Ma quando dire una cosa così
importante!?
Io non volevo mentire alla mia
famiglia…non potevo farlo.. Per troppo tempo li avevo fatti preoccupare, li
avevo tenuti fuori da quello che mi tormentava.. Questa per me era una bella
notizia e avevo bisogno di loro.. Prima o poi avrei dovuto raccontarglielo e
pensai che la cosa migliore era farlo subito, questa sera stessa, prima che
rincasasse Michael.. Per il momento non volevo mettere i manifesti, almeno con
i miei amici… Ma la mia grande famiglia, prima o poi si sarebbe accorta dei
cambiamenti che mi avevano investita, inoltre non volevo coinvolgere Emy in una
spirale di bugie..
Sarei stata una donna anche in
questo, avrei affrontato questa cosa con coraggio e con lealtà…
Salii in camera da letto e mi lavai
il viso con l’acqua fresca.. Mi sentivo più tranquilla ora che avevo deciso il
da farsi, quindi mi preparai con serenità a quel momento in cui avrei esposto
me stessa a quella prova… Li sentii rincasare, come sempre sembravano allegri e
spensierati, ridevano e scherzavano tra di loro…
“Forza Miki…è il tuo momento…”
pensai tra me e me… Aprii la porta della mia stanza e mentre camminavo attenta
a dove mettevo i piedi, facevo piccoli respiri per regolarizzare l’improvvisa
mancanza d’aria.. Avevo paura della loro reazione, se si fossero arrabbiati e
mi avessero cacciato di casa, non sapevo dove andare.. Non potevo sempre
approfittarmi della gentilezza dei miei amici, avevano già fatto tanto per me,
poi io avevo bisogno della mia famiglia.. Ora più che mai!!
Quando mi videro comparire dalla
porta, mi sorrisero tutti con profondo affetto… In tutti questi mesi, erano
stati molto infelici a causa della mia malinconia, del mio dolore.. Per loro,
Yuri ed io, eravamo la cosa più importante.. E sapere che eravamo addolorati o
ermeticamente feriti, li faceva soffrire enormemente… Si avvicinarono e turno a
me e mi diedero tutti un bacio pieno d’amore, tanto che l’idea di deluderli mi
fece salire le lacrime agli occhi..
-Piccolina…sei diversa…- mi disse
teneramente Yuogi accarezzandomi il capo…
-Si…ehm…vedete…io…- dissi
confusamente…
Loro mi osservavano tranquilli,
aspettavano che parlassi e compresi che era troppo tardi… Dovevo farlo adesso,
altrimenti non avrei più avuto il coraggio.. Feci un profondo respiro, poi
parlai…
-Devo parlarvi…e se non lo farò
adesso, ho paura che non ne avrò più il coraggio dopo…- dissi chiaramente,
riflettendo su di loro tutta la paura che avevo..
Loro si sedettero sui divani,
intorno a me, Catia mi prese la mano e me la strinse… Questo mi diede coraggio
e lì guardai con gli occhi lucidi…
-Forza tesoro..- mi disse mio padre
sorridendo tranquillo..
Ma potevo vedere dai loro visi tesi
che erano spaventati almeno quanto me..
-Io…so di avervi deluso molto in
questi mesi…- dissi abbassando il viso… -Ho fatto un sacco di cose stupide e vi
ho fatto preoccupare eccessivamente…-
-Oh Miki…non dire stupidaggini…-
disse Yuogi raggiungendomi e sedendo affianco a me… -Noi ti amiamo molto,
eravamo preoccupati, non delusi…- mi spiegò dandomi un bacio sul capo..
-Eppure io oggi vi deluderò di
nuovo…- dissi determinata… E a quel punto alzai lo sguardo..
Loro erano confusi, non capivano
cosa volessi dirgli..
-Mesi fa, l’unico uomo che io abbia
mai amato, mi ha lasciato dopo avermi dato tutto di se stesso.. Ogni singola
piccola cosa…- spiegai superficialmente… -Io sono impazzita dal dolore e mi
sono resa conto che senza di lui avevo perso gran parte di me stessa.. Era come
se metà della mia essenza se ne fosse andata con lui quel giorno, quando mi ha
confessato di non provare più nulla per me…-
Li guardavo, mentre vedevo mia
madre e Catia affrante e addolorate… I miei occhi erano velati, colmi di
lacrime che non volevano scendere.. Colmi di dolore che faceva fatica ad
andarsene… Yuogi mi aveva stretto la mano e incoraggiata da quel gesto
proseguii il mio racconto…
-Di quell’amore non era rimasto
nulla.. Mi aveva dato tutto e mi aveva tolto tutto…!! Mi sentivo soffocare ogni
volta che mi rendevo conto di non averlo più affianco, così ho cominciato a
cadere sempre di più nel buio, nel baratro, finché nella mia vita non è
rientrato Ale…-
Feci ancora una pausa, li guardai
sorridendo leggermente e asciugando una lacrima che mi attraversava la
guancia..
-Benché non abbia smesso di amare
quella persona, Ale cominciava a diventare un appoggio importante per me…
Sentivo che quando ero con lui, pensavo esattamente a quel momento e solo
qualche volta il capitolo “lui” tornava ad assillarmi.. Era impossibile per me
creare contorni definiti intorno alla mia vita…tutto aveva un significato nuovo
e non ero più abituata a stare senza di lui.. Tutto quello che mi succedeva
finiva per complicare la mia posizione…- spiegavo senza chiedermi se capissero
realmente..
Ma i loro visi comprensivi mi
davano sostegno, mi capivano quindi proseguii il racconto…
-Però…quello che provavo per Ale,
continuava a diventare meno chiaro tutte le volte che stavamo insieme… Più
cercavo di definire il nostro rapporto, più facevo confusione e finivo per ferirlo..
