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Autore: Lady Asia_20    16/02/2015    4 recensioni
Buongiorno a tutti!!!
Questa è la mia prima fanfiction. Ed eccomi qui, a sognare insieme a voi su di un cartone che come per me, ha incantato molti altri. Ricordo che quando lo seguivo, non sopportavo il poco spazio dedicato a Yuri, colui che secondo me, nascondeva un mondo particolare dentro di se. Questo lo reputo come un viaggio introspettivo, in Yuri e Miki, un viaggio verso i ricordi del cartone e nuove situazioni inventate con la mia fantasia. Il tutto ha inizio proprio quando Yuri scopre che Miki è sua sorella… Se vorrete seguirmi, ne sarò felicissima!!!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Miki: l'amore non può tutto..

Mentre tornavano a casa, Jin, Rumi, Catia e Yuogi pensavano a Miki e alla piccola creatura che

stava crescendo dentro di lei.. Erano tutti sereni e felici di tutto quello che stava accadendo, ma qualcosa dentro di loro, se lo stavano chiedendo..

-Finalmente sappiamo come sono andate le cose tra Miki e Yu..- disse Rumi pensierosa.. –Beh…non ci ha parlato chiaramente di lui, però è un sollievo sapere come siano andate le cose..-

-Si…sono contenta che Miki abbai avuto il coraggio di parlarcene..- disse Catia sorridendo..

–Mi chiedo cosa stia pensando Yuri, perché abbia lasciato Miki.. Ero assolutamente convita che lui l’amasse ancora…-

-Io ho un dubbio..- disse Yuogi ragionando..

-Cioè!?- chiese Jin curioso..

-Trovo quasi impossibile che Miki abbia potuto passare la notte con uno sconosciuto..- replicò Yuogi.. –Io sono quasi certo che quel bambino sia di Yuri…-

-Di Yuri!?- chiesero tutti gli altri in coro…

-Pensateci…!! Non è da Miki comportarsi così…lo trovo assolutamente impensabile che abbia potuto passare la notte con un uomo mai visto e conosciuto..!! Lei che è sempre stata così diffidente e responsabile, io non ci credo…-

-In effetti lei solitamente non è così istintiva!!- disse Rumi.. –Però perché non dirci la verità!?!-

-Perché la loro storia si è conclusa male..- disse Jin voltandosi verso gli altri.. –Forse possiamo arrivare anche da soli alla conclusione di questa storia…!!-

-Credo di aver capito cosa intendi…- disse Catia affranta.. –Probabilmente quando si sono ritrovati hanno pensato che tra di loro potesse tornare tutto come prima..-

-O almeno Miki ha pensato che potesse essere così..- disse Yuogi.. –Poi però qualcosa deve aver distrutto le speranze di Miki e ha finito per allontanarli.. Questo spiegherebbe anche perché Miki non ha più avuto contatti con Yuri e perché eviti accuratamente di nominarlo..!! Sa che comunque noi che siamo i loro genitori, saremmo feriti dalla loro reciproca freddezza, quindi molto probabilmente ha preferito raccontarci la verità parzialmente…-

-Pessima attrice direi..- disse Rumi.. –Non le sa raccontare le bugie…-

-Però pensa a quanto deve soffrire Miki se si trova in una situazione così con Yuri e lui che sa di averla ferita molto..- disse Catia addolorata.. –Lei è così determinata, ma noi cosa dovremmo fare per loro!?-

-Pensi di avvertire Yuri della gravidanza di Miki!?- chiese Jin allarmato..

-Non lo so..- disse lei perplessa.. –Io non credo che quella sia una notizia da dare per telefono… Inoltre, dovremmo anche pensare al disagio di Miki se Yuri fosse realmente il padre..-

-La questione sarebbe: intromettersi oppure no!?- chiese Yuogi.. –Ho paura che se se Yuri non fosse il padre, potremmo creare un autentico disastro e far precipitare ulteriormente le cose tra di loro..!! Forse potremmo compromettere la possibilità per un ritorno armonico delle cose tra di loro..-

-Si.. Lo credo anche io!!- disse Rumi.. –Ma pensa quanto si arrabbierebbe Yuri se venisse a sapere che glielo abbiamo nascosto!!!-

-Io credo che debba farlo Miki..- disse Jin.. –Sono i nostri figli e concordo con voi che si desidererebbe sempre proteggerli, però ci hanno dimostrato di essere cresciuti.. Io sono convinto che faranno le scelte giuste, poi infondo Yuri verrà qui per le vacanze di Natale e ormai non manca molto..-

-Sono preoccupata per i nostri figli..- disse Catia sorreggendosi a Jin.. –E soprattutto per Miki e la sua creatura.. Spero che questa possa essere una gravidanza tranquilla per lei..-

Tutti lo speravano ma si chiedevano cosa sarebbe successo al cuore di Miki una volta che il suo amore si sarebbe ripresentato a bussare alla porta di casa..

