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Autore: Rosalie97    23/02/2015    1 recensioni
Correre. Doveva correre.
Lontano, scappare.
Doveva fuggire.
Ma la meta non c'era.
Genere: Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio.
Era ciò che vedeva.
Freddo.
Era ciò che sentiva.
Un odore pungente.
Era ciò che odorava.
Paura.
Era ciò che provava.
Respiro affannato. Piedi nudi che affondavano nella neve candida e congelata. Brividi le correvano lungo le gambe, le ghiacciavano il sangue in cui scorreva il terrore.
Stava fuggendo. Ma la meta non c’era.
Ciò che voleva era scappare, fuggire lontano da quel luogo pericoloso e orribile in cui aveva visto la morte e le era scampata.
I suoi genitori… Se ci pensava poteva rivedere la scena con gli occhi della mente. Erano a terra, stesi in una pozza di sangue, le braccia di sua madre aperte come quando si stendevano sulla neve e facevano finta di essere degli angeli che sbattevano le mani.
Una lacrima. Le scese lenta lungo la guancia, mentre correva disperata.
Dove andare? Cosa fare? Era circondata da boschi, non c’era nulla per miglia e miglia se non alti alberi spogli, neve e buio.
Da quanto era calata la notte? Non sapeva dirlo con precisione, potevano essere passati solamente pochi minuti, oppure ore. Aveva perso la cognizione del tempo.
Il pericolo era alle sue spalle, sapeva di essere seguita da quelle figure nere che avevano ucciso i suoi genitori. Gli occhi aperti della madre, fissi su di lei, la tormentavano.
I suoi genitori erano morti! E presto lo sarebbe stata anche lei se non avesse trovato una via d’uscita, un nascondiglio! Ma non c’era luogo in cui fuggire per trovare riparo! Non c’era niente se non boschi, boschi e ancora boschi!
L’avrebbero trovata. Questo era sicuro.
Era in pericolo.
In estremo pericolo.
No, non poteva fermarsi, doveva continuare a correre! Ma correre dove? Ecco sempre le stesse domande, affollavano la sua mente scombussolata e la lasciavano ancora più confusa di prima.
Prima…
Quando erano arrivati? Come si erano introdotti in casa? Rammentava la calma prima delle urla. Le urla di sua madre, acute e terribili, e quelle di suo padre, profonde e piene di minacce. Minacce che si erano spente subito, così come i lamenti della donna.
Perché li avevano attaccati? Cosa avevano fatto di male?
Quelle nere figure, quegli uomini con i passamontagna dovevano essere entrati in casa sua per rubare, e quando si erano trovati davanti i due adulti, i suoi genitori, non si erano fatti scrupoli. Perché era scesa in soggiorno? Perché non si era nascosta in casa?
Ora era perduta tra i boschi, sola, senza un luogo in cui andare, con degli assassini alle spalle.
Udì un suono dietro di lei, un ramoscello che si spezzava, e trasalì. Riprese a correre, doveva allontanarsi.
I piedi affondavano sempre più nella neve, bagnati per il ghiaccio che si scioglieva. Era infreddolita, con indosso solo un pigiama di cotone azzurro e uno scialle. I capelli castani tagliati a caschetto si muovevano in ciocche a ogni suo passo.
<< Eccola! >> la voce risuonò nel buio, e la ragazza si voltò per guardarsi alle spalle. Tre uomini la stavano seguendo, tutti vestiti di nero con in testa un passamontagna.
No, l’avevano raggiunta!
Stava boccheggiando, le mancava il respiro, ma continuava a correre, decisa a sfuggire a quelle mani insanguinate.
<< Fermati! >> urlò un’altra voce.
Lei non rispose, continuò a correre. Metteva un piede dopo l’altro, nella neve candida e fredda.
Improvvisamente pestò qualcosa di appuntito, e un dolore lancinante cominciò a salirle lungo la gamba. Guardò a terra in tempo per vedere macchie di sangue sporcare il bianco. Qualcosa le si era ficcato nella carne, l’aveva ferita.
Nel poggiare il piede una fitta la colpì. Cadde sul terreno.
Tentò di rialzarsi, ma non ci riusciva, era troppo difficile!
Così iniziò a strisciare per avanzare ancora, per non fermarsi e farsi prendere da quei tre uomini.
Ma ormai, era tardi.
Si bloccò. Davanti al viso aveva uno scarpone nero. Alzò lo sguardo e vide che uno degli aggressori era davanti a lei, la stava guardando. Gli altri due erano ai suoi lati.
<< Fuggire è stato futile >> replicò quello alla sua sinistra.
La ragazza si voltò prima da una parte e poi dall’altra, per tentare di trovare una via d’uscita da quella situazione.
<< E lo è ancora adesso >> aggiunse l’uomo alla sua destra.
Dopodiché, ci fu il suono di stoffa che struscia, qualcosa le calò sulla testa e il nero l’avvolse.
Melinda cacciò un urlo.
Quel che udì in risposta furono solo risate.
  
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