Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Joy2000    14/02/2015    2 recensioni
Dato che non riesco a trovare delle parole adatte a descrivere la mia storia, ho deciso di far parlare la protagonista: Alex
"Sola, in un mondo pieno di ingiustizie e di violenza. Sola, ad affrontare ogni singolo ostacolo che la vita mi pone davanti. Ho quattordici anni, e ho perso i miei genitori quando ne avevo quattro. A volte la vita è dura, davvero dura, e fai fatica a rialzarti e a guardare oltre, ad andare avanti! Altre volte, invece, sa come premiarti. Ho incontrato una persona che ha saputo capirmi sin dal primo momento in cui mi ha vista! All'inizio non volevo conoscerla...Credevo che fosse una star come le altre, la solita celebrità smaniosa di fama e denaro. Ma mi sbagliavo. Oh, e quanto mi sbagliavo! Abbiamo attraversato non poche difficoltà, che a volte erano sul punto di separarci, ma alla fine quello che conta è il lieto fine!"
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciao lettore/ lettrice! Prima che tu inizi a leggere voglio chiederti una cosa imporantissimissima: potresti lasciare un commento a fine capitolo? Se ti va ovviamente...Mi piacerebbe sapere che cosa pensi di questo primo capitolo, se lo ritieni noioso, troppo lungo etc...Spero ti piaccia e che altro dire...BUONA LETTURA!

~~Un'altra giornata del cazzo! Perchè? Semplicemente perchè ero in ospedale. Ormai ci avevo fatto l'abitudine. Il mio padrigno -se così si può definire- si divertiva a picchiarmi quando era sbronzo! E così quella era la quinta volta in un mese che rimanevo in ospedale per un paio di giorni. Ormai lo conoscevo meglio delle mie tasche: conoscevo quando era il giorno dei vaccini e persino quando era il giorno in cui venivano a trovarci persone famose. Oggi ad esempio doveva venire Johnny Depp nelle vesti del famigerato capitan Jack Sparrow. Ma che si fotta pure lui! Al mondo ci sono troppe ingiustizie! C'è gente che si fa un mazzo così dalla mattina fino alla sera per avere un salario minimo che permetta almeno di sopravvivere e poi c'è gente che si diverte a fare l'attore e a non fare un cazzo per poi essere pure pagato! Questo è uno dei motivi per cui odio le celebrità. Comunque sia vi racconto un po' di me: sono un ragazzina di quattordici anni di Los Angeles che ha vissuto i suoi primi tre anni di vita in modo davvero perfetto! I miei genitori mi amavano, mi coccolavano, eravamo felici! Poi il giorno del mio quarto compleanno il destino ha voluto portarmeli via. Il destino. Quel fottuto destino che ancora oggi non riesco a comprendere. Morirono in una sparatoria alla banca. Una gang di ladri la andò a rapinare e uccisero un sacco di persone...compresi i miei genitori. La cosa più brutta è che la polizia non ha ancora trovato quei ladri, e non è stata fatta ancora giustizia. Ma quando finalmente verranno arrestati, allora potrò ricominciare a vivere! Io fui costretta a vivere con il mio padrigno che era un amico di mio padre e che io non lo sopporto proprio! Era una persona davvero...strana, sì. Passava la mattinata in un bar per poi tornare all'ora di pranzo o con tre o quattro pacchi di cocaina o con una puttana. Durante il pomeriggio o fumava la coca o si faceva la ragazza. La sera, invece, toccava a me: mi ordinava di spacciare la coca, mentre lui si sbronzava. Se tornavo a casa senza aver venduto tre o più chili di droga mi pestava a sangue, se invece ne avevo venduta più di tre chili, mi menava comunque dicendomi "potevi fare di più"!
E così ero di nuovo seduta sullo stesso lettino della solita camera che portava il numero 9. L'unica cosa positiva era che ero sempre sola, non mettevano mai nessuno in stanza con me, fortunatamente! Non mi piaceva fare amicizia, diciamo pure che ero una tipa che amava la solitudine. Ero un lupo solitario, sì! Può sembrarvi strano, ma la sola persona che mi capiva ero io!
-Alex, muoviti, scendi! Fra pochissimo arriva Jack Sparrow!- questa era Arlena, l'infermiera più simpatica -ma anche più rompiballe- dell'ospedale...
