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Autore: corvonero83    11/02/2015    0 recensioni
-Lo amo…- la voce del ragazzo uscì debole, ma lei la sentì lo stesso.
-Cosa?- continuava ad accarezzargli i capelli morbidi.
-L’odore di cloro che ti resta sulla pelle. Credo sia questo che mi rilassa…mi piace, mi è sempre piaciuto e mi ci perdo. Non smettere mai di nuotare…mai…-
Lei rise ma senza gioia -E perché?-
-Non smettere mai per me! Fallo per me…-
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi chiedo umilmente scusa! Ho un grande disagio dentro e l’ho dovuto buttare fuori con questa cosa senza un vero senso logico.
I fatti narrati sono frutto della mia testolina bacata. Gli Slipknot non mi appartengono e neanche la canzone del titolo.
Perdono!
 
 
 
 
 
“Guarire un po'
Sognare un po'
Amare un po'
Fallire un po'
Far male un po'
Mentirsi e poi
Tornare a sfamarsi un po'

C'è solo sangue
Solo sangue dentro me
C'è solo sangue
Solo sangue e non magia
Solo sangue e non magia

Solo sangue e non va via…”
 
(Afterhours-Il sangue di Giuda)
 
 
 
 
 
La Ford Torino blu elettrico di Joey si fermò all’incrocio della strada dove iniziava il vialetto di casa sua.
Era stata lei a farlo fermare lì, non voleva farlo entrare nel vialetto e poi sentirlo imprecare in sette lingue diverse per tornare indietro in retro. Cosa che solo Sid sapeva fare egregiamente in quello spazio ridotto!
-Grazie per avermi accompagnata Joey! farmela a piedi mi avrebbe uccisa!- la ragazza si era sganciata la cintura di sicurezza e ora guardava l’amico con un sorriso sincero.
-Figurati! Sai che sono di strada! Piuttosto, sei sicura che non ti scoccia rimanere sola? Sid non rientrerà stasera….- Joey mise su la sua tipica espressione preoccupata che prevedeva il corrugamento della fronte e il chiudersi degli occhi in due piccole fessure.
-Che mio fratello sia o no a casa di notte non è che mi preoccupi tanto! È come si devasterà stasera! Lui e Corey sono partiti in quarta…-
-Lo so!- il ragazzo abbassò la testa -E’ passata solo una settimana dal funerale, non è ancora semplice per nessuno!- si perse un attimo nel buio dei suoi pensieri ma poi si riprese subito per non farsi vedere troppo abbattuto da lei -Scusami Mey! Non volevo, io…-
-Tranquillo! Ti capisco. Dai, vado! Devo dormire un po’, ma prometto di chiamarti se ho bisogno!- la ragazza fece per scendere dall’auto ma Joey la bloccò.
-Aspetta un attimo! C’è qualcuno sulle scale di casa tua…- Mey aguzzò la vista nella semioscurità del vialetto, vide un ombra rannicchiata sulle scale, Joey aveva ragione. Non la mise a fuoco subito, ma la fievole luce dei pochi lampioni del vialetto le fece notare un piccolo particolare che le permise di riconoscere quella figura.
Sapeva bene chi era.
-Chris…?- lo disse piano più a se stessa che per Joey. Cosa ci faceva Chris da lei?
-Vuoi che ti accompagno?-
Lei non rispose subito. Era ancora stupita da quella presenza inaspettata -No, so gestirmelo, tranquillo…- scese del tutto dall’auto e chiuse la portiera -Almeno spero…- aggiunse tra se.
Joey non partì subito ma quando la vide incamminarsi sicura verso casa decise di mettere in moto. Si fidava della tempra combattiva di Mey e poi…Chris non le avrebbe mai fatto del male. Non fisicamente almeno…
