Descrivere lui è come provare a descrivere il mare: una calma distesa d'acqua pacifica, pura e un attimo dopo un agitato e disordinato groviglio di onde che si infrangono sulla riva. Lui è come il mare. Non puoi spiegarlo il mare perché lui non ha regole, non ha ordini da seguire, direzioni in cui andare, comportamenti da adottare: il mare fa ciò che vuole, è imprevedibile, avventato.. Il mare è incomprensibile, per questo lui gli assomiglia, perché io non lo riesco a capire. Lui è indecifrabile perché si nasconde dietro a delle maschere, talmente tante che non sa nemmeno più lui dove finiscono le maschere e dove comincia le pelle. Forse ha dimenticato che è fatto di pelle,ossa sangue. Forse le maschere lo hanno reso diverso.. Il mare però, al contrario, non necessita di maschere perché il mare è puro, indomabile, menefreghista, e troppo orgoglioso per nascondersi. Il mare si vuole mostrare, vuole far vedere la sua imponenza, lui no. Lui ha paura di far vedere davvero chi è. Lui forse più che un mare un libro, sì... Definizione appropriata. Un libro con la copertina che incuriosisce ma non attira, un libro difficile da leggere e altrettanto difficile da comprendere. Lui è uno di quei libri che si legge col cuore, se lo si riesce a leggere, uno di quei libri dimenticati in un angolo a prendere polvere. Già, è il libro che leggerei ancora e ancora. Visto? Lui è tante, troppe cose. Lui è come un temporale estivo, come i brividi che ti attraversano la schiena. Lui è come un sacco di aghi che trafiggono la pelle e ti inniettano veleno in corpo. È la costa sulla quale continuerei a naufragare, l' errore che continuerei a rifare, il trabocchetto nel quale continuerei a cadere. Lui è il mio tutto. Angolo autrice: piccolo pensiero nato dal nulla, dedicato semplicemente a un ragazzo che non lo leggerà mai, spero vi sia piaciuto (: