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Autore: Mew_vale    22/02/2015    6 recensioni
4 anni dopo il matrimonio tra Betty e Armando, in azienda ci sono dei ritorni, che comportano inevitabilmente nuove grane all' Ecomoda, ai suoi componenti e ai coniugi Mendoza.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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NUOVI PROBLEMI
 
 
 
 
CAP.37: Gelosia, terzi incomodo e litigi.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
Se il navigatore non mi avesse fatto fare il giro dell’oca, e dulcis in fundo non avessi trovato un incidente, sarei arrivato da un pezzo. Raggiunta la via dove si trova il palazzo dove abita, chiedo al taxista di rallentare così da poter guardare bene i numeri civici. Accostiamo sotto un palazzo di nuova costruzione e dall’aria lussuosa, lascio i contanti al taxista e mi avvio verso l’entrata del condominio. Dietro al bancone della reception c’è un tipo dai capelli rossi il quale indossa l’uniforme da portinaio.
“Buon giorno signore.” Mi saluta.
“Buon giorno a lei. Sono qui per fare una visita alla signora Beatrice Pinzon Solano, come può leggere dal mio cartellino lavoro all’Ecomoda, mi chiamo Matteo Doinel.”
“Se può attendere qualche istante, avviso la signora Mendoza.” Mi risponde, afferrando il telefono.
“Si figuri.” 
E’ normale che sia conosciuta come ‘signora Mendoza’, visto che è la moglie di Armando Mendoza! Vi chiederete come mai mi trovo qui a fare visita a una donna sposata e incinta portandole un omaggio floreale, se ho un discreto successo con le donne e potrei avere a iosa di libere? La verità è che Beatrice mi attrae. Ha una bellezza raffinata ma essenziale, è una donna di successo, che attrarrebbe qualunque uomo dotato d’intelletto. E sono certo che sia così! Sono certo che Armando Mendoza dorma con un occhio aperto! Mentre attendo istruzioni dal portinaio, mi arrivano dei messaggi da MariaBeatrice. Quella donna è totalmente fuori di testa, un vulcano e la sua compagnia di rende rilassato e divertito! Ci diamo appuntamento per questa sera, questa volta presso un ristorante italiano dal nome “Bellini”.
Tornando a concentrarmi sul portinaio, ascolto la conversazione tra lui e Betty.
“Dottoressa, buon giorno. Perdoni il disturbo, ho qui di fronte a me il signor Matteo Doinel che è venuto a farle visita, lo faccio salire?”
Il portinaio fa una lunga pausa, e mi lancia un sorriso cortese. Probabilmente sta aspettando la risposta di una sorpresa Beatrice. Poi il tipo posa il telefono e mi fa sapere che posso salire.
Non so cosa mi aspetto, dove voglio arrivare ma so che Betty mi attrae.
Quando passo oltre la soglia accedendo all’appartamento dove vive Betty,la presenza di Nicola Mora mi delude.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Cos’è venuto a fare? Mentre aspettiamo che salga, Nicola cerca di darsi un contegno ma devo dire che è davvero ridotto a uno straccio! Ci mancava anche Matteo Doinel oggi, con le sue uscite fuori luogo e la sua ostinatezza! Ma sono finite le donne nel mondo che viene in cerca di me che sono sposata? Quando lo saprà Armando, lo farà in mille pezzetti! L’ascensore emette un plin quindi entrambi ne vediamo uscire Matteo il quale regge un mazzo di fiori.
“Buon giorno Beatrice, salve dottor Mora.” Saluta.
“Buon giorno a lei.” Salutiamo noi di rimando. Io do un pizzicotto sulla schiena a Nicola affinché non mi lasci sola con lui, e Nicola sussulta.
“A cosa devo la sua visita?” Esordisco, mantenendomi distaccata.
“Io ho saputo del suo malore, ci tenevo a farle i miei auguri e vedere come sta. Il suo indirizzo era nella guida.” Mi risponde, porgendomi il mazzo di fiori.
“Il loro indirizzo, vorrà dire. Qui abita anche Armando!” Borbotta Nicola, osservando altrove con finta nonchalance.
“La ringrazio per il pensiero, non era necessario perché domani potrò tornare al lavoro.”
“Spero di non essere stato indiscreto!”
“Non importa ciò che penso, visto che sembra non interessarle e lei crede di non essere indiscreto.” Gli rispondo leggendo sorpresa e delusione sul suo volto.
“Pensavo semplicemente di fare un gesto di gentilezza verso il capo dell’azienda per cui lavoro, mi fa piacere sapere che domani potrà già tornare al lavoro!”
Ieri mi ha detto chiaramente che gli interesso e oggi sono solo gesti di gentilezza nei confronti del suo capo? Spero che sia così, e che questo tipo abbia deciso di fare un passo indietro ricordandosi che sono incinta di mio marito il quale l’amo alla follia! Lupus in fabula. Dall’ascensore esce Armando in compagnia di Marcella, Michel e Patrizia. Qui si mette male! Il viso di Armando si tinge d’ira, lui e Matteo si guardano a testa alta. Armando mi viene incontro posandomi un casto bacio sulle labbra, e lo stesso fanno Patrizia e Nicola. Poi saluto Michel e Marcella.
“Amore mio, cosa fate qui?” Gli domando.
“Marcella, Michel e Patrizia ci tenevano a vedere come stai, e anch’io ovviamente. Ho provato a chiamarti per avvisarti.”
“Ho tolto i suoi ai telefoni perché Nicola si stava riposando.”
“Lui cosa ci fa qui?!” Domanda mio marito, alzando la voce, davanti all’espressioni stupite di Marcella e Michel. Mio marito è nero!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Questo è troppo! Lo ammazzo questo idiota, lo faccio in mille pezzetti! Anche i fiori le ha portato!
“Matteo, come mai qui?” Gli domanda Michel. Per la prima volta quell’idiota si trova in difficoltà, e glielo leggo in faccia! Non ha paura della mia opinione ma è evidente che teme quella di suo fratello più grande!
“Sì, cosa fa qui?” Domando ironicamente, cercando di contenermi!
“Io… Ho fatto visita a Beatrice, ho saputo che si è sentita male.”
