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Autore: Mew_vale    18/02/2015    0 recensioni
Kelly e Jason s'incontrano in una qualunque giornata nella grande mela, senza sapere che presto il destino farà incrociare nuovamente le loro strade. La loro storia si sviluppa tra ex fidanzati e varie interferenze!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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In New Yotk

CAPITOLO 4 
 
Dopo una settimana di neve e freddo polare, il cielo grigio si era tinto di un leggero celeste e le nuvole avevano fatto spazio al sole che ora riscaldava la grande mela. Per le strade di Brooklyn, tuttavia, le persone indossavano ancora la sciarpa per proteggersi dal vento pungente. Il sole stava sciogliendo la neve ai lati delle strade e questo provocava non pochi disagi sia per le automobili che, a causa della minore tenuta di strada, erano a maggiore rischio di incidenti e sia per i passanti che correvano in rischio di scivolare. Per Kelly la scelta non era semplice: mescolarsi agli automobilisti spericolati o rischiare di farsi male scivolando su una strada disastrata? Kelly optò per la seconda opzione, voleva godere del caldo sole che in quel periodo dell' anno si faceva desiderare. Afferrò il cappotto, la sciarpa, la borsa e... il pacchetto giallo. Kelly aveva finito il suo libro e dopo averne inviate diverse copie per e-mail, stava per incontrare un editore in persona per sottoporgli il suo lavoro.
 
