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Autore: Tynuccia    08/12/2008    3 recensioni
Giornata al mare per Mai, Yuuichi e i due carissimi Reito e Shiho. Riusciranno a combinare qualcosa i due paladini di HiME?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai Tokiha, Reito Kanzaki, Shiho Munakata, Yuiichi Tate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lentamente si portò dietro alla sua dolce metà.
Le sfiorò il collo con le dita, godendosi quel tatto.
La girò con fare virile e proprio mentre stava per baciarla sentì una voce irritante dritta alle sue orecchie.

“Onii-chan!! Non in pubblico!”.

Tate Yuuichi aprì bruscamente gli occhi. Teneva tra le braccia la petulante Shiho ed era in procinto di donarle il secondo bacio.

Orripilato dalla situazione sobbalzò e la lasciò andare bruscamente, facendola cadere sul telo da mare con un polpo scarlatto.

Cercò disperatamente Mai con lo sguardo, sperando che non avesse visto quell’equivoca scena, frutto di un semplice sogno che la vedeva comunque protagonista.
Fortunatamente la bella Tokiha se ne stava seduta in riva al mare, osservando divertita la costruzione simile ad un castello che un bimbo sui quattro anni stava facendo, armato di sabbia, paletta ed un secchiello colmo d’acqua salata.

‘Che bagnina esemplare’ pensò lo studente, ammirato.
Il Carnival si era concluso da qualche mese e la storia con Mai andava a gonfie vele, se non per il fatto che probabilmente persino i giovanissimi Takumi ed Akira avevano raggiunto traguardi più piccanti, contrariamente a loro.

Sospirò, sconsolato.
Amava Mai con tutte le sue forze, avrebbe dato la sua vita pur di proteggerla, ma il suo carattere così espansivo e, alle volte, buzzurro aveva dato man forte al ritardo di un misero bacio approfondito.

Sempre attento alle sue esigenze e bisogni, disponibile per ogni qualvolta la ragazza avesse voluto una mano, il kendoka del Gakuen era immerso perennemente in un laconico stato di malinconia dal quale avrebbe voluto emergere, vittorioso e a testa alta.

Erano state troppe le volte che aveva provato a baciare Mai, eppure sempre in modo troppo brusco, oppure inopportuno, in situazioni inadeguate e forzando la ragazza per fare un passo che sarebbe stato il primo della sua vita.

E Yuuichi si stupiva persino che la HiME gli fosse comunque rimasta accanto.

“Onii-chan?” chiese la piccola Shiho, tirandolo per un braccio “Andiamo a fare un bagno?”.

Il ragazzo, che avrebbe senz’altro preferito rimanere l’intera giornata a fissare Mai, non se la sentì di trascurare ulteriormente la ragazzina ed annuì, alzandosi e incamminandosi tranquillamente verso il limpido e scintillante mare.
Passò accanto alla HiME, reprimendo ogni sentimento e cercando di moderare lo spropositato numero di battiti cardiaci.

Il primo approccio con l’acqua gelata fu una sensazione tremenda per le gambe del ragazzo.
Fece un urletto assai poco virile e non fece in tempo a vergognarsi che Shiho gli saltò sulla schiena e lo trascinò con sé con il solo risultato di cadere completamente nel mare, bagnandosi completamente.

La ragazzina scoppiò in una risata fresca, lui rise meno.

“Onii-chan?” domandò Shiho, preoccupata “Che succede?”.

Yuuichi non rispose, ma alzò una gamba ed esibì un taglio sulla pianta del piede che sanguinava copiosamente.
Tutta colpa dell’acqua bassa e dei sassi sul fondo sabbioso.

La HiME della scuola media spalancò gli occhi, desiderosa di aiutare il suo amato fratellone, ma troppo spaventata dalla vista del sangue. Ma, soprattutto, sapeva che sarebbe stato necessario chiamare la bagnina che altri non era che la fidanzata del suo onii-chan.
Cosa che ancora non aveva digerito.

Eppure il lamento di Yuuichi le fece stringere il cuore in maniera tale che, strizzando entrambi gli occhi, Shiho chiamò Mai a gran voce.

La HiME, distogliendo l’attenzione dal piccolo costruttore, ormai raggiunto dalla madre, corse non appena sentì la richiesta d’aiuto, raggiungendo la coppia.

“Mai-san, onii-chan si è fatto male!” pigolò Shiho, le gote rigate dalle lacrime.

“Ma non è niente!” esclamò Yuuichi, facendo appello al suo orgoglio maschile che gli impediva di lamentarsi.

Mai si abbassò, esaminando visivamente il piede del ragazzo. Scosse la chioma rossa, prendendolo sotto il braccio e portandolo, faticosamente a riva. Lo fece sdraiare sul suo telo e si raccomandò di aspettarla mentre andava a recuperare la cassetta del pronto soccorso.

“Immagino quanto sarai contento, ora che Mai-san ti farà da infermierina” sibilò Shiho, sbuffando.

“Senti…” Yuuichi, ansimando per il dolore, la guardò “Ormai siamo insieme, ma tu proprio non vuoi capirlo!”.

La HiME pestò un piede per terra “Io me ne vado, anzi, vedrai con chi torno!”.
E, detto ciò, corse via.

