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Autore: Tynuccia    07/12/2008    3 recensioni
Finalmente riesco a scrivere una Yuuichi x Mai!! La HiME vuole realizzare una sorpresa per la sua compagna di stanza Mikoto e trova che chiedere aiuto al suo caro Tate sia la soluzione migliore...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai Tokiha, Yuiichi Tate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai aprì la porta, il cuore a mille.
Yuuichi entrò nella stanza, il cuore a mille.

Non era il loro primo appuntamento, ma il loro precario rapporto traballante li metteva profondamente a disagio.

Otto di dicembre ed il dormitorio era quasi vuoto.
Le medie erano andate in gita ed il resto degli studenti avevano approfittato della giornata di vacanza per uscire a divertirsi.
Non tutti, però.

“Proprio non capisco…” esordì Yuuichi per rompere il ghiaccio “Non siamo cristiani eppure facciamo questa vacanza!”.

“Ricorda che è un istituto religioso” disse Mai “Yukariko-san è molto legata a queste tradizioni”.

“Beh in ogni caso meglio così” Yuuichi cercò la mano dell’ospite con aria imbarazzata “Almeno possiamo stare un po’ insieme… da soli…”.

Lei sobbalzò, correndo a prendere due tazze di tè.
“Ha-ha-hai ragione”.

Yuuichi rise sotto i baffi. La Tokiha degli albori gli avrebbe lanciato contro Kagutsuchi se avesse provato a sfiorarla.
Ora, invece, sembrava una fanciulla timorata di Dio.

La giovane servì la bevanda bollente, sedendosi di fronte a lui.

“E allora vuoi dirmi perché mi hai fatto venire qui?”.

Mai posò la tazza ed annuì “Vorrei che tu mi aiutassi a preparare una sorpresa per Mikoto”.

“Però lo sai che non sono capace di cucinare”.

La ragazza scosse il capo e gattonò fino ad uno scatolone, alzandolo: al suo interno vi erano lunghi festoni natalizi rossi ed dorati che, colpiti dalla luce, risplendevano come piccoli gioielli.
“E’ il primo Natale che passo con Mikoto” spiegò con le gote rosse “Vorrei avvertisse una calda atmosfera, come se fossimo una famiglia”.

Yuuichi sorrise “Ti aiuterò con piacere, Mai”.
Si alzò, finendo il tè con un lungo sorso e si avvicinò allo scatolone, prendendolo delicatamente dalle sue piccole mani candide.

“L’albero è di là” annunciò gioiosamente lei “E’ un po’ alto, spero che tu possa arrivarci!”.

Yuuichi si voltò, sghignazzando “Non sono un nanetto, a differenza tua!”.

Mai spalancò gli occhi, poi prese la rincorsa e saltò sulla schiena del compagno di classe, picchiandogli i pugni sulle spalle.
“Osa ripeterlo e ti mangio vivo!”.
Lui, divertito, ma con un precario equilibrio per via del pesante scatolone, traballò sul posto e cadde sul pavimento della stanza, portando con sé la Tokiha.

Mai chiuse gli occhi, dolente, ma con una voglia irrefrenabile di scoppiare a ridere.
Cosa che fece, posando lo sguardo sul soffitto.

Che non trovò.

Le posizioni si erano invertite ed ora era Yuuichi a stare sopra di lei, mantenendosi staccato mediante l’uso delle braccia. La fissava con dolce insistenza, le gote rosse e lo sguardo che brillava.

Stessa espressione della ragazza, con il cuore palpitante e la gola secca.

“Yuu-Yuuichi…” balbettò, incapace di distogliere lo sguardo.

Il ragazzo sorrise “Sono un impiastro, eh Mai?”.

Lei scosse il capo “Colpa mia che ti sono saltata addosso”.

Yuuichi si abbassò, posando le labbra accanto all’orecchio della HiME.
“Non nella maniera che avrei sperato io”.

Mai cacciò un urlo, coprendosi la bocca con le mani.

Il ragazzo non si scompose minimamente e le posò un bacio sul collo e la aiutò a rialzarsi, prendendola tra le braccia e fissandola teneramente.
“Sai dove siamo?” osò chiedere.

“In camera mia…” rispose lei, ormai con le palpitazioni troppo violente per il suo povero cuore. Altre situazioni del genere ed avrebbe raggiunto Takumi in America per essere operata dal cardiologo.

“No” la corresse Yuuichi “Siamo sotto il vischio, Mai”.

La ragazza alzò lo sguardo e lo vide. Verde e scarlatto, troneggiava sulle loro teste.
Non fece in tempo a guardare nuovamente Yuuichi che le labbra di lui si posarono sulle sue e le braccia allenate dal kendo la strinsero a sé, con vigore e dolcezza allo stesso tempo.

“Era da tempo che desideravo farlo” ammise il ragazzo, lasciandola andare.
“Ed io che desideravo riceverlo” disse Mai.

Yuuichi sorrise, accarezzandole la guancia “Allora, mia cara, prepariamo la sorpresa per Mikoto-chan?”.

Lei annuì, ricambiando con un altro dolce sorriso “Con piacere”.
  
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