Così soffrivo anche per il mio egoismo verso di lui, più provavo a tenerlo
lontano, più lui voleva starmi vicino.. Più cercavo di capire quello che
provavo e a staccarmene, più sentivo la sua mancanza e l’attrazione crescere…
Era terribile…così cercai un alibi perfetto.. Impossibile amare due uomini allo
stesso tempo… Sono attratta da Ale perché è naturale esserlo, lui è
meraviglioso..-
Sospirai pesantemente… Era un
fardello enorme da portare da sola, benché non me la sentissi di raccontargli
chi era l’uomo per cui avevo perso la testa completamente, mi sentivo molto più
leggera…
-Ma l’amore quello travolgente,
profondo, inestricabile, ineguagliabile era per l’altro.. E non dico che ora
non sia così, però quello che provavo per Ale non era solo amicizia come sempre
mi ero ostinata a credere, ad auto convincermi.. Benché non sia un amore
potente come l’altro è pur sempre amore…- dissi tenendomi la testa…
-Continua cara…- disse Catia.. –Ti
comprendiamo Miki…sappiamo quanto tu abbia sofferto in questi mesi… E
credimi…aspettavamo da tanto questo momento… Coraggio!!-
-Ma…questa volta ho incasinato
nuovamente le cose.. O forse è il destino a non volermi dare un’esistenza
pacifica… Non lo so.. Fatto sta che ora, oltre a non avere più “lui”, non ho
nemmeno più la vicinanza di Alessandro.. E sono terribilmente
spaventata…confusa!!!- dissi trattenendo i singhiozzi.. –Non so come
comportarmi e come dirvi la cosa più importante di tutta questa storia…-
-Miki…fallo con naturalezza.. Noi
siamo la tua famiglia capisci!!?- mi disse mio padre tranquillizzandomi.. –Noi
non ti volteremo mai le spalle… Intesi!?!-
Mi asciugai le lacrime con un
piccolo fazzolettino di carta e sorrisi appena per quella spontanea
dichiarazione… Poi ricominciai…
-Un pò di tempo fa, ho rincontrato
lui… Io, in quel momento ho capito che non avevo smesso un solo istante
d’amarlo… Esattamente come il primo giorno.. E così, la mia situazione si è
complicata di nuovo… Ma lui…lui mi ha ribadito che non provava assolutamente
nulla per me, se non un grande affetto dovuto al tempo trascorso assieme… Cosa
dovevo fare!? E soprattutto come comportarmi con Ale!? Qualcosa era di nuovo
cambiato.. Ma quella notte, forse la rabbia, il dolore, lo sgomento per aver
capito che per lui era completamente finita, mi ha portato a comportarmi come
mai avevo fatto…-
Loro mi guardarono tesi, ma forse
avevano capito quello che stavo per dirgli.. Era una bugia, ma non potevo
gettare tutte le colpe su Yuri.. Avevo paura che gli equilibri in casa si
sarebbero disintegrati se avessi raccontato alla nostra famiglia la nostra
storia… Potevo essere parzialmente sincera, raccontando una parte di verità..
Loro ero certa che non mi avrebbero costretta a fare il nome del ragazzo che
amavo così intensamente…
-Come posso dire… Mi sono ubriacata…e…non
so nemmeno spiegare come siano andate le cose!! So solo che è stata solo quella
notte e non l’ho più visto… Non ricordo nulla di lui, come se avessi cancellato
ogni cosa.. Mi sono sentita sciocca, assolutamente stupida.. Però, quella notte
mi ha lasciato qualcosa di importante che ho scoperto oggi…-
Tutti erano perplessi, non so se
avessero bevuto la mia bugia a fin di bene, ma a giudicare dalle loro
espressioni dovevo convenire che come al solito dovevo essere stata una pessima
attrice.. Non mi soffermai a scrutare oltre le loro facce, misi la mano nella
tasca della tuta che indossavo ed estrassi il test..
-Sono incinta…- dissi mentre mi
sentivo assolutamente sciocca… Sapevo che li stavo deludendo, sicuramente si
chiedevano che razza di persona fossi diventata… Ma non potevo dire loro che
avevo concepito quel bambino con Yuri, non potevo farlo.. Non avrebbero mai
saputo che era stato, almeno da parte mia, un assoluto e purissimo atto d’amore
e questo mi dispiaceva, ma sapere la verità avrebbe destabilizzato tutta quella
armonia.. L’amore dei nostri genitori…e noi avevamo tenuto per noi la nostra
relazione anche per proteggerli, in caso non fosse andata bene…
-Mi spiace di avervi dato un
dolore…mi spiace di avervi dato una delusione.. Ma io ho bisogno di voi…
Io…stavo così male, non mi rendevo conto che stavo facendo del male a tutti… Mi
spiace così tanto per tutto!!!- esclamai tra le lacrime..
-Avevi paura che noi ti avremmo rifiutata!?- mi chiese Catia con le
lacrime agli occhi…
-Io…volevo tanto che voi foste
fieri di me un giorno!! Volevo crescere, diventare adulta, una donna matura
sulla base dei vostri insegnamenti… Ma so che ho deluso ogni vostra
aspettativa…- dissi singhiozzando…
-Stai scherzando Miki!?- disse mia
madre baciandomi le guance.. –Noi siamo sempre stati fieri di te!! Ogni singolo
istante… E poi…benché sia inaspettato, è bellissimo sapere che qui…dentro di te
sta crescendo una vita…- mi sfiorò la pancia e mi sorrise piena di commozione…
-Hai attraversato tutto questo dolore senza mai coinvolgerci…
Come se volessi proteggerci da qualcosa…- mi disse mio padre.. –Ma noi vogliamo
esserti sempre vicino Miki!! Mi spieghi come potremmo voltarti le spalle!?
