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Autore: valuz86    23/02/2015    0 recensioni
Rose è un'umana un pò particolare! Un giorno, per caso, incontra Lissa, una principessa fuggita dalla sua scuola e dal suo mondo... Insieme, riusciranno a migliorarsi, a crescere, fino a che saranno costrette a tornare indietro! Un'umana in un mondo di vampiri, un amore straordinario ed un destino da cui non si può scappare...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian Ozera, Dimitri Belikov, Lissa Dragomir, Rose Hathaway
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 "Sei umana?!" mi dice ed io scelgo quel momento per partire all'attacco.

Riesco a colpirlo alla mascella prima ancora che si risvegli dalla sua trance... credo che sia ancora troppo sconvolto per il fatto che io sia umana.

Sfortunatamente, però , il tipo è più resistente di quello che credevo e devo ammettere che anch'io ho leggermente risentito del colpo.

L'impatto del mio pugno con la sua mascella sembra risvegliarlo ed anche lui prende una posizione d'attacco.

Sò che non mi sarei dovuta allontanare così tanto da Lissa, ma leggendo i pensieri degli altri  guardiani, sò che non le farebbero mai del male.

Abbandono le loro menti e concentro tutta la mia attenzione sul dio greco che ho davanti, trovandolo intento a studiare le mie mosse.

Posso sentire ancora il suo stupore, ma sembra che il suo istinto da guerriero abbia preso il sopravvento: sento che non vuole farmi male

e a quanto pare l'idea di colpire una donna lo disgusta, ma sento anche che farà di tutto per completare la sua missione.

Non sò se sentirmi offesa dai suoi pensieri o se rimanere stupita dal fatto che c'è ancora qualcuno in questo mondo

con un minimo di galanteria.

Camminiamo in circolo per un pò, aspettando che l'altro abbassi leggermente la guardia, ma quando non succede niente, comincio a diventare

impaziente... non posso farci niente: la pazienza non è mai stata una mia caratteristica.

Lo attacco frontalmente e, sebbene sia leggermente stupito dal mio approccio diretto, si difende cercando di non colpirmi troppo forte.

In una manciata di secondi si rende conto che sono un osso più duro di quello che pensa e lo sento mettere più forza nei suoi colpi.

Devo ammettere che, a questo punto, mi stò divertendo: era parecchio che non trovavo qualcuno alla mia altezza... Devo anche ammettere, però,

che se non avessi potuto leggere i suoi pensieri, a questo punto sarei stata in seria difficoltà...

Continuiamo per qualche minuto, fino a che ,stanca di questa situazione, prevedo una sua mossa e lo getto a terra, bloccandolo con il peso del mio

corpo.
 
Stò per colpirlo, in modo da farlo svenire e potermi dedicare agli altri, quando sento la voce di Lissa

" Rose, lascialo andare." mi dice in maniera decisa, mentre io la guardo come se le fossero improvvisamente spuntate due teste.

Entro nella sua mente e comprendo il perchè del suo ragionamento: crede che ci troveranno di nuovo ed è convinta che prima o poi, riusciranno

a riportarla all'accademia, dovendo affrontare delle conseguenze peggiori di quelle che l'aspettano oggi...ma soprattutto ritiene che sia suo

dovere tornare indietro e prendersi le sue responsabilità come Reale. Posso non comprendere appieno il suo ragionamento, ma sono molto

orgogliosa di quanto sia riuscita a crescere in questi due anni...

Con uno sbuffo mi alzo in piedi ed abbandono il calore di quel corpo straordinario e devo ammettere che la perdita di quel contatto mi porta a tremare.

Mi avvicino a Lissa e, gurdandola negli occhi, le chiedo se è sicura della sua scelta e lei mi fà un cenno di assenso; mentre leggo i suoi pensieri mi

rendo conto che lei vorrebbe che andassi con lei, ma stà cercando di spingere l'idea fuori dalla sua testa per non forzarmi  a prendere una decisione.

La guardo sorridendo, facendole capire che il mio posto è accanto a lei e che non la lascerei per nulla al mondo; la vedo sorridere di rimando e poi

si allontana per parlare con Belikov che ha ancora in faccia un'espressione stupita... si stà chiedendo come una "piccola" umana come me sia riuscita

a batterlo... sento il mio caratteraccio emergere e la rabbia salire. Che cosa c'entra la mia taglia con la mia capacità di batterlo?