-Arl, non mi va! Non posso restare qui?- le chiesi scongiurandola
-Le sai le regole! E poi non è normale che ti rifiuti di vedere un attore sexy come Johnny Depp!
-Sai come la penso riguardo alle celebrità! E dai, solo per oggi!
-No! Adesso scendi di sotto e raggiungi gli altri ragazzi!
Che palle! Odio quando mi si obbliga a fare qualcosa che non voglio fare! Mi dà terribilmente fastidio! Così mi recai nella sala dell'ospedale che ospitava l'attore. Era pieno zeppo di gente, tuttavia riuscii a trovare un posticino nella seconda fila. Osservavo i visi della gente, dei ragazzi e persino dei bambini più piccoli: sul loro volto regnava un sorriso. Un sorriso felice, emozionato. Sul mio volto, invece, regnava la totale indifferenza. Ormai erano poche le cose che mi rendevano felici, che mi entusiasmavano, e tra queste non c'era di certo un attore ricco che veniva a trovarmi in un ospedale! Dopo parecchio tempo di attesa finalmente il capitano arrivò. Strinse la mano a molti bambini e firmò parecchi autografi, lanciando un sorriso qua e là. Poi iniziò un discorso, il solito discorso che fanno le celebrità...
-Salve a tutti! È un piacere essere qui! Ho parcheggiato la Perla Nera proprio qui fuori...va bene per voi no!?- La gente rise. Io no. Che ci trovavano da ridere in una frase così...scontata?!
-Oggi sono venuto qui per venire a trovare voi bambini...siete felici di vedermi?- chiese ai mocciosi, che gli risposero in coro con il classico SI con un sacco di I!
-Bene, allora oggi sarete voi a farmi delle domande, quindi iniziate pure!
E già si alzarono una marea di piccole manine. Per prima iniziò a parlare una bambina che potrebbe aver avuto non più di sei anni...
-Capitano Jack, perchè nella sua ciurma non ci sono bambini?
-Uhm, bella domanda...come ti chiami tesoro?
-Mi chiamo Anne...
-Bella domanda Anne! Nella mia ciurma non ci sono bambini perchè sono loro a non volerne far parte...tu vorresti far parte di una ciurma di vecchi e puzzolenti marinai?- chiese alla piccola
-No...ma solo perchè puzza!
Risero tutti. Io ero l'unica a non crepare dalle risate. Poi fu il turno di un ragazzino di dieci anni...
-Capitan Sparrow, come fa ogni volta a non morire?
-Bene ragazzo, voglio che tu sappia una cosa: non è sempre vero ciò che appare. Se sembro morto, non vuol dire che lo sia!
Morivo dalla voglia di chiedergli "Però lei appare normale, mentre invece è ricco e ha una vita da sballo! Perchè noi no?"Chissà cosa mi avrebbe risposto .Chissà se mi avrebbe risposto. Quando tutti i bambini riuscirono a parlare con Sparrow, finalmente arrivò il momento dei saluti...
-Bene bambini, io ora devo tornare dalla mia amata Perla. Vi ringrazio delle domande che mi avete fatto e spero di essere stato esauriente. Per ringraziarvi, ora passo da ognuno di voi per stringervi la mano, come farebbe ogni pirata che si rispetti!
Non avevo nessunissima intenzione di stringere la mano a colui che tanto odiavo! Andava contro i miei principi! Così quando arrivò il mio turno, decisi di fare ciò che mi diceva il mio cervello...
-Non mi stringi la mano, donzella!?- mi chiese Sparrow
-No...lo trovo insensato, visto che lei non è un pirata...
-Uhm...e cosa troveresti sensato, donzella?- mi chiese l'attore incuriosito e per nulla provato o offeso dal mio gesto
-Troverei sensato se lei rispondesse ad una mia domanda: perchè viene pagato così tanto anche se fa un lavoro semplicissimo, al contrario di chi lavora troppo e viene pagato poco?- gli chiesi con un pizzico di presunzione
-Sai, tu sì che mi hai fatto davvero una bella domanda...ma ahimè, a questa arguta domanda non so dare una risposta. Anche io ho una domanda per te: perchè hai fatto proprio a me questa domanda?