Mey camminò dritta fino a casa sua.
Il cuore aveva iniziato a batterle forte, troppo forte!
Non si parlavano decentemente da quasi quattro anni, solo saluti e cenni di capo, nessun contatto fisico evitando attentamente di restare soli: cosa cazzo ci faceva Chris da lei? Cosa voleva da lei?
Si fermò davanti alle scale.
Il ragazzo era seduto immobile, la testa tra le mani, il viso coperto da un cappellino da baseball…il particolare che glielo aveva fatto riconoscere.
Mey passò il peso del suo corpo da una gamba all’altra, incerta sul da farsi e infreddolita. Le scarpe le facevano male.
Lui non alzò il viso anche se doveva aver capito che lei era lì.
-Christopher?- lei decise di sbloccare quella situazione surreale.
Lo vide alzare il viso lentamente. Un viso devastato dall’insonnia e dal pianto. I suoi occhi azzurri di solito così belli e splendenti erano cupi, iniettati di sangue e spenti.
-Mi…mi dispiace! Mi sono messo a vagare e mi sono ritrovato qui…- sembrava un bambino indifeso che si era perso.
-Vieni dentro- non voleva sapere altro. Lo sorpassò ed entrò in casa dopo aver fatto cadere le chiavi due volte per il nervosismo.
Lui la faceva sempre andare in tilt!
Chris entrò in quella casa che conosceva bene. Forse troppo bene!
Mey stava per chiedergli perché fosse lì ma guardandolo bene in faccia lo capì subito -Da quanto tempo non dormi?- era preoccupata.
-Da quando l’ho visto in ospedale, immobile…freddo…- si calcò il capellino sulla testa. Le mani in tasca, imbarazzato come poche volte lo aveva visto in tutta la sua vita.
Mey sospirò -Vai in camera mia e mettiti a letto. Io arrivo subito!-
Il ragazzo la guardò con occhi vacui e senza una vera espressione dentro di essi, forse gratitudine. Chris si tolse il cappellino e sparì al piano di sopra.
Mey si sedette un attimo per riprendere fiato.
Le faceva male, sempre! Vederlo così le faceva male. Era di nuovo stato catturato dai suoi demoni, ci stava affondando con i suoi demoni! Solo che aiutandolo anche lei rischiava di ricadere nel suo inferno privato.
Il cellulare iniziò a squillare all’improvviso, il vocione di Till Lindemann intonò Mein Teil, Mey lesse il nome sul display e si rincuorò -Sid?- rispose subito.
-Tigre! Sei arrivata a casa o devo ammazzare Jordison!?- la voce del fratello la raggiunse squillante come sempre. E fu un toccasana per lei.
-Si, tranquillo! Joey è un angelo! Voi?-
-Siamo da Jim e stiamo cercando Fehn! È sparito e Lissa è isterica e…-
-E’ qui, con me…- lo bloccò.
-Da noi?- non sembrava stupito Sid.
-Si, ha bisogno di dormire…-
-Mey sei sicura? Non sei obbligata ad aiutarlo sempre!- Dopo l’ultima volta Sid non voleva assolutamente raccogliere di nuovo i cocci di sua sorella. Stavolta lo avrebbe ammazzato…migliore amico o no!
-Sid, tranquillo! So quello che faccio…Chris sta male. Molto male!- prese fiato -Solo, chiama Lissa e dille che è qui…ma con te!- Mey non voleva invece creare nuovi casini.
-Va bene! La chiamo subito, comunque domattina rientro presto e se hai bisogno di qualsiasi cosa…qualsiasi! Chiamami!-
-Va bene bro!- sorrise tra se -Ti voglio bene!- amava suo fratello. Da sempre.
-Anche io tigre! Un bacio!-