Catia era  convinta che Yuri amasse ancora Miki, ma ignorava il motivo per cui lui l’avesse lasciata.. Perché se era ancora innamorato di lei, l’aveva allontanata da se!?

Lei conosceva bene suo figlio, sapeva che se dentro di lui qualcosa si muoveva, lo avrebbe segnato e accompagnato per tutta la vita.. Non si era mai innamorato di nessuna ragazza nella sua vita, ma si era resa conto che aveva completamente perso la testa per Miki..

Quando la guardava, sembrava che non vedesse nient’altro che lei.. Sembrava che lei fosse l’aria necessaria che gli permettesse di respirare..

Quindi…cosa aveva segnato così profondamente i loro destini!?

 

Quando mi ritrovai davanti all’Havana club, mi chiesi se non avessi fatto una mossa avventata..

Mi appoggiai al muro dello stabile e pensai se stessi facendo le scelte giuste.. Mai come in questo momento mi sentivo sicura di quello che stavo facendo..

Varcai la soglia del night club e mi resi conto che il pianoforte stava suonando, quelle meravigliose note dolci e piene d’amore che solo Ale era capace di fare rivivere..

Mi bloccai per qualche istante e il mio cuore, cominciò a vibrare velocemente.. Era questo quello che sentivo ogni volta che mi rendevo conto che lui era vicino a me.. Le melodie che suonava erano struggenti, puri atti d’amore, per lo più irrealizzabili..

Eppure Ale, sapeva vivere l’amore, era capace di donare tutto se steso senza riserve..

Quando lo vidi assorto davanti al suo pianoforte, compresi perché mi ero innamorata di lui.. Per la sua dolcezza, la sua bontà, la sua sensibilità, per la capacità di farmi vibrare l’anima anche solo con un semplice abbraccio o una carezza.. Comunicava tutto quello che sentiva attraverso quelle note melodiose e aveva una delicatezza tutta sua.. Amavo la nostra complicità, i nostri sguardi silenziosi che dicevano tutto.. Amavo i suoi occhi blu, che mi scrutavano vedendo tutto di me..

Ma il suo viso oggi non era rilassato, spensierato.. C’era un ombra dentro di lui, che lo rendeva pensieroso e quasi assente.. Subito sentii il fiato diventare più pesante.. Ero spaventata.. Non sapevo se a lui avesse fatto piacere vedermi lì.. Era vestito in modo casual…ed era stupendo come sempre..

I suoi jeans scuri, abbinati a quel maglioncino a collo alto grigio chiaro lo rendevano molto affascinante e non potevo certo biasimare le molte donne che con aria sognante lo guardavano e sospiravano. Una di esse specialmente, era appoggiata al piano e sosteneva il mento con la sua mano.. Le parlava, estremamente provocante e sexi.. Lui rispondeva e sorrideva..

Pensai in quel momento che se solo non fossi esistita, Ale avrebbe potuto liberamente condividere qualcosa con quella ragazza.. Invece io, con la mia perenne indecisione e il mio egoismo l’avevo imprigionato in quel meccanismo perverso, senza possibilità di uscirne.. Lui non avrebbe mai fatto nulla per ferirmi…lui…lui era così… Assolutamente meraviglioso!!

E…io terribilmente gelosa…!! Si, mi dava fastidio vederlo contornato da tutte quelle donne, ma avevo le mani legate.. Quando smise di suonare, lo vidi avviarsi con quella ragazza mora vicino al bancone e lei si era subito appesa al suo braccio, appoggiando la testa alla sua spalla..

In quel momento sentii una sferzata di vento al fuoco che avevo dentro.. Si alimentava funesto, ma senza che questo riuscisse a liberarsi dalle briglie con cui l’avevo incatenato..

