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Autore: LuxKatoUlisse    15/02/2015    0 recensioni
Siete sicuri di conoscere perfettamente i vostri vicini di casa? E se vi dicessi che almeno uno di loro potrebbe avere una doppia vita?
Questa non è la solita storia di un super eroe, nato da un adolescente liceale timido e impacciato in stile Peter Parker; questa volta, il protagonista di turno è un neo ventenne italiano, trasferito negli Stati Uniti D'America per motivi lavorativi.
Il suo nome?
Carlo Bolognesi (per gli amici "Karl"), giovane impiegato di un'azienda di software di computer, chiamata S.A.C.O. (software advaced original computer) il quale, trasferito in una cittadina (nelle vicinanze di Chicago) chiamata Greenwood, a stento riesce inizialmente a reintegrarsi tra gli americani, sia a causa dei pregiudizi nazionali su di lui e sia per il diverso ritmo lavorativo adottato dall'azienda, al fine di vendere prodotti sofisticati in tempi ragionevoli.
Ben presto, però, Carlo farà a casa sua una scoperta senza eguali che gli cambierà per sempre la sua vita e anche quella degli altri.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 
Nuova città, nuova vita

 

31 agosto 2014 - Roma

La vera fortuna che una persona possa ricevere non è quella di vincere un concorso, o un biglietto della lotteria ma bensì quella di riuscire a trovare un lavoro ben reditizio ed è la stessa fortuna che capitò a un italiano, di origini napoletane, residente a Roma dall'età di 12 anni e trasferito negli Stati Uniti per motivi lavorativi.
Il suo nome? Carlo Bolognesi, classe 1989, laureato a pieni voti alla facoltà di ingegneria nel 2011 e possessore di un master informatico dal 2013.
Trovare in Italia un lavoro corrispondente alle sue competenze non fu affatto facile ma un gruppo di americani della SACO (software advanced original computer) si interessò a un suo progetto di software pubblicato in un video su YouTube.
Stesso Bill Gates pensò di usare quel software per potenziare Microsoft e la futura nuova generazione dei computer Windows; perciò, il grande plurimiliardario dei computer incaricò quelli della SACO ad assumere il ragazzo nella loro azienda, residente a Greenwood, una piccola metropoli nei pressi di Chicago.


6 settembre 2014 - Aereoporto di Greenwood

Quella mattina di inizio settembre, Carlo atterò all'aereoporto di Greenwood con grande entusiasmo, felice di conoscere gli Stati Uniti d'America, i suoi abitanti e la loro cultura.
Dopo aver preso la sua valigia nel ritiro bagagli, il ragazzo chiamò un taxi e cominciò a comunicare con il primo americano in inglese:

- Buon giorno, mi scusi... - parlò inglese con accento italiano - ... sono diretto verso Rinaldo street. 
- Lei è italiano? - gli chiese il tassista con un tono apparentemente sospettoso. 
- ... Ehm... si, perchè?
- E ti pareva!
- Cosa???
- No, niente, una cosa mia.

Durante il viaggio, il tassista fece alcune domande a Carlo per conoscerlo meglio e quando seppe dei suoi prodigi, si scusò dicendogli: 

- Mi devi scusare per prima ragazzo ma, come ben sai, la storia dei pregiudizi sugli italiani è un incubo per noi.
Io non sono razzista ed è per questo che ti ho posto le domande per conoscerti meglio. 
- Si figuri... - rispose il ragazzo con il tono di voce rassegnato - Ormai ci ho fatto l'abitudine.
- E così hai un master in informatica, nevvero? E hai anche creato un software innovativo per i computer?
Di questo passo, diventerai il nuovo Bill Gates del 21° secolo. 
- Sono un novizio per il momento! - precisò Carlo - Mi hanno chiamato solo perché hanno trovato interessante un mio tutorial su YouTube. 


- Cos'è che ti ha spinto ad entrare in questo mondo? 
- In un convegno informatico del 2012 incontrai una delle grandi insegnanti italiane (famosa anche qui in America), di nome Monica Murero.
- Monica Murero???
- Esatto, proprio lei!
- Milanese di origine e insegnante di computer e delle nuove tecnologie?
- Esatto, proprio lei in persona. La conosce?
- L'ho sentita nominare da mio figlio; lui è un youtuber come te, ragazzo.
- Capisco. 
- He he he, voi giovani mi fate un gran paura... sempre tutti di corsa e per di più siete battezzati tecnologicamente. 

Fermatosi a un semaforo rosso, il tassista porse la mano al ragazzo, dicendogli poi: 
- Mi chiamo Ted, Ted Watson.
- Piacere, sono Carlo Bolognesi ma per gli amici "Karl".
- Che bel nome che hai, Karl.