“Che pensiero gentile.” Commenta sorridente Marcella, la quale evidentemente non sospetta che questo deficiente sta facendo il filo alla mia Betty!
“Gentile e fuori luogo! Nessuno glielo ha chiesto!” Affermo alzando la voce.
“Armando…” Mi esorta mia moglie, posandomi una mano sul braccio.
“Come mai dici questo Armando?” Mi domanda Marcella.
“Perché non ve lo fate spiegare da lui, cos’è venuto a fare in casa MIA?!”
“Dottor Mendoza, mi dispiace se ha frainteso…”
“Non ci provi! Io sono un ritardato e non ho frainteso proprio niente! Non fa che scusarsi per i suoi goffi tentativi di corteggiare mia moglie e poi puntualmente sta sempre tra i piedi!”
“Stai corteggiando Betty?!” Gli domanda stupita Marcella. Michel non dice una parola ma osserva il fratello con espressione seria.
“Il dottor Mendoza…”
“NON CI PROVI LE HO DETTO! IO SO CHIARAMENTE QUALI SONO LE SUE INTENZIONI!”
“Il mio è stato semplicemente un gesto di cortesia!”
“Certo, verrà a dirmi di nuovo che non c’è malizia e nessun secondo fine in questo suo gesto?! MA PENSA CHE IO SIA UN IDIOTA?! PENSA CHE MIA MOGLIE NON MI ABBIA RIFERITO DELLA VOSTRA CONVERSAZIONE DI IERI?!”
“Matteo, stai correndo dietro a Beatrice?” Domanda sgomenta Marcella.
“Ho semplicemente fatto un gesto di cortesia Marcella!”
“LA PIANTI, CRETINO!!” Affermo furente di rabbia a rosso in volto. Tra di noi si pone Michel.
“Calmiamoci, va bene? Matteo secondo me faresti bene ad andartene…” Lo esorta suo fratello per impedire che il tutto finisca in un omicidio passionale!
“Mi dispiace di aver creato questo disagio…”
“La pianti con le scuse e si tolga dai piedi, imbecille!” Inveisco ancora,poco prima di vederlo sparire nell’ascensore sospinto da Michel.
“Potrei sapere cosa sta succedendo?” Ci domanda Marcella, ancora stupita dalla scena che si è appena consumata tra di me e suo cognato.
“Vuoi sapere cosa sta succedendo, Marcella? Succede che il tuo caro cognatino sta correndo dietro a mia moglie!” Le spiego, in modo veemente ovviamente!
“Veramente?” Domanda Marcella, mia moglie annuisce e spiega.
“Il giorno del lancio l’ho incontrato di fronte all’Ecomoda, non sapevo che fosse tuo fratello Michel! L’ho rimproverato perché stava occupando senza motivo il parcheggio riservato a Nicola…”
“Quella mattina mi ha accompagnato a lavoro.” Spiega Marcella.
“… e ho notato perfettamente che posava i suoi occhi sul mio corpo, mi ha passato ai raggi X in modo poco decoroso!”
“Ti avverto Michel, se si avvicina ancora a Betty non risponderò di me!”
“Non preoccuparti Armando, parlerò con lui non appena rientreremo in azienda.” Mi rassicura Michel. Sempre che questo basti! Mia moglie prosegue il racconto:
“E al lancio ci ha provato il modo palese! Pensate che ha detto che non avrebbe alcun problema a crescere il figlio di un altro!”
Michel si copre il viso con le mani e mi sembra mortificato. Ci mancherebbe! Non basta aver dovuto sopportare Michel tempo addietro, adesso ci mancava anche Michel la Vendetta!!
“Betty, Armando sono desolato… mio fratello deve aver perso la testa.”
“E LA DOVEVA PERDERE PROPRIO PER MIA MOGLIE?!”
“Armando, dai calmati.” Mi esorta Nicola. Mi da fastidio sentirmi dire di calmarmi in situazioni come queste!
“Scusate… Io passerei da casa mia con Patrizia per darmi una ripulita e andiamo a pranzo.” Interviene Nicola.
“Certo, chiama per qualunque cosa.” Gli ricorda Betty.
“Ti senti meglio?” Le domanda Patrizia. Infondo erano venuti per vedere come sta Betty!
“Meglio, è stato un piccolo crampo. L’importante è che non mi strapazzi!”
“Nicola, cosa ne dici se questa sera ci beviamo qualcosa insieme? Noi ragazzi… Te, io, Mario, Freddy, Wilson, Gutierrez, Ottavio, Fabian, tu Michel e Kenneth.” Propongo a Nicola. Spero che una serata in compagnia in cui potrà sfogarsi possa distrarlo, così potremmo monitorarlo in fatto di bere!
“Per me non ci sono problemi!” Afferma Michel.
“Va bene, ci sentiamo più tardi allora!”
“Se gli uomini hanno questo programmino potremmo organizzare qualcosa anche noi donne! Cosa ne dite?” Propone Marcella, rivolgendosi a Betty e Patrizia le quali annuiscono.
“Se non vi dispiace, sarebbe possibile farlo qui da me? Avendo la bambina…”
“Certo, non ti faremmo uscire di casa!”
“Marcella... Avrei un favore da chiederti. Potresti non far sapere a Berta, Annamaria e Mariana della serata?” Le domanda Betty, tenendo lo sguardo basso. Ecco un altro problema da sistemare! Per quanto egoiste possano essere state, la loro amicizia non può consumarsi così!
“Certo. Armando ci ha spiegato cos’è successo tra di voi!”
“Perché, cos’è successo?” Domanda incuriosita Patrizia.
“Prenditi gli affari tuoi, bionda finta!” Le rispondo per scimmiottarla.
“Armando, sempre scortese!”
“Sarà meglio riparlarne Patrizia! A questo punto ce ne andiamo anche noi, credo vogliate stare soli e pranzare in santa pace!” Interviene Marcella.
“Grazie per la visita, e scusate per ciò che è accaduto!” Saluta Betty.
“Non devi scusarti,semmai dovrebbe essere mio fratello a farlo. Armando io parlerò seriamente con lui e farò in modo che non accada ancora!”
“Grazie Michel! Anche perché la prossima volta non sarò così calmo ora!”