Non seppi rispondere e mi dava fastidio non potergli dare lo schiaffo morale che mi ero preparata!
-Donzella, domani torno qui apposta per te, così io trovo una risposta alla tua domanda e tu la trovi alla mia, che ne pensi?- mi chiese lui, con una faccia da schiaffi!
-Come vuoi...sono nella stanza 9...
Quando lo "spettacolino" fu finito tornammo tutti nelle nostre stanze. Stavo pensando e ripensando a ciò che mi aveva detto l'attore. Forse mi sbagliavo sul suo conto, forse era sbagliato giudicare una persona prima di conoscerla...no...non mi sbagliavo! Sapevo di avere ragione!
Come ogni dannatissima notte che passavo in ospedale, non dormii più di quattro ore. Mi svegliai alle quattro e mezza, ed ebbi così tutto il tempo di preparare un discorso intelligente da affrontare con Depp. Stavo cercando una risposta alla sua domanda "Perchè l'hai chiesto proprio a me?" La prima cosa che mi veniva da dirgli era perchè lui era un attore, una star di Hollywood e quella domanda, se non proprio a lui, era diretta a tutte le celebrità! E se lui mi avesse chiesto "E perchè a me, e non ad un'altra star che è venuta prima di me?" io gli avrei risposto che...che...che cosa gli avrei risposto? Uhm. Dovevo trovare una qualsiasi risposta tanto intelligente e sensata da fargli pensare "Questa ragazzina è molto matura!" o roba simile. Non volevo che mi sottovalutasse, solo perchè ho quattordici anni!
I miei ragionamenti continuarono fino a quando non mi venne a trovare Arlena, che doveva controllare il mio stato di salute. Osservò con cura tutti i lividi che quel bastardo mi aveva fatto, e ne notò uno in particolare sull'avambraccio sinistro. Quel livido era il più doloroso e il più grande fra tutti. Era anche il più vecchio, ma mi faceva comunque male, perchè Mike mi colpì due volte su quello stesso punto con una mazza da baseball, in modo da lasciarmi un segno evidente e duraturo...
-Fa male?- mi chiese l'infermiera facendo un po' di pressione sul livido
-Non tanto...- risposi mentendo. Non volevo farla preoccupare, anche se sapevo che aveva già capito quanto male mi facesse...
-Sai Arl, oggi mi viene a trovare quello di ieri...- le confidai con indifferenza, per nulla emozionata
-Chi? Johnny Depp?- mi chiese lei incredula
-Sì, quello...dobbiamo parlare di una cosa...-dissi vaga
-Sono felice per te! Comunque oggi pomeriggio puoi tornare a casa. Avverto Mike...
-Nonono, non ce n'è bisogno! Sai...lui lavora...è molto occupato...- le dissi mentendo, di nuovo. Se Mike veniva all'ospedale, oltre a farmi un cazziatone e a scaricarmi la colpa dei miei lividi -colpa che ovviamente era sua!- mi faceva andare da un suo amico, di nome George, per prendere altra droga, e onestamente non mi andava proprio di andarci. Era una persona mostruosamente inquietante, silenziosa, con gli occhi puntati sempre sul mio didietro! Lo odiavo!
-Alex, sai quali sono le regole! Deve firmare delle cose che solo lui può firmare!- mi disse Arlena
-Non capirò mai il motivo per cui non posso badare a me stessa. Sono talmente matura da dimostrare almeno diciotto anni...
-...Ma in realtà ne hai quattordici e sei minorenne!
-Ma l'età è relativa!
-Per te, per noi no! Dai, non fare storie e non farmi perdere tempo che devo farmi il giro dell'ospedale! A dopo!
-Ciao...a dopo...
Non mi piace essere sottovalutata, e penso che lo abbiate già capito. Questo è il secondo motivo per cui ero sempre da sola. Passai le mie prime due ore di mattinata a leggere un libro molto interessante: L'isola misteriosa. Era il mio libro preferito, non solo perchè è uno dei classici di avventura più belli di Jules Verne, ma perchè me lo aveva regalato mio padre. Era importante. Prezioso come un gioiello. Nella prima pagina c'era scritta una dedica: Alla mia bambina! Che la saggezza e la ragione non manchino mai nella tua vita! Avevo letto e riletto quella frase e ogni volta che la leggevo mi faceva un certo effetto. Il libro lo avevo ricevuto al mio quarto compleanno, proprio l'anno della morte dei miei. A volte è ironica la vita!