Uomini!!!Le dimensioni sono tutto per loro...

Entrando nella testa di Lissa, ascolto la loro conversazione: stà cercando di convincerlo a portarmi con loro.  Sento dai suoi pensieri, che è molto

indeciso, ma abbastanza affascinato da me per farsi convincere... e un sorriso mi si disegna sulle labbra quando mi rendo conto che la sua curiosità

ha avuto la meglio!

In poco tempo recuperiamo le nostre cose dall'appartamento ed entriamo nei Suv neri che sono parcheggiati lungo la strada.

Il viaggio è silenzioso ed io e Lissa cerchiamo di decidere cosa dire e non dire una volta arrivati all'accademia...sento le sue domande nella sua mente

a cui io rispondo con dei leggeri cenni del capo, per non destare sospetti nei nostri compagni di viaggio.

Il resto del tragitto, lo passo nella testa di quel guardiano che mi affascina tanto: la maggior parte delle sue conversazioni sono in russo, ma

fortunatamente parlo la lingua perfettamente e comprendo tutti i suoi pensieri.. Le sue idee si spostano tra la sua famiglia, la soddisfazione di aver portato

a termine questa missione e... ME! Resto stupita da quanto la sua mente sia concentrata su di me al momento ed un ghigno mi sfugge quando lo vedo

guardarmi per un secondo più del dovuto e non riesce a trattenere il pensiero che io sia sexy... subito dopo, però, si riprende, criticandosi per aver

avuto un pensiero del genere su una minorenne... chi lo sapeva che gli uomini potessero essere così pudici? Ho 17 anni, non 12 e fra pochi mesi sarò

comunque maggiorenne... MAH!!!

Arriviamo all'accademia nell'arco di qualche ora e veniamo subito portate nell'ufficio della preside: Lissa riesce a convincere la donna ad avere una

conversazione privata con noi. Abbiamo deciso di dirle cosa sono capace di fare, ma non voglio farlo sapere a nessun altro, se possibile....

Come rimaniamo da sole, la donna mi guarda come se fossi spazzatura e le immagini che si susseguono nella sua mente non aiutano di certo

a farmela risultare simpatica. La ignoro mentre critica Lissa per la scelta fatta e dopo qualche minuto concentra la sua attenzione su di me.

Continuiamo a fissarci senza dire una parola, fino a che i suoi pensieri diventano troppo da sopportare

" Non c'è bisogno di essere così volgari, lo sà?" le dico senza troppi preamboli; lei mi fissa stupita, fino a che decido di informarla delle mie capacità.

A discorso ultimato, rendendosi conto che ho sentito tutto quello che stava pensando, ha almeno la decenza di arrossire.

La vedo ponderare la situazione ed alla fine decide di darmi una possibilità: potrò rimanere all'accademia,ma naturalmente non potrò partecipare alle

lezioni, non facendo parte di nessuna delle due specie. Decide, infine, che dovrò essere addestrata personalmente da un guardiano, di modo che, se

decidessi di rimanere con Lissa, potrò almeno esserle utile e nel frattempo potrò avere accesso alla loro biblioteca per cercare informazioni e scoprire se

esistono altre persone come me.

Apre la porta e fà entrare Dimitri, intrattenendo con lui una conversazione "privata" per qualche secondo... lo vedo annuire ed infine si avvicinano a noi.

"Signorina Hathaway, sarà il guardiano Belikov ad addestrarla; cerchi di non creare problemi e di ubbidire agli ordini, altrimenti sarò costretta a

cacciarla dall'Accademia" annuisco, cercando di mettere a tacere il mio caratteraccio che mi stà dicendo solo di urlarle contro in quel momento ed io e

Lissa siamo fuori dalla porta nell'arco di secondi, venendo scortate verso le nostre camere...

Prima di entrare, però, mi volto verso Dimitri e con un sorriso sulle labbra gli dico: "A quanto pare passeremo parecchio tempo insieme compagno!"

Lo vedo rivolgermi un'occhiataccia,credo che il mio nuovo soprannome non gli piace, e poi con voce distaccata mi dice di farmi trovare in palestra

la mattina seguente all'alba.  Reprimo velocemente un grugnito: non sono mai stata una persona mattiniera e la sola idea di dover fare attività fisica

così presto mi rovina l'umore.