“E questo sarebbe il tuo concetto di calmo?” Commenta Patrizia. Io le riservo un’occhiataccia per fortuna Nicola le da un pizzicotto e Marcella la allontana!
“Patrizia! Adesso andiamo, ci vediamo dopo Armando!”
“A dopo.” Saluto, mentre mi accomodo in cucina dove avverto un buon profumo di spezzatino.
“Non dovevi startene buona a letto?” Ricordo a mia moglie, circondandola con le braccia.
“Armando, non potevo non alzarmi dal letto. Qualcuno doveva cucinare!”
Questo è il momento che preferisco delle mie giornate! Quando la stringo tra le mie braccia e la bacio trasmettendole tutto l’amore che ho per lei, che cresce ogni giorno di più! Amore che spero baciandola di trasmettere a mio figlio!
“Amore mio ti giuro che lo faccio secco quel cretino!”
“Dai Armando… Da fastidio anche a me la sua ostinatezza, ma di certo non lo possiamo uccidere.”
“Io però gli spaccherei tutti i denti!”
“Raccontami piuttosto com’è andato l’appuntamento dall’agente immobiliare!” Mi esorta, preparando i piatti.
“E’ andato che potremmo perdere lo stabile!”
“Come dici?”
“A quanto pare c’è un tipo che offre più di noi,tanto di più!”
“No… E adesso? Dovremmo rinunciare al progetto!”
“Neanche morto!”
“E come pensi di fare? Non possiamo investire altri soldi nel progetto!”
“Proverò a parlare con questo tizio e l’agente immobiliare gli proporrà altre soluzioni, speriamo che si levi ti torno! Questa mattina ho parlato con le ragazze lo sai? Marcella ha fatto loro una bella predica!”
Racconto a Betty, riportandole parola per parola ciò che è stato detto. Se 5 anni fa mi sarebbero venuti a dire che Betty, Marcella e Patrizia si sarebbero difese e organizzate per una serata avrei riso di gusto! Invece adesso è la realtà in cui vivo. La cosa non mi dispiace perché siamo tutti colleghi e un bel rapporto rende migliore l’ambiente lavorativo.
“Io penso che dovrebbero soffrire un po’, non dovresti perdonarle subito! Io non le perdonerei nemmeno ma ti conosco abbastanza bene da sapere che ti mancano già e che vorresti fare pace con loro.”
“Lo sai bene amore mio che sono le uniche amiche ho mai avuto. Ma non me la sento neanche di correre da loro dopo che mi hanno trattato come una specie di fredda traditrice! Come se mi avesse fatto piacere licenziare Mariana!”
“Lo so amore mio… Non mi è piaciuto per niente il modo in cui ti hanno trattato! Se la sono meritata la sfuriata di Marcella!”
“Io non me lo aspettavo proprio questo tiro da loro, è immeritata questa loro reazione!”
“Dottoressa mostro… Tu sei sempre stata giusta e non devi rimproverarti niente! Io sono certo che torneranno con la coda di paglia!”
Le dico per poi posarle un delicato bacio sulla guancia. Mi siedo poi nuovamente a tavola, ragionando su quali torture infliggere a quel disgraziato di un Doinel!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BERTA.
Il dottor Armando era una furia e non posso biasimarlo, per non parlarle della signora Marcella! E’ pazzesco che lei e Betty siano diventate come pane e burro!
“Il dottor Armando e la signora Marcella avranno anche ragione a darci delle ingrate nei confronti di Betty per come abbiamo reagito alla notizia del tuo licenziamento Mariana, ma resta che Betty è cambiata! Adesso fa anche comunella con Marcella e la bionda finta!” Commento, dopo aver ordinato il piatto del giorno e tre antipasti al Corrientazo.
“Solo perché la bionda tinta è la fidanzata di Nicola Mora e ha fatto pace con la signora Marcella! Io non riesco a capire dove stia il dramma!” Afferma Sandra.
“Certo, perché anche tu entrerai nel Jet Set adesso!” Commento.
“Sandra, non puoi negare che negli ultimi tempi Betty ha trascorso pochi momenti con noi!” Interviene Annamaria.
“Ragazze, ma cosa vorreste? Betty tutta per voi e ai vostri servigi? Betty è la presidente dell’azienda e ha degli obblighi, non può darvi continuamente libere uscite e infischiarsene dei suoi doveri per spettegolare in bagno con voi! Mi vergogno di voi!”
“Ben detto Ines! Io mi associo con Sandra e Ines, sono dell’opinione che Betty abbia dimostrato più volte di essere nostra amica e noi non ci siamo preoccupate del fatto che tirando la corda questa si sarebbe spezzata!” Interviene Sofia.
“Io penso che dovreste pensare a come fare per riacquistare la sua fiducia invece di versare altra benzina sul fuoco!” Ci consiglia Sandra.
“Amiche mie, l’abbiamo fatta grossa!”
“Hai ragione Annamaria. Sarà anche vero che Betty ha trascurato la banda di recente, ma riguardo al mio licenziamento non so a quanto sarebbe servito litigare con Daniele Valencia, Marcella e suo marito!”
“Cosa pensate che dovremmo fare? Infischiarcene delle parole del dottor Armando e andare a trovarla con un regalo?” Propongo.
“Non pensate di averlo già fatto arrabbiare abbastanza il dottor Armando?” Dice Ines.
“E come le facciamo arrivare le scuse? Tramite pony express?” Ironizzo.
“Sandra, Ines, Sofia voi ci darete una mano vero a rimediare?” Implora Mariana.
“Io posso parlare con Mario in modo che faccia ragionare il suo amico e permettervi di andare a casa a trovarla anche stasera stessa! Di più non saprei cosa fare!”
“Fossi in Betty non mi lascerei intenerire dalle vostre scuse!”
“Ah, Ines!” Affermiamo in coro io, Annamaria e Mariana. Abbiamo capito di aver sbagliato e che Betty è molto arrabbiata!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Entro in casa mano nella mano con la mia fidanzata. Entrambi ci togliamo i soprabiti e Patrizia si accoccola contro di me, sul divano.
“Cosa ti va di mangiare?” Mi domanda,posando un delicato bacio sulle mie labbra.