Chiuse la chiamata e spense il cellulare.
E con il fare di un automa salì in camera sua.
Trovò Chris rannicchiato sotto le coperte del suo letto.
Sembrava ancora un bambino indifeso.
Un bambino solo che aveva bisogno di aiuto, aiuto che non riusciva a trovare nella persona che avrebbe dovuto darglielo: la sua futura moglie!
Mey si morse un labbro ed ebbe un momento di indecisione, ma non poteva lasciarlo così.
Si tolse quelle trappole che aveva ai piedi e indossò la sua tenuta da notte: leggings e un magliettone strausato dei Disturbed che le aveva regalato Paul molti anni prima.
Alzò le coperte e si sdraiò di fianco al ragazzo.
Chris era rannicchiato, gli occhi spalancati. Ebbe un brivido quando si sentì avvolgere dal calore della ragazza. Si era tolto il cappellino, le scarpe e la felpa della tuta che indossava.
Mey sospirò.
Iniziò ad accarezzargli un orecchio e il mento dolcemente e dato che lui le dava le spalle, tolse l’elastico nero che teneva uniti i capelli del ragazzo e come una madre premurosa iniziò a passare le sue dita tra quei fili dorati. Le aveva sempre fatto strano il fatto che lui portasse i capelli così lunghi per un semplice vezzo mentre lei li aveva sempre portati corti per pura e semplice comodità! Però lei amava quei capelli, amava accarezzarli perché la rilassava…ma soprattutto amava sentirli sulla sua pelle quando facevano l’amore.
Era passato molto tempo dall’ultima volta in cui lo avevano fatto.
Passava le sue dita piano, con estrema premura.
-Chiudi gli occhi Chris. Ci sono io con te…-
“Ci sono io con te!”
Chris chiuse gli occhi con troppa forza, strizzandoli per non piangere ancora.
“Ci sono io con te!” già! Come sempre, come ogni fottuta volta in cui lui credeva di non farcela e aveva bisogno di lei! Rischiando al solito di farle del male senza volerlo realmente.
Passarono minuti interminabili ma piacevoli. Chris si lasciò andare, dimenticandosi tutto, tutto il dolore che aveva dentro, il rancore, la rabbia! Le mani dolci di Mey erano un toccasana per il suo animo incrostato di odio e buio.
Si voltò verso di lei, nascondendo il viso nell’incavo del collo della ragazza.
Meywood lo strinse forte, intrecciando come poté le sue gambe esili a quelle del ragazzo e permettendo a lui di avvolgerla con le sue braccia forti, forti ma guidate da una mente fragile, che stava vacillando.
-Lo amo…- la voce del ragazzo uscì debole, ma lei la sentì lo stesso.
-Cosa?- continuava ad accarezzargli i capelli morbidi.
-L’odore di cloro che ti resta sulla pelle. Credo sia questo che mi rilassa…mi piace, mi è sempre piaciuto e mi ci perdo. Non smettere mai di nuotare…mai…-
Lei rise ma senza gioia -E perché?-
-Non smettere mai per me! Fallo per me…-
-Per te?...che ti sposerai tra non molto con un’altra donna?-
Chris incassò il colpo. Ma se lo aspettava.             
Mey aveva ragione.
-Mi dispiace. Mi spiace di essere così debole….-
Lei lo strinse ancora più forte a se. Come per romperlo anche se sarebbe stato impensabile per lei rompere un ragazzo che era il doppio del suo peso.
-Te lo prometto! Non smetterò mai di nuotare! Mai!-
Calò il silenzio e seguendo rispettivamente i loro respiri, riuscirono ad addormentarsi.
Erano le undici e venti di notte.
 