Qualsiasi cosa sia successa quando l’hai rincontrato non ha importanza… Però ora
cosa vuoi fare…!?-
-Su questo non ho alcun dubbio!!!-
dissi toccandomi il ventre gonfio… -Non ho intenzione di sbarazzarmi di questo
bambino.. Farò del mio meglio per crescerlo, lavorerò e così potrò mantenere
lui e gli studi.. Non voglio pesare troppo su di voi.. Sono maturata, davvero…-
spiegai loro in preda a una grande paura.. –Ho affrontato il dolore con
coraggio dopo tutto quello che avevo combinato, facendovi preoccupare tanto, ma
lui o lei, mi hanno segnato una strada.. Io la devo seguire!! Sono così felice
di questa vita dentro di me.. Mi sento in grado di crescerlo…sento di essere
abbastanza adulta per poter affrontare una gravidanza e quello che verrà dopo…-
-Tu è già da molto che sei adulta
Miki…- mi disse Yuogi… -Nonostante tutto quello che tu pensi di te stessa, noi
abbiamo sempre pensato che tutto quello che hai attraversato l’hai affrontato
con grande coraggio.. Era normale sentirsi così, dopo aver perso un amore così
profondo e importante..!! Ti sembra di morire…di non esistere più.. Ma poi hai
reagito…hai continuato la tua vita nonostante tutto, studiando, lavorando.. Hai
affrontato a testa alta il tuo dolore, le tue ombre, i tuoi fantasmi… Pensi che
noi non dovremmo essere fieri di te!? Totalmente assurdo…e a maggior ragione lo
dimostra quello che hai appena detto…-
-Davvero!?- dissi in preda alla
felicità… -Quindi…non mi lascerete sola…-
-Sei una sciocchina..- mi
rimproverò Catia… -Come puoi pensare che la tua famiglia ti volti le spalle!!-
mi chiese appoggiando la sua fronte sulla mia..
-Tra poco avremo un piccolo
Kohishikawa che gattonerà sul pavimento…- disse mia madre asciugandosi una
lacrima commossa..
-Io mi auguro di essere una madre
meravigliosa come voi.. Vorrei tanto essere all’altezza per questo compito..-
dissi preoccupata..
-Miki…lo sarai!!- mi rispose mio
padre… -E poi non ti aiuteremo..!! Non sarai sola tesoro, una famiglia serve a
questo, a sostenere i propri figli e ad amarli sempre e comunque…!!-
-Sono così emozionata al pensiero
che avrò un piccolo bimbo..- dissi loro ancora incredula… -è stato traumatico
per me inizialmente scoprirlo, però poi mi sono resa conto che quella era la
strada che aspettavo..-
-In che senso la strada..!?- mi
chiese Yuogi..
-Non c’è più spazio per la Miki
sconvolta e addolorata per l’amore che non ha più..!! Io ho il dovere di
crescere questo bambino con serenità, non posso farmi ancora sconvolgere la
vita… Lui o lei sarà la mia priorità…-
-Cara…- mi ammonì Catia.. –Il fatto
che tu sia incinta non significa che tu debba annullare la tua vita… Ricorda
sempre che l’amore è la nostra forza Miki e se fossi in te penserei su questa
cosa..-
-Ogni volta che arrivo a questo
punto, finisco per fare solo confusione..!!- dissi ragionando..
-Perché non ci racconti bene com’è
nato tutto tra te e Ale…- mi chiese Yuogi, magari possiamo darti una mano..
-Beh…sapete già che Ale era entrato
a far parte della nostra compagnia, lui ed io lavoravamo insieme, ma tra di noi
c’era una bellissima sintonia.. Nel senso che eravamo molto amici e comunque
sentivo che questo feeling era molto divertente.. Quando questa amicizia è
nata, io avevo già il ragazzo e lui era molto geloso di questa affinità con
Ale.. Ho cercato di tranquillizzarlo sulla natura del mio rapporto con
Alessandro, ma poi quando ho scoperto che quest’ultimo era innamorato di me ho
preso un pò le distanze..- dissi cercando di riassumere la storia e di renderla
chiara..
-Ok…- disse mia madre.. –Quindi è
nata una sorta di rivalità tra il tuo ragazzo ed Ale.. Perché entrambi erano
gelosi l’uno dell’altro..-
-Già.. Per evitare il tutto, quindi
ho cercato di mantenere una certo distacco con Ale, chiarendo la mia posizione
e la stessa cosa ho fatto con il mio ragazzo, dicendogli che io amavo lui e che
non potevo pensare di dividere la mia vita con qualcun altro…- feci una piccola
pausa.. –Però allo stesso tempo, Ale mi mancava.. L’amicizia che tra noi era
nata, era molto profonda e inoltre sapevo di averlo ferito con il mio
atteggiamento.. Però non sapevo cosa altro potessi fare in un contesto del
genere.. Se avessi tenuto un certo comportamento con Ale, il mio ragazzo
l’avrebbe presa male di sicuro e rischiavo di compromettere il rapporto con
lui.. Però così rischiavo di perdere il mio amico.. Poi però qualcosa cambiato…-
-In che senso..?- chiese Catia…
-Dopo tanti problemi e
incomprensioni ho lasciato il mio ragazzo…- qui mi fermai per riprendere fiato
e riemergermi in quei periodi difficili.. –In quel periodo, mi sentivo
terribilmente sola e non riuscivo a districarmi da quella situazione.. E Ale è
diventato il mo sole…- dissi ricordandomi quei momenti..