“Nulla, ho la terza guerra mondiale nello stomaco!”
“Immagino, ieri sera ci hai dato dentro.”
“Ero e sono sconvolto. Non faccio che pensarci, non avrei voluto che le cose andassero così! Non è giusto che abbia un figlio da una donna che non amo e quel bambino verrà al mondo da due genitori che non staranno mai insieme!”
“Nicola, ma sai com’è successo? Voglio dire, tu e lei non usavate qualche protezione?”
“Sì, usavamo i preservativi. Immagino si sia rotto. E Armando pensa che portarmi in giro serva a distogliere il pensiero da li!”
“Almeno provaci! Se non ti dispiace mi faccio un panino.”
“Fai pure, io non mangio ma non è detto che tu non debba mangiare per solidarietà.”
Prima di alzarsi mi posa un bacio sulle labbra. Resto da solo a riflettere su tutto, a come sia fallimentare la mia vita da un lato. Prima ero brutto e nessuna mi si filava di striscio, poi mi metto con una pazza e mi si buca il preservativo così adesso avrò un figlio da lei. Mi copro il viso con le mani, mi scoppia la testa! Il campanello mi fa sussultare.
“Vado io.” Urlo a Patrizia. Con l’andatura di un bradipo, mi dirigo verso la porta e non credo ai miei occhi. Lei entra senza neanche attendere il permesso! Regge una busta di cibo da asporto.
“Ciao Nicola. Ho chiamato in Ecomoda e mi hanno detto che non sei andato al lavoro, immaginavo fossi qui. Pensavo che potevamo pranzare tutti e tre insieme e fare due chiacchiere.”
“Tutti e tre…?” Domando sconvolto, come faceva a sapere che Patrizia è qui? Chi le ha detto che ero a casa (quando lo trovo lo ammazzo!)? Patrizia giunge dalla cucina e assume un’espressione arrabbiata! Natasha e Patrizia si osservano e si studiano.
“Intendevo io, te e nostro figlio ovviamente.” Puntualizza. “Vorrei che scegliessimo insieme il nome e che andassimo….”
“Nastaha basta! Non sono dell’umore per fare tutte le cose che hai elencato, tanto meno parlare!”
“L’hai sentito?” Le dice Patrizia. Vedo perfettamente che sta facendo uno sforzo immane per non fare una scenata!
“Vuole un altro occhio nero?” La minaccia Nataasha.
“NON TI PERMETTERE!” Inveisco. Calmo Nicola, questa donna è pur sempre incinta! “Non minacciare Patrizia, non lo tollero! Mi dispiace se hai fatto la strada per niente e se ti sei disturbata ma ho già pranzato!”
Natasha butta un’occhiata a Patrizia la quale è rossa in volto e furente di rabbia.
“Nicola, aspetto tuo figlio, dovrai dedicarmi un po’ di tempo!” Ribatte Natasha. Come se me lo fossi andato a cercare il bambino!
“Non urlare Natasha. Non oggi, come ti ho detto ho già pranzato e oggi ho da fare. Ti chiamerò.”
“Come puoi essere così menefreghista nei miei confronti nel mio stato?” Mi domanda Natasha, con le lacrime agli occhi.
“Si faccia anche un piantino,già che c’è! Non basta che hai rovinato la vita a Nicola, adesso fai anche la melodrammatica!” Commenta Patrizia.
“Patrizia, ti prego.” La prego di contenere i commenti, tutto noi conosciamo Natasha nella sua suscettibilità e nella sua tendenza a creare drammi e scenate!
“Ti ho rovinato la vita?” Balbetta tra le lacrime. Prendo del tempo per pesare a una risposta non troppo rude, non posso risponderle di sì!
“Natasha… Diciamo che non volevo questo figlio, non mel’aspettavo! Concedimi del tempo insomma per metabolizzare la cosa! Ieri sera mi hai annunciato la notizia e oggi pretendi che scegliamo il nome, che andiamo a far compere insieme? Mi serve del tempo Natasha!”
“Fino al parto va bene?!” Domanda acidamente.
“Non pensi che dovresti prendere la faccenda un po’ più seriamente? Nicola non ti sta chiedendo la luna, ma solo un po’ di tempo per abituarsi e organizzarsi!” Afferma Patrizia, dandomi man forte. Io le sfioro la mano e quando riporto gli occhi su Natasha noto che lei sta osservando le nostre mani unite.
“E lei cosa centra bionda finta?! Stiamo parlando della nostra famiglia in cui lei non centra!”
“Piantala Natasha! Mi sembra doveroso mettere in chiaro una cosa: Patrizia non sparirà come per magia, io non la lascerò! Io sarò semplicemente il padre di tuo figlio Natasha e se avevi delle altre idee mi dispiace doverle distruggere!”
“Quindi la nostra sarà una di quelle famiglie in cui nostro figlio passerà una settimana con te e una con me? E dovrei lasciare che questa befana cresca mio figlio?!”
“Le cose stanno così Natasha, io amo Patrizia e non ci lasceremo!” La informo, stringendo la mano della mia fidanzata. La sola donna che ho sempre desiderato amare, oggi è la mia fidanzata! Io posso amare Patrizia Fernandez!
Natasha, con le guance rigate di lacrime, osserva le nostre mani unite. Un po’ mi dispiace essere così diretto con lei, ma so che è solo in cerca di un padre da dare a suo figlio, e solo per quello starebbe con me! Questo lo avrà ma non avrà mai il mio cuore e il mio corpo, che sono destinati ad una sola donna per il resto della vita!
“Mi ci devo abituare quindi?”
“Le cose stanno così ed è meglio metterle in chiaro fin da subito. Mi dispiace ma Patrizia ed io resteremo insieme.”
“Sei patetico Nicola e sei un maledetto bugiardo!”
“Per qualche motivo?”
“E me lo domandi anche?! Non ti ricordi quando la signorina è tornata in azienda cosa mi dicesti? Che volevi solo me, che la detestavi, che non avresti mai permesso che si mettesse tra di noi. Ed eccoci qui!!”
