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Autore: Poison96    17/02/2015    0 recensioni
AU Tutti Umani | Delena ovviamente | Probabile OOC | Ansia! Aiuto!
Damon, un uomo ormai, consapevole delle sue debolezze e dei suoi sentimenti verso Katherine.
Elena, donna indipendente, forse un pò troppo dura, con un anello di fidanzamento al dito e un matrimonio da organizzare.
Damon ed Elena si sono amati e poi si sono lasciati, perchè, anche se ci piaccia o no, tutto è destinato a finire.
Ma se un evento li facesse rincontrare? Se i loro cuori ormai calpestati siano destinati a risanarsi a vicenda nonostante tutte le difficoltà che saranno costretti ad affrontare e che hanno già affrontato? Elena sarà capace di mettere da parte tutto il risentimento che prova per Damon? Oppure andrà avanti con la sua vita che ha faticato a ricostruire?
Dal prologo:
"Perché ora come ora, io non merito di amare né di essere amata, ma se mai fossi in grado di farlo, amerei lui, lui, che mi ha lasciata qui, da sola a ricomporre i pezzi di me stessa"
Dal 4° capitolo:
"Chiudi a chiave il cuore, soffochi tutto ciò che c’è di buono, aspettando inconsciamente che l’amore torni con la chiave giusta stavolta"
Sempre vostra - MySecretGarden
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Elijah, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Hope

I mesi passano, quasi impercettibilmente. Si portano dietro la solita routine che si è creata nel tempo.

All’inizio è stato difficile. Abituarsi all’idea di essere genitori non è mai una cosa facile.

Elena e le sue notti insonni, gli incubi, i pianti e le urla. Damon che ad ogni ora si alzava dal divano sul quale si era allocato e si recava in camera di lei, l’abbracciava, le sussurrava che sarebbe andato tutto bene. Ogni tanto si addormentava anche... così, con lei tra le sue braccia, e la mattina dopo, quando si svegliava, la lasciava dormire e andava in soggiorno. Altre invece aspettava che si addormentasse, le dava un bacio sulla fronte e se ne tornava sul divano.

Non vorrebbe mostrarsi così fragile ai suoi occhi Elena, ma ormai non le importa poi molto. Non l’ha mai detto ad alta voce – forse un giorno lo farà, quando tutto sarà più tranquillo, più ordinario – ma è grata a Damon per tutto quello che sta facendo per lei.
Il pancione è sempre più evidente, e le visite di Luke sempre più frequenti – e Damon non sa se preoccuparsi per quel ragazzo che le è stato vicino anche quando lui non c’era.

Alla prima ecografia, quando hanno ascoltato i battiti di loro figlio, Damon aveva gli occhi completamente lucidi, ed Elena era totalmente in lacrime invece. Per la prima volta da quando Elena aveva scoperto di essere incinta, non si sentiva più sola. E non solo per il bambino che portava in grembo, anche perché aveva Damon al suo fianco. Quell’uomo che voleva essere forte a tutti i costi, senza mai mostrare il suo lato debole. Come stava facendo anche adesso. Con gli occhi rossi puntati verso il monitor, senza alcuna intenzione di lasciarsi andare.

Per la prima volta, quei due non si sentivano più soli, si sentivano parte di qualcosa. Una famiglia.
 

Elena non voleva cambiare casa. Non voleva stravolgere così tanto la sua vita, ma sapeva che Damon sarebbe voluto rimanere lì ad ogni costo. Per star vicino a sua
moglie e suo figlio. Così avevano dovuto trovare una casa più grande – a due piani, con 3 camere al piano di sopra, due bagni, uno su ogni piano e una cucina e un salotto al piano di sotto, il tutto molto spazioso. Avevano preso una camera per ognuno, perché nonostante potevano dire di conoscersi perfettamente – anche sotto le lenzuola – Elena ancora non aveva intenzione di impegnarsi e fidarsi di nuovo di Damon. Nonostante la bambina. Avevano scoperto che sarebbe stata una femmina.

Se la immaginava già Elena. Con gli occhi azzurri, i capelli castani, furba e sveglia come suo padre e con un sorriso dolce ad incurvarle le labbra, come sua madre.
Sperava di poterle regalare quella vita spensierata che lei non ha avuto. Con Damon che le avrebbe proibito di andare a qualsiasi festa, di uscire con i ragazzi fin quando non avrebbe avuto vent’anni e con lei che avrebbe provato ad ammorbidirlo in ogni decisione.

-A che pensi? – è proprio Damon ad interrompere quel flusso di pensieri lontani che le affollano la testa.

Lei sorride ritrovatasi ad essere colta sul fatto da quello che sarà il padre di sua figlia.

-Stavo pensando a come sarà la nostra vita tra qualche anno. A chi nostra figlia assomiglierà di più. Se sarai tu il più severo tra noi due. Se saremo in grado di farle avere una vita tranquilla o se le complicazioni tra noi due influenzeranno anche lei.

Termina il discorso con un’alzata di spalle, a sminuire i suoi pensieri e in modo da non spostare il discorso da loro figlia a loro due. Non è che stia evitando il discorso
Elena, semplicemente non si ritiene ancora pronta per affrontare loro due e tutto quello che porterebbe. Vuole concentrarsi su sua figlia senza che altro possa distrarla dal suo intento.