-è da quel momento che mi resi
conto che il rapporto che avevo con lui aveva una marcia in più.. Ale mi stava
vicino, era l’unico che mi diceva che dovevo piangere e che non dovevo avere
paura di parlare di lui quando eravamo insieme.. Mi prendeva per mano, mi
accompagnava in quel difficile percorso, sapendo che probabilmente io non sarei
stata in grado di dargli altro, se non amicizia.. Passavo ogni mia giornata con
lui, tanto che arrivammo al punto di avere una complicità assurda.. Gli bastava
avermi vicino, sfiorarmi con la mano per capire cosa avessi.. Con la sua musica
parlava al mio cuore e mi dondolava tra le sue braccia… Però a quel punto,
cominciai a chiedermi cosa fosse il nostro rapporto.. Se non era amore,
cos’era? Se non era amicizia, cos’era?-
-E sei arrivata a capire cosa
fosse..!?- mi chiese mio padre..
-Nel momento in cui mi interrogavo
sul da farsi, è tornato il mio ex ragazzo… E a quel punto, tutto l’amore che
avevo cercato di dimenticare, si è ripresentato ancora più potente e radicato
di prima.. Ho dovuto dirlo ad Ale, gli volevo davvero troppo bene per prenderlo
in giro.. Ma come era ovvio che fosse, lui a quel punto decise di allontanarsi
da me.. Voleva dimenticarmi e non vedermi più per un pò di tempo era l’unico
modo per riuscire nel suo intento..- appoggiai il mento sulle mie mani
congiunte…
-Ma nonostante fossi completamente
felice per il mio amore ritrovato, Ale mi mancava da morire.. Avevo lasciato
una parte di me con lui, ma non potevo contattarlo… Io lo avevo ferito e lui
desiderava starmi lontano.. Quindi decisi di rispettare la sua scelta e
lasciarlo libero di dimenticarsi di me..-
-Non deve essere stato facile..- mi
disse Yuogi…
-No…non lo è stato..- dissi
sinceramente.. –Non lo è stato perché io non mi ero approfittata di lui, in
quei mesi io mi ero veramente affezionata tantissimo a quel ragazzo… Gli volevo
un bene dell’anima, riuscivo a riconoscerlo dentro di me.. Però rispettare la
sua scelta, in quel momento, mi sembrava la cosa più ragionevole.. Speravo che
col tempo e se era destino, Ale ed io ci saremmo ritrovati e magari a quel
punto potevamo vivere quella nostra particolare sintonia, anche senza ferire il
mio ragazzo.. In fondo io la mia scelta l’avevo fatta, avevo preferito tornare
con il mio ragazzo piuttosto che vagliare l’opportunità di una storia con
Alessandro..-
-E poi!?- chiese mia madre..
-Ma Ale non è più tornato, ho
aspettato di avere sue notizie, ma sembrava sparito nel nulla.. Questo finché
il mio ragazzo non ha deciso di lasciarmi, perché si è reso conto di non amarmi
più..- abbassai lo sguardo.. –Quello che è successo dopo, lo sapete anche voi,
per me è stato come morire a poco a poco, in una lunga e lenta agonia.. Mi
sentivo di nuovo terribilmente sola e angosciata.. Questa volta non avevo
nemmeno più il mio dolce sole privato a riscaldarmi qualche ora.. Due delle
persone più importanti della mia vita, mi avevano lasciata, ognuno a poca
distanza dall’altro.. Il dolore che provavo per il mio ragazzo, però era
terribile, il nostro era un “per sempre”.. E sapere che lui non mi amava più,
mentre io lo volevo come il primo giorno, è stato uno shock tremendo…-
-Però a questo punto è ricomparso
Ale…- disse mio padre preciso…
-Si…quella notte, in cui io sono
scomparsa, i ricordi che avevo con il mio ex si erano ripresentati in tutta la
loro potenza.. Avevo vagato senza meta nella città, non sapevo nemmeno cosa
fosse a guidarmi.. Fatto sta che quando ci fu quell’incidente, in un certo
senso riconobbi subito le sua braccia.. Non riuscivo a collegare il tutto per
lo spavento, ma quello che pensai era “Ale…è tornato…”.. Era il mio cuore a
dirmelo, dopo tanto tempo, mi sentivo di nuovo protetta tra le sue
braccia.. Così, il mattino seguente,
delusa perché non era a casa nostra, decisi di andare da lui per ringraziarlo
di avermi salvata e per dirgli addio definitivamente..-
-Ma non ci sei riuscita..- disse
Yuogi sorridendo..
-Ale è dannatamente ostinato quando
si ci mette…- sorrisi io imbarazzata.. –Mi ha pregato di non andarmene, voleva
sapere se non lo volessi più vicino a me..!! Ma come potevo trascinarlo di
nuovo nei miei casini? Io sapevo che saremmo di nuovo arrivati al punto di
incasinare le cose, io non sapevo se lui fosse ancora innamorato di me, ma
sapevo che stare insieme di nuovo avrebbe fatto rinascere quel rapporto
speciale…ma io ero anche troppo egoista per dirgli che non lo volevo
accanto..!! Lui mi disse che non avrebbe mai fatto nulla per confondermi, che
voleva semplicemente aiutarmi a superare quel momento e che era una sua
scelta.. Non potevo decidere per lui, non sopportava di assistere al mio
declino senza muovere un dito..!! E così grazie a lui, io sono di nuovo
rinata.. Ma questa volta, dovetti fare i conti con questa mia nuova
consapevolezza.. Il rapporto che avevo con lui, non era un semplice rapporto
tra due amici, come poteva essere tra me e Ghinta.. Era qualcosa di più, a cui
non riuscivo a dare un nome..-
-E adesso!?- mi chiese cauta mia
madre…
-L’ho ferito di nuovo…- dissi io
con le lacrime agli occhi.. –Finisco sempre per ferire le persone che amo!! Non
capisco perché sia sempre così… Quando gli ho detto che ero incinta, ho visto
la smorfia di dolore attraversargli gli occhi.. Era arrabbiato, deluso, si
sentiva tradito… Quando si è calmato, mi ha proposto di fargli da padre.. Ma io
non posso permetterglielo…!!- esclamai cercando il loro conforto..