Ok, sarò un bugiardo! Ho detto quelle cose per auto convincermi che non mi sarei più fatto incantare da Patrizia, mi sono rimesso con Natasha credendo che me ne sarei innamorato e che avrei dimenticato Patrizia, cosa che ovviamente non è avvenuta.
“Hai ragione, sono stato un maledetto bugiardo. Cosa posso dirti? E’ successo l’opposto di quello che pensavo, e comunque tu hai messo il punto esclamativo sulla mia decisione di lasciarti, o devo rammentarti le cose che sono accadute in azienda?”
“Quindi se migliorassi il mio carattere mi daresti un’altra chance?”
“Adesso basta! Ringrazia in cielo che sei incinta o a quest’ora ti avrei già stesa! Non hai sentito cosa ti ha detto un attimo fa? Che è innamorato di me e io lo sono di lui!” Si frappone Patrizia, rivolgendosi con veemenza a Natasha. Io giro le braccia attorno a lei e la esorto a mantenere la calma.
“Natasha ti ripeto che io non lascerò Patrizia, per nessun motivo.”
“Nicola…”
“Mi dispiace ma questa è la mia decisione. Tu puoi decidere se tollerarla presenza di Patrizia e volermi come padre di tuo figlio oppure cavartela da sola.”
Questa conclusione lascia Natasha spiazzata. Si asciuga le lacrime e si soffia il naso per poi voltarmi le spalle senza dire una parola.
“Ti farò un colpo di telefono domani.” Le ricordo. Mio malgrado, mi tocca. Ho deciso di riconoscere il bambino com’è giusto! Natasha mi risponde con un debole cenno del capo e prima di andarsene rivolge un’occhiataccia a Patrizia. Finalmente restiamo di nuovo soli! Stringo Patrizia tra le mie braccia; Ora più che mai ho bisogno di sentirla vicina!
“Penso che dovresti pranzare con lei domani e parlarle, dedicarle del tempo.”  Afferma Patrizia, lasciandomi spiazzato. Lei afferra il messaggio che si cela dietro i miei occhi e risponde alla domanda che non le ho rivolto.
“Non mi fa nessun piacere sapere che esci con lei, ma hai deciso di riconoscere il bambino. Io ho deciso di darti una mano e al di là della sua pazzia è la madre di tuo figlio non la puoi ignorare! E poi penso proprio che abbia capito che non ci lasceremo e se non l’ha capito glielo spiego io!”
La trascino a me a la bacio con trasporto.
“Mi sorprendi Patrizia Fernandez! Sei davvero gelosa di me?”
“Gelosa? Io divento una furia Nicola! Ti consiglio di prestare attenzione a ciò che dici o fai con le altre donne perché se qualcuna dovesse illudersi dovrai venire a portarmi le arance in carcere! L’unico motivo per cui non uccido Natasha è il suo stato di attesa e non potrò neanche farlo quando avrà partorito perché quella creatura senza mamma mi farebbe pena! Questa gravidanza è la sua salvezza!”
“Non credo che potrò venire a trovarti in carcere!”
“E perché mai Nicola?”
“Al limite ci incontreremo in qualche sala comune una volta alla settimana! Io potrei essere arrestato per aver messo le mani addosso a qualche pervertito, come Matteo Doinel per esempio! Quel cretino fa il filo a Betty e ieri ti ha fatto una bella radiografia, io penso che abbia messo gli occhi addosso anche a te! A proposito, devo dirlo a Betty e ad Armando!”
“Lo racconterò a Marcella. Dovrà rivolgere le sue attenzioni altrove quel cretino! Nicola, davvero mi detestavi?” Mi domanda, circondando il mio collo con le sue mani.
“No Patrizia. Quelle parole che ho detto a Natasha dovevano essere una forma di corazza contro il tuo fascino perché appena hai messo piede in sala riunioni quasi tre mesi fa, io ho subito capito di non averti mai dimenticato. L’unico motivo per cui mi sono rimesso con Natasha sei tu! Credevo che se avessi provato ad avvicinarti a me ne avrei sofferto ancora. Infatti mi sono rimesso con lei dopo la nostra cena, quando Ottavio ci ha beccati insieme! Credevo stessi facendo qualche giochetto…”
“Mi dispiace per quell’episodio. Io non cercavo di fare alcun giochetto, la cosa è molto semplice: quando ti ho rivisto io ho subito desiderato la tua compagnia Nicola.”
Catturo le sue labbra con un bacio, completamente assorto da lei! Patrizia sposta le sue labbra scendo verso il collo e intuisco cos’ha in mente…
“Non volevi mangiare qualcosa?”
“Sì, esattamente.” Mi risponde, mentre iniziamo a svestirci a vicenda.
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Matteo non poteva cercarsi una donna libera? Doveva correre dietro proprio a Beatrice? Che per di più è incinta!
“Conosco bene la natura di mio fratello, è un latin lover la cui missione è fare più conquiste possibili!” Ribadisce Michel. Conosco già la vocazione di Matteo!
“E’ evidente che stavolta è diverso visto che stiamo parlando di una donna incinta! Non penso che tuo fratello le stia correndo dietro per portarsela a letto.”
“Credi che sia interessato a lei? Appena arriviamo in Ecomoda dovremmo scambiarci due parole. Armando e Matteo non possono litigare ogni volta che s’incontrano!”
“Puoi contarci, tuo fratello farà meglio a rivolgere le sue attenzioni altrove! Quando c’è di mezzo Betty, Armando diventa tutt’altro che mite! Una volta ha preso a cazzotti Nicola perché credeva ci fosse qualcosa tra di lui e Betty, l’ha ridotto proprio male!”
“Non sapevo che avesse preso a botte Nicola!”
“Le cose anni fa erano molto differenti fra tutti noi!” Cerco di spiegargli, quando squilla il cellulare.
“Patrizia, cosa c’è?”
“State tornando in azienda?”
“Siamo per strada. Cosa succede?”
“Niente di che, devo raccontarti una cosa! Bhe devo dire che sono rimasta di sasso alla notizia che Matteo corre dietro a Betty! Dio ci salvi da Armando!”
“Sono certa che Matteo cambierà presto direzione!”
