Anime & Manga > Kagerou Days
Ricorda la storia  |      
Autore: _a K u M u_    15/02/2015    3 recensioni
Non voglio più stare da sola. Ho paura della solitudine. Odio il buio. Che qualcuno mi aiuti,vi prego…gli occhi cominciano a farsi lucidi. Chino la testa contro le ginocchia e cerco di ripararla con le mani come meglio posso. Sento dei passi,qualcuno si sta avvicinando:all’improvviso smette di piovere. Alzo la testa e vedo che qualcuno mi ha coperta con un ombrello.
“Kido,è tardi. Non dovresti essere qui,lo sai.”
Questa voce mi è familiare.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shuuya Kano, Tsubomi Kido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È tutta colpa mia…
Vorrei non essere mai nata
Sono un mostro
Vorrei scomparire.


Cammino per le strade della città al tramonto: il sole sembra dipingere sulle nuvole vicine i colori della luce;mai visto pittore più bravo. I miei capelli color verde pino si agitano in direzione della brezza,che sembra voler attirarmi via,lontano da qui. Lontano da questa vita. Le persone mi passano accanto indifferenti,come se non ci fossi,come se l’universo stesso non potesse concepire la mia esistenza. Ricordo ancora le parole di mia sorella: “Salvati,Tsubomi. Corri via da queste fiamme e salvati.”
Sì,salvarmi,ma per che cosa? Per vivere in un mondo triste e spietato,senza vie di fuga verso un futuro migliore?
E poi,col passare del tempo,ho iniziato a scomparire. Gli occhi si aprono,si tingono di rosso e in un attimo non esisto più per il mondo. Niente più sguardi che giudicano,sguardi taglienti, che ti penetrano nell’anima; nessuno che dice “Guarda,che ragazza strana!” “Meglio starle alla larga” “Un mostro! Vi dico che è un mostro!”.
Solitudine.
Si è fatto tardi,dovrei tornare dagli altri alla base…ma no,non ancora,voglio stare ancora un po’ qua. Il semaforo è verde,posso attraversare. Cammino sul marciapiede che costeggia il parco giochi ed entro; mi siedo sulla panchina vicino all’altalena,vuota,immobile,e subito la mia mente viene pervasa dai ricordi. Era qui che Ayano portava me,Kano e Seto a giocare; a Seto piaceva lo scivolo,a Kano la “giostra del vomito”,come la chiamavamo noi. A me piaceva l’altalena: ogni volta che prendevo quota e arrivavo in alto,mi sembrava di essere un po’ più vicina al cielo. Poi arrivavano Kano e Seto e mi spingevano ancora più in alto e nonostante io gli ordinassi di smetterla era una bellissima sensazione:il vento che ti viene in contro e ti accarezza il viso,fa muovere i tuoi capelli,ti dà un certo senso di libertà..proprio come oggi. Improvvisamente inizia a piovere:ma un attimo fa non era sereno? Sta cominciando a fare buio:la base è troppo lontana,e la pioggia sta diventando sempre più forte; di sicuro in queste condizioni non riuscirò a raggiungerla. Cerco un riparo con lo sguardo,ma non ne vedo:così corro a rannicchiarmi vicino a una siepe contro il muretto che delimita il parco.
Non voglio più stare da sola. Ho paura della solitudine. Odio il buio. Che qualcuno mi aiuti,vi prego…gli occhi cominciano a farsi lucidi. Chino la testa contro le ginocchia e cerco di ripararla con le mani come meglio posso. Sento dei passi,qualcuno si sta avvicinando:all’improvviso smette di piovere. Alzo la testa e vedo che qualcuno mi ha coperta con un ombrello.
“Kido,è tardi. Non dovresti essere qui,lo sai.”
Questa voce mi è familiare. È il rompiscatole.
“Kano…”
Si china e viene sotto l’ombrello vicino a me;in un attimo mi ritrovo fra le sue braccia. Ora il pianto è incontrollabile:le lacrime cominciano a scendere veloci,fregandosene di tutto. Comincio a piangere rumorosamente,con singhiozzi profondi.
“Tranquilla,Kido. Va tutto bene.”
Dopo un po’ decidiamo di rialzarci e ci incamminiamo per raggiungere il resto del gruppo. Non ci diciamo una parola: abbiamo già parlato abbastanza prima. Siamo quasi arrivati,decido di farmi avanti:
“Kano,ecco..” sto diventando tutta rossa:che fastidio.
“Non parlerò a nessuno di ciò che è successo,ricevuto” mi spiazza lui,anticipando le mie parole e capendo al volo. Sorrido fra me e me.
“G-grazie..” dico quasi sussurrando
“Come? Non ho sentito bene!!” dice portandosi una mano all’orecchio con un sorriso malizioso: è evidente che ha sentito,ma vuole che lo ripeta a voce alta. Ora sono di buon umore,quindi,con enorme sforzo,decido che per stavolta posso accontentarlo.
“Grazie!” dico più chiaramente calando il cappuccio sul mio viso arrossato
“Eh? Kido-san che mi ringrazia?? Waah,questo vuol dire..che tu..”
Non gli do neanche il tempo di finire la frase che gli mollo un pugno nello stomaco,facendolo piegare dal dolore.
“Ok..ok..ho capito..”dice con voce soffocata
Una volta arrivati,tutti i membri del Dan ci accolgono: Mary corre verso di me e mi avvolge in un abbraccio
“Kido!! Ma dove eri finita?! Eravamo tutti preoccupati!!”
“Mary..” sorrido e le accarezzo i folti capelli albini
In un attimo sono circondata da tutti: mi chiedono se sto bene,dal mio viso hanno capito che qualcosa non va,ma io trovo una scusa e cambio argomento. Seto viene verso di me:
“Kido,ricordati..se hai bisogno di qualcosa,noi ci siamo.” Mi dice con un gran sorriso,indicando i membri del Mekakushi Dan.
Mi volto verso Kano: mi fa l’occhiolino alzando il pollice.
“Ragazzi..” sono commossa,gli occhi si fanno lucidi di nuovo “..grazie. Grazie di cuore.”
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kagerou Days / Vai alla pagina dell'autore: _a K u M u_