-Come potrebbe sentirsi ogni volta
che sta insieme a noi!? Io non voglio continuare a fargli del male, non a
lui…!!!- dissi coprendomi con entrambe le mani gli occhi…
-Quindi…tu sei innamorata di
Alessandro…- mi chiese tranquilla Catia..
-Benché mi renda conto che è un
amore meno potente rispetto a quello che sentivo per il mio ex, ma è pur sempre
amore.. E questa sera mi sono resa conto che fargli del male, vederlo andare
via mi è insopportabile..!! Mi sono innamorata di lui poco alla volta, ma sento
che è un sentimento comunque forte, vigoroso.. Per troppo tempo mi sono
convinta che i ruoli delle persone che avevo affianco fossero definiti e chiari,
o almeno per alcuni di loro si, li sono, ma per Ale no.. E mi sento confusa,
perché non so se è possibile amare due presone contemporaneamente..-
-Si Miki…- disse mia madre.. –Io
penso sia possibile.. Credimi non è così inusuale che accada una cosa del genere…
Vedrai che col tempo, tutto diventerà chiaro.. Sei scossa da un periodo di
grande cambiamento, ma è molto importante che comunque tu sia riuscita a
definire i sentimenti che provi per questi due ragazzi…-
-E non allontanare Ale, Miki…- mi
disse Catia… -Parti dal presupposto che è un uomo adulto e vaccinato, sa badare
a se stesso.. Lui è molto innamorato di te, credo che entrambi abbiate
dimostrato grande maturità… Quindi credo che possiate lavorare a poco a poco
sui vostri sentimenti e arrivare un pò alla volta a costruire un rapporto..
Almeno provaci..-
-Se senti che questo sentimento nei
confronti di Ale c’è, non dovresti continuare a nasconderglielo..- mi spiegò
Yuogi.. –So che tu vorresti semplicemente proteggerlo, ma credo che comunque
Alessandro si sia reso conto dei tuoi sentimenti, certe cose si capiscono
Miki.. Forse è anche per questo che lui non riesce a staccarsi da te, perché si
rende conto che da parte tua c’è del sentimento.. Hai gestito bene ogni cosa,
con grande maturità e altruismo se andiamo a vedere, forse manca solo
qualcosa…-
-Cioè!?- risposi curiosa…
Si guardarono tutti insieme,
sorridendo teneri..
-Dovresti imparare a vivere di più
i sentimenti Miki..- mi disse mio padre comprensivo.. –Nel senso che quando si
è sinceri con se stessi e con gli altri, si può provare a costruire qualcosa
poco alla volta, pur sapendo che magari inizialmente ci sono delle difficoltà..
Dovresti provare a pensare anche a quello che sarebbe bene per te, oltre che a
proteggere gli altri.. Se stai bene con Ale, se senti che c’è già amore nei
suoi confronti, significa che molto probabilmente questo sentimento è destinato
a crescere col tempo.. Quindi perché non provate a darvi un’opportunità!?-
-Pensate che davvero sarebbe
giusto!?- chiesi quasi impaurita.. –Io pensavo di essere una persona orribile
per tutto quello che è successo..! Io credevo di essere completamente nella
posizione sbagliata, di aver gestito tutto solo per il mio benessere…-
-Sbaglio o tu hai cercato di tenere
lontano Ale per preservarlo dalla tua confusione!? Non sei tu quella persona
che ha rinnegato i suoi sentimenti per il tuo amico, cercando di dargli
l’opportunità di dimenticarsi di te.. In modo che magari trovasse qualcuno che
gli desse stabilità!?- mi chiese Catia determinata.. –Se tu sei stata questo
tipo di persona, allora posso dire con assoluta certezza che il tuo non è stato
egoismo…semplicemente amore..-
Sorrisi leggermente.. Avevo
nascosto i miei sentimenti perché non volevo fare soffrire Ale più del dovuto..
Ma adesso che cosa dovevo fare!? Dovevo provare a dare un’opportunità al mio
amore..!? Per la prima volta pensai che forse era giusto che lo facessi, avevo
sempre cercato di mantenere distante questa attrazione, ma forse se mi fossi
preclusa l’opportunità di provare a costruire un rapporto con Ale me ne sarei
pentita per tutta la vita..
-Può sembrare così assurdo dopo
quello che è successo… Dopo aver ripetuto allo sfinimento che per me era solo
un amico e che non potevo amarlo, mi rendo conto di essere innamorata di
lui..!! E pensare che dopo quella gita in campagna, dopo aver compreso che
qualcosa tra me e lui era diverso, ho negato di nuovo l’evidenza cercando di
evitarlo..!!-
-La paura ti ha bloccato, ma a
quanto vedi, lui aveva comunque capito che tu provavi qualcosa e non ti ha
abbandonato..- mi disse mio padre..
-Forse sono ancora in tempo per
provare a vivere…- dissi alzando gli occhi al cielo..
Yuogi mi abbracciò teneramente e in
quel momento mi sentii felice come non lo ero da molto tempo.. Per quanto
avessi paura di fare mosse false, sapevo che la mia famiglia aveva ragione..
Dovevo almeno dare la possibilità ad Alessandro di amarmi, di costruire a poco
a poco qualcosa insieme.. Sarebbe stato un crescendo di intensità e ne ero
certa, perché dopo Yuri, Ale era stato l’unico in grado a toccare il mio
cuore.. E l’aveva toccato con intensità, con profonda dolcezza..