Mi sentii subito a disagio vestita sportiva, in un luogo così elegante e con donne elegantemente firmate dalla testa ai piedi.. Molte di loro erano giovani e si erano attorniate alla figura di Ale, che sempre con la sua eterna gentilezza ricambiava parole e complimenti..

Quando mi vide cambiò viso, era stupito di vedermi lì, sembrava quasi gli facesse piacere.. Ma i suoi occhi, diventati di ghiaccio improvvisamente mi fecero sentire mancare la terra di sotto i piedi.. Mi aggrappai al bancone lì affianco e lui sembrò allarmarsi, ma quando mi vide nuovamente riprendere la postazione eretta si tranquillizzò e quindi tornò a parlare con le ragazze che lo tartassavano di domande… Poi lo vidi alzarsi e la stessa moretta di prima, le si era avvicinata, riappropriandosi della sua posizione di prima…affianco a lui..

Quando arrivò di fronte a me, mi guardò quasi assente.. Non so se volesse farmela pagare per tutta la sofferenza che aveva patito a causa mia…ma se voleva punirmi, ci stava riuscendo perfettamente…

-Che ci fai qui!?- mi disse con freddezza..

Mi strinsi nella giacca, per non sentire i brividi che mi stavano attraversando.. Poi presi la mia decisione..

-Volevo salutarti..- dissi con gli occhi ancora a terra.. –Tutto qui..-

Il groppo che avevo in gola saliva e scendeva raschiando la parete del collo.. Non sarei nemmeno dovuta essere lì, non dovevo presentarmi in quella circostanza.. Sembravo il fenomeno da baraccone di turno da osservare.. Mi strinsi automaticamente le braccia intorno alla pancia e cercai di non guardare i visi di tutte quelle donne che mi scrutavano con cattiveria..

-Non sembri godere di buona salute…- mi disse la mora avvinghiata ad Ale.. –Bevi un goccio, magari riprendi un pò colore..- 

Tutte quante cominciarono a ridere rumorosamente e io mi sentii completamente fuori luogo..

-No…grazie.. Non posso!!- dissi tagliando corto il discorso..

-Sei incinta…!!- disse lei guardandomi dal basso verso l’alto.. –è tipico di voi medio borghesi infilarsi nel letto di un uomo, prima di indossare la fede al dito..!!- e nuovamente un chiacchiericcio  di risate si aprii intorno a me..

Ale non diceva nulla.. E al suo silenzio, corrispondeva la mia più completa vergogna per quella situazione in cui mi ero cacciata..

-Beh…se non devi dirmi nulla io vado.. Sono occupato!!! Ciao..-

Mi passò oltre, mentre vedevo i miei occhi sempre più appannati e arsi dalle lacrime trattenute.. Nascosi la bocca nella sciarpa che mi avvolgeva il collo e sentii una goccia fredda percorrere le mie ciglia e intrufolarsi nell’incavo del mio naso gelato..

-Brutte vipere..- disse il proprietario del locale raggiungendomi e guardandomi preoccupato.. –Stai bene!?-

Rimasi ancora qualche secondo con gli occhi chiusi..

-Posso offrirti qualcosa..!? Sei talmente fredda…- disse sfiorandomi una mano..

-Grazie…ma va tutto bene!!- mi affrettai a dire..

-Mi spiace per quello che è successo, Ale non si è mai comportato così…-

-Non importa..- dissi asciugandomi alla bene meglio il residuo di quell’unica lacrima per ora scesa.. -La ringrazio per la gentilezza, ma ora torno a casa…-

-Figurati… E auguri se stai per diventare mamma!!- disse teneramente..

-Grazie!! Si sto per diventare mamma..- risposi educatamente… Feci un piccolo inchino in segno di rispetto.. –Arrivederci…!!-

Quando uscii da quel locale, promisi a me stessa che non ci avrei mai più messo piede.. Il cielo si era fatto di un grigio perla, la tipica atmosfera da neve.. L’aria era anche più pungente di prima e mi rallegrai che il mio fagottino nella pancia non soffrisse il freddo gelido di questo inverno.

Avevo freddo, cercai di avvolgere le braccia intorno al torace e le muovevo su e giù per riscaldarmi un minimo, ma il gelo che avevo, lo sentivo anche dentro di me.

Cominciai a guardarmi intorno, mentre qualche piccolo fiocco gelato stava per raggiungere il suolo..