“Magari verso di me Marcella! Non tel’ho raccontato perché onestamente avevo altro a cui pensare ultimamente, ma la sera del lancio Matteo ha rivolto anche a me uno di quei suoi complimenti senza malizia! E dire che mi ha osservata attentamente sarebbe riduttivo! Ed ero anche in compagnia di Nicola in quel momento!”
“Mi prendi in giro?”
“No Marcella, te lo giuro! Sembra che il tuo caro cognatino abbia in debole per le donne fidanzate o sposate! E ha anche le idee confuse se corre dietro a tutte!”
“A quel ragazzo serve una doccia congelata!” Commento, portandomi una mano alla fronte.
“Cosa succede amore?” Mi domanda Michel.
“Patrizia, aggiorno Michel, ci vediamo tra poco!”
“A dopo, baci!” Mi risponde Patrizia, poco prima di interrompere la comunicazione.
“Succede che Matteo ha delle mire anche su Patrizia! E sembra che non abbia alcun ritegno visto che avanza complimenti e lusinghe di ogni genere anche in presenza dei fidanzati o mariti delle donne a cui va dietro. Patrizia mi ha raccontato di un episodio che è successo dopo il lancio.”
“Ma cosa sta combinando mio fratello?” Si domanda Michel scuotendo la testa.
“Dovrebbe capire che non può avanzare complimenti e correre dietro verso tutte le donne che giudica attraenti, incurante del resto. Fermati qui amore!” Gli ordino, indicandogli un supermercato.
“Cosa devi comprare?”
“Ho voglia di amaretti!” Gli spiego, sorridendo e accarezzandomi il pancione.
“Non starai mangiando troppo?”
“E dai! Hanno davvero tanta voglia!”
“Non c’è parcheggio!” Ribatte accampando scuse.
“Metti le quattro frecce e scendo io. Ci metto in minuto!” Lo bacio prima di scendere dall’auto, e lui mi rivolge una linguaccia. Michel la colorato la mia vita, mi sono innamorata di lui come quando ci si addormenta, piano piano. Con lui il mio cuore ridotto in pezzi è stato ricostruito, devo tutto a Michel!
Non sono mai stata in questo supermercato quindi devo chiedere ad una commessa dove trovo gli amaretti. Quando raggiungo lo scaffale, noto che sono riposti all’ultimo piano. Meraviglioso! Mi alzo sulle punte e mi sbraccio per afferrarne un pacco quando una mano accanto a me ne afferra uno e me lo porge.
“Basta uno e gliene tiro giù un altro?”
La mano appartiene ad un signore con i capelli grigio – biondi, gli occhi azzurri, e un gentile sorriso. Io afferro il pacchetto.
“Basta uno, la ringranzio.”
“Non c’è di che. Lei è Marcella Valencia vero?”
“Esatto. Ci consociamo?”
“No, io ho letto il suo nome su una rivista ieri! Ha appena esordito come stilista?”
“Esattamente, avrà letto l’articolo sulla sfilata quasi certamente. Mi scusi ma devo scappare, il mio compagno mi sta aspettando fuori!”
L’uomo rivolge il suo sguardo verso la vetrina scandagliando le auto nel parcheggio.
“Le auguro buona giornata!”
“Anche a lei Signora. Come un maleducato non mi sono nemmeno presentato. Mi chiamo Gabriel Kuhn. Complimenti per la sua carriera e per la sua gravidanza!” Mi augura sorridete.
“La ringrazio, auguri a lei per tutto.” Rispondo sbrigativamente, raccogliendo il sacchetto con la mia misera spesa e raggiungendo Michel.
“Come mai ci hai messo tanto?” Mi domanda mentre aggancio la cintura di sicurezza.
“Mi sono fermata a chiacchierare con un signore. Mi ha aiutato a tirare giù la scatola che era in alto e ha detto di aver letto di me su una rivista che parlava del lancio.”
“Chi è questo tipo?”
“Ha detto di chiamarsi Gabriel, un signore distinto con i capelli bianchi. Era gentile non aveva l’aria da maniaco, non temere!” Lo rassicuro sorridendo, avendo notato la sua espressione.
“Quando sento quel nome m’innervosisco! E’ il nome di mio padre.”
“Non sapevo si chiamasse così. Voi e vostra madre non avete mai saputo perché sen’è andato?”
“Nostra madre ci ha sempre raccontato che un bel giorno ha fatto le valigie ed è sparito! Io avevo 8 anni, Matteo 6.”
“Non ha lasciato nemmeno una lettera, niente di niente?”
“Qualcosa ha lasciato. I passaggi di proprietà del ristorante! Ha cancellato la sua vita con mia madre e sen’è andato! Sai amore mio, quando sono diventato abbastanza grande da capire certe cose, ho temuto che sarei stato un pessimo padre e questo solo perché io ne avevo avuto uno pessimo!”
“Tesoro mio… le cose per fortuna non funzionano così! Non sarai un cattivo padre per questo motivo qui, anzi io sono certa che questi due angioletti ti adoreranno! Vorranno più bene a te che a me!” Lo rassicuro, portando la sua mano al ventre che lui accarezza dolcemente.
“Ne dubito. Non potrebbero mai amare me più della loro bellissima e amorevole mamma.”
Sorrido all’amore della mia vita! Ci scambiamo un bacio che racchiude tutti i sentimenti che proviamo vivendo questa favola! Prima di smontare dall’auto per tornare al lavoro, Michel posa un ultimo bacio sul mio ventre.
Appena arriviamo al secondo piano, mi ricordo che devo informare Ines, Sandra e Sofia della serata perciò chiamo entrambe a rapporto. Mi raggiungono in atelier, dove c’è già Ines in compagnia di Patrizia.
“Come possiamo aiutarla signora Marcella?” Mi domanda Sandra.
“Vorrei invitarvi ad una serata!” Osservo le loro espressioni dubbiose, e si rivolgono degli sguardi a vicenda. Reazione comprensibile, io stessa non posso credere che sto organizzando una serata a casa di Betty con la banda delle racchie!
“Si tratta di una serata tra donne a casa di Betty, visto che Armando, Nicola, Michel e via discorrendo usciranno tutti insieme!”
“Mi sembra una bella idea, chiamo subito la baby sitter! Ma come mai ha invitato solo noi tre?” Mi domanda Sofia.