-Comunque, adesso domani ho la
prima ecografia…- dissi serena.. –Non vedo l’ora!! È così strano, mi sembra
tutto completamente diverso da qualche mese fa..-
-E lo sarà sempre di più Miki..- mi
disse Catia.. –Non so…un figlio ti cambia completamente la vita…-
-Sono d’accordo..- disse mia
madre..
-Però c’è un problemino…- dissi
introducendomi nel discorso.. –Dei miei amici, ne sono a conoscenza solo Ale e
Meiko.. Ho bisogno di un pò di tempo per dirlo anche agli altri..-
-Non preoccuparti…non diremo
nulla!! Specialmente a Michael…- disse Catia strizzandomi l’occhio..
-Michael mi preoccupa in effetti..
Non vorrei che equivocasse…- dissi io buttando la testa sul divano… -Sarebbe
capace di prendere i nuovo a pugni Ale…-
Al solo pensiero tutti si misero a
ridere e anche io mi lasciai scappare un piccolo e sommesso ghigno.. Mi
chiedevo cosa sarebbe accaduto se avessero saputo che il bambino che aspettavo
era di Yuri.. Li vedevo mentre si abbracciavano felici per la mia dolce attesa,
erano sereni e emozionati come mai li avevo notati.. Questo bambino aveva
portato nuova serenità nella mia famiglia e anche io mi sentivo bene,
nonostante qualche pensiero.. Si vantavano del fatto che presto sarebbero stati
nonni, pure Yuogi e Catia, che mi consideravano come la loro figliola.. Forse,
dopo tanta sofferenza, era venuto anche il mio turno per essere serena.. Quella
settimana a new York, non era un lontano ricordo, anzi.. Ma sapevo che adesso
avevo nuove basi su cui dare senso alla mia nuova vita..!!
Poi improvvisamente sentii
squillare il cellulare e corsi sulla mensolina sulla quale l’avevo appoggiato
rientrata a casa.. Il numero era privato, quindi risposi con un certo
scetticismo, temendo che fosse Yuri…
-Pronto..- dissi cauta..
-Ciao…sono io…- la sua voce, così
cupa, amareggiata mi fece venire le lacrime agli occhi..
-Ale…- dissi in preda allo
sconforto.. –sono così contenta di sentirti..-
-Come stai!?- ora sembrava più
sereno, forse l’aveva un pò rincuorato sapere che ero felice di sentirlo..
-Sto bene…- dissi decisa.. –Non
sono più stata male.. Ho appena detto ai miei genitori la verità..-
-Una parte di verità ovviamente…-
disse lui severo…
-Si..- dissi io improvvisamente
triste.. –Ale mi dispiace tanto..!! Io non volevo ferirti…-
-Ma l’hai fatto Miki..- disse lui
diretto.. –Ero disposto a tutto per te.. Ad ogni cosa, ma è tutto inutile per
te.. Non è vero!? Non sarà mai abbastanza quello che sono disposto a fare.. Perché
c’è sempre la sua ombra tra di noi..!! Non sono io a soffrire dei fantasmi del
passato… Sei tu!!!-
-Ale…- dissi in preda alla
tristezza.. Ma non mi rispondeva al telefono.. –Ale… Ale… Aleeeee!!-
Aveva buttato giù il telefono e mi
sentivo davvero afflitta.. Lui aveva ragione, ma come potevo spiegargli che
amavo entrambi!? Non era certo qualcosa di così facile da dire..
I miei genitori mi stettero vicino
quella sera e nonostante tutto, mi ripromisi, che avrei risolto questa
situazione una volta per tutte.. Avrei parlato con Ale e saremmo venuti a una
conclusione, perché quello che mi stava più a cuore ora come ora, era la
serenità del mio bimbo..
Mi sentivo per certi aspetti molto
serena, avevo ritrovato una mia dimensione in casa, questo mi aiutava molto per
lavorare sugli altri aspetti della mia vita.. Inoltre, volevo parlare di questo
a Meiko.. Lei aveva sempre avuto buoni consigli da darmi e ora che anche aveva
riacquistato una certa serenità con Steve, pensai che se mi fossi confidata
liberamente ne sarebbe stata contenta.. Da quando la sua storia con Steve era
decollata, la mia cara amica sembrava camminare a un palmo da terra… Io ero
semplicemente felicissima per lei e non avevo il terrore che si dimenticasse di
me..
Mentre passavano queste ore, che
dividevano la notte dall’alba di un nuovo giorno, mi resi conto che erano tre
mesi che i miei contatti con Yuri si erano totalmente azzerati.. Nonostante la
cosa mi tormentasse, non sentivo la necessità di contattarlo, per il semplice
fatto che se l’avessi sentito, non sarei riuscita nell’intento di trattenermi..
Gli avrei riversato addosso tutta la rabbia che avevo dentro e non potevo e
volevo farlo.. Mi sforzavo di ricordare solo i momenti in cui ero stata felice,
gli istanti in cui lui era tutto per me.. Sentivo che seguendo questa strada,
un giorno quando il peggio sarebbe passato, avrei avuto la possibilità di non
accusarlo di tutto quello che era accaduto, di non incolparlo per la sofferenza
che avevo patito.. Anche perché molte cose me le ero procurata da sola..
La mattina, mia madre e Catia, mi
prepararono una colazione degna di un esercito.. Quando arrivai in salone, i
miei quattro genitori, erano fin troppo premurosi e eccessivamente
preoccupati.. Michael, li guardava stupiti e un pò interdetto, ovviamente non
riuscendo a capire come mai questo improvviso cambio di rotta.. Mi affrettai a
precisare che non ero malata, ma loro continuavano a dirmi che dovevo nutrirmi
bene, con regolarità e che in questa vita ci sono delle priorità..
