Serie TV > In the flesh
Ricorda la storia  |      
Autore: Inheritance    16/02/2015    2 recensioni
"Quando avevi undici anni hai camminato in punta di piedi per nove mesi. Nessuno sapeva perchè lo facessi, ma io sì."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jem Walker, Kieren Walker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Potrebbe superare le 500 parole (non le ho contate), ma chiamarla OS sarebbe esagerato. <3

Un bacio e un abbraccio, 
Her. 



In punta di piedi.



"L'hai vista?"

"Fa sempre così."

"Sembra che abbia iniziato mesi fa e non abbia più smesso."

"Che tipa strana."

"Strana, eh?"

"E cammina sempre sulle punte?"

"Sulle punte. Tutto il tempo. Riesci a crederci?"

Ne parlavano. Ne parlavano tutti. La voce si spargeva, Roarton era un piccolo villaggio. In poco tempo l'intero paese ne era a conoscenza e tutti parlavano della ragazzina strana, la figlia dei Walker, quella che camminava in punta di piedi.

Non era una cosa razionale da spiegare, se lo raccontavi a qualcuno quello diceva "Non ci credo.", poi però glielo diceva anche la sua parrucchiera, e il fruttivendolo e poi ancora il postino e allora diceva "Forse è vero." e poi ancora "Che strano." 

Era una ragazzina strana, Jemima Walker, tutti a Roarton ne parlavano. Perchè camminava sulle punte e nessuno sapeva perchè. 

------------------------

"Jem. Mamma e papà non vogliono. Sai che devi tenerle." 

Continuava a sciogliere i lacci delle sue scarpette ortopediche con incredibile dedizione ed estrema cautela, come se i suoi genitori avrebbero potuto accorgersi del suo piccolo imbroglio a causa della curiosa consumazione dei suoi lacci. Poi prendeva le scarpe, le infilava nel suo zaino e tirava fuori un paio di comode scarpe da tennis. 
Si alzava, riponeva lo zaino sulle spalle e, lentamente, in punta di piedi, saliva sull'autobus. 

Kieren sospirava ogni volta. Le andava dietro, si sedeva accanto a lei e le prendeva la mano. La stringeva per un attimo, poi la riponeva in grembo e con la coda dell'occhio spiava il leggero sorriso che spuntava sul volto di sua sorella. 

Scendevano dall'autobus in silenzio e Jem lo salutava con un cenno della mano prima di avviarsi verso la scuola. Gli sguardi di decine di ragazzini puntati su di lei. E di nuovo le voci. 

"Ancora cammina sulle punte, eh?

"Ma si stancherà mai?"

"Chissà perchè lo fa, poi."

Kieren sapeva. Sapeva che ciò che sua sorella più temeva era esattamente ciò che la sua mania le stava portando. Temeva il giudizio della gente, temeva di essere notata, temeva di fare rumore semplicemente esistendo e credeva che camminare in punta di piedi avrebbe fatto in modo che la gente non si accorgesse di lei e non si voltasse nel sentirla arrivare. 

Doveva essere silenziosa, il più possibile, doveva fare in modo che i suoi passi non risuonassero per i corridoi della scuola e fra le stanze di casa sua, aveva bisogno che la gente non si accorgesse di lei perchè, forse, in quel caso, nessuno avrebbe potuto notare tutti i suoi difetti. 

----------------------------------------

"Non ha alcun problema a livello mentale. Deve aver subito qualche trauma."

"Non lo so, cara. Hai provato a parlarne con un medico?"

"Medici, psichiatri, sono andata anche dal vicario, nessuno ha saputo dirmi quale possa essere il problema." 

"Mi dispiace, tesoro. Vedrai che le cose si sistemeranno. E' una ragazzina tanto dolce." 

Kieren trovò Jem seduta sulle scale che ascoltava sua madre parlare con la vicina. Non disse niente, si sedette accanto a lei e le strinse la mano come faceva ogni mattina sull'autobus. 
In qualche modo, in quel singolo gesto, sapeva dirle che qualcuno in grado di notarla ancora c'era e che questa non era affatto una brutta cosa. 

La accompagnò a letto, quella sera, e la coprì dandole un bacio sulla fronte. Ma non disse nulla neppure questa volta. Era il silenzio che Jemima voleva. 

-------------------------------------------

Sua sorella viveva nel silenzio. Da nove mesi, ormai.

Sua sorella viveva nel silenzio e Kieren non sapeva come aiutarla. Continuava a camminare in punta di piedi, continuava ad evitare di fare il minimo rumore. 

Sua sorella viveva nel silenzio, e tutto ciò che Kieren poteva darle era esattamente quello.
Rumore. Rumore forte ed assordante. Rumore di quelli che spaccano i timpani. 

Le fece una cassetta. "Hard-rock" c'era scritto sopra e poi c'era una faccina sorridente, che era il suo modo per dirle che, a volte, di fronte al giudizio della gente, basta fare un po' di casino e sorridere. 

La lasciò sul suo letto una mattina mentre era in bagno, poi passò l'intera serata nella sua stanza, ad occhi chiusi, beandosi del suono che giungeva attraverso le pareti e che per lui non significava assolutamente nulla, ma che a sua sorella avrebbe mostrato un intero mondo. 

-----------------------------------

La mattina dopo arrivarono alla fermata che Jem indossava le sue scarpette ortopediche. Si abbassò ancora una volta, le tolse con cura ed indossò le sue scarpe preferite, quelle rosse che gli erano state regalate per il compleanno. Si alzò in punta di piedi e salì sull'autobus. 

Kieran, dietro di lei, sospirò. 

Arrivarono a scuola al solito orario, scesero dal pullman e lei lo salutò con un cenno della mano. 
Poi si voltò, tirò fuori dalla sacca il suo lettore musicale, una cassetta familiare inserita all'interno. Indossò le cuffie, schiacciò Play e sorrise. Poi, iniziò a camminare. 

"Hei, guarda un po'!"

"E' tornata nel mondo dei comuni mortali, a quanto pare."

"Bah, io la trovo ancora strana, hai visto che sorriso inquietante?"

"Che avrà da sorridere, poi." 

"Almeno ha smesso con quella storia dello stare sempre sulle punte." 

"No, ma dico...Hai visto quelle scarpe? Orrende." 

Camminava, Jemima Walker, e non sentiva niente che non fosse l'assordante musica nelle sue orecchie. La gente di Roarton avrebbe parlato, la gente di Roarton parlava sempre, ma Kieren sapeva quanto lei fosse forte. Lo avrebbe superato. 
 








  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > In the flesh / Vai alla pagina dell'autore: Inheritance