“E stata una condizione posta da Betty. Non vuole vedere Annamaria, Mariana e Berta a causa di quello che hanno detto! E io non potrei essere più d’accordo con Betty!”
“Ah… Immaginavo!” Commenta Sandra.
“L’appuntamento è per le ventuno a casa di Betty!” Le informo.
“Va bene signora Marcella, ci vediamo più tardi!” Salutano tutte e tre in coro.
“Marce, ma cos’è successo tra Betty e quelle della banda?” Mi domanda Patrizia.
“Pensa a lavorare. E poi mi sembra che di problemi tu ne abbia a sufficienza!”
“Ma Marce!” Protesta lei. Poi si avvicina a me e mi parla sotto voce. “Marce, poco fa ero da Nicola e si è presentata quella disgraziata! Voleva pranzare con lui, che uscissero a fare compere e non so che altro! Come se Nicola da ieri sera a oggi si fosse ripreso dalla notizia!”
“E Nicola come ha reagito?”
“Ha messo in chiaro che non mi lascerà! Le ha detto chiaro e tondo che se accetterà questa condizione riconoscerà il bambino altrimenti dovrà cavarsela da sola!”
“Un uomo davvero esemplare e di tatto, non c’è che dire!”
“Marcella! Quello è l’unico linguaggio che Natasha conosce! Per quanto rude sia!”
“E quella tipa a parte del denaro non pretenderà niente altro da Nicola?”
“Ha pianto lacrime di coccodrillo, evidentemente si aspettava un fidanzamento con tanto di solitario e matrimonio riparatore!”
“Patrizia… Ciò che mi sta più a cuore è che tu ne sia sicura! Stiamo parlando di un bambino, tu a malapena riuscivi a badare a te stessa fino a poco tempo fa!”
“E guardami ora invece? Io non lascerò Nicola. E’ proprio in momenti del genere che devo dimostrargli di essere matura e innamorata di lui!”
“Sono molto orgogliosa di te Patrizia!” Le confesso, suggellando questo momento tra me e la mia migliore amica con un abbraccio. Ed eccola un’illuminazione!
“Devo correre a parlare con Michel!”
“Ci vediamo dopo Marce!”
Percorro velocemente il corridoio e raggiungo il suo ufficio. Oggi Nicola non c’è così avremmo un po’ di privacy!
“Ho detto a Sofia di mandare qui Matteo appena arriva.” M’informa, prima di baciarmi. Mi siedo poi sulle sue gambe.
“Hai fatto bene. Ma sono qui per altro! So che è presto per pensare a questo, ma ho pensato a chi vorrei come madrina di uno di loro!” Mi tocco il ventre.
“E a chi hai pensato?”
“A Patrizia, sempre che tu sia d’accordo.”
“Amore mio, sono d’accordissimo. Sei tu quella che ogni tanto dubita della tua amica, io ti dico che è cambiatissima! Credo che sia una bella idea.”
“La inviteremo domani a pranzo per dirglielo, cosa ne pensi?”
“Va bene, e Nicola!” Mi ricorda.
“E Nicola, certo.”
“Sai amore mio… Comunque andrà il viaggio a Cartagena, io ho già la mia vita perfetta.”
“Quest’affermazione merita come minimo un bacio da oscar!”
Fra sorrisi e carezze, ci lasciamo cullare dai nostri progetti e dai nostri baci.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA.
Betty non vuole proprio vederle e saperne di loro. La banda non può sfasciarsi così! Prima di abbandonare l’atelier, mi sono nascosta nello showroom con Sandra per confrontarci sulle soluzioni!
“Sofia, non possiamo permettere che la banda si sfasci così!”
“E la tua idea quale sarebbe? Di far imbucare Berta, Annamaria e Mariana alla serata? Così Betty non ci guarderebbe più in faccia!”
“Però almeno potranno parlarsi! O vuoi che domani Betty torni in azienda e non rivolga loro la parola?”
No, non vorrei mai questo! Vorrei che facessero pace!
“Tu te ne assumi la responsabilità comunque, chiaro?!”
“Vedrai che Betty ci ringrazierà quando farà pace con loro!”
“Oppure potrebbe licenziare anche te!”
“Ah, ma come sei disfattista Sofia!” Mi rimprovera Sandra sospingendomi verso la mia scrivania.
“Dottor Doinel, suo fratello e la signora Marcella la stanno aspettando nell’ufficio di suo fratello!” Lo informo, vedendolo venire nella nostra direzione.
“Grazie Sofia, sono stato informato da Annamaria.” Mi risponde, sparendo nell’ufficio del fratello con un’aria al quanto nervosa. Sandra ed io facciamo spallucce tornando al nostro lavoro.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIABEATRICE.
Quando ci siamo conosciuti al lancio ho subito pensato che fosse bello da togliere il fiato! Oltre che bello è affascinante, m’incuriosisce, mi stuzzica e non solo la mente!
“Signoria Valencia, ho qui per lei altri completini!” M’informa la commessa della mia botique di lingerie preferita a Bogotà.
“Li lasci sul divanetto. Pensandoci vorrei qualcosa per tirare su il seno!”
“Tra questi qui ci sono diversi modelli push-up!”
“Li provo subito allora!”
La commessa abbandona il camerino e io continuo a provare i completi intimi. Ieri sera non è successo nulla ma non potrà andare sempre così! Questa sera dovrò essere perfetta!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
La mia visita a Betty è stata un fiasco e ho fatto un casino perché adesso Michel sa che la donna sposata che m’interessa è lei! Entro nell’ufficio di Michel e le loro facce non annunciano un colloquio amichevole.
“Che ti sei messo in testa?!” Esordisce Michel con tono fermo.
“Non l’ho mai sfiorata!”
“Ci mancherebbe! Quella donna è sposata ed è incita!” Mi ricorda Marcella.
“Parli così perché adesso siete amiche, se…”
“Parlo così perché è sposata! Anche se fossimo ancora sul piede di guerra o se ti fossi invaghito di un’altra donna sposata, ti redarguirei lo stesso!”