Erano divertenti ed ero
estremamente curiosa di vedere come si sarebbero comportati con il piccolo
Kohishikawa..! Quando andai in camera per cambiarmi e prepararmi, mamma e Catia mi raggiunsero
per portarmi la roba stirata…
-Si può..- mi chiesero..
-Venite…mi stavo preparando…- dissi
aggiustandomi il maglioncino leggermente aderente…
-Comincia ad essere pronunciata..
Che bella..- mi dissero mentre mi accarezzavano il ventre..
-Mi piace questa piccola pancia
pronunciata…- dissi guardandomi allo specchio.. –Mi fa sentire bene...sento che
non sono sola…-
-Sei ancora più bella… Hai una luce
diversa Miki…è come se fossi risalita dal buio…- mi disse Catia accarezzandomi
la guancia…
-Spero che stia bene..- dissi un pò
angosciata.. –Ultimamente mi sono sbattuta un pò…-
-Andrà tutto alla perfezione.. Ci
spiace tanto non riuscire a venire oggi…!!- mi dissero entrambe sconsolate..
-Non preoccupatevi.. Se vi avessi
avvisate prima magari sarebbe stato più semplice, ma capisco che avete degli
impegni di lavoro!! E poi non sarò sola..!!!- dissi serena…
-Però non appena saprai qualcosa
dovrai avvertirci.. Va bene!?- annuì con il capo..
Mi baciarono il viso e uscirono con
un pò di sgomento dalla stanza.. Meiko sarebbe passata a casa mia e saremmo
andate insieme in ospedale..
Mi sedetti sul letto a gambe
incrociate e quando mi voltai notai una foto mia e di Ale… Ero felice in quella
foto, come tutte le volte in cui ero con lui.. I miei occhi brillavano, erano
lucenti, sereni..
Subito ripensai alla sua reazione
il giorno precedente.. Non sapevo cosa sarebbe potuto accadere al nostro
legame.. Quanto ancora avrebbe sopportato la mia perenne confusione e
indecisione!?
Aveva avuto anche fin troppa
pazienza, mi aveva corteggiata delicatamente senza forzarmi in nulla.. “Ale…”
pensai angosciata.. Cosa devo fare con te!? Continuavo a ripetermi..
All’improvviso, sentii il
campanello squillare, posai la foto che ci ritraeva sul letto e cominciai a
percorrere cautamente le scale per andare ad aprire la porta..
-Buongiorno…mammina…- mi disse Meiko
raggiante..
-Buongiorno zia..- dissi io
sorridendo.. –Dormito bene!?-
-Come un sasso..- rispose lei..
–Ero così felice..!! E tu!?-
-Insomma…- risposi guidandola in
camera mia.. –Un pò agitata…-
Appena entrò in camera mia, si andò
a sedere sul letto e subito notò la foto che era appoggiata al cuscino..
-Per caso la tua agitazione
riguarda anche lui!?- chiese guardandomi con un sorriso provocatore..
Mi voltai con discrezione, guardai
la mano su cui teneva la foto e sentii le mie guance arrossire un poco.. Non
riuscivo a guardarla negli occhi, ma sapevo che si aspettava delle
spiegazioni..
-Si…riguarda anche Alessandro..-
dissi avvicinandomi a lei e sedendomi sul letto…-Sono le otto, ci metteremo
poco ad andare in ospedale.. Ti va di ascoltarmi un pò!?- chiesi imbarazzata..
-Certo che mi va di ascoltarti…- mi
disse lei prendendo la mia mano..
-Mi ha chiamata ieri sera.. Ed è
molto arrabbiato con me..- dissi scoraggiata..
-Per la gravidanza!?- mi chiese lei
gentilmente..
-No…o almeno non lo da a vedere..
Ce l’ha con me, per la mia ostinazione a tenerlo fuori dalla mia vita… Mi dice
che il problema del fantasma di Yuri non è suo, ma mio…!!-
-Forse in questo ha ragione Miki..-
disse lei tranquilla.. –Tu sei ossessionata dalla paura che Ale possa pensare
che per te lui è un ripiego.. Ma guarda che Alessandro sa che non è così!! Sai
cosa penso!?-
-Dimmi…- risposi aspettando di
sapere cosa meditasse..
-Tu ti trattieni nei suoi
confronti.. Il tuo cuore secondo me ti dice certe cose, tu lo incateni e invece
fai il contrario…!!- mi spiegò lei cautamente.. –Tu vorresti forse comportarti
in modo differente, ma hai talmente paura di ferirlo che ti blocchi anche nelle
più piccole cose..-
-C’è una cosa al riguardo che ho
capito…- dissi io piena di vergogna.. –è come se quello che ho costruito in
questi mesi, fosse crollato come un castello di sabbia..-
-Ti riferisci a Yu!?-
-Non solo..- dissi io prendendo la
foto che ritraeva me ed Ale.. –Parlo di Ale..-
-Non capisco..- disse lei confusa..
-Solo ieri mi sono resa conto, che
in realtà mi sono innamorata di Ale..- dissi disarmata…
-Tu…ami Ale… E io l’ho sempre
sospettato, almeno in questi ultimi mesi Miki…- mi disse lei sorridente..
-Mi affannavo a ripetere a me
stessa che gli volevo bene, che era importante per me.. Ma mi ostinavo a negare che potessi
amarlo..!!! Io pensavo fosse impossibile amare due persone contemporaneamente..
E invece..-
-L’ho capito con chiarezza ieri..
C’è stato un momento in cui era come se avessi preso coscienza che tutti gli
sforzi che avevi fatto per proteggerlo, fossero stati vani.. Lo allontanavi non
perché lo volevi, ma perché sapevi che questo giorno sarebbe arrivato prima o
poi.. Ma odiavi ferirlo..-
-Già.. Cosa dovrei fare!?- dissi
sfinita..