Il giorno dopo la tempesta, Kelly si svegliò con un grosso cerchio alla testa. Infilò le pantofole e andò in salotto, recuperò i bicchieri sporchi di vino e gli posò sulla tavola ancora apparecchiata. La nonna non era ancora tornata, evidentemente nessuno dei suoi amici non aveva ritenuto prudente mettersi in macchina con quel tempo. Dopo aver assunto un’ingente dose di caffeina, riscaldò la stanza da bagno e nel frattempo riordinò la cucina. Raccolse gli avanzi della cena e radunò le stoviglie sporche nel lavandino con gesti meccanici: c'era col corpo ma non con la testa che era ferma alla sera prima sul suo divano... stupida Kelly, si ripeteva, come hai fatto a dimenticarti che stavi cenando con un uomo sposato? A cosa stavi pensando? Non hai già sofferto abbastanza? Dovevi cacciarlo via subito. Sciacquò i piatti, accese la lavastoviglie e si infilò sotto la doccia ma prima per sicurezza inserì una sveglia per essere sicura di non restarci dentro una vita. Finita la doccia come di consueto raccolse i capelli in un turbante e scese al piano di sotto. La spia della segreteria lampeggiava e ascoltò il messaggio: era di Seth. Diceva che l’aveva cercata al suo appartamento ma che non l’aveva trovata e che la nuova inquilina gli aveva detto che viveva dalla nonna e per fortuna aveva conservato il numero. Ci era rimasto male per la risposta della ragazza al supermercato e voleva avere l’occasione di parlarci. Kelly riascoltò il messaggio una decina di volte, dopodiché lo cancellò e tornò alle sue attività. Fuori nevicava ancora leggermente e c'era molto vento, decise così di accendere il camino, si preparò una tazza di the e accese il computer: decise di scrivere per tutta la mattina, immergersi in un altra realtà l' avrebbe aiutata a non pensare né a Jason né a Seth.
Verso mezzo giorno rincasò la nonna.
<<  Ciao tesoro... scusami se non ho chiamato, le linee erano bloccate... >>
Non tutte a quanto pare, pensò Kelly, visto che la moglie di Jason era riuscita a raggiungerlo!
<<  Non fa nulla nonna, ho immaginato che nessuno si sarebbe messo in macchina. Ti sei divertita? >>
<<  Certo tesoro... cosa ne dici se preparo una delle mie torte salate e parliamo un pò? Ho qualcosa di cui parlarti...  >>
La nonna Rose raccontò alla nipote del viaggio che stavano organizzando i suoi amici, una crociera di due mesi. Alla nonna sarebbe piaciuto molto parteciparvi, ma non era sicura di lasciare sola la nipote con tutti i recenti dispiaceri di cui era stata vittima... Tuttavia, anche la nonna aveva perso un figlio e sua nuora, e le sarebbe piaciuto staccare la spina.
<<  Nonna, se io ne avessi l'occasione farei lo stesso... Vai, non preoccuparti per me... Per quando è prevista la partenza? >>
<< Partiremo tra un paio di settimane... Amore mio sei una nipote fantastica, ti chiamerò ogni giorno... Tu mi raccomando devi finire il tuo libro e realizzare il tuo sogno! >>
<<  Va bene nonna. >>
La nonna le baciò la testa, e raccolse i piatti. Nel pomeriggio vennero a prenderla una coppia di amici, per andare all’agenzia d viaggi a prenotare la crociera. Per cena la nonna non sarebbe tornata, e Kelly si sarebbe ritrovata ancora da sola. In quell’istante decise di chiamare Seth: di certo non si sarebbe mai sentita in colpa per il fatto che lo cercava solo per elemosinare un po’ di compagnia e magari scroccare una cena. Anzi, glielo doveva!
<<  Pronto, Seth Callaway per la Callaway T&S., chi parla? >>
<<  Seth, pronto sono Kelly. >>
<<  Kelly ciao... non credevo che mi avresti richiamato. >>
<< Già... senti per cena sono libera se ti va, hai detto che vuoi parlarmi no? >>
<<  Wow, accidenti non me lo aspettavo... Va bene, se sei d' accordo passo a prenderti verso le otto, conosco un ristorante in centro prenoto io. >>
<<  Va benissimo, ci vediamo stasera allora? >>
<<  Va bene... E grazie. >>
<<  A stasera. >>
Kelly riappese, pensando che dopotutto stare in compagnia non le avrebbe fatto pensare a Jason, quindi andare a cena con Seth, non sarebbe stata una cattiva idea. La giovane si recò in camera per scegliere cosa indossare: non voleva spendere troppo tempo dietro al look per non far credere a Seth che volesse fare colpo su di lui, ma neanche sfigurare in un ristorante sicuramente di lusso conoscendo le finanze di Seth. Optò per un semplicissimo tubino beige con un'alta scollatura a barca e non troppo corto, una giacchetta nera e dei tacchi neri. Stirò i capelli corvini, passò un filo di fondotinta, matita nera per occhi e ombretto marroncino e attese l’arrivo di Seth. Alle otto puntuali una BMW serie uno metallizzata parcheggiò davanti casa sua. Kelly spense le luci e uscì di casa andandogli incontro. Seth non diede nessun segno di aver travisato il significato del loro appuntamento: niente fiori, niente galanteria estrema, solo un ciao, un semplice complimento di circostanza e un leggero guancia a guancia.