 
 
Sid li trovò così…abbracciati.
Sereni.
E gli salì una rabbia sviscerale su per lo stomaco.
Lui gliela avrebbe data subito sua sorella a Chris! Ma quella testa dura si era inzuccata che non poteva, non poteva stare con Meywood!
E Sid non lo capiva. Quei due stavano bene assieme…si facevano bene…eppure riuscivano a distruggersi senza pietà.
Lui e Meywood erano nati lo stesso giorno. Coincidenza che li rendeva ancora più che fratelli!
Mey aveva sei anni meno di lui, era la sua sorellina e si era sempre preso cura di lei data l’assenza di quei degenerati dei loro genitori.
Le voleva un gran bene, era il suo angelo, la sua tigre. Mey era forte, una combattente…nuotatrice agonistica con ben nove medaglie olimpiche alle spalle e ora proiettata ai nazionali! La sua guerriera aveva solo un difetto: essere innamorata da sempre di uno dei suoi compagni di vita e di band…Christopher Fehn!
Cosa doveva fare? come poteva aiutarli?
Chris era sempre stato strano, taciturno e riservato…era fuori di testa al momento giusto e con la maschera veniva fuori il lato malato e oscuro che teneva nascosto chissà dove dento di lui! Ma solo con la maschera, senza quella tornava ad essere il ragazzo per bene e poco propenso alle parole e ai sorrisi.
Dopo la storia di Paul poi era tutto ancora più incasinato.
Cazzo!
Scese in cucina mettendosi a preparare una pseudo colazione.
Fu proprio il rumore delle stoviglie in cucina che fece ridestare Chris dal suo sonno ristoratore.
Il ragazzo mugugnò un poco. Sentiva un calore piacevole e una pace strana. Si sentiva riposato.
Ci mise poco a realizzare dov’era e come ci fosse finito.
In un primo momento imprecò contro se stesso ma poi il viso di Meywood appoggiato al suo petto lo calmò.
Era bella.
Era davvero bella nella sua semplicità.
Lui si era subito innamorato di quella semplicità. E della sua forza d’animo.
Meywood era forte, molto più forte di lui che non riusciva a stare con lei per semplice paura!
Ogni volta gli venivano in mente le parole che Paul più di una volta gli aveva rinfacciato : “Cazzo, Fehn! Hai tra le mani la sorella di Sid…un tesoro più che raro! E tu che fai? scappi! sei un codardo e prima o poi te ne pentirai!”
E Paul, il grande, unico Paul al solito aveva ragione…dio solo sa quanto avesse ragione! Solo che lui ormai era nella merda fino al collo, aveva fatto una promessa e stava per mettere l’anello al dito della donna sbagliata e non poteva tornare indietro.
Non poteva!
Poi…poi Meywood era ingestibile! E questa cosa lui non la sopportava.
Decise di alzarsi per scendere di sotto dove sapeva bene di trovare Sid. Lo fece in silenzio e con cura per non svegliarla.
-Eccolo qui il nostro fuggitivo!- Sid lo accolse con un sorriso sincero, voleva bene a quel coglione e non voleva vederlo in quello stato. Anche se erano tutti distrutti.
-Mi dispiace- il ragazzo si sedette mogio alla tavola già piena di roba da mangiare.
-Non devi dirlo a me, e lo sai- Sid mise un pancake nel piatto dell’amico.
Chris fissava il piatto davanti a se come se fosse la cosa più interessante del mondo. Alzò gli occhi verso quelli dell’amico -Mi fa bene. Tua sorella è l’unica persona che mi fa stare bene! E non ne capsico il perché! Non dormivo da giorni…da quando lo abbiamo visto in ospedale…- strinse i pugni pieno di rabbia -Con lei, stando tra le sue braccai sono crollato subito. Mi da pace….-
-Spiegami perché non vuoi stare con lei, allora?- Sid si era seduto davanti all’amico, Chris però non riuscì a reggere i suoi occhi limpidi  e troppo uguali a quelli della sorella, si fissò sui tatuaggi che Sid aveva sulle mani, tatuaggi che conosceva a memoria.
Non ricevendo risposta Sid decise di lasciar perdere il discorso -Comunque, Chris? Ricordati che anche lei ha perso qualcuno di molto importante…-
-Lo so! Cazzo…lo so!- deglutì a fatica -Gli altri?-
-Tutti sani e salvi, credo! Senti…Lissa ha chiamato tutti mille volte, è molto preoccupata. Falle sapere che stai bene, ok? Le ho detto che eri qui…- lo vide sbiancare -Con me! Stai tranquillo! Le ho detto che eri con me, non sono mica stupido!- sorrise con il suo ghignò malizioso -Richiamala! Mi raccomando!-
Chris annuì.
Dopo poco anche Meywood scese le scale e li trovò intenti a divorare di tutto.
