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Autore: The_fanboy    22/02/2015    0 recensioni
Questa raccolta di favole cerca di insegnare al lettore che non sempre le cose che si vogliono fare sono quelle che andrebbero fatte. Si parlerà di carità ed egoismo, due termini opposti.
Per questa raccolta scriverò i titoli delle fiabe in modo da capire di cosa (a grandi linee) si sta parlando ma attenzione! L'apparenza inganna!
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Allora? Facciamo o no questa scommessa, Hershel?-

-Sire, sarò un pover uomo ma....

-Hahahaha forse sottovaluti le mie capacità-

-Potrebbe, cortesemente, ripetere in cosa consiste la scommessa?-

-Va bene, facciamo una partita a scacchi e se vincerai potrai chiedermi ciò che vuoi-

-Davvero? Posso chiedere tutto?-

-Mmmm....forse è meglio che ci accordiamo sul da farsi prima della sfida, tanto per rendere la cosa più....piccante-

-E se vincerà lei, mio sire?-

-Se vincerò io dovrai lavorare come servo-

-Per quanto tempo?-

-Mmmm....che giorno è oggi? Solo per il resto della tua vita-

-Va bene accetto, se vincerò io lei dovrà darmi un quartio (*), il mese successivo due quartii, il mese successivo quattro quartii, il mese successivo....-

-Otto quartii, ho capito. Ma per quanto tempo andremo avanti così?-

Per tanti mesi quante sono le caselle della scacchiera-

-Le caselle sono solo 64, sono un re io, posso permettermelo-

Tutta la corte era in piazza per assistere alla partita. Il re non si accontentò di una semplice partita, fece costruire una gigantesca scacchiera e fece vestire alcuni sudditi da pedoni del gioco. Wow, il re aveva proprio deciso di fare le cose in grande, i cavalli erano purosangue, tutti avevano la propria spada, le regine avevano la corona in oro e gemme e le torri erano vere e proprie torrette alte 4 metri e al loro interno c'era il suddito che le faceva muovere. Mancavano i due re, stava infatti ai due avversari prendere la loro posizione.

La partita iniziò. Il re (il vero re) urlò la mossa e il pezzo ubbidì. Anche il suo avversario decise la propria mossa e la pedina si mosse.

Chissà perché tutti i sudditi nella scacchiera avevano un'espressione impaurita, terrorizzata, inquietata....

Ad un certo punto Hershel mosse la pedina per mangiare quella avversaria. La pedina estrasse la spada, la pedina del re sbarrò gli occhi. Ci furono urli, grida e pianti di bambini dalla folla, la pedina cadde a terra, infilzata dalla spada.

-Bhe, Hershel? Hai deciso di tirarti indietro? Se ti tiri indietro ora farai la stessa fine di quella povera pedina, tu e qualcun altro-

E detto questo, arrivarono delle guardie, armate della tipica spada, che tenevano in ostaggio delle persone.

-Li riconosci? Quanto vale la vita di tua moglie per te? E quella del tuo primogenito?-

Ma c'erano altre persone, le sue figlie e il suo Maestro.

Hershel ebbe un capogiro, migliaia di emozioni e sentimenti ruotavano intorno a lui: paura, curiosità, ma soprattutto la speranza e la disperazione che lottavano tra di loro. Doveva concludere quella folle partita.

Il tempo si fermò per Hershel, aveva davvero messo in pericolo la vita di quelle persone e di tutti i "pezzi" della scacchiera? E per cosa? Per soldi, ma....erano davvero molti soldi (e probabilmente il re non aveva idea della somma da lui richiesta) e sapeva quanto ne aveva bisogno....comunque non ne sarebbe valsa la pena, se solo avesse saputo a cosa andava incontro....

In un istante la mente di Hershel si svuotò e in quel momento capì, il re stava cercando di confonderlo, distarlo dalla partita per vincere.

Ora il sovrano aveva un'espressione folle, isterica.

 


Passarono le ore, e finalmente Hershel stava per vincere. Ovviamente la partita fu molto più difficile di una normale partita giocata uno di fronte all'altro, con pezzi intagliati nel legno, doveva cercare di mangiare mezzo pezzi possibili.

Il re tremava disperato,aveva perso ormai.

Hershel fece l'ultima mossa, subito dopo, tutti i pezzi che tenevano in sacco il re estrassero la spada e con un movimento rapido lo infilzarono, sincroni.

La sua famiglia e il suo Maestro vennero liberati.

-E' questo l'uso che fai dei miei insegnamenti? Io ti ho insegnato a giocare, quel giorno scelsi te e non il re come mio allievo. Mi hai deluso. Vattene, non meritavi i miei insegnamenti- disse il Maestro senza voltarsi verso Hershel.

Il buio, la mente di Hershel non riusciva più ad assimilare nessun pensiero, quando....

 


-Allora? Facciamo o no questa scommessa, Hershel?-

 

 

 

 


*quartio= moneta del regno, vale un centesimo

 

  
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