Il ristorante assomigliava molto a quello in cui si erano conosciuti, probabilmente aveva solo una stella Michelin in meno. Era un posto illuminato da molte lampade, alcune appese al muro altre disposte sui tavolini del spazioso bar. Seth si avvicinò alla cassa e comunicò il suo nome, il capocameriere gli fece cenno di seguirlo in sala; la sala ristorante era sontuosa, illuminata da sfarzosi lampadari in cristallo e i muri erano decorati dalle copie di alcune delle più famose opere d' arte del mondo. I tavoli rotondi erano ricoperti da una tovaglia bianca, le sedie rosa erano comode e imbottite. Quando il cameriere si avvicinò per portare i menù, Seth richiese che venissero rimosse le candele. Ottima mossa Seth, pensò Kelly.
<<  E' un posto bellissimo, quindi credo che gli affari vadano bene. >>
<<  Abbiamo aperto una filiale qui a New - York, ecco il motivo del mio trasferimento. >>
<<  E' un sì direi! >> - dopo attimi di esitazione, Kelly continuò a parlare fissando il menù - <<  E Amanda come sta? >>
Seth posò il menù, guardò un punto fisso sulla tavola ed esitò, poi rispose:
<<  Non stiamo più insieme. >>
Seth alzò lo sguardo verso Kelly, la cui espressione non lasciava dubbi sulla natura dei suoi pensieri; Kelly avrebbe voluto dire "te lo avevo detto" ma decise di controllarsi.
<<  Mi dispiace... Come mai? Se posso... >>
<<  Figurati... non ha digerito il mio trasferimento, lei non voleva staccarsi dai suoi genitori, le sue amiche, la sua vita per trapiantarsi a New - York, che è la mia città Natale poi. >>
<<  Capisco... Era davvero innamorata insomma! >>
Seth non rispose alla frecciatina pungente di Kelly, pensò semplicemente che aveva il diritto di prendersela a male.
<<  Ti ho chiamato dopo... bhe, lo sai... >>
Proseguì l’uomo, portando la conversazione sulla recente scomparsa dei genitori di Kelly.
<<  Lo so, ho avuto tutti i tuoi messaggi e ti ringrazio. Ma era troppo presto per me risentirti in quel momento, soprattutto con quello che stavo attraversando, eri una ferita ancora aperta. >>
<<  Capisco... >>
In quel momento il cameriere fece capolino per annotare le ordinazioni. Entrambi ordinarono un antipasto e un primo: cocktail di gamberi in salsa rosa e linguine ai frutti di mare.
<<  Come mai hai voluto vedermi Seth?  >>
<<  Perché mi sono sentito in colpa. L'altro giorno al supermercato non hai nemmeno voluto che ti cedessi il carrello e non era un capriccio l'ho capito, era un segno di disprezzo. Ti volevo chiedere scusa...  >>
<<  Grazie, lo apprezzo. >>
<<  E tu come mai hai voluto vedermi? >>
<<  Ero curiosa di sapere cos' avevi da dirmi...  >>
Una bugia a chi poteva nuocere? Soprattutto se innocente in confronto a quelle che Seth aveva detto a lei. Arrivò l’antipasto: i due continuarono a parlare delle loro vite e Kelly gli raccontò del libro che stava per finire e che era alla ricerca di un editore. Finito anche il primo, ordinarono un amaro per digerire e mentre aspettavano quest’ultima ordinazione una coppia si avvicinò al loro tavolo. Seth si alzò per salutarli calorosamente e Kelly si sentì avvampare. I loro sguardi s’incrociarono, quegli occhi verdi così profondi rimasero di sasso.
<<  Vi presento Kelly. Kelly? >>
<<  Sì?  >>
<<  Loro sono Jason e Sandra. Sandra è uno degli editori della casa editrice di proprietà di mia madre. >>
<<  M... molto piacere. >>
Kelly sentì le sue gambe divenire molli. Jason teneva le mani in tasca imbarazzato, lo sguardo incollato al pavimento. Kelly si dovette sedere per non cadere a terra. In viso divenne tutta rossa, non riuscì più a distinguere nulla tanto è vero che non si accorse che Seth aveva congedato i suoi amici per raggiungerla.
<<  Kelly ti senti bene? >>
<< No in effetti... mi gira la testa... >>
<<  Il conto per favore! Ti riaccompagno a casa, forse è meglio che non bevi l’amaro... >>
I due giovani abbandonarono il ristorante e tornarono a casa della nonna di Kelly. Seth l’accompagnò verso la porta ma solo dopo essersi assicurato che Kelly stesse meglio e che andasse subito a letto lasciò l' abitazione.
La mattina dopo ancora una volta Kelly sentì un cerchio alla testa. Quella notte Kelly ebbe un sonno agitato. Quando si svegliò, erano le dieci inoltrate. La nonna era andata a prendere un caffè dalla vicina e la segreteria lampeggiava. Era Seth il quale la informava che aveva convinto sua madre a riceverla per discutere del libro, in questo modo avrebbe risparmiato tempo. Kelly si sentì leggermente infastidita da questa raccomandazione, tuttavia decise si presentarsi lo stesso all’appuntamento fissato da lì a cinque giorni, e che avrebbe comunque inviato il libro ad altre case editrici e valutato il da farsi.
 
Le strade di Brooklyn erano gremite di passanti: chi andava al lavoro, chi aspettava l’autobus e chi, con mani occupate da cellulare e documenti, imprecava per la caduta del caffè. Kelly era tra quelle persone che aspettavano l’autobus: la sede della casa editrice si trovava nell’Upper East Side, dove era cresciuto Seth. Aspettando l’autobus Kelly si chiese se avrebbe incontrato la moglie di Jason in quell’ufficio e poi si rispose che era ovvio, lavorava lì. Questo l’avrebbe aiutata a infilarsi in testa in modo definitivo la certezza che era sposato e l' avrebbe aiutata a dimenticarlo, o l' avrebbe fatta stare peggio? Non restava che salire su quell’autobus e scoprirlo. 
   
 
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