-Sta cominciando a nevicare pulcino mio!!- dissi accarezzandomi la pancia.. –Peccato che non puoi vederla, la neve è così bella!! Candida, bianca come il latte..-

Percorsi attentamente i pochi gradini dell’Havana club, poi ripresi il cammino di casa.. Ormai erano le cinque del pomeriggio e stranamente le vie di Tokyo erano deserte. Forse il freddo, aveva consigliato alla gente di starsene a casa al riparo, accanto ai loro caminetti a mangiare castagne arrostite o biscotti appena sfornati.

Nella penombra della notte ormai, percorrevo quei sentieri spopolati, era come se fossi sola al mondo, i negozi erano aperti e vuoti anch’essi, ma all’interno qualche persona si faceva compagnia l’un l’altra. Quell’atmosfera natalizia, faceva da contorno alla loro allegria.

Io invece, pur non sentendomi abbandonata grazie al mio bambino, mi sentivo amareggiata.

Non sapevo cosa pensavo di fare andando all’Havana, non mi ero mai sentita così inerme come davanti a quelle donne che mi avevano gratuitamente schernita. E lui, non aveva detto nulla…

Lui…la pensava come loro!! Me lo aveva detto chiaramente il giorno prima, che ero una sgualdrina.

Ultimamente avevo la lacrima facile, di nuovo un luccicone si fece largo all’estremità del mio occhio sinistro e scese, fece diventare gelato il percorso della goccia di pianto, che si era fermata sul mio labbro superiore. Ero sfinita..

Mi appoggiai al muro che si ergeva dal lato destro della strada e che costeggiava il parco, dovevo riposarmi per qualche istante, poi sarei tornata direttamente a casa. Mi sedetti su una panchina che giaceva riparata sotto un albero secolare era sempre stato il mio posto preferito quello, ma quel parco aveva un sacco di ricordi dolorosi per me.

-La mamma è un pò triste quando viene qui..- spiegai al mio bambino.. –Ma con te sono felice. Anche se adesso sono tanto amareggiata perché pensavo che da oggi potevo ricominciare da zero..-

Rimasi così, senza più dire nulla. Coccolando il mio bambino, per fargli comprendere che lui era l’unica cosa importante per me, guardavo quel paesaggio, che nel giro di poco tempo si stava imbiancando vistosamente. Ricordai che nella borsa avevo portato un piccolo cappellino per proteggermi dalla pioggia, era un basco che mio padre mi aveva regalato l’anno precedente per Natale. Mi piaceva tantissimo, era colorato e allegro, me lo misi alla bene meglio, poi sospirai tristemente e guardai il cielo coperto, non c’erano nemmeno le stelle, non potevo sapere quale strada mi volessero indicare.

Ero stata capricciosa, come potevo prendere che dopo avermi aspettato per così tanto tempo, lui decidesse di continuare ad aspettare i miei comodi..!?

Non ne avevo assolutamente il diritto, benché pensassi che quel tipo di donna non era adatta a lui. Dovevo lasciarlo libero, ora che aveva deciso di staccarsi da me e questa volta non avrei fatto nulla per riportarlo indietro. Non potevo, non dovevo!!

Continuavo a guardare il cielo, mentre sentivo le gocce gelate depositarsi sul mio viso facendolo diventare una maschera di ghiaccio ma sembrava fossi immune al dolore che il freddo mi provocava!! Mi alzai dalla panchina e mi portai al bordo del sentiero che conduceva lungo un immenso campo disseminato di alberi grandissimi e centenari. Mi sembrava di essere in una cartolina e in quel momento, anche se solo per qualche istante, desiderai solo essere la figura inesistente disegnata da un pittore, ogni tanto una lacrima faceva capolino dalle mie ciglia e scendeva.

Ale…Ale…Aleeee!!! Dove sei!?!?!?!?!?!

Quando mi voltai per riprendere coscienza di me, la sagoma di un uomo mi si stava avvicinando a grandi passi. Aspettai prima di dire se lo conoscessi o meno, ma quando fu a pochi passi da me e vedendolo arrivare come una furia, compresi immediatamente che era lui, Ale…il “mio Ale”.

Abbassai lo sguardo, non capivo cosa facesse qui, strinsi forte con vigore gli occhi sperando che fosse solo una visione.

-Cosa volevi!? Perché sei piombata dove lavoravo senza avvertirmi..?!- disse lui furente..

-Mi spiace. Se avessi saputo che eri in compagnia non mi sarei mai presentata!!- risposi decisa..