Sin da quando ero piccola ho sempre amato la cultura, l'arte, ma non sono mai andata a scuola, punto uno perchè Mike non mi ha mai iscritto, punto due perchè penso che anche senza la scuola ci si possa istruire ugualmente! Il libro l'avevo letto quattro volte. Questa era la quinta, ma non mi stancavo mai di leggere le avventure di un gruppo di naufraghi che ha imparato a vivere in un'isola sperduta! Proprio quando stavo per ricominciare a leggere il primo capitolo del libro, quello con più suspance, fui interrotta da un suono fastidioso e monotono: il bussare della porta. Diedi uno sguardo all'orologio appeso in camera e notai che erano le undici.
-Avanti!- risposi, senza neanche chiedere chi fosse...Tanto lo sapevo che era l'attore. Ma poi chi altro poteva venirmi a trovare?
-Ciao, donzella... scusa il ritardo, ma il mio autista ha trovato traffico...-si giustificò lui
-Tecnicamente non ha fatto ritardo, visto che non abbiamo stabilito un orario preciso ieri...-Puntualizzai io. So che il mio fare da "maestrina rompiballe" era terribilmente fastidioso, ma lo utilizzavo sempre con le persone che mi stavano antipatiche o che non conoscevo. E questo è il terzo motivo per cui non ho amici.
-Meglio così! Iniziamo con le presentazioni! Io sono John Christopher Depp II, ma puoi chiamarmi Johnny!- esclamò sorridendo
-Io sono Alexandra Wild, può chiamarmi Alex...
-Dammi del tu, mi fai sentire vecchio se mi dai del lei...
-Okay...come vuoi...- risposi io un po' imbarazzata
-Riprendiamo da dove abbiamo lasciato ieri. Sai Alex, io ci ho riflettuto sulla tua domanda, ma secondo me è più logico se prima rispondi tu alla mia...- proferì sedendosi sulla sedia posizionandola accanto al mio letto. Sembrava tranquillo, naturale, tutto il contrario mio, che stavo cercando di comportarmi in un modo consono alla situazione, in modo da fargli una buona impressione.
-Sono d'accordo Johnny...anche io ci ho riflettuto, e ti risponderò in maniera molto semplice, visto che il nocciolo della questione è più banale di quanto tu probabilmente creda! Ho rivolto proprio a te la domanda perchè tu sei un attore, e sai benissimo che il lavoro dell'attore è un lavoro molto, ma molto proficuo! Ed è anche piuttosto banale. Non per screditarti, ma concorderai di certo con me sul fatto che il lavoro dell'attore è molto più semplice di fare...non so...l'architetto o il giardiniere...
-Uhm...su questo però non sono d'accordo. Okay, fare l'attore mi fa guadagnare parecchio, ma sono tutti soldi sudati, nati da una fatica. E poi è difficile ma allo stesso tempo istruttivo interpretare nuovi personaggi, nuove identità. È difficile perchè se in una ripresa sbagli qualcosa anche se piccola, ti tocca rifare la scena, e a volte è
davvero stressante. Forse tu lo sottovaluti come lavoro...
-O forse sei tu a sopravvalutarlo...comunque ora tocca a te dirmi la tua risposta alla mia domanda!
-Allora, il tuo ragionamento non fa una piega: al mondo ci sono troppe differenze sostanziali, soprattutto riguardo l'aspetto economico. In realtà non ti so spiegare perchè esistono tutte queste differenze, tuttavia ti posso dire che ogni lavoro è importante. Se prendiamo in considerazione il mio, che tu contesti tanto, capiamo che se non ci fossero attori non ci sarebbero film, e se non ci fossero film, non ci sarebbero cinema, e se non ci fossero cinema non ci sarebbe gente che ci lavora e così l'economia pian piano crollerebbe, giusto?!- mi fece notare l'attore
-Giusto...- e con il suo ragionamento potevo dire bye bye al mio schiaffo morale. L'unica cosa positiva era che avevo imparato qualcosa di nuovo!