"Bel modo di rovinarmi la giornata compagno" rispondo prima di chiudere la porta ed osservare, divertita, la smorfia sul volto di Dimitri.

La mattina seguente, il suono della sveglia mi arriva dritto al cervello ed il mal di testa che ho in questo momento mi dice che è davvero troppo presto

per alzarmi. Pondero l'idea per due secondi, fino a che mi viene in mente la faccia seria di Dimitri: dubito che Mr. Simpatia troverebbe divertente un mio

ritardo; sebbene contro voglia, mi alzo e mi butto sotto la doccia, sperando che l'acqua gelida faccia qualcosa per il mio cervello ancora in stand-by.

Dopo una decina di minuti, esco dalla doccia, mi asciugo ed indosso velocemente una delle tante tenute sportive che possiedo.

Mi avvio a passo spedito verso la palestra, sapendo di essere leggermente in anticipo, ma resto sorpresa quando, aprendo la porta, trovo Dimitri seduto

per terra intento a leggere un libro.

Entrando nella sua testa, mi rendo conto che è un western... UGH!!! Come certa gente abbia un pessimo gusto in fatto di libri non potrò mai capirlo...

Mi avvicino, cercando di fare meno rumore possibile, ma non riesco a fare nemmeno un passo che i suoi occhi sono già

su di me. Gli sorrido e lui con voce fredda mi dice di andare fuori e fare dieci giri di campo; il mio sorriso scompare e al suo posto compare

un'espressione omicida... Odio correre!!!Con tutta me stessa...Per non dargli soddisfazione, però, esco senza dire una parola e comincio l'allenamento.

Mi chiedo quale sia il suo problema, non capisco il perchè del suo comportamento gelido ed in quel momento decido di scoprirlo: entro nella sua

testa e mi rendo conto che i suoi pensieri sono concentrati su di me; stà cercando di evitarlo, ma è più forte di lui e mi viene da ridere quando lo sento

inveire contro sè stesso per la direzione verso cui stà viaggiando la sua mente. A questo punto non posso fare a meno di scoppiare a ridere e decido

di fare un paio di giri in più per riprendermi, prima di rientrare.

Alla corsa si susseguono una serie di esercizi, uno più noioso dell'altro: flessioni, pesi, addominali e solo dopo ore di allenamento estenuante, Dimitri

decide che sono finalmente pronta per un pò di corpo a corpo.

Prendiamo posizione al centro della palestra e dopo un paio di minuti passati ad osservarci, attacchiamo. Questa volta decido di divertirmi un pò ed

evito tutti i suoi colpi e solo dopo cinque minuti, riesco a scagliarlo a terra e a bloccarlo con il mio peso... Lo vedo irrigidirsi un attimo e poi fare cenno

di alzarmi; continuiamo così per un'oretta ed alla fine decido che ne ho abbastanza, sapendo che non mi lascerà mai andare fino a che non mi avrà

battuto almeno una volta. Cercando di concentrare tutte le mie energie, chiudo la mia mente: non è qualcosa che faccio spesso perchè per quanto non

mi piaccia invadere la privacy delle persone, entrando nella loro testa, rimanerne fuori richiede una maggiore forza.

Siamo di nuovo in posizione d'attacco e sebbene io riesca ancora a difendermi, non sono capace di farlo per molto. Dopo qualche minuto mi ritrovo

schiena a terra con Dimitri seduto a cavalcioni su di me. Il suo viso è incredibilmente vicino al mio e posso sentire chiaramente il suo respiro.

Alzo gli occhi sul suo viso e posso vedere il conflitto interiore che stà affrontando; i suoi occhi si muovono sulle mie labbra e sò

perfettamente a cosa stà pensando, senza neanche leggergli la mente. Consapevole che se succedesse qualcosa in questo momento Dimitri non si

perdonerebbe mai, decido di smorzare la tensione.

"Hai qualche altra mossa da insegnarmi?" dico guardandolo negli occhi, ben consapevole del doppio senso nella mia frase. Anche Dimitri deve averlo

notato perchè nel giro di secondi è in piedi e mi stà tendendo la mano per aiutarmi ad alzarmi.

Dopo qualche attimo di imbarazzante silenzio, in cui trovo estremamente affascinante il muro dall'altro lato della palestra, sento Dimitri chiedermi:

"Dove hai imparato a combattere così?"