-Per colpa tua mi ha fatto un sacco di domande, senza contare il fatto di come ti sei presentata in un locale così raffinato!!- mi disse con sdegno..

-Raffinato!?- gli feci eco io.. –Quel locale sarà pure raffinato, ma certamente non posso dire lo stesso delle persone che lo frequentano!!-

-Solo perché ti hanno toccata nel vivo!! Nella verità…- disse lui gelido..

-Senti Ale cosa vuoi!?- dissi io con la voce tremante, non riuscendo a controllarla.. –Se hai finito di insultarmi, di umiliarmi e di dirmi cose tanto cattive, puoi tornartene pure dalla ragazza che ti sta aspettando!! Io avrò anche sbagliato molte volte ma non merito di essere trattata così!!- risposi voltandogli le spalle..

Lui mi aveva seguito, preso il braccio e girato verso di lui. I suoi occhi erano glaciali dentro ai miei, che in confusione si erano sgranati facendo vacillare per un istante la sua determinazione.

-Che cosa volevi!!- chiese lui minaccioso..

Tentennai per qualche istante e poi risposi.

-Oggi ho fatto la prima ecografia…- dissi evitando il suo sguardo.. –Volevo dirtelo…-

-Sta bene!?- disse preoccupato..

-Si, mi hanno detto che è tutto a posto…- ma continuavo ad evitare i suoi occhi inespressivi..

-Perché non mi guardi!?- mi chiese provocatorio.. –Hai paura di vedere nei miei occhi il riflesso di Beatrice!?-

Sgranai leggermente gli occhi. Il mio respiro si fece impercettibilmente affannato e cercai di non lasciarmi coinvolgere da quell’improvvisa ondata di nausea che mi aveva inghiottito lo stomaco.

-Hai paura di capire che mi piace!? Che magari me la porterei volentieri a letto..- disse lui sempre tenendomi stretta a lui..

-Smettila. Sei ridicolo..- dissi io tra i denti..

-Sai è bella, un gattino che si crede una pantera!! Con due labbra piccole e piene che dicono baciami..- continuò lui questa volta inchiodandomi con lo sguardo…

-E allora fallo!! Non c’è bisogno che lo dici a me!!- dissi io con sempre meno voce per dar tono alle mie risposte..

-Cosa te lo fa pensare che io non l’abbia ancora fatto!??!?- disse lui ridendo di gusto.. –Pensavi davvero che sarei stato con le mani in mano, mentre aspettavo che ti decidessi a prendermi in considerazione!?-

Questo mi ferì ancora, perché torturarmi così!? Io avevo sbagliato con lui, ma non immaginavo di essere stata tanto perfida per meritarmi quel trattamento.

-Io…- dissi con la gola che mi doleva per lo sforzo di trattenere le lacrime.. –Ti avevo spiegato quanto fosse difficile per me!! Ti avevo anche dato l’opportunità di starmi lontano…-

-Ora non ha più importanza per me il passato!!- disse con decisione.. –La passione Miki, si accende ed è inesorabile quando brucia dentro un uomo!! Ho scelto Beatrice, finalmente sei solo un lontanissimo ricordo…-

Ecco, il tuffo al cuore che aspettavo fin dall’inizio!! Ora, sapevo di aver finito di creare problemi anche a lui. In un certo senso, mi sentii sollevata, finalmente Ale aveva preso il volo, se n’era andato dal mio egoismo, dalla mia assurda vita di perenne indecisa.

Dall’altro lato, sentii il mio cuore lacerarsi ma nonostante tutto, sorrisi, dovevo farlo.

-Per quanto potrà sembrarti strano, voglio solo che tu sia felice..- dissi sinceramente… -E se quella ragazza, ritieni sia la persona giusta allora agisci!! Spero vorrai mantenere i contatti con una vecchia amica..- sorrisi leggermente, vedendolo tutto appannato..

-Me ne vado..- disse solo..

Lo guardai incredula, socchiusi gli occhi per un pò, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Così funziona, ma non riuscii questa volta a trattenere i lucciconi e fu liberatorio farlo!!