-Sai che prima o poi ne dovremmo parlare vero? Intendo... di noi due – eccome se lo sa Elena. Per un momento incontra i suoi occhi, che la stanno fissando intensamente e con insistenza, per spronarla a parlare. Ma Elena scappa da quello sguardo e fa quello che sa fare meglio. Scappa.

-Lo so, ma ora devo finire ad ordinare e mettere tutto al suo posto.

Si rifugia in camera sua. Si chiude la porta alle spalle. Si siede sul letto e si prende la testa tra le mani.

Che devo fare?
 

Quando il primo calcetto arriva, Elena stava preparando la colazione, mentre Damon ancora dormiva e Luke era lì dietro di lei mentre apparecchiava la tavola.
Sussulta e si porta la mano sulla pancia con le lacrime agli occhi. Guarda Luke e si chiede perché ancora Damon non si sia svegliato. Le esce un piccolo urlo sommesso e non sa se ridere o piangere. Così, nell’incertezza, sorride e calde e dolci lacrime le rigano le guance.

Damon scende poco dopo, e quando la vede così le accorre vicino. Le mette un braccio intorno alle spalle, le chiede se è successo qualcosa alla bambina. Ma Elena non gli risponde. Lo guarda, – con una felicità immensa negli occhi – prende la sua mano e la posa sul suo pancione. Quando un altro calcetto colpisce la pancia di
Elena, gli occhi di Damon sono ghiaccio sciolto. Sono coperti da una leggera patina trasparente e sono rivestiti da così tante emozioni che Elena ne può cogliere solo alcune.

Si fissano, entrambi con gli occhi ricoperti di lacrime. Di lacrime di gioia. di pura ed immensa gioia.
 

È Agosto quando Elena è stesa sul letto. Il parto ormai è alle porte, e lei è costretta a stare stesa sul letto perché costretta. La trattano tutti come una bambolina di porcellana, senza capire che la stanno facendo solo innervosire di più. Sbuffa Elena, stanca di quella situazione e si decide a scendere al piano di sotto almeno per provare a dare una mano.

Ma tutto ciò non è possibile. Appena si alza, Elena sente una fitta allo stomaco e qualcosa uscire da lei. Volta il viso verso il basso preoccupata per l'accaduto, notando acqua.

-Oddio...

Inizia a urlare il nome di Damon con tutto il fiato che ha, mentre cerca di respirare e si appoggia alla parete.

Damon accorre appena può, e quando nota anche lui l’acqua sul pavimento, non ci mette molto a fare due più due. È terrorizzato, e per un attimo non sa cosa fare, ma gli occhi di Elena che lo guardano con aspettativa e gli chiedono aiuto, lo fanno tornare alla realtà. Prende la borsa dove avevano già preparato tutto l’occorrente per andare in ospedale e si avvicina a lei per sorreggerla e portarla in macchina.

I dolori si fanno sempre più forti e Damon non sa cosa fare. Guarda Elena e lei può vedere quanto lui sia preoccupato per lei. Gli prende la mano tra le sue e riprende a respirare. Cercando di minimizzare il più possibile il dolore.

Con Damon che le stringeva la mano, tra pianti, urla, offese, la bambina era nata. Era stanchissima Elena, ma quando la strinse la bambina tra le braccia, tutto scomparve. Era come se la immaginava. I tratti dolci, la piccola bocca carnosa, gli occhi azzurri e pochi ciuffi di capelli castani in testa. Altre lacrime scesero calde. La manina della piccola si posizionò sulla guancia di sua mamma. Ed Elena, in quel momento, fece una promessa: Sarò una brava mamma piccola mia. Ti prometto che farò tutto ciò che posso per essere la mamma migliore del mondo.

La mano di Damon si posò sulla guancia della bambina che aveva i suoi stessi occhi, e forse anche il suo stesso naso. Una lacrima rigò il volto di quell’uomo che non mostrava emozioni. Abbracciò la madre di sua figlia e la sua bambina. E in quel momento, Damon fece una promessa: ti prometto bambina mia che cercherò di non farti mancare niente. Ti prometto che sarò il padre migliore che potrò.

-Ciao piccola Hope... benvenuta in questa stramba famiglia piccola mia

*Spazio Autrice*
Mi dispiace, mi dispiace mi dispiace per questo immenso ritardo! 
Ho trovato particolarmente difficile scrivere questo capitolo, raccontare di tutte le tappe che i nostri protagonisti hanno dovuto affrontare...
è nata la piccola Hope! l'origine del nome verrà svelato nel prossimo capitolo, voi avete qualche idea??
Fatemi sapere! Ringrazio le due ragazze che hanno recensito il capitolo precedente, e anche se non ho risposto, sappiate che le ho lette e vi ringrazio immensamente! Ringrazio anche gli altri che seguono la storia o semplicemente la continuano a leggere... Un bacio a tutte e spero di riuscire a pubblicare al più presto il prossimo capitolo! un bacio grande e scustate ancora :*

Se volete passare a leggere, ho scritto una One Shot Delena. Si chiama Snow Does Not Care
Se passarete e mi lascerete un parere sarei feliccisima! :*
-MySecretGarden

 
  
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