"Mio padre era un fissato di arti marziali e da quando sono bambina, mi ha fatto imparare il più possibile: stili diversi, insegnanti diversi... ogni volta che

ci trasferivamo da qualche altra parte nel mondo, imparavo nuove tecniche..." rispondo sinceramente

"Vi trasferivate spesso?" mi chiede e dal suo sguardo posso dire che è sinceramente interessato

"Ogni due anni circa... mio padre riteneva che fosse importante che io vedessi il mondo il più possibile e che imparassi più lingue possibili. "

"Quante lingue parli?" mi chiede con un espressione che non sò riconoscere

"Una decina... sebbene alcune mi risultino più semplici di altre" rispondo ed in quel momento i miei pensieri prendono una direzione sbagliata e mi torna

in mente il modo in cui mi padre mi prendeva costantemente in giro per il mio pessimo francese: due anni in Francia non sono serviti a niente,

detesto la lingua con tutta me stessa. Sento il mio umore spegnersi di colpo e sono sicura che sul mio viso i sentimenti siano chiari perchè quando

torno a guardare Dimitri negli occhi, lui ha un'espressione scura e senza tanti preamboli mi chiede:

"Dove sono i tuoi genitori Rose?"

"Morti" rispondo senza aggiungere altro; il dolore è ancora forte e non voglio rischiare di mettermi a piangere davanti a lui...

Lo vedo avvicinarsi lentamente, con uno sguardo dolce sul viso, allungare una mano e catturare una lacrima che era sfuggita al mio controllo.

"Mi dispiace" mi risponde e leggo la sincerità nei suoi occhi; qualcosa si rompe in me e le lacrime che prima minacciavano di cadere, ora scorrono

libere. Lo sento avvicinarsi ed abbracciarmi e mentre io poggio la mia testa sul suo petto, sento il suo viso affondare nei miei capelli.

La sensazione è straordinaria e mi chiedo come sia possibile che, dopo così pochi giorni, io stia piangendo tra le braccia di quest'uomo... Non ho mai

pianto davanti a qualcuno, neanche davanti a Lissa ed il fatto che lo stia facendo ora, davanti ad un perfetto sconosciuto, mi sconvolge!

Dopo qualche minuto finalmente le lacrime smettono di scendere ed io, imbarazzatissima, mi allontano da quelle braccia forti...

"MI dispiace!Ti ho rovinato la maglietta..." dico senza guardarlo in faccia. Si avvicina e, dopo aver messo due dita sul mio mento, mi costringe ad

incontrare i suoi occhi e con un sorriso mesto, sussurra "Non fà niente."  Passa qualche minuto o forse una vita intera, non lo sò, ed io non posso

pensare ad altro che a quelle labbra che sembrano così morbide... non sò cosa darei per scoprirlo davvero!

L'atmosfera viene rovinata dagli studenti che stanno entrando in palestra per la prossima ora di lezione ed io mi allontano velocemente per dirigermi  

all'esterno... Ho decisamente bisogno d'aria!!!

Prima che io riesca a superare la porta, però, una mano forte si stringe attorno al mio polso, mandando scariche elettriche a tutto il corpo e sò che non

ho bisogno di girarmi per sapere chi è... mi volto comunque ed incontro di nuovo quegli occhi color cioccolata che mi fanno sciogliere.

Dimitri mi stà fissando e dopo qualche secondo si decide a parlare: "Stai bene?"  mi chiede e sento nel suo tono che è davvero preoccupato.

Cercando di mascherare la mia confusione, tiro fuori il mio miglior sorriso ed annuendo gli dico che sì, stò bene e che è stato solo un momento di

debolezza; lo vedo guardarmi dubbioso, ma poi alla fine si convince e mi lascia andare ed io sento questo assurdo bisogno di allontanarmi da lui il

più possibile: la sua vicinanza mi confonde e quando sono con lui, provo sensazioni che non avevo mai provato prima... Come una codarda

, mi rifugio in camera e mi butto sotto la doccia, sperando che il getto dell'acqua mi aiuti a dissipare il caos che ho nella testa. Passo una buona

mezz'ora a cercare di tenere Dimitri fuori dai miei pensieri, ma quando mi rendo conto che il tentativo è inutile, abbandono i miei propositi e mi dirigo

verso la sala comune per il pranzo.
  
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