-Te ne vai!?- chiesi.. –Così, all’improvviso!! Come se fosse la cosa più normale a questo mondo…-

-Non ho niente che mi trattenga qui..- disse guardandomi negli occhi…

-I tuoi amici sono niente!?!?- gridai arrabbiata…

-Ma che cosa vuoi da me ancora!?- sbottò lui reagendo alla mia furia.. –Io non ti devo spiegazioni Miki!!! Tu hai la tua vita come io ho la mia!!!-

-Si vede che a quanto pare, hai sempre finto qualcosa che in realtà non provavi..- dissi allo stremo delle forze.. –Se i tuoi amici non contano, significa che ti conveniva tenerteli lì buoni!! Almeno avresti potuto essere sincero…- sibilai con cattiveria..

-Tu parli con me di sincerità!?- mi disse guardandomi con intensità e passione..

I suoi occhi bruciavano dentro i miei, mi stringeva talmente forte il braccio che lo sentivo indolenzito, cominciai ad ansimare velocemente, lo guardavo in confusione, ma sapevo che la mia verità era sempre stata gelosamente custodita dentro di me. Aveva ragione, nemmeno io ero stata del tutto sincera!!

-Allora!? Non dici nulla…- disse lui a un palmo dal mio viso.. –Non ho più dieci anni Miki, sono cresciuto da un pò e sono un uomo. Continua pure a tacere, prima o poi capirai dove hai sbagliato!! Io ho visto tutto quello che c’era da vedere..-

-Cosa avresti visto!?- dissi io sfidandolo..

-Ho visto il tuo panico quando mi hai visto con lei, la tua gelosia..- disse lui continuando a sostenere il mio sguardo..

-Non è così!!- dissi in preda alla disperazione.. –Lo dici solo per provocarmi..-

-Ah si!? E allora perché stai piangendo!? Perché nei tuoi occhi vedo panico e dolore!? Perché sento la tua voce tremare!? Perché mentre mi dici di essere felice con Beatrice i tuoi occhi mi dicono di non allontanarmi da te!?-

-No, questo è quello che tu vuoi vedere!!- gridai risentita della verità delle sue parole..

-Basta, io me ne vado..- disse con indignazione.. –Fai quello che vuoi!! Continua a navigare nelle tue convinzioni..- mi gridava a un palmo dal mio viso..

-Continua a vivere con gli occhi foderati!! A credere che tutto nella vita sia al suo posto e composto. Io mi sono stancato di questa situazione, me ne vado e questa volta è per sempre!!!-

Avevo ottenuto quello che desideravo, salvarlo da me stessa. Eppure perché stavo così male!?

Io avevo il cuore a pezzi, mi sentivo realmente addolorata e distrutta.

La neve confondeva la sua figura, che si allontanava sempre di più da me e all’improvviso realizzai che se non lo avessi fermato adesso, non ne avrei avuto più la possibilità!!

Ora era corretto chiedermi cosa fosse giusto o sbagliato fare!?

Di una cosa ero certa, non ero mai stata tanto consapevole come adesso, di amarlo e di sentirmi uccidere dentro al solo pensiero di non vedere più il suo adorabile viso!!! Non so cosa scatenò in me quella reazione, ma cominciai a piangere a dirotto come una bambina e a singhiozzare.

-Ale…- lo chiamai..

Ma lui sembrava non sentire quel pianto di disperazione, più lo vedevo allontanarsi, più dentro di me lo vedevo prendere il percorso della sua vita con Beatrice.

Aveva ragione, sui miei sentimenti nei suoi confronti, non ero mai stata sincera, né con lui né con me stessa. Cominciai a correre leggermente, mentre la neve attutiva il rumore dei miei passi.

-Ale…- dissi singhiozzando..

Mi sentivo totalmente assurda. Lui si era fermato, aveva aspettato prima di voltarsi verso di me ma quando l’avrebbe fatto, avrebbe sicuramente visto una Miki diversa. Le mie guance erano colorate di un cremisi leggero, i miei occhi pieni di lacrime intrattenibili, il mio orgoglio totalmente a brandelli.

Lui si voltò, questa volta il suo viso era dolce e tenero, i suoi occhi curvati di un affetto smisurato. Con entrambe le mani a pugni chiusi, mi asciugavo le lacrime abbondanti, più di essere una donna adulta, mi sentivo una bambina disarmata. Sembrava intenerito, forse per il fatto che ero totalmente inerme in quel momento, completamente in balia dei sentimenti che provavo per lui!

-Ti prego…- dissi continuando a raccogliere le lacrime.. –Non te ne andare Ale!! Io…-

Lui non sembrava ancora soddisfatto, ma si era avvicinato a me di qualche passo, guardandomi con gentilezza.