“Si può sapere cosa pensi di ottenere da lei? Otterrai solo due di picche e di cercare la lite con Armando Mendoza. Matteo, se la tua è semplicemente una sfida, un capriccio di preghiamo di smetterla! Stai correndo dietro a una donna che sta per avere il secondo figlio da suo marito, non è bello infilare il dito dove non devi e creare discussioni tra di loro.” Cerca di spiegarmi mio fratello, in modo più diplomatico di Marcella.
“Betty mi piace, davvero. Per quel poco che la conosco mi attrae e non parlo solo fisicamente…”
“Pensi davvero di darcela a bere? E cosa mi dici dei complimenti che hai avanzato verso Patrizia? E in presenza di Nicola per di più! Hai cercato di flirtare con lei davanti al suo fidanzato! Sei in cerca di guai? Se sei in cerca di emozioni forti lanciano da un bunjin-jumping!”
“Marcella, tranquilla dai. Marcella ha ragione, non puoi cercare attenzioni da ogni donna che incontri pur sapendo che sono sposate e fidanzate. Ci sono tante donne single!”
“L’episodio con Patrizia è stato solo per scherzare… E’ una bella donna e le ho fatto un complimento, tutto lì Betty invece m’interessa.”
“Per favore Matteo, lascia stare.” Ribadisce mio fratello. Annuisco, ma non sono rassegnato! Pur di sbarazzarmi di loro li dico ciò che vogliono sentirsi dire!
“Va bene, non farò più nulla del genere. Torno al lavoro.”
Esco dall’ ufficio per raggiungere il mio. Cosa ci posso fare se mi attrae una donna sposata?
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Brutto idiota! Debosciato!
Neanche a farlo apposta, appena esco dall’ascensore incontro proprio lui che cammina verso il suo ufficio. Ci incrociamo per un breve istante fissandoci negli occhi. Brutto cretino! Sono furente di rabbia quando entro nel mio ufficio e sbatto la porta.
“Tigre, adesso si può sapere come mai sei così nervoso? Non dovevi pranzare con tua moglie e distendere i nervi?”
“CALDERON! Non puoi neanche immaginare perché sono così nervoso! Appena sono arrivato a casa lì c’era quel cretino di un francese, Matteo Doinel!”
“Ah. E cosa faceva lì?”
“Dice che era una visita di cortesia verso Betty, le ha addirittura portato dei fiori! Fiori che io ho ovviamente gettato nell’immondizia!  Avrei alzato le mani se non si fosse messo in mezzo Michel!”
“Quindi Michel era lì?”
Annuisco.
“Sì. Lui, Marcella e Patrizia sono venuti con me per salutare Betty e vedere come stava. Hanno detto che parleranno con lui ed è meglio che lo facciano loro!”
“Insomma, se ho ben capito il francesino ha indossato una bella insegna a neon con su scritto << mi interessa la moglie di Armando Mendoza >>.”
“Calderon, piantala con le battute!”
“Armando, tu devi stare calmo! Tua moglie di certo lo respingerà sempre e non devi temere nulla!”
“Questo lo so, certo! Ma sono lo stesso infastidito!”
“Armando, tu sei un geloso patologico!”
Il bussare alla porta ci distrae dalla nostra conversazione. Invito chi che sia ad entrare, spero che non sia chi penso o gli tiro dietro tutto il mobilio! Dalla porta si affaccia Michel.
“Posso? Buongiorno dottor Calderon.”
“Possiamo darci del tu adesso, chiamami solo Mario!”
“Accomodati, cosa c’è’?” Gli domando.
“Vorrei parlare con te di ciò che ha detto mio fratello.”
“Puoi parlare liberamente qui, Mario sa tutto.”
“Matteo ci ha assicurato che starà alla larga da Betty e non cercherà più di avvicinarla.”
“Lo spero Michel, perché la prossima volta non perderò troppo tempo in chiacchiere!”
“Onestamente non so cosa passi per la mente di mio fratello determinate volte. Lui ha sempre fatto il farfallone con tutte ma quando si avvicina a donne già legate lo prenderei a sberle. Patrizia ci ha riferito che ha cercato di flirtare anche con lei, in presenza di Nicola.”
“Ma è assurdo!” Affermo con veemenza.
“Calmati Armando! Se ha detto che la smetterà, la questione è risolta.” Afferma Mario.
“E’ ciò che spero!”
“Lo terrò d’occhio Armando. Torno al mio lavoro!”
“Aspetta un attimo Michel, dobbiamo metterci d’accordo per questa sera. Pensavamo di organizzare un uscita tra uomini, per far distrarre Nicola. Noi, Nicola, Kenneth, Freddy, Wilson, Gutierrez, Fabian, Ottavio, il marito di Berta… Per questi ultimi dovremmo procurarci i numeri di telefono dalle ragazze della banda!”
“Per me va bene!” Commenta Mario.
“La ragazze organizzeranno qualcosa a casa di Beatrice e Armando.”
“Dove pensare di potare il povero Nicola?” Domanda Mario.
“No al bar a bere, di sicuro! La notte scorsa è bastata!” Preciso.
“Potremmo prenotare un tavolo al bowling. Lì si beve, si mangia, ci si svaga… Abbiamo un’ampia scelta.”
“E’ una buona idea. Ovviamente tuo fratello è escluso, visto che ci ha provato anche con la donna di Nicola.”  Ricordo.
“Lo capisco. Spero esattamente quanto te che cambi registro.” Mi risponde Michel. Meglio per lui se lo farà!
 


 
FINE CAP.37: Gelosia, terzi incomodo e litigi.
 

 
Scusate l’enorme attesa!! Sono stata impegnata e ci ho messo molto a scriverlo, spero vi piaccia!!
Pensate che Matteo starà davvero alla larga da Betty? Accadrà qualcosa tra di lui e Mariabeatrice, come lei spera? Come andranno le due serate? Sandra e Sofia riusciranno a far imbucare Annamaria, Berta e Mariana senza essere scoperte? Faranno pace con Betty? La situazione con Natasha come proseguirà?
Questo e altro nei prossimi capitoli! A presto!!

 CREDITI: Nel capitolo ho inserito una frase tratta dal libro "Colpa delle stelle" di E.L. James.
 
   
 
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