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Autore: comme par miracle    12/02/2015    0 recensioni
14 poesie di Jacques Prévert che danno vita alla Sterek
Prima volta che pubblico qualcosa su teen wolf, prima volta che rendo pubblico quello che scrivo.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pag.69


Prima colazione
 
Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffelatte
Ha girato
Il cucchiaino
Ha bevuto il caffelatte
Ha posato la tazza
senza parlarmi
S’è acceso
una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo
Sulla testa il cappello
S’è messo
L’impermeabile
Perché pioveva
E se n’è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi
E io ho preso
la mia testa fra le mani
E ho pianto.
 
 
Si siede, in silenzio senza guardarmi negli occhi. Con lentezza versa il latte, bianco come la sua pelle, nel nero caffè e quando il colore viene smorzato, mette un gran numero di cucchiaini di zucchero in quel liquido caldo e dolce. Beve il suo caffè latte, in silenzio, senza proferire parola. Si accende un sigaretta e ti chiedi quando ha iniziato, porta il filtro tra le sue labbra, rosse, e ispira, fa cerchi con il fumo. Alcuni più piccoli altri deformati, la cenere che per anni hai associato al fuoco e al dolore cade nella tazza, macchiando di grigio il suo caffelatte troppo dolce. E senza parlarmi, senza guardarmi si alza. Con passo felpato si avvicina alla porta, e con un mutismo che non gli appartiene indossa la sua giacca e il capello per coprirsi, dal freddo, dalla pioggia ma soprattutto da te. Senza parlarmi. Senza guardarmi. Fugge, elude e si sottrae al mio sguardo, non mi permette di vedere il suo viso. E senza parlarmi, senza guardarmi se ne va via, sotto la pioggia. E nel momento in cui scorto la sua figura camminare sotto la pioggia, mi prendo la testa fra le mani e ho piango. Piango per me, per lui, per noi, per la mia famiglia. Piango in silenzio rannicchiato sul freddo pavimento nel mio lotf. L’ho lasciato e non tornerà mai più. Mi ha rincorso per così tanto tempo che l’ho dato per scontato, non si è mai arreso con me. Mai. È sempre stato al mio fianco anche quando lo mandavo via urlandogli in faccia tutto il mio dolore ma ora, ha smesso di correre. Ha lasciato andare la mia mano. “Ti amo Derek, ma sono stanco. Stanco delle urla, delle lacrime e dei problemi. Voglio te, ho sempre voluto te, ma non così. Mi sto distruggendo. Voglio essere felice e mi dispiace così tanto. Ho cercato, provato, a sopportare il tuo silenzio e il fatto di non avermi mai detto che mi ami ma ora Derek sono stanco di essere l’unico a mantenere la presa. Mi dispiace” ti ha confessato prima di cadere in un mutismo fatto di parole ma soprattutto di sguardi. Ha lasciato andare la presa, per colpa tua, perché sei troppo codardo per fidarmi, per lasciarti andare.
E ti ritrovi a piangere come un bambino, in silenzio.

buona sera a tutti :)
ecco il nuovo capitolo. in realtà questa doveva essere la fine ma l'ultima poesia, la più importante e la mia preferità è come dire, complicata.
ho bisogno solo un po di tempo ... solo un pochino ;)
quindi vi lascio questa storia e spero di aggiornare presto.
baci e sogni d'oro.

 
   
 
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