-Ora che abbiamo chiarito, spero che "noi stars" ti stiamo più simpatici...- scherzò lui
-Oh...non è che voi mi stavate antipatici...o meglio sì...cioè...
-Non preoccuparti, non sono il tipo da offendersi. Spero solo di averti fatto capire che non tutto è come appare
Annuii...
-Bene, Alex...ora devo proprio andare. E' stato un vero piacere parlare con te! Sei sveglia, donzella!
-Grazie, lo è stato anche per me! Ci si vede Johnny!
Una chiacchierata piuttosto costruttiva. Non me la aspettavo proprio così, ma non è stato male! Anzi, è stato interessante conoscere un attore che ha idee diverse dalle altre celebrità!
Tornai a leggere il mio libro. Era l'una e un quarto e fra poco sarebbe dovuto arrivare Jim con il pranzo. Jim era un ragazzo di colore, con i capelli ricci e delle cuffie sempre a portata di mano. Come tutti gli afroamericani, aveva il ritmo nel sangue! Era un tipo simpatico, sempre sorridente e soprattutto molto perspicace. Era uno apposto!
Ero arrivata al quinto capitolo quando Jim arrivò...
-Che mi porti di buono, oggi, Jim?
-Alex, bene oggi abbiamo minestrina vegetale, il solito panino e un po' di prosciutto crudo per secondo!
-Proprio un pranzo da ristorante cinque stelle...-era ironico ovviamente -Lascia il crudo e il panino e ti prego la minestrina portala via, altrimenti giuro che la butto nel gabinetto!
-Okay, non preoccuparti...- mi tranquillizzò Jim recandosi verso la porta per tornare al suo lavoro
-Oh...Jim...che stai ascoltando?- gli chiesi incurosita
-Gli U2...Ordinary Love...
-Roba che spacca! Buon lavoro!- gli dissi salutandolo
Preparai il panino, anche se non avevo molta fame. Tuttavia mangiai comunque, anche perchè sapevo che probabilmente Mike non mi avrebbe fatto cenare!
Decisi di accendere la tv, e così staccai gli occhi dal libro per incollarli sul televisore. Misi sul canale del tg. C'era un'intervista proprio di Johnny Depp, che stava parlando a proposito del suo ultimo capitolo dei Pirati dei Caraibi...
"Mr Depp, che cosa ne pensa del successo e della fama?"
"Sai, io ho iniziato la mia carriera per caso, grazie al mio amico Nicolas Cage. Io in realtà non volevo fare l'attore, ma il musicista...
"Che strumento suonava o suona?
"Suono la chitarra da quando avevo dieci anni e a sedici avevo fondato un gruppo chiamato The Kids, che ha avuto un bel po' di successo! Ma, man mano che crescevo ho capito che c'erano cose come tasse e bollette che andavano pagate. Così ho deciso di fare questo lavoro, anche per guadagnare..."
"Mr Depp, se dovesse mettere nella graduatoria queste parole: soldi, lavoro, amici, che metterebbe al primo, al secondo e al terzo posto?"
"Uaoh, questa sì che è difficile...uhm...in tutta onestà al primo posto metterei i soldi: senza soldi non si può andare da nessuna parte oggigiorno...poi al secondo metterei gli amici e poi in ultimo il lavoro..."
"Bene, la ringrazio per questa intervista Mr Depp! Da BBC è tutto, linea allo studio!"
Falso! Falso e pure bugiardo! Prima dice che il suo lavoro è bellissimo, è fantastico e poi dà più importanza ai soldi! Come al solito avevo ragione! Avevo ragione sul fatto che tutte le celebrità sono uguali: pensano solo al denaro! Però questa volta mi sarebbe piaciuto sbagliarmi, avere torto, perchè pensavo di poter costruire qualcosa con
Johnny...mi era sembrato una persona per bene, simpatico e molto molto preparato. Ma come ha detto lui "Non tutto è come appare!"

Riciao...non per essere pallosa -anke se probabilmente lo sono XD- K ne pensi? Spero ti sia piaciuto ^^ ! E soprattutto prego di non aver commesso troppi errori grammaticali ''^^ Se ne ho commessi troppi ti chiedo scusa...spero di farmi perdonare con il prossimo capitolo! CIAUUU!
tatinalove
  
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