-‘Giorno!- diede un bacio al fratello abbracciandolo da dietro con forza. Ne aveva bisogno.
-Ciao tigre!- Sid ricambiò l’abbraccio con un uguale intensità.
Chris arrossì nel guardarli, si sentiva di troppo.
-Hei!- lei notò la cosa e cercò di rasserenarlo -Stai un po’ meglio?-
-Si, grazie a te!...al solito!- si morse il labbro abbassando gli occhi.
Mey sorrise dolcemente e come se fosse la cosa più naturale del mondo, togliendosi l’elastico nero che si era messa al polso, gli si mise dietro e prendendogli i capelli gli rifece quella coda che aveva sfatto la sera prima.
Sid ghignò a quella scena.
Un altro aspetto del rapporto tra quei due che non capiva: Mey era l’unica persona che poteva toccare i capelli a Chris. L’unica! Neanche Lissa poteva o ci riusciva solo quando lui era in vena.
Mey poteva tutto con lui e lui forse poteva tutto con Meywood
In realtà questo Sid non voleva davvero saperlo.
-Bene! Io cerco di dormire un po’…- si alzò dalla sedia.
Chris lo fermò -Stasera torni da Jim?-
-Si, ovvio! Ti passo a prendere io?- lo vide annuire, poi rivolto alla sorella -Tu?-
-Ho gli allenamenti tra due ore fino a tardi. Ci vediamo a casa, va bene?-
Sid le ridiede un bacio e l’abbracciò forte, di nuovo. Dopo poco svanì su per le scale.
Rimasero soli, l’uno di fronte all’altra, Chris finì di mangiare mentre lei sbocconcellò qualcosa. Non aveva molta fame in realtà e si perse nel fissare il piatto pieno davanti a lei.
-Meywood?- poi la voce del ragazzo la richiamò dolcemente.
-Non chiamarmi così!- lei mise un broncio poco convinto.
-Perché io non posso? Non l’ho mai capita questa cosa!-
-Solo Sid e Paul possono!- le scappò detto, troppo in fretta. E al suono di quel nome lei chinò la testa triste.
-Scusami Mey! Ho pensato solo a me….quando anche tu hai perso qualcuno di importante…..- il ragazzo le prese una mano, lei ebbe un brivido a quel contatto improvviso.
E fu un attimo.
Guardarsi negli occhi, diretti. Senza remore o incomprensioni, senza nessuna paura.
Chris si alzò avvicinandosi a lei. La strinse a se, tra le sue braccia e lei si lasciò abbracciare dolcemente. Senza mettere barriere impenetrabili.
Persa nella figura massiccia del ragazzo.
-Grazie!- lui sentì il bisogno di ridirglielo.
-Non devi ringraziarmi, lo sai! Io…io per te ci sarò sempre Chris!- aveva un nodo in gola e dopo poco quel nodo si sciolse, piccole lacrime scesero sulle guance della ragazza.
-Mey..- Chris le prese il viso tra le mani preoccupato.
-Mi manca! Mi manca tantissimo, e lo so! Manca a tutti….ma lui per me era importante!-
Gli occhi del ragazzo si persero in quelli verdi e umidi di lei. Le lacrime li rendevano ancora più belli e istintivamente lui pose la sua lingua sulle sue gote e le leccò via quelle lacrime maledette.
Non sopportava vederla piangere. Era successo poche volte, ma era sempre uno strazio per lui. Anche perché in quelle poche volte la causa di qui pianti era sempre e solo lui.
Mise il naso a contatto con quello della ragazza, fissandola con un sorriso forzato ma dolce. Mey ricambiò quella smorfia -Ci vorrebbe il naso di Pinocc…-
Ma lui non la fece finire e la baciò di colpo.
Mey si alzò di scatto a quel bacio ma facendolo favorì le intenzioni del ragazzo che la fece appoggiare al piano del tavolo, bloccandola con il suo corpo.
Non che lei volesse scappare.
Solo…erano passati quattro anni dal loro ultimo bacio, dall'ultima notte in cui fecero l’amore. E smettere di vedersi non era stato semplice per nessuno dei due.
Le lingue si riscoprirono felici, giocando e provocandosi. Le mani del ragazzo erano già finite sotto la maglietta di lei, a contatto con la pelle morbida del suo corpo nudo.
Mey si era aggrappata alle spalle di Chris, persa in quelle carezze, persa in un mare che l’avrebbe trascinata via in un attimo se non si fosse ripresa di colpo.
Avrebbero fatto un danno. Un danno enorme per tutti e fu lei a staccarsi di colpo per prima.
Si fermò, tenendosi ancora stretta a lui e guardandolo negli occhi, ma si fermò.
-Non possiamo- era seria.
-Lo so- le accarezzò il viso -Allora perché lo vogliamo così tanto?-
-Chris io…- si allontanò bruscamente da lui, come se di colpo si fosse scottata toccandolo -Ti prego!- lo stava implorando con lo sguardo di non provocarla.