-Vuoi sapere perché mi trema la voce!?- feci una piccola pausa poi continuai.. –Vuoi capire perché con la bocca ti dico di incamminarti verso di lei e con gli occhi ti chiedo di non andartene!? Vuoi sapere perché nei miei occhi vedi il dolore!?-

-Si..- disse sensuale, mentre mi si era avvicinato e sfiorava la guancia con un dito.. –Lo voglio sapere più di ogni altra cosa al mondo..-

-Sento che se te ne andassi, il mio cuore si spezzerebbe e sanguinerebbe..- risposi continuando a guardarlo e a piangere.. –Io dovrei lasciarti libero di andare, te lo devo dopo tutto quello che hai fatto per me. Ma sono una creatura umana sostanzialmente egoista come tutti!! Il mio cuore si può esattamente frantumare come il tuo e questo perché, per quanto mi sia affannata a nasconderlo, mi sono innamorata di te…- guardai immediatamente verso il basso, mentre chiudendo gli occhi, che coprii con le mani, lasciai che la più completa disperazione si impadronisse di me.. 

Ma non fu come mi immaginavo, lui non mi lasciò sola.

Sentii il suo caldo abbraccio avvolgermi dolcemente, contro il suo torace, come sempre protetta, mi sentivo finalmente più calma.

-Perdonami…- disse lui passionale al mio orecchio.. –Ma questo era l’unico modo per capire se quello che vedevo era veramente amore..-

-Io ero disperata…- dissi adesso sciogliendo la tensione.. –Sei stato crudele, pensavo che non ti avrei mai più visto, che mi odiassi!! Perché!? Perché lo hai fatto!?-

-Volevo che mi confessassi i tuoi sentimenti. Volevo che mi amassi, almeno una volta nella vita!!- disse lui prendendo il mio viso tra le sue mani calde..

Si avvicinò al mio volto ancora arrossato, indugiava con la vicinanza tra le sue labbra e le mie, voleva tastare e mettere alla prova il mio amore, voleva capire se fossi stata davvero disposta a viverlo questo sentimento.

-Adesso mi rifiuterai…- disse sorridendo, quasi convinto delle sue parole..

No, non ci sarei mai riuscita. Non riuscivo a frenare il mio istinto mentre ero in balia dei suoi occhi meravigliosi. Quindi senza nemmeno pensarci e cogliendolo di sorpresa, mi avvicinai alle sue labbra, dapprima indugiando, prima avvicinandomi e poi allontanandomi lentamente. Le sfioravo leggermente, dolcemente, per vedere se avesse ceduto al proposito di resistermi.

Poi con decisione lo baciai con trasporto, potei vedere i suoi occhi prima aprirsi stupiti, mentre lo baciavo con passione, poi si allargarono in un dolcissimo sorriso e a quel punto, convinto dei miei sentimenti, ricambiò quel bacio.

-Ti amo Miki..- mi disse mentre aveva abbandonato momentaneamente le mie labbra.. –E amerò anche tuo figlio..-

Sorrisi emozionata, sapevo che Ale conosceva perfettamente la mia situazione, quello che sentissi dentro, ma per il momento non volevo farmi domande. Anche questa giornata era stata difficile e cominciavo ad accusare la stanchezza, c’era qualcosa che prima volevo dirgli, prima di avviarci verso casa.

-Ti amo anche io Ale..- risposi guardandolo negli occhi..

-Si…lo vedo!! Sono i tuoi occhi a parlare al mio cuore..- mi disse lui di nuovo stringendomi a se..

Era come se una piccola parte di me fosse ritornata, come se dentro me stessa, esistessero due Miki. Quella di Alessandro e…quella di Yuri!!

Sapevo che avrei dovuto lavorare su me stessa, sapevo che continuare a tormentarmi su Yu era inutile, come era sciocco da parte mia continuare a pensare che prima o poi lui sarebbe uscito dalla mia vita.

E la mia pancia cresceva, stavo bene nonostante tutto, ma l’idea di crescere questo figlio da sola mi opprimeva. Avevo una grande responsabilità e ancora mi chiedevo cosa avessi dovuto fare se un giorno, il padre del mio bambino mi avesse chiesto qualcosa riguardo alla mia gravidanza.

Ma pensai solo a me in quel momento, presi per mano Ale mentre ripercorrevamo la strada del ritorno e mi augurai che Yuri, al di là del mondo, avesse finalmente trovato la sua meta felice.

  
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