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Autore: VanessaStew    12/02/2015    1 recensioni
Questa storia narra di due studenti universitari all'apparenza molto diversi, ma che in realtà condividono la medesima passione: la lettura. Ci vorrà un po' prima che si fidino l'uno dell'altro a causa dell'apparente diversità ma, una volta compreso il loro stesso modo di essere, scopriranno nell'altro un mondo che cercavano da sempre.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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"Nothing better to do
When I'm stuck on you
And still I'm here
Trying to figure it out"
Royal Blood - Figure it out.

In quei giorni di aprile, il tempo a Los Angeles era spesso nuvoloso. Tutto sommato però si stava bene sia in città che in spiaggia, non faceva poi tanto freddo; era una brezza primaverile abbastanza piacevole.
Lavorare da Betty mi piaceva. Mi ritenevo una persona fortunata in quanto avevo trovato lavoro in un posto che mi piaceva e avevo un capo, Betty, che tutto sommato mi adorava e di cui io d'altro canto stimavo l'intelligenza.
Le lezioni in quei giorni non erano tanto pesanti ma neanche tanto leggere. Una via di mezzo che non mi dispiaceva.
Tra le lezioni che più adoravo, c'era quella dedicata alla letteratura straniera. La letteratura che più amavo, a seguito di quella inglese, era quella italiana: gli scrittori italiani erano particolarmente passionali, alcuni molto tormentati e la cui ispirazione, molte volte, era racchiusa in una graziosa figura femminile; cosa che in alcuni casi giudicavo leggermente patetica, ma che in altri casi ritenevo molto lusinghiera.

Nel pomeriggio, mentre percorrevo il corridoio dell'università con grande fretta, ricevetti una chiamata da Monique.
< Katie, si può sapere dove sei finita? La lezione inizia a momenti e non siamo riusciti ad occuparti un posto >
< Ero immersa nello studio e ho perso la cognizione del tempo! Come sarebbe a dire che non siete riusciti ad occuparmi un posto?! >
< L'aula è strapiena. L'esame si avvicina e penso che la gente ritenga finalmente opportuno seguire un po' le lezioni >
< Spero di riuscire a trovare un posto a sedere. Ci vediamo tra 10 secondi! >
< 9, 8, 7... > sentii contare scherzosamente Monique al telefono, prima di riattaccare.
Mentre correvo in direzione dell'aula, cercando di mettere a posto il cellulare dati i cinquantamila appunti che avevo le mani, qualcuno mi venne addosso. Ovviamente, chi poteva venirmi addosso, se non una persona che avrei preferito non incontrare per qualche altro decennio? "Per caso il karma mi sta punendo per qualcosa che ho fatto?" mi domandai.
E' proprio vero che, più cerchi di tenere lontano da te qualcosa, più finisci per inciamparci nel corso della tua esistenza.
< Stai attento a dove metti i piedi! > esclamai in prossimità dell'aula di letteratura straniera.
< Stai attenta tu! Non ti hanno mai detto che non si corre guardando altrove se non in direzione del proprio obiettivo? > fece James Heat inarcando il suo solito sopracciglio biondo.
< Per cortesia, risparmiati la lezioncina! Sei il meno indicato per darmi consigli di vita > affermai divertita da tale insolenza.
< Ehi voi due, avete intenzione di entrare o di continuare a litigare come bambini? In tal caso siete pregati di andare a discutere altrove > esclamò il professore di letteratura straniera dal profondo dell'aula, utilizzando il microfono che usava durante la lezione per far sì che tutti gli studenti riuscissero a sentirlo.
Io e James ci scambiammo sguardi profondamente irritati dalla reciproca presenza, prima di fare ingresso in aula.

Durante la lezione, cercavo di mantenere viva l'attenzione. Ero talmente presa da altro che perfino una delle mie materie preferite non riusciva a catturare la mia attenzione.
Ero seduta ad uno dei banchi dell'ultima fila, cosa che sicuramente non incentivava la mia attenzione. A pochi banchi di distanza dal mio era seduto James.
Istintivamente posai gli occhi su di lui, notando che il suo sguardo azzurro e intenso era già posato su di me. Chissà da quanto, mi domandai. Quando i nostri occhi si incontrarono, leggermente in soggezione scostai lo sguardo da lui, provando a concentrarmi sulla lezione.

< Tu e Heat poco fa eravate ridicoli! > esclamò divertito Mike mentre tornavamo nelle nostre stanze.
Mike era un mio grandissimo amico nonché ragazzo di Monique, biondo/rossiccio e alto un metro e 94 centimetri. Una montagna insomma! Era una persona fidata sulla quale poter contare in qualsiasi momento. Un ragazzo d'oro che avevo intenzione di portare con me per tutta la vita e che per nulla al mondo avrei rischiato di perdere. Mi donava tanto con semplici parole e in lui avevo scovato un amico di cui avevo bisogno da secoli.
< E' lui ad essere ridicolo. Così come tutti i The wolves > feci irritata.
< Mi chiedo cosa ci trovino le altre persone che frequentano quella sottospecie di feccia. Per non parlare delle loro ragazze! >
< Forse la bellezza > affermai pensierosa.
< Ma per cortesia. Sono più bello io! > fece Mike imitando la vanità in persona. Scoppiai a ridere, divertita dalla sua frizzante ironia.
< Come va il lavoro? > mi chiese.
< Ho iniziato da poco ma ho già imparato il mestiere! Adoro passare le mie ore lì >
< La clientela com'è? >
Ripensai a James Heat che mi chiedeva di Dracula. < Singolare...direi. Alle volte vedi e senti cose inaspettate >

Arrivata in stanza, mi affacciai alla mia finestra dal secondo piano per godere un po' della vista del giardino del college. Mi divertiva spiare gli altri studenti; a loro insaputa, sapevo quando si mettevano le dita nel naso o nei pantaloni, li vedevo mentre facevano gestacci alle spalle dei loro compagni, oppure divenivo spettatrice di momenti dolci tra innamorati. Una volta ebbi anche modo di assistere al primo bacio di una coppia sulla quale scommettevano quasi tutti da tempo.
Fu proprio mentre ispezionavo il giardino che notai James sotto un albero, immerso nella lettura di un libro rosso che, nonostante la lontananza, riconobbi essere Dracula. "Possibile che io non l'abbia mai notato fno ad oggi sotto quell'albero? O forse è la prima volta che si mette lì?" pensai tra me e me.
Il biondo se ne stava appoggiato al tronco, con le gambe mediamente piegate e il libro tra le mani, immerso nella lettura. Lo osservai a lungo mentre divorava le pagine nel libro; ogni tanto scostava qualche giocca di capelli dal viso chiaro e ben scolpito, portandoseli indietro con un gesto rapido della mano.
I suoi occhi azzurri ispezionavano attentamente le pagine, non scostava mai lo sguardo da loro. Non si rendeva neanche conto delle ragazze che passavano davanti a lui cercando di attirare la sua attenzione. Ignorava la loro presenza, ignorava la presenza di tutto e tutti.
In quel momento nel suo mondo c'erano solo lui, la terra soto i piedi e il libro.

Buonasera a tutti :3 è da un po' che cercavo di scrivere un nuovo capitolo, ma l'università non me lo permetteva! Anyway, spero troviate un po' intrigante la figura di James...più interessante di quella di Katie, forse!
Spero che anche questo capitolo vi piaccia e non vi annoi e spero soprattutto di leggere qualche vostro commento al riguardo :) un bacio x 
  
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