-Perdonami- gli occhi azzurri del ragazzo erano davvero pentiti, ma erano ancora pieni di desiderio. Cercò di avvicinarsi a lei ma Mey lo scansò.
-No! no, non mi toccare! Se solo risento il tuo odore e il tuo calore…non potrei più trattenermi!- era sconvolta.
Stava lottando con se stessa.
Le guance arrossate, gli occhi umidi, il respiro affannato. Frettolosamente, senza pensarci si mise un paio di Converse nere -Scusami io…io devo andarmene! io devo scappare da te!-
-Perché? Non voglio farti male, ne fare ciò che tu non vuoi!-
-Lo so, Chris! ma io…io non mi fido di me! Tu…tu mi rendi debole!- lo fissò cercando di calmarsi un poco -Io ci sarò sempre per te! Ma tu…tu non sai prenderti cura di me! E io, io non posso rompermi di nuovo! Se cado e mi frantumo ancora, questa volta nessuno potrà aiutarmi. Ne l’amore di Sid, ne’ la vicinanza degli altri, ne’ il tuo strano modo di amarmi!- prese fiato -Cercami solo se sei davvero al limite, ti prego….se puoi resisti….cerca di aiutarti da solo finché puoi!-
-Ti amo. Credo di amarti da sempre…- a lui venne spontaneo dirglielo.
-Ti amo anche io. Ma non siamo destinati a stare assieme in questa vita, Chris! Non ne so il motivo…ma è così!-
Si avvicinò al borsone da nuoto, allacciandosi la zip di una felpa consunta che lui riconobbe subito.
-Ce l’hai ancora?- era stupito ma felice.
Lei annuì con una mezza smorfia -E’ l’unica cosa che posso tenere di te senza dare nell'occhio!-
-Non è vero!-
-Vado!- lei lo fermò prima che potesse continuare -Riguardatevi stasera. Tutti!-
-Ci proveremo!-
-Chris?- lo fissò triste.
-Dimmi?-
-Chiama Lissa! Era davvero disperata…- le costò dire quelle parole. Ma doveva.
Lui rimase in silenzio un paio di secondi ma alla fine annuì.
Annuì anche se tutto il suo corpo voleva fare un’unica cosa: mandare  a puttane tutto, prendere Meywood tra le sue braccia, portarla di sopra per farci l’amore. E stare tutta la vita con lei. Tutta la vita con quella pelle, quel calore…il suo amore.
Dormire sogni tranquilli grazie a lei.
Ma non lo fece.
Annuì e rimase immobile, con un senso di amaro in bocca.
-Ci vediamo…-
-Ci vediamo Mey…-
Lei si bloccò sulla porta e lo guardò un’ultima volta con occhi furbetti -Meywood…-
Chris la guardò non capendo.
-D’ora in poi chiamami Meywood. Ho bisogno di qualcun’altro che mi chiami così…tu sei l’unico che possa sostituire Paul!- disse quelle parole in fretta e scappò non dandogli il tempo di risponderle.
“Meywood”
Chris lo ripeté tra se. Lui amava quel nome strano, il nome di una piccola cittadina della California dove i genitori di Sid e Mey si erano conosciuti.
Già, a Sydney si erano sposati, a Meywood si erano conosciuti…e avevano dato ai figli i nomi di due luoghi per loro importantissimi.
Avevano cambiato solo due vocali…ma i nomi erano quelli.
Erano due persone strane e i figli non potevano essere altrimenti!
Sorrise tra se un po’ più tranquillo.
Non voleva tornare a casa e sentire le lamentele isteriche di Lissa! Avrebbe aspettato.
Finì il cibo nel suo piatto poi salì di sopra per rimettersi le scarpe e la felpa, prima di andarsene diede un occhiata alla camera di Sid, al solito non si era spogliato ed era rimasto scoperto. Chris gli tolse le scarpe e gli mise un plaid addosso.
Fece per andarsene ma la voce dell’amico lo bloccò -Grazie Bro!-
-Dormi Sid! A stasera!-
-Sicuro!-
Uscì da quella casa che era come un rifugio per lui. Lo era sempre stato prima per Sid poi per Mey.
Ne uscì pieno di dubbi.
Voleva davvero sposare Lissa?
Voleva davvero perdere Mey quando l’aveva già persa e ripresa più di una volta?
Voleva davvero allontanarsi del tutto dall'unica cosa che gli facesse veramente bene?
Non voleva pensarci! Non ora!
O meglio, voleva parlarne con qualcuno.
L’unica persona che poteva capirlo e aiutarlo era sepolto nella terra e Chris non si fece problemi ad andare comunque da lui.
Arrivò a piedi al cimitero e si sedette davanti alla lapide nera, le gambe incrociate. Si tolse il capellino e rigirandoselo tra le mani trovò la forza per iniziare.
-Paul….ho bisogno di te….devo parlarti di Meywood….-
…….
 
 
 
 
  
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