Il ragazzo alzò un sopracciglio, ma decise di non dare troppo peso alla faccenda. Attese, senza pensare a nulla, che Mai tornasse e, finalmente la vide arrivare.

Notò, un’ennesima volta, quanto lei fosse bella. I capelli raccolti in una sottile coda a causa dell’esigua lunghezza della chioma. Gli occhi celesti che brillavano, nonostante fossero intrisi di preoccupazione (fattore che fece emozionare il kendoka). Le curve meravigliose nascoste sotto una maglietta candida e le gambe perfette.

“Yuuichi, sei il solito incosciente!” lo rimproverò lei, ma la sua voce lasciava trasparire una certa agitazione “Solo tu sei capace di cadere praticamente in riva al mare!”.

Lui sospirò: per l’ennesima volta aveva fatto una figuraccia di fronte alla sua amata.
Poi, la tristezza lasciò posto ad un acuto dolore, provocato dal disinfettante.
Sobbalzò, urlando per la seconda volta in meno di cinque minuti nella stessa giornata.

“Scusami” disse Mai, sentendosi colpevole “Ma è inevitabile”.

“Non preoccuparti” sussurrò Yuuichi, sorridendole teneramente “Piuttosto… servono punti? Tra dieci giorni ho un incontro importantissimo che non posso proprio declinare!”.

Lei si chinò, osservando attentamente la pianta del piede.
“A prima vista non penso proprio. È solo un taglietto”.

“Ahh, per fortuna!” esclamò lui, decisamente sollevato.

Mai gli applicò un cerotto sul graffio e guardò Yuuichi negli occhi “Già, per fortuna”.

***

“Kanzaki-senpai!” esclamò Shiho, tirando il Principe d’Ossidiana per un braccio.

“Oh, Munakata-chan!” Reito sorrise amabilmente alla bambinetta dai quattro codini rosa “Che posso fare per te?”.

“Oh, senpai! Tu ami Mai-san, vero?!”.

Il ragazzo non si scompose minimamente “Certo cara, perché me lo chiedi?”.

“Vieni, o quei due si baceranno!” supplicò Shiho.

Reito comprese che ‘quei due’ erano proprio la sua Mai e quell’antipatico, a sua detta, di Tate Yuuichi.
“Andiamo!” esclamò deciso.

***
“Sono così contenta” disse Mai “Il tuo piede sta bene. Mi ero preoccupata”.

Yuuichi vide le sue gote arrossire come mele mature e sorrise, scuotendo il capo.
“Non era niente, io ve l’avevo detto!”.

“Oh, sei così superficiale!” sbottò la HiME, gli occhi colmi di calde lacrime.

“Mai!” esclamò il ragazzo, afferrandola per le spalle “Calmati, non è successo nulla! È un graffietto. Mi è successo di peggio, sai?”.

Lei si liberò dalla presa e fece un cenno di dissenso con la testa, ormai singhiozzando “Io… non sono riuscita a salvare qualcuno già una volta!”.

“Parli di Takumi?” chiese Yuuichi, serio in maniera quasi sconcertante e carico di preoccupazione. Gli moriva il cuore quando la vedeva piangere.

Mai scosse nuovamente la chioma rossa, fissando intensamente il telo mare del ragazzo “Se la mamma è morta è colpa mia!”.

Il kendoka spalancò gli occhi e decise che un abbraccio sarebbe stato meglio di mille parole.
L’accolse tra le braccia e si accostò al suo orecchio.
“Mai, non fare così. Non è colpa tua. E se anche dovessi ignorare questo consiglio io ci sarei sempre per te! Potrai sempre piangere sulla mia spalla, io ci sarei per te, ogni giorno. Io, Takumi e tutti i tuoi amici che ti vogliono bene!”.

La ragazza si calmò leggermente.
“Perché? Perché fai tutto questo, Yuuichi?”.

Ed ora erano le guance del kendoka a diventare scarlatte.
S’inumidì le labbra con la lingua, deglutendo rumorosamente e facendo appello a tutto il suo coraggio.

“Perché io… beh insomma, io…” fece una pausa tremolante “Io ti amo, Tokiha Mai”.

***

Munakata Shiho e Kanzaki Reito giunsero da dove la giovane HiME era partita.
Convinti di impedire una sciagura al cui confronto il Carnival e uno tsunami sarebbero stati piccoli avvenimenti quotidiani.
Eppure rimasero di sasso scoprendo di non essere arrivati in tempo.
Di aver permesso che la catastrofe avvenisse.
Purtroppo era successo.
Tokiha Mai e Tate Yuuichi si stavano baciando e nulla li avrebbe potuti più separare.
In ogni senso.







Ho scritto eccezionalmente ancora una Yuuichi x Mai XD Ho inserito Reito dopo aver letto il settimo capitolo di ‘Pettegolezzi’ della mia fratellina Shainareth (che ringrazio per il dolcissimo commento della precedente fic).
In quell’episodio il povero Yuuichi non otteneva ciò che voleva, perdendo la faccia davanti al Kanzaki.
Ora, invece, è lui a rimanerci male e la coppia riesce a coronare un piccolo sogno d’amore. Spero di non essere stata troppo smielata, alla prossima!
  
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