-Devi essere sincera sui tuoi
sentimenti nei suoi confronti una volta per tutte..!! Ale se lo merita..-
-Allora…credo che proverò a
parlargli…- dissi arrossendo..
-Oh Miki…- mi stuzzicò lei.. –Se
arrossisci così lo capirà subito…-
Sorridemmo entrambe di quella folle
allegria.. E quando uscimmo di casa, respirai l’aria fredda e uggiosa
dell’inverno ormai alle porte.. Era fresco quella mattina, quindi avvolsi bene
la pancia intorno alla giacca che avevo indossato..
-Meiko…credo che presto dovrò
andare a fare qualche compera.. La giacca
è già stretta…- dissi guardandomi un pò contrariata.. –Oltretutto mi da
fastidio..-
-La pancia cresce mia cara!!! Pensa
a quando sarai un’adorabile damigiana…- disse lei ridendo pestifera…
-Ma come siamo carine oggi…- dissi
io guardandola di soppiatto.. –Sappi che quando sarà il tuo turno non mi
risparmierò!!!-
Attraversammo la città, per
raggiungere l’ospedale dove lavorava Emy, appena mi vide arrivare mi portò in
sala d’aspetto e stranamente non c’era nessuna bolgia ad attendere il proprio
turno.. Le neo mamme, andavano da una parte all’altra del corridoio e come me
tutte erano bellissime e raggianti.. Ero così fiere delle loro pance belle in
vista e le accarezzavano gentilmente.. Molte si rallegravano l’una con l’altra,
forse amiche di vecchia data.. Era il primo reparto d’ospedale che vedevo così
allegro e spensierato… Il pensiero che tra qualche mese, avrei stretto tra le
braccia il mio piccolo fagotto, mi feci venire i brividi lungo la schiena..
Quello che però mi ferì, era che
molti uomini, erano affianco alla loro compagna in quei momenti di assoluta
felicità.. Li vedevo accarezzare teneramente la pancia della loro moglie o
della loro fidanzata e mi sentii ardere il cuore dentro..
Mi venne istintivamente da
chiedermi quale sarebbe stato il comportamento di Yuri nei miei confronti se
avesse saputo che aspettavo un figlio suo mi chiedevo se avesse accarezzato
anche lui così il mio ventre..
Quando sentii Emy chiamarmi, mi
sveglia da quella improvvisa morsa di dolore.. Tutto passa Miki, io sarei
comunque stata bene, perché non ero sola.. Avevo la mia famiglia, i miei amici,
Ale..
Questo bambino sarebbe comunque
stato amato in un modo o nell’altro.. E io gli avrei donato tutta me stessa..
-Eccomi Emy..- dissi raggiante..
–Lei è la mia amica Meiko.. Può entrare con me..!?-
-Certamente… Vieni pure..- disse
Emy cordiale.. –Allora Miki…questa è la mia amica Giuly.. Lei ti farà
l’ecografia..-
-Oh…che mamma giovane e bella
abbiamo qui!!- disse lei carina.. –Miki Kohishikawa…giusto!? Stai facendo
faville in giro…-
-Cioè!?- chiesi io un pò
frastornata..
-Ma come!? Non fanno altro che
parlare di te.. Sei la modella di Chanel giusto!?-
-Ah.. Beh si..- dissi io un pò in
difficoltà… -Ma mi sa che per un pò uscirò di scena..- risposi sorridendo
felice..
-Allora…adesso pensiamo a farti
conoscere il tuo fagotto..- disse lei sorridendomi..
Mise un pò di gel sulla mia pancia,
dopo che mi fui sdraiata e alzata il maglioncino.. Poi cominciò a spalarlo
omogeneamente con la testina dell’attrezzo per fare l’esame.. Cominciò a
schiacciare delicatamente la mia pancia e poi finalmente potei sentire un
rimbombo lontano, di un piccolissimo cuoricino appena formato che cominciava a
pompare il sangue.. Non saprei come descrivere la profonda emozione di quei
momenti.. Non ero mai stata così emozionata come in quel momento, tanto che
senza volere le mie lacrime scesero senza alcuna barriera sul mio viso..
Meiko, altrettanto scossa, mi aveva
abbracciata alla bene meglio, il suo volto appiccicato al mio.. Quel momento
tanto felice, così unico nel suo genere..
Come si poteva amare qualcuno già
così tanto!! Non sapevo spiegarmelo, ma me ne innamorai all’istante, come tutte
le mamme al mondo..
-Bene..- disse Giuly soddisfatta..
–Direi che è tutto a posto.. Tutto nella norma.. Ovviamente, dovrai mantenerti
in contatto con Emy e dovrai farti visitare spesso.. Faremo ecografie
periodiche, ma non ti devi preoccupare, tutto è nella norma…-
-Va bene.. Ero così ansiosa
stamattina..- dissi lasciando andare la tensione che avevo accumulato prima
dell’esame..
-Tieni..- disse mostrandomi un cd e
porgendomelo.. –Questo è il primo filmino del tuo fagotto..-
-Grazie..- dissi emozionata..
–Grazie mille.. Ciao..!!-
Quando uscii dalla stanza, mi
sembrava che tutto fosse assolutamente perfetto nella mia vita.. Mio figlio stava
bene, questa era la cosa che più mi importava in questo momento..
Come promesso, appena uscita,
telefonai a mamma e a Catia, che aspettavano la mia chiamata per avere notizie
dell’ecografia.. Non appena dissi loro che tutto era a posto, le sentii molto
più rilassate e sapevo che non vedevano l’ora di ritrovarmi la sera per sapere
cosa avessi provato nel conoscere mio figlio..
Ma quello che sicuramente mi venne
da dire era che questa era stata la giornata più bella di tutta la mia
vita..!!!