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Autore: Quarquanazzi    12/02/2015    2 recensioni
Un album fotografico dai poteri sovrannaturali. Un dono che gli permette di insinuarsi nelle menti umane e di manipolarle a suo piacimento. Il proprietario dell'Album verrà piano piano trascinato in un sadico ed infinito gioco psicologico.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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L’ALBUM DEI NON RICORDI

 
Ciò che l’anziano teneva tra le mani, non era affatto un manufatto d’alto valore monetario.
Ciò che trovarono stretto tra le braccia del vecchio era un album fotografico completamente vuoto.
Aveva soltanto una scritta sul retro della copertina.
Inizialmente, tutti quelli che leggevano la scritta, pensavano ad uno scherzo e non gli davano peso.
Ma divenne presto molto chiaro il perché il vecchio tenesse il suo album così gelosamente stretto al suo petto.
Così avvinghiato al suo cuore.
Fu così che venne trovato… e raccolto.
L’Album, d'altronde, sapeva di non avere un proprietario specifico.
Era di tutti e non era di nessuno.
In un modo o nell’altro, passava di mano in mano, così che tutti potessero sfogliarlo.
Aveva tanti, troppi anni, ma rimaneva sempre splendido agli occhi di chiunque.
Forse, è stata proprio quella vita fin troppo longeva, che ha fatto acquisire all’Album una strana facoltà.
Poteva e voleva raccontare la vita di chi lo possedeva in quel periodo.
Non gli avvenimenti realmente accaduti, ma quelli che sarebbero successi se il suo proprietario avesse scelto un’altra opzione, o avesse agito in altra maniera.
L’Album raccontava la vita parallela di coloro che guardavano fra le sue pagine.
Quindi l’Album si riempiva, da solo, di foto mai scattate di situazioni mai accadute.
Dopo un po’, i proprietari se ne accorgevano ed erano sempre più vogliosi di sapere come sarebbe andata la loro vita se la fortuna avesse giocato a loro favore o se avessero compiuto un’azione diversa da quella che invece avevano fatto.
All’inizio, lo facevano per semplice curiosità, ma più passavano gli anni, più l’album creava un senso di insicurezza e disordine nella mente di chi lo possedeva.
Ai proprietari, sembrava sempre di fare la scelta sbagliata cosicché, arrivati ad un certo punto, tale era il timore di sbagliare che posti davanti ad una scelta non sapevano più decidersi. E non sapendo che decisione prendere, non né prendevano neanche una.
Cercavano disperatamente un senso di approvazione da parte dell’album. Cercavano in ogni pagina, in ogni foto, in ogni dannatissima didascalia, una dimostrazione che ciò che avevano fatto era giusto.
Che le loro scelte, per una volta, fossero corrette e che li avrebbero portati a vivere una vita felice.
Si sentivano in preda ad un senso d’inutilità.
Ma l’Album faceva vedere loro una vita di sole gioie, facendo credere a chi lo sfogliava, che la vita che stava vivendo era quella peggiore possibile.
Ma perché?
Forse perché stavano realmente vivendo la loro vita nel modo peggiore possibile?
O forse era solamente perché l’Album mentiva a chi lo sfogliava?
La scritta sul retro della copertina diceva:

    “Tutto ciò che vedrete qui dentro
                                                   è falso”

Ma allora perché?
Perché indurci a credere che sia tutto vero se poi la frase all’interno dell’album ci dice ch’è tutta una menzogna?
È vero però, che la frase sul retro della copertina, comprende anche sé stessa, ma se ciò è vero dovremmo considerare veritiere le immagini dell’album.
Quindi, a cosa si dà credito?
Alla frase?
O alle immagini?
  
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