Allo scattare del verde, il taxi ripartì verso la periferia della metropoli, percorsa da strade immerse nel verde, con le casette a tetti a spioventi e con un odore di freschezza nell'aria.
Carlo domandò al tassista: 
- Una curiosità: 
perché quella via si chiama "Rinaldo street"?
- Precisamente, qual'è il tuo indirizzo? - gli chiese Ted
- Rinaldo street numero 20.
- Caspita, hai affittato proprio quella casa.
- Quale casa?
- La casa che un tempo apparteneva a una famiglia di 7 persone: la famiglia Rinaldo.
Uno di loro, Bruno, salvò il mondo da un probabile impatto di un meteorite.
Morì nel 2005 e da allora quella via è nominata con il suo nome.
- Wooh... mi sembra di averlo sentito nominare quando avevo 16 anni all'epoca.
- Come l'hai affittata? Costa quasi un milione e mezzo di $
- Quelli della SACO mi hanno dato dei soldi per farmi venire qui e sono stati proprio loro ad affidarmi quella casa.
- Ah, ora è tutto chiaro!

 

Rinaldo street

Una volta arrivati a destinazione, Carlo pagò il tassista e questo, prima di andarsene, gli disse:
- Bella la casa, vero?
- Molto spaziosa, vero. - commentò Carlo con ammirazione verso l'edificio.
- Attento ai fantasmi.
- Cosa???
- Scherzo, ti prendo in giro, ragazzo. Stammi bene... e salutami l'Italia!!!

Dopo che il tassista se ne andò, Carlo prese il suo nuovo mazzo di chiavi, aprì la porta e subito avvertì all'interno della casa una strana atmosfera silenziosa, notando poi i mobili, il divano e alcuni oggetti avvolti da un telo di plastica bianco.
Aprendo le finestre, riattivando la corrente elettrica e posando la sua valigia in una camera da letto prescelta, il ragazzo decise di dare una riordinatina alla casa.
Dopo aver tolto il telo bianco dai mobili, vide alcuni piccoli quadri di fotografie, raffiguranti un ragazzo ventenne pelato con un bel sorriso.
In un'altra cornice, invece, Carlo vide l'ex proprietario della casa quando era bambino, in compagnia con la sua famiglia: 
erano tutti di bell'aspetto con un sorriso formidabile.
L'attenzione del ragazzo, però, si concentrò su una ragazza nella foto dai capelli bianchi con colpi di sole blu, con gli occhiali tondeggianti, un bel visino e gli occhi azzurri; egli si domandò chi fosse ella.

Improvvisamente il campanello della porta bussò e Carlo vide all'entrata una ragazza della sua stessa età, bionda, occhi verdi, capelli lunghi e avvolti a coda di cavallo, corporatura da modella, camicetta estiva bianca, dei Jeans e dei sandali con il tacco.
La ragazza, tenendo per le mani una torta al cacao e al latte, avvolta da un contenitore di plastica, gli disse:

- Ciao, mi chiamo Giusy Smith, sono la tua nuova vicina di casa.
- Ciao Giusy, piacere di conoscerti. Mi chiamo Carlo. - rispose arrossito lui.
- Carlo? Sei italiano per caso?
- E... si, è un problema?
- No, per cairtà, anzi... Io adoro l'Italia.
- Ah, bene.
- Sono stata a Milano, a Roma, a Napoli, a Torino, a Palermo e ho visitato anche Firenze, una città romantica.
- He he he, mi fa piacere.
- E dimmi, Carlo... Sai di chi apparteneva prima questa casa?
- Lo so, a un certo Bruno Rinaldo che ha salvato il mondo 9 anni fa... Hey, aspetta ma anche lui era italiano?
- No ma i suoi nonni si. Lui è nato proprio qui, a Greenwood.
- Interessante!
- Sei venuto qui da solo?
- Ebbene si; i miei sono rimasti in Italia, a Roma. 
- E non ti senti solo qui?
- Sono venuto qui solo per lavoro. Ho un master in informatica e fra un'ora comincio il mio primo giorno di lavoro alla SACO.
- Woooooooooooooooh, alla SACO??? - esultò incredula la ragazza.
- Quelli della SACO hanno visto un mio tutorial su YouTube di un mio software innovativo dei computer.
Sono sicuri che con me potrebbero fare grandi affari in futuro.
- Sono contenta per te. - replicò Giusy con gli occhi che le brillavano dall'emozione.

Con imbarazzo, Carlo puntò sulla torta della ragazza, chiedendole:
È per me la torta?
- Si! - rispose felice Giusy - Si chiama "la foresta nera", un dolce buonissimo di cacao e latte, fatta con le mie mani.
- Grazie!

Dopo aver preso la torta, il ragazzo salutò la vicina, dicendole:
- Io ora mi vado a preparare per il mio primo giorno di lavoro. Ritornerò verso le 15:00.
- Ok. - rispose Giusy.
- Vado a mettere in frigo la torta. Ti va di mangiarla insieme a me stasera?
- Ma certo! - esultò la giovane - Verso a che ora?
- Facciamo per le 20:00? Posso invitarti a cena e dopo ci mangeremo la torta.
- Ottimo, perfetto!
- Allora a stasera Giusy e grazie per il benvenuto.
- Di niente Carlo, figurati. Buon lavoro.
- Grazie.

Come inizio non fu male; il ragazzo ebbe una bella accoglienza.

 


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).
   
 
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